Robert Barry

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Alessandro Celli

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Ringrazio Blackcity per lo spunto:bow:


Robert Barry eliminò qualsiasi traccia di visibilità e percettibilità dalle proprie opere.
Il 4 marzo del 1969 Barry dissolse un litro di Argon nell’atmosfera dalla spiaggia di Santa Monica in California realizzando l’opera Inert Gas Series: Argon [from a measured volume to indefinite expansion].
Come poter vedere l’opera?:mmmm:

Solo attraverso la fiducia riposta verso l’artista, in quanto l’immagine rappresenta solo un contenitore di vetro vuoto.

«Decisi di lavorare con i gas inerti perché questo eliminava la presenza costante di un qualche piccolo oggetto o strumento che producesse l’opera. Il gas inerte è un materiale impercettibile-non si combina a nessun altro elemento… Una volta disperso nell’atmosfera, si espande all’infinito, mutando continuamente di forma, senza che nessuno possa vederlo».

Non contento di disperdere gas di vario tipo nell’atmosfera, Robert Barry iniziò a creare arte anche con altri materiali invisibili quali onde portanti a frequenza variabile, ultrasuoni, microonde, campi elettrici e sostanze radiottive:eek::eek:; stavolta però si rifiutò di documentare il tutto con una serie di fotografie perché “non c’era niente da fotografare” e adottò il linguaggio scritto nella forma più breve possibile come nel caso dell’opera Something… del 1969 in cui, su un foglio dattiloscritto scrive la seguente descrizione: Something that is taking shape in my mind and will sometime come to consciousness.

Sempre nel 1969 inviò 4000 biglietti d’invito per tre mostre, che si sarebbero tenute ad Amsterdam, Torino e Los Angeles, con le quali informava i destinatari che durante l’esibizione la galleria sarebbe rimasta chiusa:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
e mi rammenta Emilio Prini;)

Un curriculum da far impallidire tanti cliccati artisti modaioli:
Francesca Minini, Contemporary Art

se può interessare è pure tanto apprezzato da Hans Ulrich Obrist
ma dal mercato no:no:
 

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Grazie per l'apertura dell'interessante 3D.
Sarebbe interessante che condividessi qualcosa di un po' più personale sulla tua passione per questo artista.

Puoi dirci qualcosa sul suo mercato negli ultimi 20-30 anni, che seppur a cifre contenute, evidentemente in ogni caso ha, avendo un record price di 37.000 euro?
Ritieni possano esserci future rivalutazioni?

Ora passerà in asta una sua opera monocroma gialla del 1980 48x45 cm, con stima 2.500-3.500 euro.
Troppo tarda / troppo colorata / troppo cara / troppo poco cara?

Dai, animiamo un po' il forum con qualcosa di nuovo.
 
Grazie per l'apertura dell'interessante 3D.
Sarebbe interessante che condividessi qualcosa di un po' più personale sulla tua passione per questo artista.

Puoi dirci qualcosa sul suo mercato negli ultimi 20-30 anni, che seppur a cifre contenute, evidentemente in ogni caso ha, avendo un record price di 37.000 euro?
Ritieni possano esserci future rivalutazioni?

Ora passerà in asta una sua opera monocroma gialla del 1980 48x45 cm, con stima 2.500-3.500 euro.
Troppo tarda / troppo colorata / troppo cara / troppo poco cara?

Dai, animiamo un po' il forum con qualcosa di nuovo.

Mha, fa opere così da 40 anni e oltre. E il suo segno distintivo/di riconoscibilità, un po come gli arazzi per Boetti se vogliamo. Solo costano uno zero in meno. La stima e in linea col mercato secondario attuale, sul primario chiedono altre cifre.

PS.per me starebbe bene vicino ad un arazzino ;)
 
Mha, fa opere così da 40 anni e oltre. E il suo segno distintivo/di riconoscibilità, un po come gli arazzi per Boetti se vogliamo. Solo costano uno zero in meno. La stima e in linea col mercato secondario attuale, sul primario chiedono altre cifre.

PS.per me starebbe bene vicino ad un arazzino ;)

Quindi, secondo te quella è un'opera giusta @toni?

Poi, visto che è un artista nelle tue corde, chiedo anche a te quello che ho chiesto ad @Ale:

Puoi dirci qualcosa sul suo mercato negli ultimi 20-30 anni, che seppur a cifre contenute, evidentemente in ogni caso ha, avendo un record price di 37.000 euro?
Ritieni possano esserci future rivalutazioni?
 
Ringrazio Blackcity per lo spunto:bow:


Robert Barry eliminò qualsiasi traccia di visibilità e percettibilità dalle proprie opere.
Il 4 marzo del 1969 Barry dissolse un litro di Argon nell’atmosfera dalla spiaggia di Santa Monica in California realizzando l’opera Inert Gas Series: Argon [from a measured volume to indefinite expansion].
Come poter vedere l’opera?:mmmm:

Solo attraverso la fiducia riposta verso l’artista, in quanto l’immagine rappresenta solo un contenitore di vetro vuoto.

«Decisi di lavorare con i gas inerti perché questo eliminava la presenza costante di un qualche piccolo oggetto o strumento che producesse l’opera. Il gas inerte è un materiale impercettibile-non si combina a nessun altro elemento… Una volta disperso nell’atmosfera, si espande all’infinito, mutando continuamente di forma, senza che nessuno possa vederlo».

Non contento di disperdere gas di vario tipo nell’atmosfera, Robert Barry iniziò a creare arte anche con altri materiali invisibili quali onde portanti a frequenza variabile, ultrasuoni, microonde, campi elettrici e sostanze radiottive:eek::eek:; stavolta però si rifiutò di documentare il tutto con una serie di fotografie perché “non c’era niente da fotografare” e adottò il linguaggio scritto nella forma più breve possibile come nel caso dell’opera Something… del 1969 in cui, su un foglio dattiloscritto scrive la seguente descrizione: Something that is taking shape in my mind and will sometime come to consciousness.

Sempre nel 1969 inviò 4000 biglietti d’invito per tre mostre, che si sarebbero tenute ad Amsterdam, Torino e Los Angeles, con le quali informava i destinatari che durante l’esibizione la galleria sarebbe rimasta chiusa:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
e mi rammenta Emilio Prini;)

Un curriculum da far impallidire tanti cliccati artisti modaioli:
Francesca Minini, Contemporary Art

se può interessare è pure tanto apprezzato da Hans Ulrich Obrist
ma dal mercato no:no:

......più che di opere d'arte concettuale io parlerei di " sofismi artistico-mentali" ( anche se forse bisognerebbe togliere il termine artistico in quanto di artistico non c'è assolutamente nulla ), o di seghe artistico-mentali , per usare un idioma più volgare....

Perdonate la mia ignoranza e bassezza espressiva, ma francamente il mio basso livello di percezione estetica si rifiuta di considerare espressioni artistiche delle "creazioni" che non si vedono, ma che si possono solo immaginare per fede incondizionata verso l'artista....

....E poi ci si lamenta pure del fatto che tali opere non siano riconosciute adeguatamente dal mercato, che non sa valutare i "veri" giganti della storia dell'arte......( come tale Robert Barry). O è semplicemente perchè il comune mercato ( e direi buon senso " estetico" ) si rifiuta di considerare tali "sofismi" come arte e quindi si gira dall'altra parte, verso opere che si possono semplicemente vedere e non soltanto "immaginare"... ?

Lo so che scatenerò un putiferio di reazioni ma su alcune cose non riesco proprio a tacere ....( anche se sono proposte ed argomentate da persone di straordinario bagaglio culturale ) .
 
Personalmente lo seguo da anni per la sua storia e il fascino di essere figura della prima generazione dell’arte concettuale.

Non conosco bene il suo mercato seppur abbia da tempo rilevato che ha quotazioni ridicole se guardiamo le esposizioni, i mercanti con cui ha lavorato e soprattutto le sue idee.

E' paradossale la forbice fra i prezzi di gallerie e nelle aste.
Considera che l'ultima sua esposizione è stata gestita dalla figlia di Minini, Francesca a Milano mentre la prima fu nel 1965 alla Westerly Gallery di New York, poi nel 1969 alla nota Seth Siegelaub di Los Angeles e medesimo anno alla Galleria Sperone di Torino.

Eppure passa in asta a quasi niente.

prospettive?
Boh, se a distanza di tanti anni sia fermo al palo non credo possa esplodere:boh::boh:

Detto ciò è un'occasione superlativa per mettere a parete un immenso artista che ha contraddistinto un'epoca fondamentale, per l'arte concettuale.
Seppoi non entrerà mai nel mercato che conta dai rolex sui polsini, chissenefrega.

tanto sapete come la penso:rolleyes::bye:
 
Lo so che scatenerò un putiferio di reazioni ma su alcune cose non riesco proprio a tacere ....( anche se sono proposte ed argomentate da persone di straordinario bagaglio culturale ) .


ma no, ci mancherebbe altro... nessun putiferio.

Se ami il concettuale comprendi anche chi proprio non riesca a digerirlo;)
 
......più che di opere d'arte concettuale io parlerei di " sofismi artistico-mentali" ( anche se forse bisognerebbe togliere il termine artistico in quanto di artistico non c'è assolutamente nulla ), o di seghe artistico-mentali , per usare un idioma più volgare....

Perdonate la mia ignoranza e bassezza espressiva, ma francamente il mio basso livello di percezione estetica si rifiuta di considerare espressioni artistiche delle "creazioni" che non si vedono, ma che si possono solo immaginare per fede incondizionata verso l'artista....

....E poi ci si lamenta pure del fatto che tali opere non siano riconosciute adeguatamente dal mercato, che non sa valutare i "veri" giganti della storia dell'arte......( come tale Robert Barry). O è semplicemente perchè il comune mercato ( e direi buon senso " estetico" ) si rifiuta di considerare tali "sofismi" come arte e quindi si gira dall'altra parte, verso opere che si possono semplicemente vedere e non soltanto "immaginare"... ?

Lo so che scatenerò un putiferio di reazioni ma su alcune cose non riesco proprio a tacere ....( anche se sono proposte ed argomentate da persone di straordinario bagaglio culturale ) .

.... aggiungo che , pertanto , preferirei di gran lunga limitarmi ad apprezzare un "comune" arazzino, almeno posso allettare il mio senso estetico nell'apprezzarne i vari colori, e nello stesso tempo posso stuzzicare la mia mente nella spiegazione del significato palese o recondito della frase riportata.....
 
Riguardo i dubbi espressi poco sopra riprendo dal messaggio #811 Arte Concettuale & Minimal art per una considerazione...

"L'Elio come equivalenza per realizzare opere tridimensionali perché anche se non lo vediamo assume forme nell'aria e nello stesso tempo una scultura che si espande all'infinito."

Quindi l'intento era di andare oltre la scultura che di norma è tridimensionale, con una forma solida, visibile e ben definita.
Non è poco.
Oltrepassa di tre aspetti Calder che aveva realizzato solo la scultura in movimento...

È una forma espressiva (se non vogliamo definirla arte) che richiede necessariamente una spiegazione quando la si incontra altrimenti non la si comprende e ci sta anche che una volta compresa possa non piacere.

Restando sul tema della conoscenza questa è richiesta anche nell'arte figurativa soprattutto dei secoli scorsi.
Quando vediamo una persona trafitta dalle frecce se si conosce la storia del Santo si comprende il senso dell'opera altrimenti ci si ferma alla superficie che in ogni caso può risultare gradevole.
:) Ciao!! a tutti.

Ps, poi rimando alla lettura del 3D dedicato a Duchamp perché tutto parte da lui...
Comprese le colpe. :D
 
.... aggiungo che , pertanto , preferirei di gran lunga limitarmi ad apprezzare un "comune" arazzino, almeno posso allettare il mio senso estetico nell'apprezzarne i vari colori, e nello stesso tempo posso stuzzicare la mia mente nella spiegazione del significato palese o recondito della frase riportata.....

ah beh,
per quello posso anche capirti.

Ma per un collezionista di concettuale è estremamente riduttivo apprezzare i colori:boh::boh:
 
In Italia ha realizzato un'opera site specific presso la Fondazione Dalle Nogare, delle scritte sulle vetrate della biblioteca in dialogo con l'opera di Dan Graham in cortile.
Chi ha visto la puntata di Private Collection su Sky dovrebbe ricordarsela.
 
Pps, a proposito di San Sebastiano... :)

... martire, che, cittadino milanese, venne a Roma, come riferisce sant’Ambrogio, al tempo in cui infuriavano violente persecuzioni...

... sopravvissuto fu nuovamente condannato e gettato cadavere nella Cloaca Massima (vedi immagine)...

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Ultima modifica:
Quindi, secondo te quella è un'opera giusta @toni?

Poi, visto che è un artista nelle tue corde, chiedo anche a te quello che ho chiesto ad @Ale:

Puoi dirci qualcosa sul suo mercato negli ultimi 20-30 anni, che seppur a cifre contenute, evidentemente in ogni caso ha, avendo un record price di 37.000 euro?
Ritieni possano esserci future rivalutazioni?

In parte ha risposto Ale, ha un mercato primario ambizioso ed un secondario congestionato da molti anni, ove viene scambiato a due spicci.
Lo comprerei solo perché lo stimo come artista e lo trovo elegante, seppur un poco ripetitivo (ma pure Castellani, eh).
Salirà mai di prezzo? Ne riparleremo dopo la sua dipartita, certo e che oggi a poco puoi mettere a parete un colosso del concettuale, se piace beninteso.
 
Dopo anni di studi sull'arte concettuale, sulle sue prerogative, i suoi limiti e, perché no, anche i suoi fallimenti, sono arrivato alla conclusione che non c'è modo di ragionare di questo tipo di messaggio con chi cerca sempre e comunque valori estetici.

Ognuno di noi cerca qualcosa ed è giusto che la persegua, ma se si parte da un assunto che non è "negoziabile" allora è solo una sana, piacevole, culturale, perdita di tempo.
Averne di tempo da perdere.
 
... sono arrivato alla conclusione che non c'è modo di ragionare di questo tipo di messaggio con chi cerca sempre e comunque valori estetici. ...

Approfitto di questa tua giusta riflessione, per dire che a volte può essere anche ribaltabile, ossia ci possa essere il limite per chi è entrato nel binario del “concettuale puro in bianco e nero” di non riuscire ad accettare che possa esistere anche un’arte fortemente concettuale inclusiva del colore e anche con una sua estetica.

Del resto, senza girarci intorno, anche l’arte concettuale più secca, anche ridotta ad un singolo segno a matita o ad una foto, ha in ogni caso una sua estetica.
 
Del resto, senza girarci intorno, anche l’arte concettuale più secca, anche ridotta ad un singolo segno a matita o ad una foto, ha in ogni caso una sua estetica.

Però il suo intento era di proporre opere il cui fine non era il godimento estetico bensì l’attività di pensiero.

Se tu prendi l'opera qui sotto di Kosuth l'estetica è completamente assente, lui voleva soltanto portare lo spettatore ad una riflessione sul rapporto, problematico e conflittuale, che esiste tra realtà, rappresentazione iconica (immagine) e rappresentazione logica (parola).

Quindi questa è un'arte che tende ad eliminare qualsiasi significato emozionale, per proporsi con lucida e fredda razionalità.

buona giornata;)
 

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