Personalmente ritengo che le "follie" del mercato siano quelle di cui da sempre chiunque frequenti da un po' questo settore, si accorge - o dovrebbe accorgersi - piuttosto facilmente.
Principalmente sono i pompaggi di artisti Big viventi a cifre plurimilionarie e quelli di emergenti/meed carreer a centinaia di migliaia di euro o milioni.
E' al 99,9% un
mercato estero, anni luce lontano da quello che noi compriamo o seguiamo.
Nel
mercato italiano invece da un lato ogni tanto c'è qualche operazione mercantile (che fa parte della normalità), e ci sono le mode (anche queste rientrano nella normalità) e i cambi di gusto (idem).
Ciò non vuol dire che non ci possano essere sopravalutazioni o sottovalutazioni o quotazioni che salgono o che crollano. Ma che semplicemente questo c'è sempre stato e fa parte della natura di questo settore (come di altri).
Arrivo a dire che addirittura il mercato italiano non solo è sano nel suo complesso, ma in linea di massima è anche sottostimato.
E' pieno di artisti storici italiani che costano cifre estremamente basse in proporzione di artisti "omologhi" stranieri.
Sia per quanto riguarda il figurativo che l'astratto che il concettuale ecc.
Per l'argomento "Cultura", sinceramente continuo a non essere d'accordo
: nello specifico in Italia non mi pare ci sia una sudditanza della Cultura rispetto al Mercato.
E continuo ad essere convinto che un mercato dell'arte prospero contribuisca enormemente allo sviluppo della Cultura, mentre un mercato in sofferenza limiti moltissimo la nascita e diffusione di tantissimi progetti culturali. Banalmente:
meno soldi sul mercato = meno iniziative culturali private.