Guerra ed arte, il loro rapporto

sono con te!
 
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Temo che non si sia ancora capito che le sanzioni certamente sortiranno lo stesso effetto di colui che se lo taglia per fare un dispetto alla moglie.

Non si tratta di abbassare il riscaldamento in casa di qualche grado, magari.

Si provi a immaginare l'impatto che potrà avere il costo dei carburante sulla logistica, distribuzione e produzione: qui si rischia il blocco a catena di decine di migliaia di aziende, e possono arrivare consguenze addirittura alla fliera alimentare.

Evidentemente uno scenario di questo tipo può avere un impatto forte anche sul mercato dell'arte.

Voglia il Signore che torni al più presto la pace, ovviamente in primis per i popoli.
 
Temo che non si sia ancora capito che le sanzioni certamente sortiranno lo stesso effetto di colui che se lo taglia per fare un dispetto alla moglie.

Non si tratta di abbassare il riscaldamento in casa di qualche grado, magari.

Si provi a immaginare l'impatto che potrà avere il costo dei carburante sulla logistica, distribuzione e produzione: qui si rischia il blocco a catena di decine di migliaia di aziende, e possono arrivare consguenze addirittura alla fliera alimentare.

Evidentemente uno scenario di questo tipo può avere un impatto forte anche sul mercato dell'arte.

Voglia il Signore che torni al più presto la pace, ovviamente in primis per i popoli.

Concordo con te. Tutte sanzioni,a mio avviso, legittime e doverose ma di cui pagheremo anche noi le conseguenze.
 
L'arte è la risposta alla guerra.
La guerra vuole l'arte, l'arte non vuole la guerra.
 
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Temo che non si sia ancora capito che le sanzioni certamente sortiranno lo stesso effetto di colui che se lo taglia per fare un dispetto alla moglie.

Non si tratta di abbassare il riscaldamento in casa di qualche grado, magari.

Si provi a immaginare l'impatto che potrà avere il costo dei carburante sulla logistica, distribuzione e produzione: qui si rischia il blocco a catena di decine di migliaia di aziende, e possono arrivare consguenze addirittura alla fliera alimentare.

Evidentemente uno scenario di questo tipo può avere un impatto forte anche sul mercato dell'arte.

Voglia il Signore che torni al più presto la pace, ovviamente in primis per i popoli.

No. Le sanzioni fanno male ad entrambi non è come tagliarsi i c. Usando la tua metafora.
E un prezzo va pagato, ne soffrirà l'economia e tutti noi. Dobbiamo esserne consapevoli. Per ora il prezzo è l'aumento dei carburanti e xel grano, poi il resto seguirà ma pochi sanno come e per quanto. Una cosa è certa la Russia è tornata nel passato più nero.

Un saluto
 
No. Le sanzioni fanno male ad entrambi non è come tagliarsi i c. Usando la tua metafora.
E un prezzo va pagato, ne soffrirà l'economia e tutti noi. Dobbiamo esserne consapevoli. Per ora il prezzo è l'aumento dei carburanti e xel grano, poi il resto seguirà ma pochi sanno come e per quanto. Una cosa è certa la Russia è tornata nel passato più nero.

Un saluto

Ciao Artissimo!
La metafora la trovo azzeccata perchè anche in quel caso c'è l'idea che le "sanzioni" siano da entrambe le parti, bisogna vedere poi a chi fanno più male, e ovviamente noi ci accorgeremo maggiormente del male che subiremo direttamente a livello economico e civile, oltre a dover assistere al male che subiranno i popoli.

Dovremmo cercare di non entrare nell'argomento Russia / Ucraina, perchè il tema esula dal focus della nostra sezione, mi permetto solo un'osservazione: la via dipolomatica è la sola a poter porre fine ad un conflitto bellico e tornare alla pace - a meno di non arrivare al finale della II GM ... - e ricordiamoci che le vittime sono sempre in ogni caso le popolazioni a prescindere dalle nazionalità.
Le sanzioni hanno la funzione di impoverire, affamare, far soffrire gli esseri umani, e come le bombe, piombano sempre sulla gente comune che non c'entra niente, e mai sui veri responsabili.
Qui da noi colpiscono i cittadini italiani, altrove i cittadini di altri Paesi. Come al solito...
L'unica via è qulla della pace.

Comprensibilmente parlare di arte o di mercato dell'arte a margine di cose di questa gravità è a dir poco surreale. Quindi mi scuso per l'OT e non tornerò ad intervenire in questo 3D perchè vedo che porta a dibattiti interessanti ma facilmente OT.
 
difficile rimanere in tema, ma si può.
Per capire le motivazioni della guerra bisogna risalire al Principato di Kiev, siamo intorno all'anno 1000 d.c.
L'origine del termine Russia, nasce proprio qui, come tra Kiev e Minsk (Bielorussia) nascerà la scuola di Vitebsk, culla di Chagal e Malevich e delle avanguardie russe.
Unico movimento artistico, russo, conosciuto ad occidente.
 
La cultura, l'arte è la sola medicina per la guerra.
La si prende con la diplomazia e la democrazia.
 
dimenticavo Malevich nato a Kiev da genitori polacchi.
Chagall nato a Vitebsk, odierna Bielorussia.
 
opera di Schifano comparsa sul mercato qualche anno fa, se ne era anche parlato

Campi profughi, 1991
 

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un peccato per l'arte.
Churchill era anche un pittore, strano non abbia apprezzato l'opera.
 
potrebbe essere.
 
Per me, Churchill l'ha rifiutato e fatto bruciare perchè, probabilmente, si era visto come in uno specchio. Dalla visione traspare il suo egocentrismo e la sua arroganza. Nulla voglio togliere al politico, ma quel quadro doveva rimanere.
 
I due opposti, l'arte e la guerra.
La bellezza e la bruttura.
La luce ed il buio.
Se in tempo di pace non insegniamo a premiare la bellezza, in tempo di guerra non sapremo riconoscere la bruttura.
 
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