Io ho capito questo sull'argomento.
L'art.21 della nostra Costituzione afferma che:
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione."
Sembrerebbe, quindi, che la libera manifestazione del proprio pensiero possa passare anche attraverso una qualsiasi libera permutazione delle lettere dell'alfabeto.
Senonché, l'ultimo comma dello stesso art.21 altresì afferma che:
"Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.".
Attualmente la bestemmia non è più reato, ma un illecito amministrativo.
"Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309. La stessa sanzione si applica a chi compie qualsiasi pubblica manifestazione oltraggiosa verso i defunti.".
La Corte di Cassazione, in una sentenza del 27/03/1992 rileva, inoltre, che:
"... è pur superfluo il rilievo che, comunque, il diritto di libera manifestazione del pensiero trova il suo limite proprio nel divieto delle manifestazioni contrarie al buon costume (art. 21, ultimo comma, Costituzione): le manifestazioni, cioè, perseguite, appunto, in concreto, dalle norme sulla polizia dei costumi."
In sostanza, quindi, dovresti rassegnarti ed evitare di usare, come dice Foster, un "linguaggio forbito".