Non si salva nessuno.

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Ma va'???...Non mi dire...:eek::eek::eek: ( P.S. non voglio fare ironia sul tuo post, ma riallacciarmi al discorso dei Falsi ...:))
 
Ultima modifica:
grazie per la pubblicazione dell'articolo.:bow::bow:

Lo linkerò anche sul 3D di De Dominicis;)
 
@andrew grazie per la condivisione!
La vicenda è un po' che va avanti, vedremo come andrà a finire.
Di certo un grande artista, re dello sberleffo come De Dominicis, se la starà ridendo alla grande.
Due archivi l'un contro l'altro armati e uno dei due con accuse estremamente pesanti, che in ogni caso non ne uscirà bene.
Purtroppo non ne usciranno bene nemmeno tanti collezionisti in assoluta buona fede.

Una pessima vicenda...
 
Ma Sgarbi, chi é?
Ma davvero. Di cosa stiamo parlando?
 
un mio amico esordiva sempre così, non si salva nessuno, morirete tutti.
 

Non voglio entrare nel particolare della vicenda e lungi da me difendere Sgarbi, chi avrà sbagliato è giusto che paghi e chi no è giusto che venga scagionato pubblicamente, il mio totale disaccordo è sull'iter di tutto il sistema.

Viste le molteplici battaglie tra archivi, fondazioni, eredi, mercanti e amici del bar, adottare come mezzo preventivo il sequestro dei beni è totalmente immorale, specialmente se, come spesso accade, ci vanno di mezzo non solo i galleristi ed i mercanti estranei ai fatti, ma anche i privati collezionisti, che si vedono violentati della loro privacy ed ai quali vengono portate vie le opere di casa, per quale motivo? Perché sono colpevoli di averle comprate dalla galleria sbagliata? O dalla galleria giusta ma con l'archivio sbagliato?

Partiamo dal presupposto che ognuno può esprimere una sua opinione su un'opera, anche se non è erede di un artista, solo il "sistema italico" dà la precedenza agli eredi, siano essi coniugi, figli, nipoti o pronipoti e questo crea solo confusione, anche perché sia gli eredi che gli studiosi applicano lo stesso modo per autenticare un'opera, ovvero per ipotesi, senza supporto di prove scientifiche, quindi tanto vale il mio occhio che quello di un altro.

Ho affrontato questo argomento più volte, oltre che discutendone con altri addetti ai lavori, anche con altri utenti del forum, proprio per il sistema assurdo, prima di tutto perché in Italia siamo colpevoli fino a prova contraria, questa è l'ennesima dimostrazione, e poi perché i diritti sono mutevoli a seconda di chi ti trovi di fronte.

Nessuno può sequestrare un'opera d'arte, anche se accertata come falsa, se non si è direttamente connessi al ciclo di produzione e vendita del falso, questo perché in primis si deve tutelare il privato cittadino, che è un consumatore, e che al massimo, alla fine di tutto il procedimento, potrebbe essere accusato di "incauto acquisto".
Quello che dovrebbero fare i Carabinieri è vedere se le opere dell'artista sono presenti nella collezione indicata, prendere nota dell'eventuale cambio di proprietà e fine.
Al proprietario non dovrebbe neanche essere impedito di vendere il suo quadro, se non accertato senza ombra di dubbio che si tratti di un falso.

@andrew grazie per la condivisione!
La vicenda è un po' che va avanti, vedremo come andrà a finire.
Di certo un grande artista, re dello sberleffo come De Dominicis, se la starà ridendo alla grande.
Due archivi l'un contro l'altro armati e uno dei due con accuse estremamente pesanti, che in ogni caso non ne uscirà bene.
Purtroppo non ne usciranno bene nemmeno tanti collezionisti in assoluta buona fede.

Una pessima vicenda...

Ti ricorda qualche episodio? Domanda ironica, purtroppo negli ultimi 15/20 anni è una situazione assai ricorrente.

Che tristezza! :nono:KO!
 
:)

io mi batto perché qualche cosa cambi in questo paese.
Visto il governo attuale le aspettative sono pochissime.
 
Ti correggo Mmt, visti gli ultimi governi, da Monti in poi...
 
Paese ingovernabile il nostro , e questa è una situazione che fa comodo a tanti.
 
Effettivamente hai ragione Accipicchia, ricordo anche Tremonti che, quando era Ministro dell'Economia, disse "con la cultura non si mangia" KO!KO!KO!
 
uno sveglionciti di prima mano il nostro Tremonti.
 
Non voglio entrare nel particolare della vicenda e lungi da me difendere Sgarbi, chi avrà sbagliato è giusto che paghi e chi no è giusto che venga scagionato pubblicamente, il mio totale disaccordo è sull'iter di tutto il sistema.

Viste le molteplici battaglie tra archivi, fondazioni, eredi, mercanti e amici del bar, adottare come mezzo preventivo il sequestro dei beni è totalmente immorale, specialmente se, come spesso accade, ci vanno di mezzo non solo i galleristi ed i mercanti estranei ai fatti, ma anche i privati collezionisti, che si vedono violentati della loro privacy ed ai quali vengono portate vie le opere di casa, per quale motivo? Perché sono colpevoli di averle comprate dalla galleria sbagliata? O dalla galleria giusta ma con l'archivio sbagliato?

Partiamo dal presupposto che ognuno può esprimere una sua opinione su un'opera, anche se non è erede di un artista, solo il "sistema italico" dà la precedenza agli eredi, siano essi coniugi, figli, nipoti o pronipoti e questo crea solo confusione, anche perché sia gli eredi che gli studiosi applicano lo stesso modo per autenticare un'opera, ovvero per ipotesi, senza supporto di prove scientifiche, quindi tanto vale il mio occhio che quello di un altro.

Ho affrontato questo argomento più volte, oltre che discutendone con altri addetti ai lavori, anche con altri utenti del forum, proprio per il sistema assurdo, prima di tutto perché in Italia siamo colpevoli fino a prova contraria, questa è l'ennesima dimostrazione, e poi perché i diritti sono mutevoli a seconda di chi ti trovi di fronte.

Nessuno può sequestrare un'opera d'arte, anche se accertata come falsa, se non si è direttamente connessi al ciclo di produzione e vendita del falso, questo perché in primis si deve tutelare il privato cittadino, che è un consumatore, e che al massimo, alla fine di tutto il procedimento, potrebbe essere accusato di "incauto acquisto".
Quello che dovrebbero fare i Carabinieri è vedere se le opere dell'artista sono presenti nella collezione indicata, prendere nota dell'eventuale cambio di proprietà e fine.
Al proprietario non dovrebbe neanche essere impedito di vendere il suo quadro, se non accertato senza ombra di dubbio che si tratti di un falso.



Ti ricorda qualche episodio? Domanda ironica, purtroppo negli ultimi 15/20 anni è una situazione assai ricorrente.

Che tristezza! :nono:KO!

Eh si, gran tristezza @brian!
Per quanto riguarda i sequestri, in realtà questi possono essere messi in atto sia in maniera preventiva, che in maniera definitiva quando si riesca a stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che un'opera è falsa, anche se e quando il suo fine non è quello della vendita.
Un esempio sono le molteplici opere false di "Modigliani" esposte nella mostra di Genova e sequestrate.
E' vero che l'unico che per legge può stablire la paternità di un'opera è l'artista stesso in vita, dopo di che si tratta di opinioni (più o meno ritenute valide o accettate dal mercato), ma se ad esempio nei pigmenti di un'opera del 1910 compaiono tracce di metalli o agenti chimici utilizzati a partire dal 1940, basta un perito chimico per attestare la falsità di un'opera. E in quel caso il sequestro è legittimo, e anche doveroso.

Ma sappiamo bene che in questo settore non è tutto così facilmente discriminabile. E le ingiustizie e insidie sono ahimè piuttosto comuni.

Il massimo per un collezionista sarebbe sempre la pubblicazione dell'opera su un catalogo dell'epoca, o in seconda battuta la certezza di provenienza e una storia documentata.
Se ciò non è possibile, allora rimane affidarsi al migliore (possibilmente unico...) archivio/fondazione.

Nel caso di De Dominicis le opere pubblicate/documentate in vita sono un numero irrisorio proprio perchè non voleva fossero riprodotte. E questo già è un gran problema.
Personalmente se proprio volessi comperare un'opera di De Dominicis, mi limiterei a quelle con esposizioni certe con l'artista in vita, o con provenienze veramente blindatissime.
Ritengo Sgarbi un ottimo esperto di arte antica, ma per sua stessa ammissione è uno che ha sempre contestato (a volte con estremo disprezzo) le tendenze artistiche degli ultimi decenni. Si è creato un'immagine molto forte - un po' per certi versi come Daverio - e questo per molti corrisponde ad una autorevolezza sull'arte di tutti i periodi, inclusa quella contemporanea.

Siccome l'onniscienza non esiste, farei delle riflessioni in merito a questo tipo di automatismi, che a me non hanno mai convinto. Ferma restando la buona fede di chiunque.
Ma è un dato di fatto che per la maggior parte delle persone, un nome molto noto di un esperto di arte antica sia una garanzia anche per l'arte contemporanea.
Diciamo che ognuno ragiona a modo suo...
 
Eh si, gran tristezza @brian!
Per quanto riguarda i sequestri, in realtà questi possono essere messi in atto sia in maniera preventiva, che in maniera definitiva quando si riesca a stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che un'opera è falsa, anche se e quando il suo fine non è quello della vendita.
Un esempio sono le molteplici opere false di "Modigliani" esposte nella mostra di Genova e sequestrate.
E' vero che l'unico che per legge può stablire la paternità di un'opera è l'artista stesso in vita, dopo di che si tratta di opinioni (più o meno ritenute valide o accettate dal mercato), ma se ad esempio nei pigmenti di un'opera del 1910 compaiono tracce di metalli o agenti chimici utilizzati a partire dal 1940, basta un perito chimico per attestare la falsità di un'opera. E in quel caso il sequestro è legittimo, e anche doveroso.

Ma sappiamo bene che in questo settore non è tutto così facilmente discriminabile. E le ingiustizie e insidie sono ahimè piuttosto comuni.

Il massimo per un collezionista sarebbe sempre la pubblicazione dell'opera su un catalogo dell'epoca, o in seconda battuta la certezza di provenienza e una storia documentata.
Se ciò non è possibile, allora rimane affidarsi al migliore (possibilmente unico...) archivio/fondazione.

Nel caso di De Dominicis le opere pubblicate/documentate in vita sono un numero irrisorio proprio perchè non voleva fossero riprodotte. E questo già è un gran problema.
Personalmente se proprio volessi comperare un'opera di De Dominicis, mi limiterei a quelle con esposizioni certe con l'artista in vita, o con provenienze veramente blindatissime.
Ritengo Sgarbi un ottimo esperto di arte antica, ma per sua stessa ammissione è uno che ha sempre contestato (a volte con estremo disprezzo) le tendenze artistiche degli ultimi decenni. Si è creato un'immagine molto forte - un po' per certi versi come Daverio - e questo per molti corrisponde ad una autorevolezza sull'arte di tutti i periodi, inclusa quella contemporanea.

Siccome l'onniscienza non esiste, farei delle riflessioni in merito a questo tipo di automatismi, che a me non hanno mai convinto. Ferma restando la buona fede di chiunque.
Ma è un dato di fatto che per la maggior parte delle persone, un nome molto noto di un esperto di arte antica sia una garanzia anche per l'arte contemporanea.
Diciamo che ognuno ragiona a modo suo...

Sono , come al solito , d ' accordo ...👍 Aver conosciuto personalmente un ' artista non sarebbe sufficiente per garantire autenticità , d' altra parte e ' pur vero che un critico ha diritto a esprimere il suo parere seppur in contrasto con altri . Urge una norma che chiarisca su modalità e tempi ... quando si crea un nuovo archivio e comitato per autentiche , spesso questi scredita tutto ciò che lo ha preceduto .Il caso De Dominicis si presta perfettamente a evidenziare tutti i pro e i contro della situazione attuale , artista di spessore ma senza certezza come la sua vita e la sua opera .
 
non resta, a noi collezionisti, che attendere una legge ben fatta che sostituisca quella vigente.
 
magari il nostro Matteo nazionale dalla spiaggia di Sabaudia o Fregene ci darà un canovaccio proprio.
 
magari il nostro Matteo nazionale dalla spiaggia di Sabaudia o Fregene ci darà un canovaccio proprio.

D'altro canto l'attuale legge (quella di cui giustamente ci si lamenta) l'hanno fatta quelli che c'erano prima per vari lustri... e al mare ci andavano anche loro: chi in Sardegna, chi in Costa Azzurra, chi sulla Riviera romagnola e chi in barca...

E chiuderei qui il discorso legato alla politica, visto che c'è già il forum Arena Politca dedicato all'argomento, ed è più che sufficiente.
 
Eh si, gran tristezza @brian!
Per quanto riguarda i sequestri, in realtà questi possono essere messi in atto sia in maniera preventiva, che in maniera definitiva quando si riesca a stabilire al di là di ogni ragionevole dubbio che un'opera è falsa, anche se e quando il suo fine non è quello della vendita.
Un esempio sono le molteplici opere false di "Modigliani" esposte nella mostra di Genova e sequestrate.
E' vero che l'unico che per legge può stablire la paternità di un'opera è l'artista stesso in vita, dopo di che si tratta di opinioni (più o meno ritenute valide o accettate dal mercato), ma se ad esempio nei pigmenti di un'opera del 1910 compaiono tracce di metalli o agenti chimici utilizzati a partire dal 1940, basta un perito chimico per attestare la falsità di un'opera. E in quel caso il sequestro è legittimo, e anche doveroso.

Ma sappiamo bene che in questo settore non è tutto così facilmente discriminabile. E le ingiustizie e insidie sono ahimè piuttosto comuni.

Il massimo per un collezionista sarebbe sempre la pubblicazione dell'opera su un catalogo dell'epoca, o in seconda battuta la certezza di provenienza e una storia documentata.
Se ciò non è possibile, allora rimane affidarsi al migliore (possibilmente unico...) archivio/fondazione.

Nel caso di De Dominicis le opere pubblicate/documentate in vita sono un numero irrisorio proprio perchè non voleva fossero riprodotte. E questo già è un gran problema.
Personalmente se proprio volessi comperare un'opera di De Dominicis, mi limiterei a quelle con esposizioni certe con l'artista in vita, o con provenienze veramente blindatissime.
Ritengo Sgarbi un ottimo esperto di arte antica, ma per sua stessa ammissione è uno che ha sempre contestato (a volte con estremo disprezzo) le tendenze artistiche degli ultimi decenni. Si è creato un'immagine molto forte - un po' per certi versi come Daverio - e questo per molti corrisponde ad una autorevolezza sull'arte di tutti i periodi, inclusa quella contemporanea.

Siccome l'onniscienza non esiste, farei delle riflessioni in merito a questo tipo di automatismi, che a me non hanno mai convinto. Ferma restando la buona fede di chiunque.
Ma è un dato di fatto che per la maggior parte delle persone, un nome molto noto di un esperto di arte antica sia una garanzia anche per l'arte contemporanea.
Diciamo che ognuno ragiona a modo suo...

Concordo Biagio, ma l'esempio Modigliani forse è il più nobile degli esempi dove, giustamente, tu mi parli di prova scientifica cosa che non avviene per il 98% delle opere contemporanee (italiane) autenticate e su cui seguono annose dispute legali che vanno avanti per anni.

L'applicazione del sequestro purtroppo non è quasi mai utile, se non ha rovinare la faccia di chi si trova inconsciamente nel vortice che coinvolge due archivi, tanto per citare un esempio abbastanza recente: Nino Caffè.
La disputa ha portato alla richiesta di sequestro delle opere archiviate dal Borghi e di conseguenza, ove riconducibile, ai galleristi, mercanti e collezionisti che le avevano comprate.

Per quanto riguarda Sgarbi, posso solo dire che faceva meglio a restare legato alla pittura antica ma, ovviamente, uno come lui va dove tira il mercato e se l'arte antica è ferma, per denaro lui si muove verso l'arte su cui ha sputato anni prima.

Se pensate che qualche anno fa ho trovato un dipinto di Ottone Rosai con l'autentica di Sgarbi... ho detto tutto no? :wall:
 
Concordo Biagio, ma l'esempio Modigliani forse è il più nobile degli esempi dove, giustamente, tu mi parli di prova scientifica cosa che non avviene per il 98% delle opere contemporanee (italiane) autenticate e su cui seguono annose dispute legali che vanno avanti per anni.

L'applicazione del sequestro purtroppo non è quasi mai utile, se non ha rovinare la faccia di chi si trova inconsciamente nel vortice che coinvolge due archivi, tanto per citare un esempio abbastanza recente: Nino Caffè.
La disputa ha portato alla richiesta di sequestro delle opere archiviate dal Borghi e di conseguenza, ove riconducibile, ai galleristi, mercanti e collezionisti che le avevano comprate.

Per quanto riguarda Sgarbi, posso solo dire che faceva meglio a restare legato alla pittura antica ma, ovviamente, uno come lui va dove tira il mercato e se l'arte antica è ferma, per denaro lui si muove verso l'arte su cui ha sputato anni prima.

Se pensate che qualche anno fa ho trovato un dipinto di Ottone Rosai con l'autentica di Sgarbi... ho detto tutto no? :wall:

Scusa @Brian78 hai notizie aggiornate su Nino Caffè ?
 
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