|
|
||||||||||||||||||
Tutti gli articoli | Tutte le notizie |
-
22-07-20, 11:12 #182
- Data Registrazione
- Nov 2013
- Messaggi
- 231
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 146 Post(s)
- Potenza rep
- 6455559
Se leggi quello che ho scritto, ho fatto notare anche io che ci vorrebbe una istruzione generalizzata.
Se vuoi un pochino un dettaglio della mia idea:
creazione di una università con una fortissima facoltà di informatica con nomi famosi per attrarre persone non solo locali ma anche internazionali
fare corsi specifici per creare personale richiesto nel mondo (io so che c'è una carenza fissa di data analist, e hacker "bianchi" per esempio. benissimo, formiamo con corsi specifici, per queste due figure).
Per i poco dotati allo studio corso di tre/sei mesi per fare gli web designer, front developer, insomma gli schiavetti che scrivono righe di codice che non hanno bisogno di molta formazione.
E questo lavoro di formazione accompagnato spalla a spalla con le aziende che si devono far venire.
Guarda so per esperienza personale, che ci sono riusciti benissimo a Belgrado in Serbia e a Budapest in Ungheria nel giro di 5/10 anni. L'unico vero motivo perchè tutte queste aziende si sono spostate in quei posti è il prezzo della mano d'opera bassissimo (lavoratori e servizi sono arrivati man mano). E' triste dirlo, ma purtroppo con gli stipendi in Italia e ancor di più nel sud Italia, stiamo diventando competitivi con quei paesi. Burocrazia e giustizia civile almeno per la Serbia fanno veramente schifo,non penso davvero che vadano la per quello
L'idea non è così ingenua e balzana come possa sembrare, forse il mio bonus content lo è:
creerei una città senza automobili, e pagherei migliaia di euro per pubblicizzarla. Se scrivi su google "città senza automobili" esce poco o nulla. Io voglio che le prime 5 pagine del motore di ricerca abbiano Catania (o chi per essa) come risultato. Al grido: della prima città verde del mondo, noi cerchiamo la sostenibilità, non può esserci progresso con automobili, prenderci una nicchia, che tanto nicchia non è di freelancer e in generale persone che odiano le auto, di farli reinvestire nel immobiliare, in questo caso, catanese
poi posso sbagliare, ma io ci scommetterei su una proposta del genere. Tanto peggio di così quei posti non possono diventare
-
22-07-20, 12:42 #183
-
22-07-20, 13:24 #184
- Data Registrazione
- Jul 2000
- Messaggi
- 591
- Blog Entries
- 3
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 21 Post(s)
- Potenza rep
- 23010230
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, si ridurrebbe di 3 o 4 giorni (avevo scelto questo numero, 3 o 4 giorni, perchè rappresenta un mero 1% circa della durata di 1 anno, 365 giorni) il numero totale dei giorni festivi, comunque retribuiti in busta paga, commutandoli in giorni di normale attività lavorativa
[edit. Osservazione : come da testo sottostante, è interessante notare che, facendo la media di tutti i contratti nazionali, la paga oraria nei giorni festivi retribuiti è, in media , leggermente inferiore -e comunque certamente mai superiore- a quella dei giorni di normale attività lavorativa] :
Festivita in busta paga: scopri cosa c’e da sapere | Randstad Italia
Festività in busta paga: definizione
Le festività retribuite all’interno della busta paga sono tutte quelle giornate festive come la domenica e le feste nazionali, anche infrasettimanali, che sono previste dalla legge italiana.
Bisogna fare subito una precisazione.
Il nostro ordinamento non ha una nozione generale e onnicomprensiva di retribuzione, è per questo motivo che è data la possibilità ai contratti collettivi e all’accordo tra le parti di cambiare la base di calcolo per la retribuzione della festività. Quindi, è necessario fare riferimento al CCNL di riferimento.
I giorni festivi durante i quali i dipendenti non devono recarsi in ufficio, percependo comunque la normale retribuzione , sono :
1° Gennaio: Capodanno
6 Gennaio: Epifania
Lunedì di Pasqua: Giorno dell’Angelo
25 Aprile: Anniversario della Liberazione d’Italia
1° Maggio: Festa dei Lavoratori
2 Giugno: Festa della Repubblica
15 Agosto: Assunzione della Beata Vergine
1° Novembre: Ognissanti
8 Dicembre: Immacolata Concezione
25 Dicembre: Santo Natale
26 Dicembre: Santo Stefano
A queste festività va aggiunto anche il giorno di riposo in onore del Santo Patrono del Comune in cui ha sede il lavoro, indipendentemente dal luogo di residenza del lavoratore, che varia ovviamente da Comune a Comune.
Blue RayUltima modifica di Blue Ray; 22-07-20 alle 15:21
-
22-07-20, 23:21 #185
- Data Registrazione
- Aug 2019
- Messaggi
- 2,447
- Mentioned
- 2 Post(s)
- Quoted
- 2018 Post(s)
- Potenza rep
- 42949674
Come la metti la metti, le aziende non hanno bisogno di gente che produca, ma di gente che consumi.
In Italia la manodopera è a bassissimo costo e spesso pure in attesa di impiego...se chiedi a 100 aziende, vedrai che la maggior parte preferirebbe abbassare stipendi e monte ore dei dipendenti anziché aumentarle
-
23-07-20, 09:32 #186
- Data Registrazione
- Jul 2000
- Messaggi
- 591
- Blog Entries
- 3
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 21 Post(s)
- Potenza rep
- 23010230
Ciao,
a ben vedere, non siamo tanto in disaccordo :
l'obiettivo della mia proposta (cioè ridurre di 3 o 4 il numero dei giorni di festività elencati nel mio precedente messaggio, che attualmente sono 11+1) è proprio quello di dare impulso all'economia nazionale/PIL annuale, riducendo sensibilmente i giorni di "semi-lockdown" economico (e quì voglio proprio usare il termine "lockdown", in analogia con quei periodi di lockdown che hanno azzerato la nostra economia durante la pandemia da Covid-19), sostituendoli con altrettante giornate di piena attività/consumo .
Ad esempio, partendo dalla famosa lista dei giorni di festività, si tratterebbe di individuare, ed eliminare, i 3-4 giorni più improduttivi ai fini del PIL italiano ;
con una nota a parte per quanto riguarda la festività del Santo Patrono : ci sono pochi Comuni in cui è effettivamente molto sentita (vedi Napoli/San Gennaro), e tanti altri in cui francamente non interessa a nessuno ; in questo caso, ragionevolmente si potrebbe concedere una giornata festiva solo a chi la richiede per (veri) motivi religiosi, cioè -al giorno d'oggi- assai pochi praticanti ( = eventuali furbi si espongono a rischio sanzioni o licenziamento).
1° Gennaio: Capodanno
6 Gennaio: Epifania
Lunedì di Pasqua: Giorno dell’Angelo
25 Aprile: Anniversario della Liberazione d’Italia
1° Maggio: Festa dei Lavoratori
2 Giugno: Festa della Repubblica
15 Agosto: Assunzione della Beata Vergine
1° Novembre: Ognissanti
8 Dicembre: Immacolata Concezione
25 Dicembre: Santo Natale
26 Dicembre: Santo Stefano
A queste festività va aggiunto anche il giorno di riposo in onore del Santo Patrono del Comune in cui ha sede il lavoro, indipendentemente dal luogo di residenza del lavoratore, che varia ovviamente da Comune a Comune.
E per quanto riguarda l'argomento che sottolinei, cioè il numero totale di ore di lavoro per anno, numerosi studi dimostrano che con una riduzione mirata del numero di ore di lavoro per dipendente, la produttività finale aumenta : quindi -come osservavo all'inizio- mi trovo anche d'accordo con te ,
si potrebbero benissimo implementare entrambe le soluzioni (cioè la riduzione del numero di giorni festivi "poco produttivi" per il PIL italiano, sostituendoli con altrettanti giorni di pieno consumo/piena attività ; e contestualmente anche una lieve mirata riduzione del numero totale di ore di lavoro dipendente per anno, nel comune interesse di Aziende e Sindacati ).
Blue RayUltima modifica di Blue Ray; 23-07-20 alle 10:13
-
23-07-20, 16:43 #187
- Data Registrazione
- Jul 2020
- Messaggi
- 857
- Mentioned
- 5 Post(s)
- Quoted
- 538 Post(s)
- Potenza rep
- 25138243
Io sono assolutamente contrario a diminuire i giorni di festa, detto francamente preferirei si facesse l'esatto contrario.
Lavorare oltre una certa soglia è controproducente, si finisce per non essere concentrati sul lavoro, produrre meno e peggio (e questo vale ancora di più in lavori dove va messo il cervello). Senza contare che i giorni di mutua salirebbero vertiginosamente in questo modo (il che sarebbe ovviamente un problema).
Le classiche 8 ore di lavoro sono già molte sotto questo punto di vista, sarebbe di gran lunga preferibile un orario di 6 ore giornaliere distribuite in modo da coprire solo il mattino o solo il pomeriggio (evitando quindi la pausa pranzo ma facendo comunque una breve pausa dopo 3 ore in modo da restare concentrati per tutto il tempo di lavoro). Considerando anche il fatto che tra pausa pranzo e viaggio con le classiche 8 ore la giornata di lavoro diventa una giornata in cui non si fa altro che lavorare.
Penso inoltre che un paio di giorni alla settimana (proprio grazie ad un orario di questo genere) dovrebbero essere investiti nella formazione continua, in modo da restare al passo con le nuove tecnologie ed aumentare quindi il valore di quanto prodotto.
A questo ovviamente vanno aggiunti i due giorni di pausa settimanale (non necessariamente il weekend) e le feste, perché fa bene alla salute e all'umore staccare di tanto in tanto.
Lavorare di più non significa produrre di più... bisogna lavorare bene, dovrebbe essere questo l'obbiettivo principale. Il Covid ha costretto le aziende a velocizzare il processo di smart working e posso assicurare a tutti (lavorando e avendo lavorato da casa proprio dall'inizio di questo periodo) che lavorare da casa non significa lavorare meno. Il lavoro è quello e si porta a termine come al solito, c'è anche, tra i miei colleghi, chi si stressa e lavora più di prima perché non abituato a gestire il suo tempo. Per chi però, come me, sa sfruttarlo a dovere è un modo come un altro per evitare lo stress del viaggio ed un modo per risparmiare sul dover mangiare tutti i giorni fuori (i buoni pasto da 5,29€ non sono sufficienti per un pasto al ristorante, ed è anche poco salutare).
PS. Leggendo il tuo intero messaggio vedo che sei d'accordo con me sull'orario ma a questo punto non capisco l'idea di diminuire i giorni di festa. Non penso proprio che quei pochi giorni l'anno farebbero davvero la differenza.
-
23-07-20, 17:11 #188
- Data Registrazione
- Jul 2000
- Messaggi
- 591
- Blog Entries
- 3
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 21 Post(s)
- Potenza rep
- 23010230
Ciao, la questione è interessante e merita approfondimenti da parte del nostro Governo :
fra quei 11 giorni di festività, oggettivamente alcuni hanno un impatto positivo sul PIL (Natale su tutti, chiarissimo), mentre altri verosimilmente si meritano in pieno quel soprannome di giorni di "semi-lockdown" che gli ho attribuito, con un impatto negativo sul PIL ( la festività della Befana ? o altre ?)
Sarebbe quindi opportuno studiare quei 11 giorni di festività uno a uno , per individuare e cancellare i 3-4 giorni di festività da me definiti giorni di "semi-lockdown", che hanno un impatto negativo sul PIL. (Ricordo anche in questo messaggio che 3-4 giorni rappresentano circa l'1% della durata di un anno, 365 giorni : quindi l'impatto positivo sul PIL annuale risulterebbe verosimilmente interessante)
Fatto questo -come scrivevo alla fine del mio messaggio precedente- poi si potrà procedere ad una compensazione oraria, per non sovraccaricare i lavoratori dipendenti : cioè in modo che alla fine il numero di ore di lavoro annuali per dipendente resti lo stesso.
Detto questo, alla fine anche le aziende ci guadagneranno in quanto una buona riforma del calendario delle festività, eliminando cioè i 3-4 cosiddetti giorni di "semi-lockdown", darà impulso alla domanda e al PIL .
Blue RayUltima modifica di Blue Ray; 23-07-20 alle 17:47
-
24-07-20, 09:26 #189
- Data Registrazione
- Apr 2020
- Messaggi
- 1,466
- Mentioned
- 8 Post(s)
- Quoted
- 1153 Post(s)
- Potenza rep
- 0
-
24-07-20, 16:18 #190
- Data Registrazione
- Jul 2020
- Messaggi
- 857
- Mentioned
- 5 Post(s)
- Quoted
- 538 Post(s)
- Potenza rep
- 25138243
penso anch'io che sarebbe un po' assurdo fare una legge del genere per così poco.
Molto meglio sarebbe puntare sull'istruzione dei disoccupati in modo da portare al minimo la disoccupazione