Fondazioni di artisti vivi: opinioni

Katakali

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Ma voi non pensate che ci siano artisti vivi che hanno creato la propia fondazione per dare un immagine di artista consacrato?

Io più di una volta ho avuto questa sensazione... :yes:
 
Ma voi non pensate che ci siano artisti vivi che hanno creato la propia fondazione per dare un immagine di artista consacrato?

Io più di una volta ho avuto questa sensazione... :yes:

In qualche caso può essere così. Ma preferisco pensare che per i più sia una forma di rispetto per i collezionisti. Un mercato ordinato è un grande valore aggiunto. Per chiunque.
 
In qualche caso può essere così. Ma preferisco pensare che per i più sia una forma di rispetto per i collezionisti. Un mercato ordinato è un grande valore aggiunto. Per chiunque.

Sí, ma costituirsi fondazione per questo?
 
In qualche caso può essere così. Ma preferisco pensare che per i più sia una forma di rispetto per i collezionisti. Un mercato ordinato è un grande valore aggiunto. Per chiunque.[/QUOTE

Il mercato ordinato innanzitutto deve partire dall'artista. Poi dai suoi galleristi e di conseguenza anche dai collezionisti. Una Fondazione per artisti viventi sinceramente non so cosa possa essere come valore aggiunto.
 
se io fossi un artista avveduto sceglierei le persone che continueranno il mio percorso quando io non ci sarò più.
Lascerei un archivio ordinato, fotografico, digitale e magari un bel catalogo aggiornato, magari on line consultabile gratuitamente.
Verserei l'IVA al 10% quando vendo un'opera.
Fantasia? Nel 90% dei casi si.
 
Un Artista serio deve pensare al futuro, per la sua onorabilità in primis e poi per tutto il resto compresi i collezionisti. Lo faccia in tutte le forme ed i modi che preferisce, l'importante è che lo faccia e seriamente.
 
Un Artista serio deve pensare al futuro, per la sua onorabilità in primis e poi per tutto il resto compresi i collezionisti. Lo faccia in tutte le forme ed i modi che preferisce, l'importante è che lo faccia e seriamente.
tutti lo vorrebbero, ma non esiste artista serio o meno, esistono gli artisti, anzi, per citarne alcuni, come il gruppo di Roma (Schifano, Festa, Angeli, questi soprattutto), vivevano senza regole, da artisti veri e "poco seri" (senza curare il mercato ect...) come invece viceversa avrebbero voluto i collezionisti.
 
tutti lo vorrebbero, ma non esiste artista serio o meno, esistono gli artisti, anzi, per citarne alcuni, come il gruppo di Roma (Schifano, Festa, Angeli, questi soprattutto), vivevano senza regole, da artisti veri e "poco seri" (senza curare il mercato ect...) come invece viceversa avrebbero voluto i collezionisti.

Questa è una visione un po' antiquata. Una volta c'erano gli artisti maledetti, degli sbandati, o gli artisti bohemiens, dei poveracci e magari ubriaconi, e altri artisti emeriti ignoranti o mezzi matti o disadattati. Da qualche tempo non è più così: possiamo rimpiangere epoche più romantiche, ma oggi gli artisti sanno benissimo come fare, sono persone colte, a volte dei veri e propri intellettuali, dei professionisti che hanno scelto di fare arte. In molti casi sono perfettamente organizzati e consapevoli del loro ruolo. Personalmente considero SOLO questo tipo di artisti. Altri che volessero vivere fuori dal mondo di oggi, credo che ormai potrebbero fare ben poca strada.

P.S. Provo a prevenire le solite obiezioni: lo so che sto generalizzando, lo so che ci sono le eccezioni, lo so che non può essere tutto o bianco o nero. Ma in generale il mondo di oggi è PER TUTTI molto più organizzato e anche gli artisti ne devono tener conto, di conseguenza.
 
L'Artista " maledetto " alla Gauguin o Modigliani, o molti altri, gran bevitori di assenzio & affini ..oggi, in effetti, non ha vita facile, è semplicemente cambiata la società ...chi si ostina su questa strada pensando, magari, di riuscire ad emergere proprio in virtù di un modo di vivere da drop out ...non penso possa andare molto lontano, che poi si tratti di una perdita di " romanticismo " può anche essere, ma tant'è ...provate a mettervi per strada, con un po' di quadri, un bottiglione di Lambrusco a fare l'artista, senza avere i permessi necessari, aver pagato il plateatico e poi mi dite quanto durate ...
 
Questa è una visione un po' antiquata. Una volta c'erano gli artisti maledetti, degli sbandati, o gli artisti bohemiens, dei poveracci e magari ubriaconi, e altri artisti emeriti ignoranti o mezzi matti o disadattati. Da qualche tempo non è più così: possiamo rimpiangere epoche più romantiche, ma oggi gli artisti sanno benissimo come fare, sono persone colte, a volte dei veri e propri intellettuali, dei professionisti che hanno scelto di fare arte. In molti casi sono perfettamente organizzati e consapevoli del loro ruolo. Personalmente considero SOLO questo tipo di artisti. Altri che volessero vivere fuori dal mondo di oggi, credo che ormai potrebbero fare ben poca strada.

P.S. Provo a prevenire le solite obiezioni: lo so che sto generalizzando, lo so che ci sono le eccezioni, lo so che non può essere tutto o bianco o nero. Ma in generale il mondo di oggi è PER TUTTI molto più organizzato e anche gli artisti ne devono tener conto, di conseguenza.

si, certamente con le generazioni cambia anche il modo di essere artista, attore e via dicendo..
 
Mah.:mmmm::mmmm:

Pistoletto vive è sta benissimo.
Ha messo in piedi una sua fondazione con un rilievo culturale, poi però lasciamo perdere la gestione delle archiviazioni, visti i recenti frattali, suvvia.
Cittadellarte | Fondazione Pistoletto

E pure Baruchello ha la sua bella Fondazione
Fondazione Baruchello

per il resto mi chiedo se avere una fondazione possa consacrare un nome oppure se
lo scopo di una fondazione non dice assolutamente nulla, come del resto fa il nostro codice civile.:o
In realtà si è formata un’opinione consolidata che stabilisce che una fondazione debba essere, necessariamente, un ente no-profit senza alcun scopo di lucro.
Rammento che il DPR 361/00 stabilisce che lo scopo di una fondazione debba essere caratterizzato da una pubblica utilità.

Pubblica utilità.
Ripeto.
Mah:mmmm:
 
Mah.:mmmm::mmmm:

Pistoletto vive è sta benissimo.
Ha messo in piedi una sua fondazione con un rilievo culturale, poi però lasciamo perdere la gestione delle archiviazioni, visti i recenti frattali, suvvia.
Cittadellarte | Fondazione Pistoletto

E pure Baruchello ha la sua bella Fondazione
Fondazione Baruchello

per il resto mi chiedo se avere una fondazione possa consacrare un nome oppure se
lo scopo di una fondazione non dice assolutamente nulla, come del resto fa il nostro codice civile.:o
In realtà si è formata un’opinione consolidata che stabilisce che una fondazione debba essere, necessariamente, un ente no-profit senza alcun scopo di lucro.
Rammento che il DPR 361/00 stabilisce che lo scopo di una fondazione debba essere caratterizzato da una pubblica utilità.

Pubblica utilità.
Ripeto.
Mah:mmmm:

Parlando a cena con un artista contemporaneo, alla domanda di cosa ne pensa nell'aprire una fondazione a nome suo, la risposta è stata che è utile per aumentare l'entrate e per coprire ulteriori costi.
La conferma di, come qualcuno ha già scritto, che taluni artisti anche se bravi, sono dei manager della propria attività. Sta li il loro successo "artistico" ed economico.
 
Parlando a cena con un artista contemporaneo, alla domanda di cosa ne pensa nell'aprire una fondazione a nome suo, la risposta è stata che è utile per aumentare l'entrate e per coprire ulteriori costi.
La conferma di, come qualcuno ha già scritto, che taluni artisti anche se bravi, sono dei manager della propria attività. Sta li il loro successo "artistico" ed economico.

:D
e chi glieli farebbe mai i controlli ad una fondazione?
:cool::cool:
 
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