Randolph
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Premetto di non essere un grande esperto di economia, è per questo che sto qui: cercare di capirne di più. E diciamo che già qualche mese mi è servito per capire che non traderò mai
Però c'è una questione che, da mesi ormai, mi frulla nella mente e si arricchisce di dati e di nuove notizie. Però non ho le competenze economiche per poter trarre solide conclusioni sul lungo periodo.
In breve: i dati sono una digitalizzazione dei servizi e una robotizzazione del lavoro sempre più crescenti. I possibili effetti (futuri: 10, 20, 30 anni, a seconda - credo - anche della tenuta dell'economia mondiale) una disoccupazione fisiologica a doppia cifra e, secondo me (e qui vi voglio), un Reddito di Cittadinanza di necessità. O, meglio, un Reddito di Consumo.
Innanzitutto, si parla del 2020 come prima esplosione della robotica di consumo. Anche e soprattutto nelle nostre case.
(Vi consiglio questo articolo da cui prendo qualche informazione L'intelligenza artificiale e gia qui - Prismo)
"Secondo i calcoli della Bank of America, il 47% dei lavori può essere automatizzato. E tra questi lavori, qualcuno in particolare rischia di andare incontro a una vera e propria apocalisse. Per esempio, il lavoro del camionista: “negli Stati Uniti ci sono 3,5 milioni di camionisti”, scrive lo Spectator. “Pensate a questi uomini che fanno su e giù per il Paese distribuendo soldi nei bar, nei ristoranti, nei motel, alle pompe di benzina. Ora, considerate il fatto che Daimler ha appena dato vita al suo primo camion ‘self-driving’. Una volta che viene acquistato, non richiede nient’altro che manutenzione e benzina. Ogni autista invece costa 40.000 dollari l’anno”."
Aggiungiamo i tassisti. I guidatori di autobus, delle ambulanze, eccetera.
"Secondo questi stessi dati i dieci lavori più diffusi negli Stati Uniti possono essere automatizzati, spingendo la disoccupazione fino al 45%."
Ovviamente, oltre agli autisti, ci sono miriadi di altri lavori che possono essere svolti da robot o digitalizzati: gli scaffalisti, i magazzinieri (vicino a dove abito io il magazzino di una farmacia è gestito da un robot che si occupa pure delle pulizie, e sono in provincia, non a Milano...), gli operatori sanitari nelle case di riposo.
Proprio l'assistenza agli anziani è uno dei primi campi dei servizi dove i robot come ce li immaginiamo stanno facendo grossi passi avanti (dato che il mercato degli anziani è e sarà in enorme crescita...). Basta cercare Romeo Robot, e c'è anche almeno un progetto italiano in cerca di finanziamento, a Genova, che ora non trovo.
La chirurgia robotica esiste da anni: http://www.robotiko.it/robot-da_vinci-chirurgia-robotica-in-italia/
(Si parla anche di robot prostitute, fra i vari lavori: Robots, men and *** tourism)
Poi c'è l'insaziabile mito liberista secondo cui si libereranno nuovi lavori per chi verrà sostituito da un robot. Sicuri? In Cina hanno già problemi, con la robotizzazione: http://www.nytimes.com/2015/06/11/opinion/chinas-troubling-robot-revolution.html
E, cosa che prima non sapevo, i grandi gruppi usano gli algoritmi per fare trading. Qui non mi pare che si parli di un lavoro ripetitivo e manuale a essere insidiato, ma uno ad alta specializzazione.
La capacità di calcolo di un robot è esponenzialmente più elevata di quella di un uomo, e in costante crescita, contando che ormai si insegna alle macchine ad apprendere autonomamente (ma lasciamo perdere i risvolti apocalittici, per ora, che sembrano tanto sci-fi ma, una volta che la gestione di realtà così delicate - per l'ignoranza dei possibili risvolti e della nostra capacità di controllarli - è in mano alla speculazione privata, secondo me si fa ben più reale...), quindi quanti lavori ad alta specializzazione, che richiedono meno capacità creativa, di pensiero out-of-the-box (e fino a quando, poi), possono saltare?
Il sistema legale angloamericano è perfetto per gli avvocati robot. Il primo avvocato robot 'assunto' da uno studio legale
E comunque, di quanti programmatori, ingegneri, insegnanti (sì, l'insegnante è dato come un lavoro poco sostituibile nell'immediato) avremo bisogno?
Questa è la premessa. Ma si potrebbe arricchire di molto.
Conclusioni: come può reggere il mercato con un popolo di disoccupati? Ipotizziamo anche il 30%, ma col tempo immagino molto più alta. Ovvio che non si possono avere le strade piene di senzatetto (lato sociale). Ma chi acquisterà i prodotti e i servizi creati in larga parte dai robot?
Nella mia ignoranza economica ho finora prospettato quest'ipotesi:
- verrà fornito un reddito di cittadinanza che servirà a consumare, per l'appunto, i prodotti. Il denaro viene così, col tempo, sempre più svincolato dall'idea di compensazione economica per il lavoro svolto.
- sopravviverà per molto tempo, credo, molto terziario: dubito che anche fra trent'anni preferiremo mangiare in un ristorante automatizzato rispetto a uno gestito da umani. Oltre al grado di difficoltà, oggi, per un IA, di agire in ambienti troppo complessi. Oggi, però.
- La crescita del capitale, il risparmio, ecc, sarà in mano alle aziende, a chi avrà attività, ai professionisti rimasti, a chi ha già capitali, a chi riuscirà a svolgere qualche lavoretto o lavoro creativo.
Che ricadute può avere tutto questo a livello macroeconomico? Soprattutto il RdC che, secondo me, sarà una necessità storica. Oppure la sua assenza (e dunque un mercato con meno consumatori).
Però c'è una questione che, da mesi ormai, mi frulla nella mente e si arricchisce di dati e di nuove notizie. Però non ho le competenze economiche per poter trarre solide conclusioni sul lungo periodo.
In breve: i dati sono una digitalizzazione dei servizi e una robotizzazione del lavoro sempre più crescenti. I possibili effetti (futuri: 10, 20, 30 anni, a seconda - credo - anche della tenuta dell'economia mondiale) una disoccupazione fisiologica a doppia cifra e, secondo me (e qui vi voglio), un Reddito di Cittadinanza di necessità. O, meglio, un Reddito di Consumo.
Innanzitutto, si parla del 2020 come prima esplosione della robotica di consumo. Anche e soprattutto nelle nostre case.
(Vi consiglio questo articolo da cui prendo qualche informazione L'intelligenza artificiale e gia qui - Prismo)
"Secondo i calcoli della Bank of America, il 47% dei lavori può essere automatizzato. E tra questi lavori, qualcuno in particolare rischia di andare incontro a una vera e propria apocalisse. Per esempio, il lavoro del camionista: “negli Stati Uniti ci sono 3,5 milioni di camionisti”, scrive lo Spectator. “Pensate a questi uomini che fanno su e giù per il Paese distribuendo soldi nei bar, nei ristoranti, nei motel, alle pompe di benzina. Ora, considerate il fatto che Daimler ha appena dato vita al suo primo camion ‘self-driving’. Una volta che viene acquistato, non richiede nient’altro che manutenzione e benzina. Ogni autista invece costa 40.000 dollari l’anno”."
Aggiungiamo i tassisti. I guidatori di autobus, delle ambulanze, eccetera.
"Secondo questi stessi dati i dieci lavori più diffusi negli Stati Uniti possono essere automatizzati, spingendo la disoccupazione fino al 45%."
Ovviamente, oltre agli autisti, ci sono miriadi di altri lavori che possono essere svolti da robot o digitalizzati: gli scaffalisti, i magazzinieri (vicino a dove abito io il magazzino di una farmacia è gestito da un robot che si occupa pure delle pulizie, e sono in provincia, non a Milano...), gli operatori sanitari nelle case di riposo.
Proprio l'assistenza agli anziani è uno dei primi campi dei servizi dove i robot come ce li immaginiamo stanno facendo grossi passi avanti (dato che il mercato degli anziani è e sarà in enorme crescita...). Basta cercare Romeo Robot, e c'è anche almeno un progetto italiano in cerca di finanziamento, a Genova, che ora non trovo.
La chirurgia robotica esiste da anni: http://www.robotiko.it/robot-da_vinci-chirurgia-robotica-in-italia/
(Si parla anche di robot prostitute, fra i vari lavori: Robots, men and *** tourism)
Poi c'è l'insaziabile mito liberista secondo cui si libereranno nuovi lavori per chi verrà sostituito da un robot. Sicuri? In Cina hanno già problemi, con la robotizzazione: http://www.nytimes.com/2015/06/11/opinion/chinas-troubling-robot-revolution.html
E, cosa che prima non sapevo, i grandi gruppi usano gli algoritmi per fare trading. Qui non mi pare che si parli di un lavoro ripetitivo e manuale a essere insidiato, ma uno ad alta specializzazione.
La capacità di calcolo di un robot è esponenzialmente più elevata di quella di un uomo, e in costante crescita, contando che ormai si insegna alle macchine ad apprendere autonomamente (ma lasciamo perdere i risvolti apocalittici, per ora, che sembrano tanto sci-fi ma, una volta che la gestione di realtà così delicate - per l'ignoranza dei possibili risvolti e della nostra capacità di controllarli - è in mano alla speculazione privata, secondo me si fa ben più reale...), quindi quanti lavori ad alta specializzazione, che richiedono meno capacità creativa, di pensiero out-of-the-box (e fino a quando, poi), possono saltare?
Il sistema legale angloamericano è perfetto per gli avvocati robot. Il primo avvocato robot 'assunto' da uno studio legale
E comunque, di quanti programmatori, ingegneri, insegnanti (sì, l'insegnante è dato come un lavoro poco sostituibile nell'immediato) avremo bisogno?
Questa è la premessa. Ma si potrebbe arricchire di molto.
Conclusioni: come può reggere il mercato con un popolo di disoccupati? Ipotizziamo anche il 30%, ma col tempo immagino molto più alta. Ovvio che non si possono avere le strade piene di senzatetto (lato sociale). Ma chi acquisterà i prodotti e i servizi creati in larga parte dai robot?
Nella mia ignoranza economica ho finora prospettato quest'ipotesi:
- verrà fornito un reddito di cittadinanza che servirà a consumare, per l'appunto, i prodotti. Il denaro viene così, col tempo, sempre più svincolato dall'idea di compensazione economica per il lavoro svolto.
- sopravviverà per molto tempo, credo, molto terziario: dubito che anche fra trent'anni preferiremo mangiare in un ristorante automatizzato rispetto a uno gestito da umani. Oltre al grado di difficoltà, oggi, per un IA, di agire in ambienti troppo complessi. Oggi, però.
- La crescita del capitale, il risparmio, ecc, sarà in mano alle aziende, a chi avrà attività, ai professionisti rimasti, a chi ha già capitali, a chi riuscirà a svolgere qualche lavoretto o lavoro creativo.
Che ricadute può avere tutto questo a livello macroeconomico? Soprattutto il RdC che, secondo me, sarà una necessità storica. Oppure la sua assenza (e dunque un mercato con meno consumatori).
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