Biagio.tv
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Probabilmente questo 3D in poco tempo scenderà dalla prima pagina, ma mi fa piacere in ogni caso condividere questa esperienza.
Ho appena avuto l'occasione - per me sinceramente un privilegio - di partecipare ad un incontro virtuale via "zoom" con Marina Abramovic.
L'artista era collegata da Londra, arrivata da alcuni giorni da New York e per questo in quarantena.
In questo talk era affiancata da un curatore e da (credo) un imprenditore in alte tecnologie.
Hanno parlato di questa sua nuova opera, intitolata "The Life", che è una performance di 19 minuti realizzata con la tecnologia della "realtà aumentata".
Lo streaming, a cui i partecipanti potevano interagire in diretta anche con delle domande, è durato circa un'ora in cui si è parlato da un lato di temi filosofici, dall'altro di arte/performance e poi di tecnologia.
Onestamente ho fatto molta fatica a capire esattamente il lato tecnologico, le modalità di realizzazione di quest'opera e anche il modo in cui si presenti, ma è una cosa assolutamente nuova e sono stati inventati ex novo degli strumenti per poterla realizzare.
Quello che ho capito è che in qualche modo si tratta della registrazione di una performance della Abramovic, un po' come se fosse un video senza esserlo, o meglio come se fosse un video in tre dimensioni ma apparentemente reali. Quindi non un video in cui la terza dimensione è data da effetti speciali o postproduzione ma la terza dimensione è data proprio dalla modalità di realizzazione.
In pratica, indossando degli speciali occhiali si dovrebbe avere la sensazione di essere nella stessa stanza della Abramovic, mentre lei esegue la performance.
Non come se fosse una proiezione o un ologramma, ma qualcosa di molto più realistico e presente.
La percezione dovrebbe essere quella dell'immortalità, in questo caso impersonata dall'artista. Da qui il titolo "The Life" perchè appunto chi indossa questi occhiali tra 100 anni avrà la sensazione di chi li indossa oggi, ossia di trovarsi di fronte l'artista e di stare insieme a lei.
So che non tutti amano la Abramovic - a me molte sue cose piacciono molto, non tutte però - ma devo dire che assistere a questo incontro e ascoltare questo racconto mi ha emozionato, e anche un po' in qualche modo spaventato per l'evoluzione tecnologica e per dove ci si spinga sempre più avanti.
(E un altro tema più ampio potrebbe essere quello riguardante gli eventuali limiti anche di tipo morale ed etico all'evoluzione tecnologica, ma è tutto un altro argomento, che non c'entra con quest'opera...).
Ecco, quest'opera mi ha decisamente incuriosito.
Non so se qualcuno di voi abbia avuto modo di vedere quest'opera o di confrontarsi con queste tecnologie, che io in astratto sono riuscito a comprendere solo in parte, e così ve le ho descritte.
Ho trovato questo video online in merito al progetto, e anche qui come vedrete non è che si riesca a capire fino in fondo.
L'unico modo per capire davvero di cosa si tratta sarebbe quello di riuscire ad indossare questi occhiali.
Buona serata a tutti!
Ho appena avuto l'occasione - per me sinceramente un privilegio - di partecipare ad un incontro virtuale via "zoom" con Marina Abramovic.
L'artista era collegata da Londra, arrivata da alcuni giorni da New York e per questo in quarantena.
In questo talk era affiancata da un curatore e da (credo) un imprenditore in alte tecnologie.
Hanno parlato di questa sua nuova opera, intitolata "The Life", che è una performance di 19 minuti realizzata con la tecnologia della "realtà aumentata".
Lo streaming, a cui i partecipanti potevano interagire in diretta anche con delle domande, è durato circa un'ora in cui si è parlato da un lato di temi filosofici, dall'altro di arte/performance e poi di tecnologia.
Onestamente ho fatto molta fatica a capire esattamente il lato tecnologico, le modalità di realizzazione di quest'opera e anche il modo in cui si presenti, ma è una cosa assolutamente nuova e sono stati inventati ex novo degli strumenti per poterla realizzare.
Quello che ho capito è che in qualche modo si tratta della registrazione di una performance della Abramovic, un po' come se fosse un video senza esserlo, o meglio come se fosse un video in tre dimensioni ma apparentemente reali. Quindi non un video in cui la terza dimensione è data da effetti speciali o postproduzione ma la terza dimensione è data proprio dalla modalità di realizzazione.
In pratica, indossando degli speciali occhiali si dovrebbe avere la sensazione di essere nella stessa stanza della Abramovic, mentre lei esegue la performance.
Non come se fosse una proiezione o un ologramma, ma qualcosa di molto più realistico e presente.
La percezione dovrebbe essere quella dell'immortalità, in questo caso impersonata dall'artista. Da qui il titolo "The Life" perchè appunto chi indossa questi occhiali tra 100 anni avrà la sensazione di chi li indossa oggi, ossia di trovarsi di fronte l'artista e di stare insieme a lei.
So che non tutti amano la Abramovic - a me molte sue cose piacciono molto, non tutte però - ma devo dire che assistere a questo incontro e ascoltare questo racconto mi ha emozionato, e anche un po' in qualche modo spaventato per l'evoluzione tecnologica e per dove ci si spinga sempre più avanti.
(E un altro tema più ampio potrebbe essere quello riguardante gli eventuali limiti anche di tipo morale ed etico all'evoluzione tecnologica, ma è tutto un altro argomento, che non c'entra con quest'opera...).
Ecco, quest'opera mi ha decisamente incuriosito.
Non so se qualcuno di voi abbia avuto modo di vedere quest'opera o di confrontarsi con queste tecnologie, che io in astratto sono riuscito a comprendere solo in parte, e così ve le ho descritte.
Ho trovato questo video online in merito al progetto, e anche qui come vedrete non è che si riesca a capire fino in fondo.
L'unico modo per capire davvero di cosa si tratta sarebbe quello di riuscire ad indossare questi occhiali.
Buona serata a tutti!