George Grosz

Alessandro Celli

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23/10/09
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Dopo esperienze cubiste e futuriste è fondatore nel '18 con Raoul Hausmann del dadaismo berlinese e più tardi è con Otto Dix e Rudolf Schlichter uno dei protagonisti della Nuova Oggettività.

Attivissimo illustratore, fonda la rivista "Die Pleite" e collabora con l'editore Malik, con cui pubblica numerose cartelle di disegni satirici.

Nel '33, poco prima dell'avvento di Hitler al potere, si trasferisce negli Stati Uniti, dove vivrà insegnando e continuando la sua attività di pittore e illustratore fino al ritorno a Berlino nel '58. L'anno dopo, l'ultimo della sua vita, viene nominato membro dell'Accademia di Belle Arti di Berlino.

Muore in modo alquanto singolare: di notte, dopo una sbronza con amici, di ritorno a casa, invece della porta d'ingresso aprì quella della cantina. La rovinosa caduta per le scale gli sarà fatale.:wall::wall:

Il critico d'arte G. C. Argan dirà che Grosz è stato il primo a scoprire nell'autoritarismo politico, nell'avidità di potere, nella corsa alla ricchezza, i sintomi della nevrosi, di una pericolosa e mortale follia.

Consiglio di leggere la sua autobiografia, personaggio davvero esplosivoOK!
 

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" .... Grosz pensa che un impulso rivoluzionario muova il vero artista. Il vero artista lavora senza preoccuparsi del gusto e del consenso della sua epoca. Gli importa poco di essere d’accordo con i suoi contemporanei. Quello che gli importa è di essere d’accordo con se stesso. Obbedisce alla sua ispirazione individuale. Produce per l’avvenire. Lascia la sua opera al verdetto delle generazioni future. Sa che l’umanità cambierà. Si sente destinato a contribuire con la sua opera a questo cambiamento...."


prima scrissi esplosivo,
ecco la sua esplosione del 1917;)
 

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Su di lui è opportuno aggiungere un pensiero anche di de Micheli...
:):p Ciao!!

“Il fatto è che Grosz aveva introdotto uno spirito d’implacabile denuncia di rabbia e di indignazione.
Così all’interno della lezione cubista egli aveva fatto irrompere, con spregiudicata esperienza, il segno primitivo dell’epigrafia popolare dello scarabocchio e dell’iconografia scurrile studiata sui muri delle strade”.

Questo stile contrassegnerà le opere di tutti i pittori che il gallerista Hartlaub definirà Nuova Oggettività, quando nel 1925, ne organizzò la mostra nella sua galleria.

Funerali dell'anarchico Oskar Pianizza. 1917-18.

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Dopo esperienze cubiste e futuriste è fondatore nel '18 con Raoul Hausmann del dadaismo berlinese e più tardi è con Otto Dix e Rudolf Schlichter uno dei protagonisti della Nuova Oggettività.

Attivissimo illustratore, fonda la rivista "Die Pleite" e collabora con l'editore Malik, con cui pubblica numerose cartelle di disegni satirici.

Nel '33, poco prima dell'avvento di Hitler al potere, si trasferisce negli Stati Uniti, dove vivrà insegnando e continuando la sua attività di pittore e illustratore fino al ritorno a Berlino nel '58. L'anno dopo, l'ultimo della sua vita, viene nominato membro dell'Accademia di Belle Arti di Berlino.

Muore in modo alquanto singolare: di notte, dopo una sbronza con amici, di ritorno a casa, invece della porta d'ingresso aprì quella della cantina. La rovinosa caduta per le scale gli sarà fatale.:wall::wall:

Il critico d'arte G. C. Argan dirà che Grosz è stato il primo a scoprire nell'autoritarismo politico, nell'avidità di potere, nella corsa alla ricchezza, i sintomi della nevrosi, di una pericolosa e mortale follia.

Consiglio di leggere la sua autobiografia, personaggio davvero esplosivoOK!

:eek:
:D
 
Pittore molto incisivo, capace di esprimere le follie del genere umano come la guerra.
 
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