|
|
||||||||||||||||||
Tutti gli articoli | Tutte le notizie |
-
29-05-20, 14:29 #162
- Data Registrazione
- Oct 2012
- Messaggi
- 18,168
- Mentioned
- 13 Post(s)
- Quoted
- 3526 Post(s)
- Potenza rep
- 42949681
Speriamo appunto che l'Unione Europea prenda il pieno controllo dell'Italia
-
31-05-20, 15:10 #163
- Data Registrazione
- Jul 2000
- Messaggi
- 591
- Blog Entries
- 3
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 21 Post(s)
- Potenza rep
- 23010230
Ripartiamo dopo questo consueto "Riassunto della Puntata Precedente"...
Ho trovato un altro intervento interessante di Guido Salerno Aletta , economista che ho conosciuto solo di recente attraverso la lettura di 2 suoi articoli sulla crisi in atto (sono i 2 suoi articoli che ho linkato in questo thread) ; e con le cui analisi mi scopro in particolare sintonia.
Guido Salerno Aletta, ex direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni, ex vicesegretario generale di Palazzo Chigi; gli intervistatori lo introducono così :
Guido Salerno Aletta, geniale, colto economista, tra i più importanti del nostro Paese. Ha attraversato la storia Italiana dalla Prima alla Seconda Repubblica.
Giovanissimo consigliere del Senato negli anni settanta, ha conosciuto tutti, da Tina Anselmi ad Andreotti.
Cossiga lo definì il migliore servitore dello Stato, quando ancora esisteva uno Stato con la sua autorevolezza.
Ai più giovani consigliamo di seguirlo ogni sabato su Milano Finanza e diversi giorni la settimana sul sito Teleborsa. Capirete l'economia, ma soprattutto capirete l'Italia e la sua storia gloriosa del dopoguerra.
Come redazione de l'AntiDiplomatico abbiamo avuto il privilegio di potergli rivolgere alcune domande. Buona lettura.
Intervista a Guido Salerno Aletta: "Lo scenario più plausibile è quello di una uscita dall’Eurozona dell’osso tedesco" - L'intervista - L'Antidiplomatico
D. In un suo recente editoriale su Teleborsa, Lei ha scritto come l’Unione Europea sia ormai sull'orlo di un’implosione in tre tronconi: uno Euro-mediterraneo, dove ci sarebbe anche l’Italia, uno del Nord germanocentrico e il cosiddetto Gruppo di Visegrad. Si potrebbe materializzare già al prossimo Consiglio previsto per il 23 aprile o prevede tempi più lunghi per maturare la spaccatura definitiva?
R. No, i tempi sono più lunghi. C’è in corso il tentativo di blindare ogni possibile deflagrazione dell’Unione, ma purtroppo lo strumento per tenerla unita è quello degli aiuti attraverso il debito. Come è successo per la Grecia: gli aiuti a debito sono una morsa da cui non si esce. Il MES per le spese sanitarie, così come il programma SURE, per non parlare dei prestiti erogati attraverso la Bei ed il Piano di Recovery Bond sono altrettanti strumenti di coesione forzata : ti aiuto, ma diventi debitore nei confronti della istituzione.
D. A livello monetario che cosa accadrebbe secondo lei nello scenario indicato? L’euro sopravviverebbe magari a più velocità?
R. Lo scenario più plausibile è quello di una uscita dall’Eurozona dell’osso tedesco: Germania, Austria, Olanda, e forse Danimarca che ha mantenuto una sua valuta.
L’euro attuale rimarrebbe per gli altri Paesi della cintura Atlantica e Mediterranea: Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, con la guida della Francia e la partecipazione del Belgio, insieme al Lussemburgo e Malta.
Naturalmente, la prima riforma sarebbe quella della Bce, con la nuova sede nel Lussemburgo, al fine di trasformarla in una vera Banca centrale, in termini di obiettivi e di strumenti.
D. Che senso ha ancora per l'Italia restare nell'euro?
R. La risposta è semplice : occorre guardare ad un’area politica e monetaria più vasta .
D. In un recente editoriale per Milano Finanza lei ha scritto come dopo la grande crisi finanziaria del 2008-2010 l’attenzione è stata concentrata sui sistemi bancari e le politiche monetarie sono servite a moderare il costo del denaro per quelli che ha definito i “prenditori di capitali”.
Come giudica le attuali decisioni monetarie delle varie Banche centrali mondiali e che effetto possono avere sull'economia reale?
R. La crisi globale indotta dalla epidemia di coronavirus nasconde una instabilità enorme del sistema finanziario internazionale. Dal 2008 al 2020, sono rimaste in piedi tutte le asimmetrie e gli squilibri che avevano portato a quella crisi.
Ora, reagiscono più velocemente alcuni sistemi , da quello cinese a quello giapponese, da quello americano a quello inglese, dove c’è coordinamento tra le politiche economiche dei governi e delle banche centrali.
Il sistema europeo deve mediare tra istanze ed esigenze troppo contrastanti.
Un incremento enorme dei debiti privati e pubblici, come è stato proposto dall’Eurogruppo e dalla Commissione, e come si ipotizza anche con i Recovery Bond, sarà insostenibile.
Serve una immediata monetizzazione , e non c’è che da procedere su questa strada , subito.
La Bce si sta muovendo con qualche grado di libertà in più, portando ad ulteriori conseguenze le iniziative indispensabili per evitare l’implosione dell’euro.
Ma sarà questa, con grande probabilità, la linea di frattura che porterà alla fine dell’Unione.
Questa è l'analisi dell'economista G.S.Aletta.
Nella prima pagina di questo Thread osservavo che il 2020 -particolarmente per l'Italia- sarà un anno chiave, uno spartiacque che entrerà nei libri di Storia.
Lo Scenario geo-politico, e gli interventi radicali, estremi , che oggettivamente esso implica per le nostre Istituzioni, a livello di scelte di politica interna e di politica estera , confermano quell'osservazione.
Blue RayUltima modifica di Blue Ray; 31-05-20 alle 15:33
-
31-05-20, 15:38 #164
- Data Registrazione
- Oct 2012
- Messaggi
- 18,168
- Mentioned
- 13 Post(s)
- Quoted
- 3526 Post(s)
- Potenza rep
- 42949681
l'UE con questo nuovo paccchetto di aiuti all'Italia (e non solo) sta diventando un'unione sempre piu' compiuta
un altro passo in avanti importante e' stato appena fatto
se non ci saranno ulteriori novita' vedremo come si comporta l'euro nei confronti del dollaro nelle prossime settimaneUltima modifica di zerohedge; 31-05-20 alle 15:44
-
01-06-20, 00:41 #165
- Data Registrazione
- Apr 2020
- Messaggi
- 1,459
- Mentioned
- 8 Post(s)
- Quoted
- 1150 Post(s)
- Potenza rep
- 9769876
-
01-06-20, 07:48 #166
- Data Registrazione
- Oct 2012
- Messaggi
- 18,168
- Mentioned
- 13 Post(s)
- Quoted
- 3526 Post(s)
- Potenza rep
- 42949681
-
02-06-20, 15:41 #167
- Data Registrazione
- Jul 2000
- Messaggi
- 591
- Blog Entries
- 3
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 21 Post(s)
- Potenza rep
- 23010230
" in questo momento di MASSIMO PERICOLO economico-finanziario, è necessaria una INFLESSIBILE mobilitazione generale e continua da parte di TUTTI gli Organismi Statali interessati (sia Partiti che Istituzioni) : una mobilitazione che sia pari o SUPERIORE a quella attuata per contrastare l'epidemia da Covid-19 "
E' un concetto fondamentale su cui ho insistito molto, fin dalla prima pagina di questo Thread.
Siamo in piena emergenza economico-finanziaria e moltissime persone, e aziende, sono state costrette a più di 2 mesi di inattività ("vacanze forzate") , subendo danni economici che potrebbero diventare irreparabili.
Penso che per compensare in parte le conseguenze di più di 2 mesi di lockdown economico, si potrebbe molto razionalmente ridurre il calendario delle festività, da oggi al 31 dicembre.
Credo che una discussione su questo tema, a livello di Governo, Aziende, Sindacati, Associazioni di Piccoli Imprenditori, porterebbe a risultati eccellenti.
Credo che anche la Chiesa Cattolica, che ha già collaborato con grande buon senso mediante la chiusura delle Chiese e la sospensione delle attività religiose quando era indispensabile evitare ogni assembramento, potrebbe dare il suo contributo accettando che almeno per il 2020 alcuni giorni di festività religiosa vengano "sacrificati".
Questo almeno per il 2020, anche se razionalmente ritengo che d'ora in avanti bisognerà efficientare tutto il calendario delle festività, dato che l'attuale crisi avrà strascichi anche nei prossimi anni : inoltre questo efficientamento era già opportuno quando il nostro Debito Pubblico era al 130% , figuriamoci ora che balzerà al 150% 160% o peggio.
A questo proposito, è utile notare che l'1% di 365 (365 : il numero dei giorni di un anno) è 3.65 giorni : ne consegue che se trasformiamo 3-4 giorni di festività, in giorni di attività piena, le conseguenze sul pil annuale sono rilevanti.
Per ogni 3-4 giorni convertiti da festività ad attività piena, l'incremento del pil annuale non sarà esattamente dell'1% , ma comunque si tratterà di un aumento di pil rilevante , assolutamente indispensabile in questa crisi storica che l'Italia e tanti Paesi europei stanno attraversando.
Prendendo esempio da quanto accaduto a Genova, dove per risolvere l'emergenza ponte-Morandi hanno tenuto i cantieri aperti 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, e considerando che TUTTA l'ITALIA è in PIENA EMERGENZA economica : oltre a ridurre i giorni di festività, io ritengo che tante aziende -con il consenso dei rispettivi Sindacati, consenso che in molti casi ragionevolmente arriverà- sarebbero felicissime di recuperare all'attività ANCHE alcune festività Domenicali.
--> Già recuperare 1 domenica su 2 , da quì a fine anno , per molte aziende risulterebbe provvidenziale, se non decisivo.
Il Governatore della Banca d'Italia, nella sua ultima relazione, ha parlato della assoluta necessità di agire sul fronte dell'incremento del pil, per poter aggredire il nostro IMMENSO Debito Pubblico.
--> Come abbiamo visto ci sono molteplici soluzioni, che aspettano solo di essere tradotte in fatti concreti...
Blue RayUltima modifica di Blue Ray; 02-06-20 alle 17:59
-
17-06-20, 16:21 #168
- Data Registrazione
- Jul 2000
- Messaggi
- 591
- Blog Entries
- 3
- Mentioned
- 0 Post(s)
- Quoted
- 21 Post(s)
- Potenza rep
- 23010230
E ti arriva la sorpresona dalla Germania, come preventivato nelle prime pagine di questo Thread.
Inoltre questo spiega perchè STRANAMENTE proprio la Germania ha recentemente promesso centinaia di miliardi di Euro "a fondo perduto" : in realtà sapeva già che non avrebbe mantenuto nulla di queste promesse :
Il testo seguente in virgolettato è tratto da --> Weidmann pronto a rispettare la sentenza di Karlsruhe - MilanoFinanza.it
"Weidmann (presidente della Bundesbank) si è detto “fiducioso che le istituzioni interessate siano in grado di trovare una soluzione in grado di tenere conto sia delle esigenze della Corte costituzionale federale sia dell'indipendenza della politica monetaria”.
Tuttavia, qualora non si dovesse giungere a tale esito, il numero uno della Buba ha affermato che “si applica il principio secondo cui, in base alla giurisprudenza della Corte di Karlsruhe, la Banca federale tedesca non può essere parte di misure adottate da organi (…) dell'Unione europea che (...) toccano l'identità costituzionale” della Germania.
Parole chiarissime, tanto che Die Welt le ha commentate così: Weidmann ha chiarito “inequivocabilmente” che la Banca centrale della Germania “non è un organo puramente esecutivo della Banca centrale europea (Bce), ma è soggetta al diritto tedesco”.
Insomma, il 5 agosto, a meno di svolte inaspettate da parte della Corte di Karlsruhe, la Bundesbank smetterà di comprare titoli di Stato. Sia chiaro, il piano di acquisti può andare avanti comunque: le altre banche centrali che fanno parte dell'Unione monetaria subentreranno negli acqusiti alla Buba. Ma è evidente che la portata politica di una tale mossa sarebbe dirompente. Molti dicono che sarebbe l'anticamera dell'uscita della Germania dall'euro.
Come se non bastasse, la Buba non solo smetterebbe di comprare titoli di Stato, ma dovrebbe vendere tutti quelli già acquistato per centinaia di miliardi di euro, provocando una grossa turbulenza sui mercati.
Questo dovrebbe portare a un aumento dei tassi d'interesse dei bond: basta tassi negativi e sospiro di sollievo dei risparmiatori tedeschi, che avrebbero finalmente rendimenti decenti.
Un disastro per l'Italia, però. E anche per la Francia. Col rischio sempre più concreto che la moneta unica si spacchi in un euro del nord e un euro del sud"
Insomma cambierà tutto : l'Unione Europea, l'assetto dell' Unione Europea, e verranno ridefinite le funzioni della BCE.
Inoltre tutti gli attuali dibattiti sulle centinaia di miliardi di euro a fondo perduto promessi dalla Germania sono solo una colossale presa in giro di chi sa già che, molto presto, non scucirà più un centesimo.
-->Meglio così : ora rimbocchiamoci le maniche e costruiamo una nuova Unione Europea, una nuova BCE, e soprattutto una Nuova Italia, che superi l'attuale Caporetto economico-finanziaria e che sia all'altezza della sua migliore Storia.
Blue Ray
Ultima modifica di Blue Ray; 17-06-20 alle 17:10
-
18-06-20, 09:45 #169
- Data Registrazione
- Oct 2012
- Messaggi
- 18,168
- Mentioned
- 13 Post(s)
- Quoted
- 3526 Post(s)
- Potenza rep
- 42949681
I soldi arriveranno all'Italia soprattutto perche' e' la Francia ad averne bisogno
-
27-06-20, 01:57 #170
- Data Registrazione
- Feb 2007
- Messaggi
- 18,779
- Mentioned
- 1 Post(s)
- Quoted
- 1885 Post(s)
- Potenza rep
- 42949686
Secondo me un governo puo' ottenere il consenso della maggioranza della popolazione solo in due modi: o con i soldi o con la forza.