qualche chiarimento:
1) il debito pubblico italiano iniziò a salire in maniera rapida già parecchi anni prima del cosiddetto divorzio tesoro-banca d'italia
2) l'italia nel periodo di grande crescita del debito ha avuto per quasi 30 anni consecutivi (1962-1992 circa, controllate le date) deficit primario, ovvero sarebbe stata in deficit anche ad interessi zero; e questo è molto significativo, soprattutto se in anni di tassi elevati.
Quindi sostenere che la causa dell'incremento del debito pubblico fu il costo per interessi è ERRATO. Vi fu un costo per interessi, come ovvio, ed un lungo periodo di spesa pubblica elevata
3) Parliamo pure della componente interessi:
L'idea secondo la quale il problema fu il divorzio è molto debole, per vari motivi, primo tra tutti il fatto che la possibilità di contenere il debito tramite tassi reali bassi o negativi è limitata, oppure legata a scelte (limiti sui movimenti di capitali, obbligo all'acquisto di debito pubblico italiano ecc) ed il mondo nei decenni passati è cambiato, restare uno dei pochi paesi evoluti a forzare l'acquisto di debito locale e a limitare il flusso di capitali sarebbe stato impossibile...volendo restare un paese evoluto.
In un mondo con flussi di capitali liberi, contano i tassi reali, e l'italia non può che seguire quel che accade nel mondo, in particolare negli Usa ed i tassi reali negli usa salirono vertiginosamente nei primi anni 80. Il fed funds negli usa rimase diventò improvvisamente e rimase maggiore dell'inflazione Usa di vari punti percentuali per parecchi anni, a partire dal 1980 circa e gli altri paesi del mondo banalmente seguirono, poichè i capitali inseguono i migliori tassi reali, a rischiosità simile. Questo è ciò che è avvenuto e continuare a dire che vi fu il divorzio e quindi il debito esplose per via del costo degli interessi non più contenuto dalla bc italiana è errato intanto nei numeri, poichè il debito iniziò a salire prima e perchè vi sarebbe stato deficit anche senza interessi, per circa 30 anni, mica 2 o 3. E poi è errato perchè comunque, con maggiore o minore intervento della bc, i capitali inseguono tassi reali, di cui sopra.
A me pare però che il problema sia stato essenzialmente l'uso di quei deficit, se l'italia si fosse modernizzata, se avesse risolto il problemi del sud, creato infrastrutture ed una scuola di qualità, magari sarebbe anche stato positivo fare quei deficit.
Il problema è il deficit unito a scelte di utilizzo del tutto improduttive ed anti-crescita. Se il deficit è usato largamente per ingrossare la burocrazia che ostacola lo sviluppo o per mandar in pensione a 35 anni o per dar redditi di cittadinanza (fra l'altro a chi in gran parte già lavora), ecco che si creano problemi.
Si nota anche che i maggiori sostenitori dell'opportunità di far deficit, monetizzare ecc sono poi tipicamente i sostenitori di un pessimo uso di quelle scelte (redditi di cittadinanza, svalutare ed inflazionare per fottere i bondisti...)