Concorso docenti alle porte: ammortizzatore sociale per laureati?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

missed_approach

Nuovo Utente
Registrato
18/7/15
Messaggi
1.698
Punti reazioni
647
...ma avete presente quant'è lo stipendio netto per i primi 10 anni? 1.350€
E c'è una vera e propria ressa,gente che spera di riciclare in qualche modo una laurea oggettivamente inutile al mondo del lavoro(lettere...fisolofia..) ma anche tanti con lauree tecniche come giurisprudenza, economia,matematica.. Persino molti in Ingegneria.

Ed è questo che mi sconvolge ancora di più: come si può pensare che un professionista, un Ingegnere con una certa spendibilitá sul mercato(di conseguenza quindi anche capacità) sia attratto da un posto da 1.350€?
Posto che necessita di Laurea Magistrale e di 4 esami supplementari in materie Psicologiche.

Oppure volutamente si considera la docenza come un ammortizzatore sociale per laureati? :mmmm:
 
Ultima modifica:
20 ore a settimana a 1400 garantiti a vita, 2 settimane a natale e 2 mesi in estate di ferie e senza capi che rompono le palle vs max 2000 euro per lavorare 8/10 ore (se va di lusso) e sopportare capi e clienti molesti e repressi dalla crisi economica italiana e tu chiedi perché c'è la ressa per fare il concorso?

Per molti i soldi non sono tutto nella vita, anzi chi ha capito tutto fa il concorso come personale ATA nelle scuole... Lì si che si svolta
 
20 ore a settimana a 1400 garantiti a vita, 2 settimane a natale e 2 mesi in estate di ferie e senza capi che rompono le palle vs max 2000 euro per lavorare 8/10 ore (se va di lusso) e sopportare capi e clienti molesti e repressi dalla crisi economica italiana e tu chiedi perché c'è la ressa per fare il concorso?

Per molti i soldi non sono tutto nella vita, anzi chi ha capito tutto fa il concorso come personale ATA nelle scuole... Lì si che si svolta

No io non ho chiesto "perché c'e la ressa",leggi bene. È chiaro che chi ha una laurea inutile un bel posto fisso a 1.400€ statale "sistemato" a vita è la manna.

La mia domanda era un'altra: i soldi non sono tutto, 1.400€ per fare 20 ore etc sono discorsi che fa il mediocre medio(come me, te e tantissimi altri per capirsi) quindi mi chiedevo
"l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

perché chi eccelle non si accontenta del fatto che "si la paga è bassa ma tanto poi non fai una sega e sei sistemato a vita". O no?
 
Per molti i soldi non sono tutto nella vita, anzi chi ha capito tutto fa il concorso come personale ATA nelle scuole... Lì si che si svolta
Ci ho provato per anni senza successo,anche perchè in alcuni ruoli purtroppo la laurea non dà punteggio...
 
E chi eccelle farà altro

Quindi confermi la mia tesi?
Chi eccelle farà altro, i mediocri invece saranno "sistemati" e/o si accontenteranno del posto fisso statale a 1.400€ perché per poco più ci si deve sbattere? Questo il meccanismo alla base del reclutamento del corpo docente nazionale? Una paga da cassiere dell'ipercoop con la terza media...
 
No io non ho chiesto "perché c'e la ressa",leggi bene. È chiaro che chi ha una laurea inutile un bel posto fisso a 1.400€ statale "sistemato" a vita è la manna.

La mia domanda era un'altra: i soldi non sono tutto, 1.400€ per fare 20 ore etc sono discorsi che fa il mediocre medio(come me, te e tantissimi altri per capirsi) quindi mi chiedevo
"l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

perché chi eccelle non si accontenta del fatto che "si la paga è bassa ma tanto poi non fai una sega e sei sistemato a vita". O no?

A cosa serve eccellere sul lavoro se poi non sei adeguatamente ricompensato

Ho un caro amico chimico, ha fatto il ricercatore per 10 anni, una marea di pubblicazioni a 35 anni stufo che tipo il portiere che gli chiudeva il laboratorio la sera guadagnasse più fi lui ha fatto e vinto ad occhi chiusi il concorso da insegnante, ha aperto un mutuo e ha messo su famiglia pomeriggio si gode i figli, mountain bike, piscina, hobby vari estate mare e montagna cosa impensabile quando era un luminare ricercatore.

Diglielo di fare quella vita, magari a 60 anni ritrovarsi solo come un cane senza aver goduto la vita per aver ricercato qualcosa da vendere a qualche multinazionale che ci fa i soldi con la pala senza alcun merito individuale se non quello di avere i soldi, dell aspirina conosci la bayer o il ricercatore che l ha formulata?

Chi eccelle va all'estero, in Italia a causa della forte tassazione sul lavoro chi eccelle comunque difficilmente può ambire a stipendi così superiori da giustificare il fatto di lavorare il triplo delle ore, proprio perché non si guadagna il triplo di un professore.

Su 100 ingegneri, avvocati, chimici e simili quanti guadagnano in Italia più di 3000 euro fissi al mese?

I meriti professionali? Marchionne quando è morto il giorno dopo aveva il sostituto, l ambizione lavorativa la inculca il sistema in cui viviamo per farci impegnare ad essere delle brave pedine che vanno sfruttate fin quando serviamo senza di noi il mondo va avanti lo stesso il giorno dopo non ti credere, la vita personale invece è una e non sai quando termina quindi in Italia non esiste l eccellenza ma esiste il ******** che si fa sfruttare dal sistema lavorativo e il furbo che sfrutta il sistema lavorativo (statale, il libero prof chi fa nero)
 
Ultima modifica:
A cosa serve eccellere sul lavoro se poi non sei adeguatamente ricompensato

Ho un caro amico chimico, ha fatto il ricercatore per 10 anni, una marea di pubblicazioni a 35 anni stufo che tipo il portiere che gli chiudeva il laboratorio la sera guadagnasse più fi lui ha fatto e vinto ad occhi chiusi il concorso da insegnante, ha aperto un mutuo e ha messo su famiglia pomeriggio si gode i figli, mountain bike, piscina, hobby vari estate mare e montagna cosa impensabile quando era un luminare ricercatore.

Diglielo di fare quella vita, magari a 60 anni ritrovarsi solo come un cane senza aver goduto la vita per aver ricercato qualcosa da vendere a qualche multinazionale che ci fa i soldi con la pala senza alcun merito individuale se non quello di avere i soldi, dell aspirina conosci la bayer o il ricercatore che l ha formulata?

Chi eccelle va all'estero, in Italia a causa della forte tassazione sul lavoro chi eccelle comunque difficilmente può ambire a stipendi così superiori da giustificare il fatto di lavorare il triplo delle ore, proprio perché non si guadagna il triplo di un professore.

Su 100 ingegneri, avvocati, chimici e simili quanti guadagnano in Italia più di 3000 euro fissi al mese?

I meriti professionali? Marchionne quando è morto il giorno dopo aveva il sostituto, l ambizione lavorativa la inculca il sistema in cui viviamo per farci impegnare ad essere delle brave pedine che vanno sfruttate fin quando serviamo senza di noi il mondo va avanti lo stesso il giorno dopo non ti credere, la vita personale invece è una e non sai quando termina quindi in Italia non esiste l eccellenza ma esiste il ******** che si fa sfruttare dal sistema lavorativo e il furbo che sfrutta il sistema lavorativo (statale, il libero prof chi fa nero)

Il problema è sempre il solito: dare 10 più della media per ottenere 1. Se ottenssero 10 si impegnerebbero a vantaggio dell'intero sistema. Invece chi può e merita emigra, chi può rimanere vivacchia o sugge la mammella statale
 
No io non ho chiesto "perché c'e la ressa",leggi bene. È chiaro che chi ha una laurea inutile un bel posto fisso a 1.400€ statale "sistemato" a vita è la manna.

La mia domanda era un'altra: i soldi non sono tutto, 1.400€ per fare 20 ore etc sono discorsi che fa il mediocre medio(come me, te e tantissimi altri per capirsi) quindi mi chiedevo
"l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

perché chi eccelle non si accontenta del fatto che "si la paga è bassa ma tanto poi non fai una sega e sei sistemato a vita". O no?
Il problema non è "l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

Questo discorso valeva negli anni 80 quando l'economia cresceva (pompata dal debito), e un laureato trovava molti lavori migliori.
Alla fine l'insegnamento veniva scelto da chi nel pomeriggio faceva secondi lavori in nero o da chi voleva un lavoro tranquillo per poter seguire meglio la famiglia (magari avendo un partner che portava a casa un contributo maggiore).

Il vero problema oggi è: "come è possibile che un laureato anche con ottimo profilo non riesca a trovare nulla con una paga oraria maggiore di quella di un professore di scuola superiore?"
 
...ma avete presente quant'è lo stipendio netto per i primi 10 anni? 1.350€
E c'è una vera e propria ressa,gente che spera di riciclare in qualche modo una laurea oggettivamente inutile al mondo del lavoro(lettere...fisolofia..) ma anche tanti con lauree tecniche come giurisprudenza, economia,matematica.. Persino molti in Ingegneria.

Ed è questo che mi sconvolge ancora di più: come si può pensare che un professionista, un Ingegnere con una certa spendibilitá sul mercato(di conseguenza quindi anche capacità) sia attratto da un posto da 1.350€?
Posto che necessita di Laurea Magistrale e di 4 esami supplementari in materie Psicologiche.

Oppure volutamente si considera la docenza come un ammortizzatore sociale per laureati? :mmmm:

con 2-3-4 ore di ripetizioni private al pomeriggio i 1400 diventano subito 2500-3000 con livello di stress inferiore di un ordine di grandezza rispetto a chi lavora nel privato e guadagna 2500-3000 euro
 
Il problema non è "l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

Questo discorso valeva negli anni 80 quando l'economia cresceva (pompata dal debito), e un laureato trovava molti lavori migliori.
Alla fine l'insegnamento veniva scelto da chi nel pomeriggio faceva secondi lavori in nero o da chi voleva un lavoro tranquillo per poter seguire meglio la famiglia (magari avendo un partner che portava a casa un contributo maggiore).

Il vero problema oggi è: "come è possibile che un laureato anche con ottimo profilo non riesca a trovare nulla con una paga oraria maggiore di quella di un professore di scuola superiore?"

Negli anni 80 non era un ammortizzatore sociale ma un'entrata certa a cui seguiva il lavoro in studio etc..

Oggi è un ammortizzatore sociale visto che di fatto moltissimi laureati non sanno cosa farci con la laurea
(come lo è il VFP1 o VFP4 nell'esercito per il Sud) e questo è comprensibile per certe lauree, per altre meno.
Ma il punto è che se la paga è 1.400€, attrarrai mediocri oppure chi accetta di prendere meno pur di tirare i remi in barca.
 
Quindi confermi la mia tesi?
Chi eccelle farà altro, i mediocri invece saranno "sistemati" e/o si accontenteranno del posto fisso statale a 1.400€ perché per poco più ci si deve sbattere? Questo il meccanismo alla base del reclutamento del corpo docente nazionale? Una paga da cassiere dell'ipercoop con la terza media...

il cassiere lavora sabato e domenica e pure a ferragosto.....nella scuola tra feste,scioperi,ponti,allerte meteo se fai 200 giorni su 365 è un miracolo.
In pratica ti pagano full time per lavorare part time...il tutto a tempo indeterminato e non ti cacciano nemmeno se molesti qualcuno....
E' una sorta di win for life.
 
Il problema non è "l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

Questo discorso valeva negli anni 80 quando l'economia cresceva (pompata dal debito), e un laureato trovava molti lavori migliori.
Alla fine l'insegnamento veniva scelto da chi nel pomeriggio faceva secondi lavori in nero o da chi voleva un lavoro tranquillo per poter seguire meglio la famiglia (magari avendo un partner che portava a casa un contributo maggiore).

Il vero problema oggi è: "come è possibile che un laureato anche con ottimo profilo non riesca a trovare nulla con una paga oraria maggiore di quella di un professore di scuola superiore?"

perchè siamo entrati nell'euro.
 
Secondo me il concetto principale che va capito è che c'è questa idea assurda che laurea X=più valore economico.
Non è cosi, e attenzione, non parlo solo delle lauree inutili ma di TUTTE.

Poniamo che in tutto il mondo ci sia domanda solo per una cosa chiamata X e che quindi ci siano solo aziende che producono X.
Se domani prendessimo un gruppo di persone tutte iperlaureate a voti massimi nel campo Y il loro valore sarebbe totalmente ZERO.
Perchè la tua laurea e le tue skills non hanno un valore intrinseco, lo hanno solo il relazione alla richiesta di produzione che c'è in quel campo.

Complicando l'esempio di prima poniamo che non ci sia richiesta solo per X ma anche per Y, ok.
Ma anche in questo caso una persona skillata in X o Y non ha automaticamente valore, lo ha in relazione ai volumi di produzione di quel campo.
Se su 10 richieste 9 sono X e una è Y anche il valore di chi ha la laurea in X e Y è proporzionale.
Se ci sono per esempio 5 persone con la laurea in X e 5 con Y quelle che hanno più valore sono quelle con la laurea in X perchè sono meno di quelle richieste dal mercato quindi hanno più valore. Al contrario quelli gli "Y" varanno meno perchè ce ne sono di più di quello che il mercato richiede.


Ora non per ripete sempre la stessa cosa ma l'Italia è un paese molto provinciale. Mentre fuori il mondo si evolveva noi abbiamo cresciuto almeno 2 generazioni di persone convincendole che le cose che erano importanti 60 anni fa lo siano anche oggi. Quindi il 90% della popolazione si è specializzata nei campi che c'erano prima (ingegneria,giurisprudenza, economia ecc).

Ora a causa di questo non solo l'economia è scesa (quindi c'è generalmente meno lavoro) ma abbiamo 9 persone tutte laureate nelle stesse cose e 1 laureata in un campo moderno.

Andatevi a leggere ogni tanto le notizie di tutte quelle aziende italiane che hanno il problema opposto di quello che si pensa, non riescono trovare gente.
Sistemisti cloud, ingegneri biomedici, specialisti in analisi dei dati online,ecc ecc

Abbiamo aziende che non trovano queste persone e altre che per lo stesso posto hanno una fila di 1000 persone.
Il danno della nostra "vecchia" mentalità è stato doppio.

Ed è questo il motivo per cui non ha senso comparare gli stipendi in base alla laurea, perchè il fatto di essere skillato nel campo X non vuol dire niente se non si mette nel conto il contesto del campo X.

Sistemisti cloud, ingegneri biomedici, specialisti in analisi dei dati online, etc. ce ne sono a iosa, ma sono pagati 200/300 euro/mese in più di un insegnante lavorando più del doppio delle ore.

Vabbè che vuoi sempre denigrare quello che c'è in Italia, ma non è che altrove esistano altre professioni qui inesistenti. Che poi, la laurea (soprattutto ingegneria, giurisprudenza, economia che dal tuo discorso sembrano inutili) ha un suo valore intrinseco ovunque.
 
Negli anni 80 non era un ammortizzatore sociale ma un'entrata certa a cui seguiva il lavoro in studio etc..

Oggi è un ammortizzatore sociale visto che di fatto moltissimi laureati non sanno cosa farci con la laurea
(come lo è il VFP1 o VFP4 nell'esercito per il Sud) e questo è comprensibile per certe lauree, per altre meno.
Ma il punto è che se la paga è 1.400€, attrarrai mediocri oppure chi accetta di prendere meno pur di tirare i remi in barca.

Al contrario.

Oggi con 1400e/mese, ti poni come retribuzione molto al di sopra di qualunque altra professione che prevede lo stesso livello di stress.

Il problema è che il privato non offre alternative meglio remunerate e quindi un laureato in matematica, vive molto meglio da docente di scuola superiore, anziché a fare 12h/giorno in una società di consulenza per 200/mese in più.

L'unico svantaggio può ritrovarsi in quelli iscritti fino ai primi anni 2000 che speravano di diventare docenti universitari: per loro, dopo il crollo delle immatricolazioni universitarie degli ultimi 15/20 anni ed i tagli sul numero dei docenti, il concorso docenti scolastici è del tutto un ripiego.
 
No io non ho chiesto "perché c'e la ressa",leggi bene. È chiaro che chi ha una laurea inutile un bel posto fisso a 1.400€ statale "sistemato" a vita è la manna.

La mia domanda era un'altra: i soldi non sono tutto, 1.400€ per fare 20 ore etc sono discorsi che fa il mediocre medio(come me, te e tantissimi altri per capirsi) quindi mi chiedevo
"l'insegnamento è un ammortizzatore sociale?"

perché chi eccelle non si accontenta del fatto che "si la paga è bassa ma tanto poi non fai una sega e sei sistemato a vita". O no?

La mia banale idea è che ci sono 2 fattori:
- chi eccelle veramente è per definizione una % ridicola (dirigenti, expat di livello), mentre gli altri sono solo bravi
- quelli bravi prendono comunque uno stipendio da impiegato e vanno spesso a vivere in location costose
- alla fine per 2-300 euro conviene fare l'insegnante e piazzare ripetizioni a 25 euro l'ora in nero.
 
Se l'istruzione serve, l'insegnamento non può essere considerato un ammortizzatore sociale.

Poi c'è un fraintendimento: tu puoi essere un genio nel settore X ed essere completamente inadatto all'insegnamento. Viceversa magari non sei un genio, ma hai quel carisma che riesce ad appassionare i ragazzi. Ti pare poco?
 
La mia banale idea è che ci sono 2 fattori:
- chi eccelle veramente è per definizione una % ridicola (dirigenti, expat di livello), mentre gli altri sono solo bravi
- quelli bravi prendono comunque uno stipendio da impiegato e vanno spesso a vivere in location costose
- alla fine per 2-300 euro conviene fare l'insegnante e piazzare ripetizioni a 25 euro l'ora in nero.

Hai sintetizzato esattamente quello che sostenevo anche io :D

I nomi delle discipline che ho scritto non sono il punto.
In ogni zona si parla di settori e lauree diverse e bisogni diversi quindi ovviamente quelli di cui parlo io non si applicano certo a tutta l'italia ovviamente.
Non so quali sono i settori che richiedono di più o di meno nello specifico, quello che però vedevo è che il 90% delle persone che avevo intorno si laureavano nelle stesse cose mentre molte aziende della zona facevano fatica a trovare determinati altri tipi di persone.

Ma il concetto alla base, presupponendo che il comportamento delle persone tende a essere simile, è che in Italia si scelgono sempre percorsi dettati dalla cultura di appartenenza di quella zona e non da una riflessione economica su cosa serva. Perché da noi lo stato in primis non sembra avvertirti che laurearti in quello che vuoi non equivale a un valore economico ma anzi si porta avanti da decenni il concetto che "il lavoro è un diritto" come se fosse un qualcosa che esiste a prescindere dalla domanda e offerta.

Ricordo un articolo del sole 24 ore che spiegava come in germania nonostante abbiano una media di laureati molto bassa in modo simile a noi la "composizione" (intesa come divisione nelle varie discipline) sia totalmente diversa. E che questo era in parte legato alle differenze produttive perchè (per farla breve) da loro c'era una correlazione tra numero di laureati in X discipline e posti di lavoro disponibili in quelle discipline.
Quindi il paese sfornava gente in base alla richiesta.
Correlazione che, secondo lo stesso articolo, da noi era quasi inesistente (certo, il grande numero di laureati in discipline umanistiche sicuramente non aiuta su questo concordo).

Nei tuoi post vedo che parli sempre molto bene di dove vivi e male dell'Italia, ma spesso secondo me esageri andando incontro a contraddizioni (l'architettura italiana che reputi inferiore o anche gli interventi su cucina e ristorazione).

Questo è uno dei casi dove per la foga di parlare male dell'Italia vai incontro a contraddizioni, tra le quali le seguenti
- sostieni che in Italia manchino "cloud administrator" o "ingegneri biomedici" e poi indichi che troppa gente si iscrive ad ingegneria
- indichi che la Germania ha una percentuale di laureati simili a noi quando siamo a 35% vs 26% sugli under 35 Italia penultima in Europa per laureati under 35, ma quarta per abbandono degli studi - Eunews

Sia chiaro: ti do comunque ragione sul fatto che il mercato del lavoro nazionale non è in grado di assorbire il numero di laureati presenti.

Ma da qui a dire che lauree in economia, ingegneria o giurisprudenza sono inutili in una nazione sviluppata, lo vedo un salto concettuale scorretto.
 
La mia banale idea è che ci sono 2 fattori:
- chi eccelle veramente è per definizione una % ridicola (dirigenti, expat di livello), mentre gli altri sono solo bravi
- quelli bravi prendono comunque uno stipendio da impiegato e vanno spesso a vivere in location costose
- alla fine per 2-300 euro conviene fare l'insegnante e piazzare ripetizioni a 25 euro l'ora in nero.

Esatto
 
ok, abbiamo capito, la finanza dovrebbe controllare a tappeto i docenti :D
 
Indietro