Il bello, la mente e i sensi nell'arte.

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batteristasinest

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Visto che si avvicinano le feste natalizie e si ha più tempo per riflettere e fermarsi un pò posto qui un tormentone quasi secolare ossia un pensiero sul bello, la mente e i sensi nell'arte.
Argomento a mio avviso affascinante dato anche il fatto che da decenni si discute sul fatto che la "bellezza" in arte è un concetto sorpassato ma ancora oggi molti si soffermano su un'opera contemporanea facendosi sfuggire dalla bocca la parola ormai censurata dalle menti eccelse dell'arte: Bellissimo!
Che il bello in sè sia vittima dei sensi è ovvio ma, ecco il dubbio, i sensi dovrebbero partecipare ancora oggi nel mondo attuale artistico? A guardare certi artisti attualissimi, senza far nomi, sembrerebbe di no, ma poi la parolina censurata ricompare ciclicamente a innervosire gli animi di chi poi saltuariamente ci cade dentro a piedi pari.
La mente quando viene solleticata nello spirito, e non nell'estetica, così come sosteneva Kant, è ciò che determina in modo oggettivo la riuscita oggi di un opera d'arte? La domanda non è posta in attesa di risposta. Certe domande non hanno risposte se non nella propria mente ma quando poi ci si deve confrontare sugli oggetti artistici degni di essere definiti tali ecco che subentrano i conflitti e ovviamente il mercato ne segue le orme obnubilato da idee spesso contrastanti.
A voi la palla.
 
Il bello, la gradevolezza, la sensazione di benessere, l'adrenalina, il capire che cosa significa l'opera.
Indipendentemente dal fatto che l'opera sia imperialistica, figurativa od astratta.
Sono le sensazione che promuove un'opera la cosa importante.
Poi circa la cifra stilistica che le muove ognuno ha la sua.
 
a dimenticavo, ultima tra tutte, i soldi.
 
L' arte è comunicazione e ricerca.
Quando è bella o "sembra vera" se non c'è anche un messaggio è solo decorazione
 
Prendiamo alcuni esempi:
1- Le opere di Griffa
2-Le opere di Mirò
3-Le opere del Tiziano
4-Le opere di Duchamp
 
Prendiamo alcuni esempi:
1- Le opere di Griffa
2-Le opere di Mirò
3-Le opere del Tiziano
4-Le opere di Duchamp

Chiaramente le risposte ovvie sono che una è arte analitica l'altra astratta l'altra è veneziana del cinquecento e l'altra ancora concettuale , e si potrebbe continuare per ore ma rimane sempre il quesito di fondo oggetto del topic.
 
Credo che la chiave di volta del ragionamento sia nel simulacro che ci siamo fatti sempre della bellezza ossia della parvenza di bellezza comunque noi la intendiamo, anche nella sua totale mancanza. Noi vediamo il bello dove conosciamo cosa sia bello in base ad una parvenza che ci siamo fatti nei millenni ma il bello universale, quello che va oltre le mode, il tempo e il gusto è inafferrabile. Ecco il limite, insormontabile. OK, mi taccio.:D
 
per me l'opera d'arte resta un catalizzatore di comunicazione e come tale ha bisogno di servirsi anche o sprattutto dei sensi, del fruitore, almeno nell'approccio iniziale, prima di farsi eventualmente "idea" anche nella sua mente. Che poi l'allontanamento dal senso estetico comune sia o meno l'unico o principale motivo per cui oggi dell'arte contemporanea non interessa quasi a nessuno (percentualmente, almeno in Italia), contrariamente ai tempi di Tiziano e forse anche di Duchamp, è un tema su cui mi piacerebbe raccogliere idee
 
per me l'opera d'arte resta un catalizzatore di comunicazione e come tale ha bisogno di servirsi anche o sprattutto dei sensi, del fruitore, almeno nell'approccio iniziale, prima di farsi eventualmente "idea" anche nella sua mente. Che poi l'allontanamento dal senso estetico comune sia o meno l'unico o principale motivo per cui oggi dell'arte contemporanea non interessa quasi a nessuno (percentualmente, almeno in Italia), contrariamente ai tempi di Tiziano e forse anche di Duchamp, è un tema su cui mi piacerebbe raccogliere idee

Interessante anche quello che hai scritto. Io penso, ma potrei anche sbagliarmi, che prima dell'avvento della fotografia le immagini erano scarse. La gente non aveva tanti mezzi per vedere immagini. L'artista creava il bello, il piacevole all'occhio avvicinandosi all'armonia divina, creava immagini per l'occhio. Anche i committenti erano diversi, ossia la Chiesa o i Potenti e quindi le immagini artistiche vertevano su Santi, immagini bibliche, sovrani e scene di patriottismo. La fotografia risolse molti problemi ma ne creò di nuovi soprattutto per gli artisti che si misero inizialmente in competizione poi ne sfruttarono i benefici. La pittura passò quindi dall'essere piatta, sino al divenire prospettica e poi per uscire dal supporto stesso. L'idea di bellezza fu soppiantata dall'ideale di bellezza (sembra la stessa cosa ma non lo è...siamo nel cosiddetto simulacro che accennavo prima) e pian piano la necessità di non esprimere più un immagine, ormai inflazionata da fotografia, poi televisione e adesso internet, ma di enfatizzare un concetto vanificò la parvenza di bellezza dei secoli scorsi sino ad avere in avversione la bellezza pura per soddisfare l'occhio. Il mercato ha fatto il resto. Questo in breve.
 
Credo che la chiave di volta del ragionamento sia nel simulacro che ci siamo fatti sempre della bellezza ossia della parvenza di bellezza comunque noi la intendiamo, anche nella sua totale mancanza. Noi vediamo il bello dove conosciamo cosa sia bello in base ad una parvenza che ci siamo fatti nei millenni ma il bello universale, quello che va oltre le mode, il tempo e il gusto è inafferrabile. Ecco il limite, insormontabile. OK, mi taccio.:D

a sto punto chiuderai la bocca anche a me.

ah ah ah :D
 

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Caravaggio fu rifiutato perché al committente,che si spostava in carrozza, non piaceva un c ulo di cavallo in salotto.
Piero della Francesca fu criticato perché faceva le case storte , si potrebbe continuare all' infinito.
Piace il già visto, la
firma, il valore economico.
 
Riprendendo il discorso dunque come e è ancora possibile percepire il bello nell'arte?
Rispondo.
Come premessa al topic non a caso ci sono due parole: la mente e i sensi.
I sensi possono deviare da un oggettivo giudizio dato che sono guidati dalle emozioni, dai desideri e dal piacere ad esso connesso e dunque non è un metro di giudizio totalmente affidabile quello di giudicare la bellezza o men o di un opera affidandosi ai sensi.
La mente è più svincolata dal piacere soggettivo suscitato dalla "gradevolezza" d'animo che un oggetto d'arte ci regala ma la mente ha il limite della conoscenza ossia piace ciò che "conosciamo" mentre ciò che ignoriamo , per nostra colpa o semplicemente perchè non abbiamo avuto le occasioni giuste per imparare, non possiamo leggerlo nel modo giusto per decifrarne la "bellezza".
Il bello poi non è poi così interessante per alcuni, soppiantato anche dal gusto (senso) del minimale, del vuoto, del depravato, del reazionario e tanto altro ancora ecc ecc.
Il bello però esiste ancora ed è solo per gli animi puri, cosa oggi sempre più rara.
 
bello = buono
brutto = cattivo
è una visione da medioevo
 
bello = buono
brutto = cattivo
è una visione da medioevo

Non è proprio così.
Ci può essere un bello e cattivo, un brutto e buono e via dicendo. Non si tratta di comparare un senso ad un significato. Come quando si dice che la morale è soggettiva e ognuno la vede un pò a modo suo per poi dare etichette ai contenuti. Il medioevo fa comunque parte della nostra storia e molte cose di quel periodo sono eccellenti e ancora oggi superlative ma la bellezza in sè è senza tempo e inafferrabile, ecco perchè cade, anzi scade nel soggettivismo.
Non è facile individuare la bellezza nel mondo, e forse anche un pò egoistico, ma c'è, basta però essere puri d'animo e di intelletto e questa cosa è la più rara in assoluto.
 
Interessantissimo 3d.Grazie.

Cos'è il bello se non un grande equivoco?

La ricerca artistica ha da sempre avuto obiettivi ben più profondi e nobili della semplice ricerca del bello.
Tuttavia la storia vuole che in determinate epoche l'arte abbia anche prodotto opere in grado di appagare l'occhio, ma come spiegare che non era quello il fine? Ecco il grande equivoco da cui non si riesce ad uscire. L'arte è stata bella, permettetemi questa forzatura, solo per coincidenza.
Cos'è quindi l'arte?
- Un linguaggio che interpreta lo spirito del tempo,scriveva molto bene Jung.
- Un significato che prende forma. A.Danto.

Potremmo andare avanti all'infinito citando definizioni più o meno azzeccate ma la conclusione a cui sono giunto è che l'arte debba stimolare sensi ben più profondi che il semplice appagamento della retina.
 
Stavo pensando...compito dell'artista , relativamente al bello, è quello di eliminare dalle proprie opere d'arte le "bruttezze della vita", come ad esempio le carestie, le malattie, la morte violenta... ecc oppure rappresentarle comunque anche se non propriamente, e in sè stesse, cose belle?

Può il "non bello" diventare oggetto artistico ma in senso di bello fattualmente?
Personalmente credo di si. Credo che anche le "bruttezze" della vita possano essere espresse in arte ma l'artista deve fare in questo caso molta più attenzione perchè dovrebbe esprimere questi concetti senza sbilanciarsi in prese di parte ossia discriminare troppo o elogiare soggettivamente il brutto con opere che assecondino o condannino un certo atteggiamento molto distante dal bello in natura. Non è facile essere Artisti, molto più facile cercare di capire l'arte.
 
Stavo pensando...compito dell'artista , relativamente al bello, è quello di eliminare dalle proprie opere d'arte le "bruttezze della vita", come ad esempio le carestie, le malattie, la morte violenta... ecc oppure rappresentarle comunque anche se non propriamente, e in sè stesse, cose belle?

Può il "non bello" diventare oggetto artistico ma in senso di bello fattualmente?
Personalmente credo di si. Credo che anche le "bruttezze" della vita possano essere espresse in arte ma l'artista deve fare in questo caso molta più attenzione perchè dovrebbe esprimere questi concetti senza sbilanciarsi in prese di parte ossia discriminare troppo o elogiare soggettivamente il brutto con opere che assecondino o condannino un certo atteggiamento molto distante dal bello in natura. Non è facile essere Artisti, molto più facile cercare di capire l'arte.

Ad esempio: I mangiatori di patate di Van Gogh. Miseria e povertà dipinti con tale poesia da rendere tutto così sublime e nello stesso tempo disarmante. Bello? Brutto? Secondo me Arte nella sua forma più pura.Qualcosa di inspiegabile che va oltre a qualsiasi definizione.
 
Ad esempio: I mangiatori di patate di Van Gogh. Miseria e povertà dipinti con tale poesia da rendere tutto così sublime e nello stesso tempo disarmante. Bello? Brutto? Secondo me Arte nella sua forma più pura.Qualcosa di inspiegabile che va oltre a qualsiasi definizione.

Sono pienamente d accordo👍
 
La mente è più svincolata dal piacere soggettivo suscitato dalla "gradevolezza" d'animo che un oggetto d'arte ci regala ma la mente ha il limite della conoscenza ossia piace ciò che "conosciamo" mentre ciò che ignoriamo , per nostra colpa o semplicemente perchè non abbiamo avuto le occasioni giuste per imparare, non possiamo leggerlo nel modo giusto per decifrarne la "bellezza".
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perfettamente d'accordo con te, nel concettuale per esempio ciò è fondamentale.:yes:

se si ignora il lavoro concettuale di Gordon Matta-Clark questa Splitting, 1974
pare solo una casa a metà:D
 

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perfettamente d'accordo con te, nel concettuale per esempio ciò è fondamentale.:yes:

se si ignora il lavoro concettuale di Gordon Matta-Clark questa Splitting, 1974
pare solo una casa a metà:D

Però bisogna anche soffermarsi un attimo sul " concettuale".Anche se lo si capisce non credo sia da annoverare tra le " bellezze" senza prima fare un piccolo distinguo.Un opera concettuale credo raggiunga la " bellezza" quando faccia riflettere e purghi l anima e non quando l affligga.Molte opere concettuali affliggono solo l anima e l intelletto e perciò " brutte" o almeno non belle.
 
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