L'arte contemporanea: un complotto ebraico?

Io ho letto quello che hai postato di Artribune.. e non so perché, ma mi sembra di vederci un qualche legame con il Nazismo, e la cosiddetta Arte Degenerata.. due facce della stessa medaglia??.. di un'ostilita' verso il mondo dell'arte, per motivi politici e religiosi. ( per inciso sembra anche che gli antenati di Hitler, in realtà si chiamassero Hutter, cognome diffuso tra gli Ebrei immigrati in Austria decenni prima...) Comunque, quello che a suo tempo mi stupì non poco è stato il pesante condizionamento da parte della CIA nel mondo dell'arte, quindi si potrebbe, forse, parlare di un mercato " falsato" anche nei suoi valori economici stratosferici.. poi, non saprei dire, se e perché gli " Ebrei" abbiano avuto un qualche ruolo...[SUP][/SUP]
 
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non ho letto il libro che non ho intenzione di comprare
semplicemente per il fastidio di dare il mio obolo (come diritti d'autore) a persone di questo tipo

ma se la tesi è : “È mia opinione che la storia dell’arte contemporanea [sempre in corsivo, per tutto il libro, N.d.R.] sia stata, nella sua genesi e nei suoi sviluppi, radicalmente determinata dal divieto mosaico, rivolto al popolo ebraico, di non confezionare immagini per evitare di incorrere nella idolatria”

non capisco perchè (sembra, mi pare) si rivolga l'attenzione solo al mondo ebraico, quando c'è un mondo molto più ampio (almeno numericamente) e ligio allo stesso dettato
forse perchè non ha voce in capitolo?

ma allora è una tesi a tema per prendere di mira quelli che " mi sono perfettamente indifferenti” (p. 10)

mi pare uno scritto che ha poco o nulla da dire ma che giostra sullo scandalo per vendere



piuttosto se avete un'oretta e mezzo di tempo e non l'avete già visto meglio vedere

Hitler contro Picasso e gli altri
(Disponibile anche in prime video)
 
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Premetto che non ho letto il libro e non so se lo farò (forse se mi capita tra le mani... chi sa) comunque non sono d'accordo sulla tesi che l'arte astratta sia frutto di un aniconismo religioso di matrice ebraica.
Per quanto riguarda l'articolo di artnews, sin dal titolo si taccia la tesi e l'autore di antisemita, cosa che mi sembra esagerata. Per il fatto che si attribuisca un qualcosa agli ebrei non vuol dire che ci sia un odio o voler andare contro. Che gli ebrei abbiano giocato e giochino una parte importante nel mercato dell'arte questo mi sembra che non sia un mistero, però certo non meno di altre "lobby" politiche o religiose. L'aniconismo mussulmano forse è anche più forte di quello ebraico, però certo loro nell'arte contemporanea hanno avuto poco da dire...
In Spagna per esempio l'arte astratta fu un modo di esprimersi liberamente che molti artisti hanno dovuto scegliere durante il duro periodo franchista, e quindi comunemente associata a ideologia di sinistra, pero allo stesso gli USA tramite la CIA si sono prodigati a diffondere l'astrazione proprio per non dar voce a queste idee politiche...
 
mah, una tesi un pò forzata, anche perche, se dobbiamo valutare tutto,per fare un esempio Rauschenberg ha copiato palesemente i lavori di Burri che di certo ebreo non era e non era parte di alcun sistema.

al massimo si può dire che in certi casi l'arte contemporanea su molti artisti è stata pompata in modo organico da alcuni personaggi che volevano guadagnare molti soldi e di solito chi fa queste speculazione monetarie è spesso di origine ebraica.
 
ma direi che già il titolo non sta in piedi.
Tutta l'arte è contemporanea per il momento storico in cui viene prodotta.
Complotto ebraico? Lotta contro l'iconografia?
Direi propri di no.
Warhol fa diventare icona la Campbell soup!
Schifano una Esso e la Coca Cola.
Credo in un bel titolo provocatorio, però superficiale.
 
Mah, sono abbastanza d'accordo con quanto scritto da MMT.. E se poi pensiamo a quanta Arte " classica" è stata rapinata a facoltose famiglie Ebraiche con cause di risarcimento ancora pendenti.. mi sembra davvero una tesi strampalata...
 
Ho visto credo un paio di volte e apprezzato "Hitler contro Picasso e gli altri" ma non la porrei sul piano dell'arte degenerata o dell'antisemtismo.

Numerosi sono i ricchi Ebrei collezionisti come diversi artisti ebrei nell'ambito dell'Espressionismo astratto e dei movimenti successivi e rilevante la presenza di critici. Questi fattori sono tutti "paratattici" e non portano ad alcuna conclusione, tantomeno a dedurre operazioni o strategie deliberate e consapevoli di matrice etnico-religiosa.
Del resto l'insediamento ebraico prevalente avviene nei grandi agglomerati urbani che offrono opportunità economiche e maggiori stimoli/occasioni culturali.

Nel background dei singoli come retaggio può esistere anche il rifiuto dell'iconografia ma credo si tratti di un dato inconsapevole e che la ricerca artistica sia approcciata dalle avanguardie in modo sostanzialmente laico.
L'impressione non avendo letto il libro è che siano stati scelti argomenti ed esempi strumentali, a sostegno di una tesi e una visione precostituita attorno ad un tema che facesse discutere.
 
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...ma lo sapete quanti sono i ricchi cristiani? e i ricchi cristiani protestanti? e i ricchi cristiani cattolici? e i ricchi atei? Solo perché queste categorie sono molto più numerose rispetto alla già risicatissima e tribolatissima comunità ebraica, questo dovrebbe farvi balenare alla mente che sono mooolto meno di quanto pensate i cosiddetti "ebrei ricchi" (che, me ne scuso, già a definirli cosi' mi faccio paura... si sente l'odore terribile dell'antisemitismo lontano migliaia di km), e si tratta di un terribile luogo comune.

Possiamo al massimo dire che avevano buon gusto e hanno saputo acquistare (e con questo si, anche sostenere, perché no?), con pochi o tanti denari, il meglio di quello che sara' la Grande Pittura del '900. Questo dovrebbe fare il collezionista lungimirante... quello che poi 100 anni dopo tutti invidiano...

Basta sparar castronate e tener alto un 3D a dir poco vuoto, se non offensivo..
 
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...ma lo sapete quanti sono i ricchi cristiani? e i ricchi cristiani protestanti? e i ricchi cristiani cattolici? e i ricchi atei? Solo perché queste categorie sono molto più numerose rispetto alla già risicatissima e tribolatissima comunità ebraica, questo dovrebbe farvi balenare alla mente che sono mooolto meno di quanto pensate i cosiddetti "ebrei ricchi" (che, me ne scuso, già a definirli cosi' mi faccio paura... si sente l'odore terribile dell'antisemitismo lontano migliaia di km), e si tratta di un terribile luogo comune.

Possiamo al massimo dire che avevano buon gusto e hanno saputo acquistare, con pochi o tanti denari, il meglio di quello che sara' la Grande Pittura del '900.

Basta sparar ca..te e tener alto un 3D a dir poco vuoto, se non offensivo..

Veramente l'unico post offensivo è il tuo gli altri si sono limitati a scrivere le proprie impressioni su un testo/articolo che tratta del legame tra ebraismo e rifiuto dell'iconografia, senza alcuna concessione all'antisemitismo se non per quello che ci hai visto tu.

Il film citato ben documenta il rapporto ambiguo del Nazismo con l'entartete Kunst dei vari Goebbels o Gurlitt come le persecuzioni nei confronti di "ricche" famiglie e di collezionisti/mercanti d'arte ebrei per impossessarsi delle loro opere, questa è la storia.

Rispetto alla società americana attuale i cittadini ebrei americani appartengono al ceto medio-alto ed il libro trattando di "imposizione di un modello culturale/fenomeno artistico" fa riferimento ad un sistema arte-mercato (collezionisti, artisti, critici) di alto livello, lo vedi dai nomi citati, non si tratta certo di acquisti da mercatini!

Poichè non sono solita sparare affermazioni a caso:

Nel 1983 l'economista afroamericano Thomas Sowell dell'Università di Stanford ha scritto che "i redditi della famiglia ebraica sono i più alti di qualsiasi altro grande gruppo etnico presente negli Stati Uniti d'America; il 72% al di sopra della media nazionale""[73]. Sowell non manca di sottolineare che anche gli affilati alla Chiesa episcopale negli Stati Uniti d'America sperimentano una simile prosperità comunitaria, ma che è la "distanza sociale ed economica coperta in un tempo relativamente breve" a rendere unica l'esperienza ebraica in America[74].

Il resto lo trovi nella sezione "Aumento del benessere nel corso del XX secolo" del link.

Storia degli ebrei negli Stati Uniti d'America - Wikipedia

 
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@Loryred innanzitutto ho scritto castronate... proprio perché i puntini di sospensione potevano essere fraintesi. In secondo luogo mi riferivo in generale ad un 3D che continua a non piacermi.
Sono molto contenta che ci siano elementi puntuali di giudizio e infatti in quello che riporti "Sowell non manca di sottolineare che anche gli affilati alla Chiesa episcopale negli Stati Uniti d'America sperimentano una simile prosperità comunitaria, ma che è la "distanza sociale ed economica coperta in un tempo relativamente breve" a rendere unica l'esperienza ebraica in America[74]" si sottolinea che non erano gli unici.

Pero' ripeto, e' personalmente un 3D che continua a non piacermi.

Vi saluto, non interverrò più qui.
 
@Loryred innanzitutto ho scritto castronate... proprio perché i puntini di sospensione potevano essere fraintesi. In secondo luogo mi riferivo in generale ad un 3D che continua a non piacermi.
Sono molto contenta che ci siano elementi puntuali di giudizio e infatti in quello che riporti "Sowell non manca di sottolineare che anche gli affilati alla Chiesa episcopale negli Stati Uniti d'America sperimentano una simile prosperità comunitaria, ma che è la "distanza sociale ed economica coperta in un tempo relativamente breve" a rendere unica l'esperienza ebraica in America[74]" si sottolinea che non erano gli unici.

Pero' ripeto, e' personalmente un 3D che continua a non piacermi.

Vi saluto, non interverrò più qui.

ormai tutto pare sia un complotto, che ci vuoi far?:boh::boh::boh:
 
Detto subito che per libri di questo genere non provo alcun interesse, in particolare vorrei mettere in evidenza come ormai per qualsiasi cosa, per ogni argomento, in ogni campo, spunta qualche fenomeno che butta là le affermazioni più stupide avendo cura di 'rifinirle' con un bel punto di domanda. A mio parere un modo insopportabile per travestire qualsiasi idiozia da 'inchiesta'.
 
a me disturba molto che nel titolo di un topic si parli di "complotto ebraico", fossi io un moderatore non lo permetterei
 
a me disturba molto che nel titolo di un topic si parli di "complotto ebraico", fossi io un moderatore non lo permetterei

Sono d'accordo. Il titolo potrebbe sembrare un ammiccamento alla tesi, e per questo del tutto sconveniente.
 
Basta eliminarlo... in effetti, suona male...
 
sottoscrivo la chiusura di questo 3d per evitare pubblicità ad un prodotto che non conosco e che non voglio conoscere.
Consiglio a tutti invece la visione del documento film Hitler e Picasso, gratuito su Amazon prime.
Chiunque dovesse vederlo e non provare ribrezzo può acquistare il libro di questi 3d.
 
Sono d'accordo. Il titolo potrebbe sembrare un ammiccamento alla tesi, e per questo del tutto sconveniente.

Il titolo fa riferimento al titolo dell'articolo: "L’arte contemporanea come complotto ebraico".
Il mio titolo ha un punto interrogativo proprio per aprire un dibattito, a differenza del titolo dell'articolo che è un'affermazione.
Io personalmente non ho tabú e non ho problemi nel riflettere e dibattere anche su cose che sono politicamente (religiosamente) scorrette.
Poi non capisco quelli che scontenti del 3D continuano comunque ad alimentarlo...
 
sottoscrivo la chiusura di questo 3d per evitare pubblicità ad un prodotto che non conosco e che non voglio conoscere.
Consiglio a tutti invece la visione del documento film Hitler e Picasso, gratuito su Amazon prime.
Chiunque dovesse vederlo e non provare ribrezzo può acquistare il libro di questi 3d.

La vedo in modo opposto ed anche al di là della circostanza specifica credo che le tesi vadano confutate e non censurate. Pubblicità poi! Tutti qui hanno contestato e preso le distanze ed altrettanto emerge dalle recensioni lette in rete.

Il docufilm come scritto l'ho visto più volte, la spoliazione come la fase di recupero con i Monuments Men, i rapporti ambigui e la scarsa trasparenza di istituzioni e musei non solo americani nell'acquisizione e nella restituzione, anche grazie a legislazioni spesso "ostili" ad es. Polonia, come la recente vicenda Gurlitt. Sono fatti ed evidenze storiche ed una ferita ancora aperta, costellata di ritardi vergognosi e lunghe e costose battaglie legali.

Il testo sostiene una tesi che pesca nel calderone elementi a giustificarla assemblati in modo discutibile e omissivo. La negazione di antisemitismo preventiva, una sorta di excusatio non petita, francamente mi disturba.
 
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