Ciao! Ah, bene, non lo sapevo. D'impatto il lavoro di Lorenza Longhi mi e' piaciuto molto e le sue opere hanno sostenuto bene l'allestimento nella sala della Kunsthalle (enorme e davvero molto neutra). Pero' non sono riuscita appieno a coglierne la poetica, che stia ancora attraversando un processo di maturazione? Tu cosa ne pensi se posso chiedere?
Certo che puoi chiedere. Lo sai che con te ho piacere.
Venendo alla ragazza è molto promettente e onestamente lo sono anche gli altri artisti.
Piccola doverosa premessa, il Premio è indirizzato esclusivamente a sostegno della giovane arte contemporanea italiana ed ogni anno vengono selezionati da un curatore 4 artisti. Il Club GAMeC acquista poi l’opera vincitrice e la dona alla collezione permanente del museo.
Quest'anno la curatrice prescelta è stata la bravissima Attilia Fattori (anche i curatori cambiano ogni anno) e gli artisti che ha selezionato sono stati Costanza Candeloro, Stefano Faoro, Costantin Thun e appunto Lorenza Longhi.
In giuria ho avuto il piacere, ma soprattutto l'onore, di valutare i lavori degli artisti con il direttore del GAMEC Lorenzo Giusti, la direttrice di Artissima Ilaria Bonacossa, la curatrice Ilaria Gianni e la bravissima Chiara Zanga.
Più che le mie parole, direi che l'articolo che ha postato Alessandro è più eloquente.
Pensiero poetico di resistenza. Riflessioni sul lavoro di Lorenza Longhi | | Flash Art
Per non esimermi sul perchè abbiamo scelto lei a fronte degli altri, comunque molto bravi, ci ha colpito molto la sua particolare costruzione del lavoro.
Pur essendo un'artista giovane ha un processo creativo chiaro e lucido con un approccio molto "artigianale" e "originale" nel creare le sue opere.
Lo fa recuperando biglietti di tram, scontrini, ecc... dandogli una nuova narrativa.
Per provare a spiegarmi, oltre al lavoro che ha vinto ne aveva portati altri e ricordo che mi aveva molto colpito il romanticismo con il quale spiegava il recupero/ritaglio di alcune pubblicità degli anni '50 che lei ha poi reintepretato come dei portabiglietti da visita. Insomma vale sempre il concetto di decontestualizzazione di Duchamp, oramai abbastanza inflazionato, ma in lei c'è una poetica ed una rilettura molto intelligente e sobria che chiede, e merita, attenzione. Avrà una lunga e interessante carriera, ne sono convinto! al punto che (piccolo segreto che ho celato agli amici della commissione ma gli ho poi riferito dopo che avevamo deciso che vinceva lei) avevo già deciso di comprare il lavoro esposto a prescindere. Adesso è in collezione permanente al GAMEC e l'amico Lorenzo mi ha detto che comuqnue posso andare a vederlo quando voglio
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E' questo ...