Vorrei sottoporre agli esperti del forum un caso di scuola.
Supponiamo che un artista emergente (o magari neanche un artista, diciamo un privato pensatore, che potrebbe anche restare anonimo) abbia creato un'opera d'arte che egli ritenga di valore testimoniale senza precedenti.
Un'opera sinfonica di quadri/sculture che si compone di un corpus di 90 singole opere, non multipli, ma pezzi unici facenti parte di un'unica serie, tutti diversi e caratterizzati singolarmente in modo fortissimo.
In questo caso sarebbe l'opera ad essere straordinaria, travalicando l'importanza dell'artista, che ha fatto una cosa più grande di lui, un'opera che è finalmente arte in quanto urgenza comunicativa, qualcosa di nuovo ed indispensabile da dire e un modo nuovo di dirlo, espressione di un gesto di condanna, urlo inquietante, da Munch a Guernica, dai, giusto per volare basso.
Supponiamo che un artista emergente (o magari neanche un artista, diciamo un privato pensatore, che potrebbe anche restare anonimo) abbia creato un'opera d'arte che egli ritenga di valore testimoniale senza precedenti.
Un'opera sinfonica di quadri/sculture che si compone di un corpus di 90 singole opere, non multipli, ma pezzi unici facenti parte di un'unica serie, tutti diversi e caratterizzati singolarmente in modo fortissimo.
In questo caso sarebbe l'opera ad essere straordinaria, travalicando l'importanza dell'artista, che ha fatto una cosa più grande di lui, un'opera che è finalmente arte in quanto urgenza comunicativa, qualcosa di nuovo ed indispensabile da dire e un modo nuovo di dirlo, espressione di un gesto di condanna, urlo inquietante, da Munch a Guernica, dai, giusto per volare basso.