Monica Bonvicini

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floarte

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Ciao a tutti,

Ho cercato nei giorni scorsi e non ho trovato una discussione dedicata a Monica Bonvicini, così ho deciso di aprirne una.

Artista eclettica, che lavora con disegno, scultura, installazioni, performance....
Tratta argomenti che vanno dal femminismo, ai simboli della dominazione maschile del passato, a problemi legati al cambiamento climatico...

Trovo una grande forza nel suo lavoro, mai banale...

Il curriculum include il Leone d’Oro alla Biennale del 1999 oltre a premi in giro per il mondo a una grande quantità di partecipazioni a biennali in giro per il mondo:

Bio – Monica Bonvicini

Trovo una delle artisti più interessanti del nostro periodo! Mi ricordo ad Art Basel di qualche anno fa la parte Unlimited con la sua installazione con le cinture che legate si muovevano con un meccanismo di pistoni ad aria....

Cosa ne pensate ? Qualcuno la colleziona?

Buona Serata

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A me piace molto e la colleziono (per quel che si può).
L’aggressività mista all‘ironia, le tematiche trattate anche se vuoi in maniera ossessiva, rendono le sue opere molto compiute! Anche nella serie delle foto alle casette anni 50 si intrecciano diversi livelli di lettura... insomma mi piace e mi dice molto. Non sempre eh...
 
Ottima artista che seguo da anni ma non colleziono e a pensarci bene forse proprio per quel "non sempre" a cui si riferisce Elle
 
@floarte non avendo la Bonvicini un mercato secondario (se non ridotto all‘osso) non avrà molto spazio qui :p e troverà più detrattori che estimatori...

Ma dai Alessandro nella mostra che citi ci sono un sacco di artisti non è di certo un lavoro a due mani ma più una decisione della galleria...

Poi non mi sembra abbiano una poetica attigua..
 
Ultima modifica di un moderatore:
in effetti ho menzionato Lucio Pozzi solo perchè casualmente avevo aperto il 3d proprio l'altro giorno e quindi mi è venuto spontaneo far notare l'assonanza in quell'opera.
Per il resto la Bonvincini come del resto la Marisaldi (che poi Minini ha tenuto in galleria ) fanno parte di quelle artiste (ma pure al maschile ci sta) che spaziano molto nella loro concettualità con linguaggi e tecniche molto differenti fra loro.

Ciò spesso non li caratterizza in una facile riconoscibilità (che al mercato tanto piace) ed è anche inevitabile "cadere" magari inconsapevolmente in messaggi se non in immagini legati ad altri concettuali.

Se per Cattelan può essere un atto di peccato (ma sicuramente simpaticamente voluto) come anche per Paola Pivi, per tanti altri è un atto in buona fede.

Detto ciò, quando personalmente non percepisco una chiara continuità di un modo di fare arte (ed è un mio limite, eh) trovo tanti tentativi di esprimere un messaggio per cogliere l'attenzione ma anche se l'attenzione si coglie io perdo il carattere del protagonista, ossia dell'artista.

Mia opinione, eh?:boh::boh:
 
e mi spiego con un esempio:

questa è una bella sua operaOK!

Ma può essere della Bonvicini come di tantissimi altri ... tutto qui;)
 

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@floarte non avendo la Bonvicini un mercato secondario (se non ridotto all‘osso) non avrà molto spazio qui :p e troverà più detrattori che estimatori...

Ma dai Alessandro nella mostra che citi ci sono un sacco di artisti non è di certo un lavoro a due mani ma più una decisione della galleria...

Poi non mi sembra abbiano una poetica attigua..

Si vero il suo mercato secondario non esiste quasi e di opere disponibili ce ne sono, ma non tante per un artista che comunque lavora molto e partecipa a tante mostre...
 
... e mi tocca ancora citare Massimo Minini, qui da Brescia, visto che la sua prima personale la fece qui nel 2013 ...

poi Massimo non la seguì più.

So che ora è egregiamente gestita da
Works | Monica Bonvicini | Galerie Krinzinger
a Vienna.

da
Works | Monica Bonvicini | Konig Galerie
a Berlino

In Italia mi pare da
Monica Bonvicini | Galleria Raffaella Cortese

Si giusto e in Svizzera da:
Peter Kilchmann

Che comunque sono 4 gallerie molto molto importanti nei loro 4 paesi.... Diciamo che lei vivendo e lavornado a Berlino è molto ben introdotta in tutto il mondo che parla Tedesco, che comunque oggi nel mondo dell'arte contemporanea ha un peso specifico non indifferente....
 
in effetti ho menzionato Lucio Pozzi solo perchè casualmente avevo aperto il 3d proprio l'altro giorno e quindi mi è venuto spontaneo far notare l'assonanza in quell'opera.
Per il resto la Bonvincini come del resto la Marisaldi (che poi Minini ha tenuto in galleria ) fanno parte di quelle artiste (ma pure al maschile ci sta) che spaziano molto nella loro concettualità con linguaggi e tecniche molto differenti fra loro.

Ciò spesso non li caratterizza in una facile riconoscibilità (che al mercato tanto piace) ed è anche inevitabile "cadere" magari inconsapevolmente in messaggi se non in immagini legati ad altri concettuali.

Se per Cattelan può essere un atto di peccato (ma sicuramente simpaticamente voluto) come anche per Paola Pivi, per tanti altri è un atto in buona fede.

Detto ciò, quando personalmente non percepisco una chiara continuità di un modo di fare arte (ed è un mio limite, eh) trovo tanti tentativi di esprimere un messaggio per cogliere l'attenzione ma anche se l'attenzione si coglie io perdo il carattere del protagonista, ossia dell'artista.

Mia opinione, eh?:boh::boh:

Alessandro, condivido la tua opinione se si prendono le sue opere in modo unico a se stante. Era questo anche un mio grande dubbio....
Guardando da più vicino cicli completi, installazioni e cataloghi si capisce molto bene che ci sono alcuni fili conduttori molto chiari che si sviluppano negli anni e che hanno una grande forza poetica, di messaggi e artistica... per di più quello che trovo eccezionale è il passaggio da un medium all'altro, sullo stesso tema, senza perdere forza e con una bella intensità.

Se si vedono poi qualche interviste su Youtube o su Instagram è visibile che è un vulcano d'idee e di energia e in questi casi è molto più complicato canalizzare l'arte in una sola direzione....

Comunque lo scopo dell'apertura di questa discussione era proprio questo dibattito che trovo interessante.... ;)
 
in effetti ho menzionato Lucio Pozzi solo perchè casualmente avevo aperto il 3d proprio l'altro giorno e quindi mi è venuto spontaneo far notare l'assonanza in quell'opera.
Per il resto la Bonvincini come del resto la Marisaldi (che poi Minini ha tenuto in galleria ) fanno parte di quelle artiste (ma pure al maschile ci sta) che spaziano molto nella loro concettualità con linguaggi e tecniche molto differenti fra loro.

Ciò spesso non li caratterizza in una facile riconoscibilità (che al mercato tanto piace) ed è anche inevitabile "cadere" magari inconsapevolmente in messaggi se non in immagini legati ad altri concettuali.

Se per Cattelan può essere un atto di peccato (ma sicuramente simpaticamente voluto) come anche per Paola Pivi, per tanti altri è un atto in buona fede.

Detto ciò, quando personalmente non percepisco una chiara continuità di un modo di fare arte (ed è un mio limite, eh) trovo tanti tentativi di esprimere un messaggio per cogliere l'attenzione ma anche se l'attenzione si coglie io perdo il carattere del protagonista, ossia dell'artista.

Mia opinione, eh?:boh::boh:

Apprezzo in particolare questo tuo punto, " inevitabile "cadere" magari inconsapevolmente in messaggi se non in immagini legati ad altri concettuali.", anche se ne vedo i limiti perché la questione di fondo sull'originalità dopo 2000 anni e più di arte e' sostanzialmente irrisolvibile.
Certo, il bel neon da te citato poteva essere di altri ma proprio per questo, come si fa per altri autori, bisogna puntare a quanto sia innegabilmente suo... insomma lo stesso motivo per cui avevo detto più di pancia che mi piace molto, ma non sempre...
La ritengo comunque ancora in evoluzione e inevitabilmente ci saranno opere più o meno riuscite e in esse la riconoscibilità sara' chiara...
Per esempio le cinture, piuttosto che gli oggetti in vetro (non ho detto apposta f...i per evitare i commenti stupidini!!! :p), i disastri... sono inequivocabilmente suoi... i neon (ma non le scritte)...
 
personalmente ritengo che l'essenza di un artista sia fondamentale
pertanto la "riconoscibilità" è soltanto una questione di "mercato" e di percezione dei collezionisti.

Ritengo anche che oggi la forza di un artista dipenda tutto dalle gallerie alle sue spalle,
e Monica certo ne ha di toste.

Però un cosa la dobbiamo sempre considerare : sono artisti che costano un botto proprio per le gallerie da cui dipendono
e riusciranno a mantenere queste quotazioni visto che raramente poi si concretizzano nel mercato delle aste?

A 'sto punto vanno presi se l'essenza è veramente di rilievo, ma senza troppe illusioni ... anche i galleristi cambiano gli abiti talvolta:boh::boh:
 
personalmente ritengo che l'essenza di un artista sia fondamentale
pertanto la "riconoscibilità" è soltanto una questione di "mercato" e di percezione dei collezionisti.

Ritengo anche che oggi la forza di un artista dipenda tutto dalle gallerie alle sue spalle,
e Monica certo ne ha di toste.

Però un cosa la dobbiamo sempre considerare : sono artisti che costano un botto proprio per le gallerie da cui dipendono
e riusciranno a mantenere queste quotazioni visto che raramente poi si concretizzano nel mercato delle aste?

A 'sto punto vanno presi se l'essenza è veramente di rilievo, ma senza troppe illusioni ... anche i galleristi cambiano gli abiti talvolta:boh::boh:

Beh diciamo che l'essenza di un artista dal mio punto di vista è data da molte cose che vanno dall'innovazione alla coerenza, dal movimento in cui si evolve al riconoscimento di premi e mostre e quindi alla comunicazione che ne deriva che ci abitua e la rende "famigliare".

Nel caso di Monica trovo che ci siamo un "essenza" chiara e definita e anche molta sostanza... ma è una mia opinione...

Sicuramente anche i galleristi di rilievo cambiano gli abiti, ma ritengo generalmente meno degli altri ... ;)
 
personalmente ritengo che l'essenza di un artista sia fondamentale
pertanto la "riconoscibilità" è soltanto una questione di "mercato" e di percezione dei collezionisti.

Ritengo anche che oggi la forza di un artista dipenda tutto dalle gallerie alle sue spalle,
e Monica certo ne ha di toste.

Però un cosa la dobbiamo sempre considerare : sono artisti che costano un botto proprio per le gallerie da cui dipendono
e riusciranno a mantenere queste quotazioni visto che raramente poi si concretizzano nel mercato delle aste?

A 'sto punto vanno presi se l'essenza è veramente di rilievo, ma senza troppe illusioni ... anche i galleristi cambiano gli abiti talvolta:boh::boh:

Beh alcune relazioni (con i galleristi) nella fattispecie durano da anni, quindi cambi di abito non sono poi tanto comuni e si' sicuramente costa un botto, ma ne più ne meno di tanti altri artisti internazionali mid-carrer.
Peter Halley costa un botto (molto di piu'), e' riconoscibile alla noia (scherzo eh), ed e' di 10 anni più vecchio di Bonvicini. Non ditemi che la sua ricerca e' ancora fresca, come lo e' stata 20 anni fa appunto...
Ma era solo un elemento di confronto, non un accostamento di poetiche...
Comunque e' chiaro che l'acquisto deve essere fatto ben considerando anche l'elemento $$... ma al solito piuttosto che 4 pescetti in un anno, meglio un bel sarago! .. si vede che ho una voglia matta di mare???
 
scusatemi ma non avevo specificato che nel caso di Monica Bonvicini la sua essenza è molto impattante e per questo la trovo comunque assolutamente interessante.

Peter Halley
non pervenuto :D
 
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