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Figurazione, poesia, poetica, musica, performance...: molti mezzi, andata e ritorno
I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link
mi fai venire in mente la poesia visiva, tant’è che ti regalo questa di
Adriano Spatola, Versi per Vrsac
Ottobre esige elegia e sole freddo
discorsi tra poeti e pareti decorate
libri aperti e chiusi altre evidenze
di poesia polifonica spettro sibillino
sospeso tra bicchieri pieni o vuoti e parole
sogni tipografici della Comune di Vrsac
Testo e dipinto George Grosz...
Ciao!! a entrambi.
Canto
In noi vi sono tutte le passioni
e tutti i vizi
e tutti i soli e le stelle,
abissi e alture,
alberi, animali, boschi, fiumi:
Questo siamo.
Le nostre esperienze
son nelle nostre vene,
nei nostri nervi.
Vacilliamo.
Ardenti
tra grossi blocchi di case.
Sopra ponti d'acciaio.
Luce da mille tubi
ci avvolge,
e mille notti violette
incidono rughe profonde
nei nostri volti.
Non ha l’ottimo artista alcun concetto
ch’un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto.
Il mal ch’io fuggo, e ’l ben ch’io mi prometto
in te, donna leggiadra, altera e diva,
tal si nasconde; e perch’io più non viva,
contraria ho l’arte al disïato effetto.
Amor dunque non ha, né tua beltate
o durezza o fortuna o gran disdegno
del mio mal colpa, o mio destino o sorte;
se dentro del tuo cor morte e pietate
porti in un tempo, e che ’l mio basso ingegno
non sappia, ardendo, trarne altro che morte.
Neanche lo scultore migliore possiede idee
che non siano già contenute nel marmo
assieme alla materia superflua, e riesce a liberare queste idee
solo la mano che ubbidisce alla mente.
Così il male che io fuggo e il bene che ricerco,
in te, donna elegante, altera e divina,
si nascondono e, a mio danno,
la mia arte ottiene un effetto contrario a quello desiderato.
Non hanno dunque l’amore, la tua bellezza,
la durezza del tuo cuore, le circostanze o la tua alterigia,
colpa del mio male, e nemmeno il mio destino o la mia sorte hanno colpa;
se nel tuo cuore porti un’indifferenza mortale e una delicata sensibilità
allo stesso momento, e se la mia modesta capacità
non sa, per quanto arda di desiderio, tirarne fuori altro che morte.
Dato che il periodo estivo è la stagione delle ristampe e dei consigli per la lettura da "Il ponte della Ghisolfa" di Testori un estratto (messaggi #101-102 Lettura di un'opera)
Ciao!!
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Ciao!!
Ps, Isgrò ha lavorato sul testo alla sua maniera...
Credo semplicemente che la Kahlo parlasse di due cose diverse.
Di Sé in pittura.
Della materia in poesia.
Sempre di sè, ma di fatto attraversando e guardando altro.
Limiti del corpo vs limiti dell’anima. Dualismo.
Le due Frida.
In questo dipinto, le due Frida si tengono per mano.
Entrambi hanno cuori visibili e il cuore della tradizionale Frida è tagliato e squarciato.
L'arteria principale, che proviene dal cuore lacerato fino alla mano destra della Frida tradizionale, viene interrotta dalle pinze chirurgiche tenute in grembo alla Frida tradizionale.
Il sangue continua a colare sul suo vestito bianco e rischia di morire dissanguata.
Il cielo tempestoso pieno di nuvole agitate potrebbe riflettere il tumulto interiore di Frida.
Qui c'è anche il tormento della separazione dal marito Diego Rivera, il conformismo che costringeva le donne in abiti (a sx) che non erano quelli che avrebbero voluto indossare (a dx).
La Frida prima e dopo l'incidente.
Il dualismo che diventa Monismo (inteso come filosofia )...
Ciao!!
Da milanese attento ai problemi della viabilità la lettura che più mi "colpisce" è quella dell'incidente investita da un tram...
Del resto ad altri è andata anche peggio, restando anche in tema di abbigliamento...
Il 7 giugno del 1926, Gaudì fu investito da un tram (il primo messo in circolazione nella città), ma per il suo aspetto dimesso venne scambiato per un povero vagabondo e trasportato all'ospedale della Santa Croce, ospizio per mendicanti.
Riconosciuto soltanto il giorno successivo, morì il 10 giugno.