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12-01-21, 19:23 #2
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insomma si diceva nel vecchio 3D che i posti di lavoro pubblici saranno sempre più ambiti e pagati, al contrario che nel privato. John Smith dice di no, ma vorrei ricordargli che cane non mangia cane. Non sono forse anche i banchieri centrali e commissari dipendenti pubblici stessi?
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13-01-21, 18:32 #3
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13-01-21, 18:33 #4
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13-01-21, 21:30 #5
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14-01-21, 02:12 #6
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14-01-21, 15:16 #7
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Assolutamente. Pacato e tenta, per quello che può, di fornire una informazione più completa possibile.
Intanto i Dem a velocità supersonica si sono portati avanti con l'impeachment, che se dovesse andare a buon fine, impedirebbe a Trump di ricandidarsi tra quattro anni. I Dem sono sostenuti da un manipolo di repubbli-cani, di RINOs. La palla passa al Senato.
Usa: Trump di nuovo sotto impeachment, in un video condanna le violenze - Mondo - ANSA
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14-01-21, 16:11 #8
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Ecco perchè la Merkel e la von der Leyen hanno tirato un sospiro di sollievo...
Notizie dal mondo oggi 2 novembre: elezioni Usa, Algeria - Limes
GERMANIA COME IRAN E CINA
“La Cina mi vuole fuori. L’Iran mi vuole fuori. La Germania mi vuole fuori”. Così Donald Trump in un discorso a Reading, Pennsylvania, uno degli Stati in cui il presidente Usa sta chiudendo la campagna elettorale in vista del voto di domani.
Perché conta: Trump accosta un alleato formale (benché problematico) come la Germania a nemici conclamati come Cina e Iran. Clamorosa ed emblematica applicazione dell’atteggiamento dell’America contro tutti.
Il commento del presidente non è inserito in un ragionamento più ampio. Gli serve solo a sostenere che innumerevoli nemici vorrebbero vederlo perdere alle urne. Al massimo, Trump ripete i suoi cavalli di battaglia: i tedeschi sono delinquenti, non pagano i conti della Nato, per ripicca bisogna togliere le nostre truppe dal loro territorio. Ed evoca le proprie radici germaniche per parlare al ceppo dominante d’America, quello del Midwest, di discendenza tedesca, decisivo per l’assegnazione della Casa Bianca.
Antagonizzare il paese di origine della maggioranza relativa degli statunitensi è possibile solo perché quest’ultima ha reciso ogni affinità con la patria degli avi, fino a diventare cuore della nazione, arbitro dei suoi destini. E discende dalla ricorrente ossessione americana che la Germania domini l’Europa, tramutandosi in antagonista mondiale.
Tuttavia, equipararla a Cina e Iran (nei fatti oltre che a parole: vedi minacce di sanzioni e guerre commerciali) rischia di avverare la profezia. Berlino non ha intenzione di fare a meno della protezione americana, come chiarito in questi giorni dal ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer. Ma, avendo preso atto della divaricazione degli interessi tra le due sponde dell’Atlantico, nei prossimi anni cercherà approcci autonomi alle grandi questioni del nostro tempo. Complicando i piani della superpotenza per affrontare i rivali. Quelli veri, quelli più urgenti.
Per approfondire: LA GERMANIA AMA MENO L’AMERICA MA NE HA BISOGNO - Limes
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15-01-21, 13:02 #9
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15-01-21, 13:11 #10