Giuseppeart
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Attraverso idee, forme e gesti specifici, Piero Golia crea opere che sovvertono la concezione dell’arte contemporanea. Spesso la loro ambientazione è uno spazio pubblico, sebbene non appartengano ad alcuna categoria, non si tratta infatti né di Land Art né di arte pubblica. Ad esempio nel 2006, facendo eco all’opera di Bas Jan Ader, scomparve da New York per riapparire tre settimane dopo a Copenaghen per tenere una presentazione alla Royal Academy of Arts sul suo atto di sparizione. Nel 2010, creò Luminous Sphere, una sfera luminosa, installata sul tetto dello Standard Hotel sulla Sunset Boulevard a Los Angeles, che si accende quando l’artista è in città e si spegne quando viaggia. Nel 2005, sempre a Los Angeles, ha dato inizio alla Mountain School of Art (MSA^) con l’artista Eric Wesley. Se da un lato il progetto richiama il leggendario “Black Mountain College”, dall’altro sfida le differenze tra una scuola, un’opera d’arte, un bar e un centro sociale, dove si mescola arte, educazione, fare contatti e fare amicizia. Concepita come parte di un corpo di lavori creati per disorientare lo spettatore.
L’opera di Piero Golia (Napoli, Italia, 1974) è stata oggetto di mostre personali presso l’Ulrich Museum of Art di Wichita, Kansas (Stati Uniti), la Kunsthaus Baselland di Basilea, Svizzera, la Fondazione Memmo di Roma, il Nasher Sculpture Center di Dallas, Gagosian Gallery di Roma, Parigi e Los Angeles, Almine Rech Gallery di Bruxelles, Galleria Fonti di Napoli, lo Stedeljik Museum di Amsterdam, l’Uplands Gallery di Melbourne, Australia, Bortolami di New York, Istituto Svizzero di Roma (con Fabian Marti), Cosmic Galerie di Parigi, Galleri Christina Wilson di Copenaghen, Viafarini di Milano, Ecart di Basilea e Studio Morra di Napoli.
L’artista ha inoltre partecipato a mostre collettive presso il Museum of Contemporary Art di Detroit, l’Hammer Museum di Los Angeles, il MAXXI di Roma, il MOCA di Los Angeles, il MARCO di Vigo (Spagna), il Witte de With di Rotterdam, Olanda, la Fundación/Colección Jumex di Città del Messico, il Moderna Museet di Stoccolma, MoMA|PS1 di New York, la Serpentine Gallery
di Londra, lo Sculpture Center di New York, l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art di Oslo, lo Swiss Institute di New York e il Folkwang Museum di Essen (Germania). Ha inoltre preso parte a diverse biennali come la Biennale di Mosca, la Biennale di Praga, Performa, il Padiglione italiano alla Biennale di Venezia, Prospect a New Orleans e Site Santa Fe, New Mexico (Stati Uniti.
L’opera di Piero Golia (Napoli, Italia, 1974) è stata oggetto di mostre personali presso l’Ulrich Museum of Art di Wichita, Kansas (Stati Uniti), la Kunsthaus Baselland di Basilea, Svizzera, la Fondazione Memmo di Roma, il Nasher Sculpture Center di Dallas, Gagosian Gallery di Roma, Parigi e Los Angeles, Almine Rech Gallery di Bruxelles, Galleria Fonti di Napoli, lo Stedeljik Museum di Amsterdam, l’Uplands Gallery di Melbourne, Australia, Bortolami di New York, Istituto Svizzero di Roma (con Fabian Marti), Cosmic Galerie di Parigi, Galleri Christina Wilson di Copenaghen, Viafarini di Milano, Ecart di Basilea e Studio Morra di Napoli.
L’artista ha inoltre partecipato a mostre collettive presso il Museum of Contemporary Art di Detroit, l’Hammer Museum di Los Angeles, il MAXXI di Roma, il MOCA di Los Angeles, il MARCO di Vigo (Spagna), il Witte de With di Rotterdam, Olanda, la Fundación/Colección Jumex di Città del Messico, il Moderna Museet di Stoccolma, MoMA|PS1 di New York, la Serpentine Gallery
di Londra, lo Sculpture Center di New York, l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art di Oslo, lo Swiss Institute di New York e il Folkwang Museum di Essen (Germania). Ha inoltre preso parte a diverse biennali come la Biennale di Mosca, la Biennale di Praga, Performa, il Padiglione italiano alla Biennale di Venezia, Prospect a New Orleans e Site Santa Fe, New Mexico (Stati Uniti.