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08-06-10, 08:21 #2
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Canto quello che vedo, su niente soprassiedo! "Eccomi" dissi al Caos "eccomi son tuo schiavo". Egli rispose "Bravo!". "Di che?" diss'io "Chi fu?" Libero alfine sono, che serve una carezza, quando di bell'ebrezza di me s'impossessò?! Eccomi, son pronto, son già partiti i treni, si sono rotti i freni e non resisto. Vai dolce Bacco, portami!
poesia iniziale di Ferruccio - La Vita è Bella (Roberto Benigni)
http://www.youtube.com/watch?v=kxbebSInguQ
La Vita è Bella - Il Treno Nel Buio
http://www.youtube.com/watch?v=8jO3E...eature=related
http://www.youtube.com/watch?v=fAhSf4NKeLA
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08-06-10, 09:35 #3
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“Era però il mondo del presente con i suoi miraggi e le sue seduzioni, non più il museo degli orrori del passato. Ricco di pericoli e fecondo di speranze vere. Era il mondo della nostra maturità, il futuro. Salimmo sul treno di panna, guardammo il tramonto della guerra fredda e lo sbriciolarsi dei suoi muri assassini e diventammo adulti”
De Carlo Andrea
Treno di panna
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08-06-10, 09:58 #4
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Il babbo splendeva in un abito grigio, i capelli grigi e fini sollevati dal vento, le braccia dondolanti lungo il corpo in quel modo che faceva sembrare il suo passo sempre frettoloso. Non lo vedevo da quasi un anno, e trovai che somigliasse piú del solito a Robert Mitchum, ma forse era la consapevolezza di vederlo sconfitto a ingigantire la somiglianza. Del resto quelle palpebre pesanti e quella fossetta sul mento lo avevano sempre fatto somigliare a Robert Mitchum, fin dalle foto della sua giovinezza sparse nei cassetti, e se adesso lui pareva molto invecchiato anche Mitchum lo era, e le loro due facce continuavano a confondersi nella medesima bellezza, solo piú anziana.
Una volta, addirittura, la cameriera di un Mottagrill gli aveva chiesto un autografo. Io ero piccolo e la mamma mi stava sgridando in inglese, forse fu per quello che la cameriera si confuse. Ricordo con quanta ammirazione ci guardava, tutti e tre, mentre il babbo si cavava d'impiccio scrivendo su un sottobicchiere le sue iniziali, R. M., cosí da non deluderla ma nemmeno mentirle. E mi è capitato molte volte di pensare alla cura con cui dev'essere stato conservato quel sottobicchiere, alla quantità di persone cui le cifre di mio padre, negli anni, saranno state mostrate. (inizio libro)
Per dove parte questo treno allegro - Sandro Veronesi
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08-06-10, 10:09 #5
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I viaggi sono le levatrici del pensiero. Pochi luoghi risultano più favorevoli di un aereo, una nave o un treno in movimento al conversare interiore. Tra ciò che abbiamo davanti agli occhi e i pensieri che coltiviamo nella mente esiste una correlazione singolare: spesso i grandi pensieri hanno bisogno di grandi panorami, quelli nuovi di nuove geografie, e le riflessioni introspettive che rischiano di impantanarsi traggono vantaggio dal fluire del paesaggio. Proprio quando da lei non ci aspettiamo altro, la nostra mente può rivelarsi alquanto riluttante a pensare in maniera efficace - compito paralizzante come raccontare una barzelletta o imitare un accento su richiesta. Pensare riesce meglio quando parti della mente hanno obiettivi diversi, come ascoltare della musica o seguire un filare di alberi. Per un po' la musica o la vista distraggono infatti la parte più nervosa, censoria e concreta della mente, quella incline ad arrendersi alle prime difficoltà che emergono dalla coscienza e a darsela a gambe davanti ai ricordi, ai desideri, alle idee originali o introspettive; la parte che preferisce insomma dedicarsi a compiti impersonali e di routine.
ALAIN DE BOTTON - L'arte di viaggiare
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08-06-10, 10:16 #6
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Tra tutti i mezzi di trasporto, il treno costituisce forse l'ausilio migliore per il pensiero: i suoi panorami non hanno nulla della potenziale monotonia di quelli tipici della nave o dell'aereo, si muovono con la rapidità sufficiente a scongiurare la nostra esasperazione e con la lentezza necessaria per consentirci di distinguere gli oggetti. Ci offrono spaccati brevi ma stimolanti di regni privati, mostrandoci una donna nell'atto di prendere una tazza da un ripiano della cucina e subito dopo un patio con un uomo addormentato, e poi ancora un giardino dove un bimbo afferra la palla lanciatagli da una figura invisibile.
ALAIN DE BOTTON - L'arte di viaggiare
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08-06-10, 11:00 #7
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“Io sono solo nella vettura. Solo al mondo”.
"Di viaggi e di mare" raccoglie le avventure più che note di Dickens negli Stati Uniti, quando arrivò preceduto dalla fama e se ne andò seguito da un certo astio per le pagine che scrisse deluso dalla società americana.
Ma nella seconda parte ci sono resoconti inediti ed è in questi che si avverte lo spirito di quello che Dickens definì “viaggiatore non commerciale”, cioè non per lavoro.
Pagine di treni e di navi, ballate di mormoni che emigrano, di birra e cozze nei locali dei docks di Londra, di tatuaggi, di annegati, di una voce dallo stomaco che sale continuamente quando si viaggia per mare e non tace mai.
E pagine sull’uomo, con le sue tragedie e la sua nobiltà, la morte e l’ironia che Dickens non smise mai di raccontare. Abbozzi più che ritratti. Come quello di un pastore che organizza la camera mortuaria sulla spiaggia per i naufraghi del Royal Charter.
“Nel suo viso franco, nel suo umore allegro, espressione del vero spirito cristiano, ho visto rappresentato il Nuovo Testamento meglio che nei discorsi pieni di anatemi, reclamizzati con grande spiegamento di trombe, letti nel corso della mia vita”.
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08-06-10, 11:08 #8
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Treni
Il treno spiava nell'oscurità
Brillava e formava il vento tra i vagoni
Ho sentito il suono dal letto di mia cugina
Il fischio del treno in testa ai vagoni
Le estati volano via sempre
Un angelo da 60 tonnellate cade sulla terra
Un ammasso di vecchio metallo, una confusione raggiante
Cicatrice nel paese, l'estate e lei
Le estati volano via sempre
Trovami un modo per farle restare
Quando sento il motore passare
Ti sto baciando intesamente
Il fischio diminuisce
Sono fortunato
Quando la sera arriva
Mi stai fasciando
Sto morendo d'amore
Va bene
http://www.youtube.com/watch?v=ULjnys4ZgTM
Porcupine Tree - Trains
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08-06-10, 11:26 #9
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La ragione mi impediva di correre alla stazione, prendere il primo treno e raggiungerti...ma il cuore era già in viaggio da tempo per arrivare ove eri tu, in qualsiasi posto del mondo.
(M. Eduard)Ultima modifica di maf@lda; 08-06-10 alle 14:03
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08-06-10, 11:33 #10