Un sentito saluto al grande Philippe Daverio che oggi ci ha lasciato.

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R.I.P.

grande personaggio oltre gli schemi , che la terra gli sia lieve davvero anche se temo che dopo la vita terrena purtroppo non ci sia proprio nulla :'(

addio
 
RIP
Sempre più soli :'(

Continuo a chiedermi chi raccoglierà la loro eredità culturale
 
difficilmente incontrerò di nuovo una persona della sua cultura.
 
Era anche un appassionato del buon fumetto, curo' lui una collana di Tintin, con una bella prefazione.
 
Mi unisco alle condoglianze. E’ scomparso un grande personaggio, un uomo di una cultura vasta ed eclettica. Confermo quanto scritto da sans souci nell’altro 3D riguardo alle sue lezioni al politecnico, e aggiungo che anche la lettura dei suoi libri può regalare lo stesso effetto: alcuni suoi testi mi stimolarono a seguire un piccolo corso di museografia, oltre a favorirmi un diverso approccio nella visione delle opere.
Una grande perdita per tutti.
 
Diciamo che abbiamo fatto vite parallele: io ho fatto l’assessore dopo di lui a Milano, lui ha fatto televisione dopo di me, abbiamo scritto entrambi libri di grande tiratura e ci siamo mossi lui sull’arte contemporanea e l’arte antica, e io sull’arte antica e quella contemporanea, avendo molte posizioni in comune rispetto ai ghetti e ai gruppi di altri critici come Bonito Oliva, Bonami o Celant, che nessuno ha mai rimpianto. La scomparsa di Celant è stata molto lamentata dagli ambienti alti, ma il popolo non sapeva nemmeno chi fosse. Questi critici non hanno mai raggiunto una dimensione democratica come me e Daverio, parlando d’arte a tutti perché l’arte è di tutti. Questa è stata la sua caratteristica principale e la sua principale somiglianza con me.

– Vittorio Sgarbi
 
Anche altri critici hanno reso la conoscenza dell'arte democratica per tutti basti pensare a Bonami ed alla Vettese. Semplicemente Sgarbi e Daverio hanno battuto il tracciato della televisione che da una visibilita' infinitamente maggiore rispetto a conferenze, libri o interviste su canali tematici.
 
Non sono per niente d’accordo sulla presunta similitudine: Daverio era garbato, modesto e serio.
 
Anche altri critici hanno reso la conoscenza dell'arte democratica per tutti basti pensare a Bonami ed alla Vettese. Semplicemente Sgarbi e Daverio hanno battuto il tracciato della televisione che da una visibilita' infinitamente maggiore rispetto a conferenze, libri o interviste su canali tematici.

Condivido sullo sdoganamento del modello di racconto in TV, ma Sgarbi ha sacrificato il ruolo alla parodia del polemico e litigioso prescindere, peccato!
 
Ultima modifica:
ci sono "due Sgarbi"

Il provocatore & gossiparo di cui ho giudizi negativi.KO!
Lo storico & il critico di arte antica di cui nutro stima.OK!
 
ci sono "due Sgarbi"

Il provocatore & gossiparo di cui ho giudizi negativi.KO!
Lo storico & il critico di arte antica di cui nutro stima.OK!

1997/1998 serata poesia e musica, poesie dei primi del 900.
Location: Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera.
Verso le 01:00, dopo Gino Paoli e declamazione delle poesie, intervento di Vittorio Sgarbi.
Avverte subito che il suo sarà un intervento di un paio d'ore. Finisce alle ore 03:00.
Cena nei giardini del Vittoriale, finisce alle 04:30.
Vittorio mi dice, se domani mattina alle 07:30 ci sei, facciamo una visita al Vittoriale, prima che apra.
Dormo due ore, mi moglie mi dice "ma dove stiamo andando? Pensa se Sgarbi alle 07:30 si presenta"
Ci stava aspettando.
La visita, con le sue indicazioni, ve la potete immaginare.
 
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