Un caso di scuola

LBH

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19/4/09
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Vorrei sottoporre agli esperti del forum un caso di scuola.
Supponiamo che un artista emergente (o magari neanche un artista, diciamo un privato pensatore, che potrebbe anche restare anonimo) abbia creato un'opera d'arte che egli ritenga di valore testimoniale senza precedenti.
Un'opera sinfonica di quadri/sculture che si compone di un corpus di 90 singole opere, non multipli, ma pezzi unici facenti parte di un'unica serie, tutti diversi e caratterizzati singolarmente in modo fortissimo.
In questo caso sarebbe l'opera ad essere straordinaria, travalicando l'importanza dell'artista, che ha fatto una cosa più grande di lui, un'opera che è finalmente arte in quanto urgenza comunicativa, qualcosa di nuovo ed indispensabile da dire e un modo nuovo di dirlo, espressione di un gesto di condanna, urlo inquietante, da Munch a Guernica, dai, giusto per volare basso.
 
Le singole 90 opere si suppone avranno poi nel tempo vita propria, trovando spazio in tutti i musei più importanti del mondo, dal Guggenheim NY in giù, verranno scambiate all'asta tra privati agguerriti, e oggetto di mostre pubbliche in cui sarà sfida dei curatori cercare di radunarne il maggior numero possibile, attingendo con prestiti alle collezioni private e pubbliche.
O meglio, questo è quanto pensa l'autore, ma potrebbe anche darsi il caso che le cose non vadano in questa direzione, ed in tal caso sarà poi ingrato compito dei suoi eredi portare in discarica le 90 straordinarie opere.
 
Ecco quindi la domanda: se voi foste quell'artista lì che sente l'urgenza di far conoscere nel migliore dei modi la sua opera, come riterreste opportuno muovervi?
1. Contattando un importante gallerista, condividendo il progetto ed affidando a lui la promozione e l'esclusiva dell'allestimento di mostre, prestiti, vendite, marketing
2. Contattando direttamente un museo pubblico per proporre una mostra di importanza capitale, e solo dopo aver ottenuto legittimazione rivolgersi al gallerista di cui al punto 1
3. Partecipare ad un serio concorso d'arte, nella certezza che il valore dell'opera sarà riconosciuto, e solo dopo fare quanto ai punti 1 e/o 2
4. Sottoporre l'opera al giudizio della critica d'arte
5. Cercando di far conoscere autonomamente l'opera
6. Altro....
 
Se sono opere di altri artisti e’ una collezione, se e’ un corpus di opere di un artista, la chiamerei istallazione e tanti hanno gia’ fatto questo. Molto contemporaneo e’ ad esempio nathaniel Mellors
 
Contattare un museo dubito che sia interessato. Non lo sarà di certo, per mille motivi.
Un percorso autonomo di questi tempi penso che farebbe diventare quell artista un semplice artista come migliaia di altri che non hanno avuto successo.
Secondo me il percorso migliore è sperare di trovare un gallerista serio che creda ed investa nel lavoro dell artista.
Ciao
 
Mi sembra di capire che questo artista, probabilmente, non sia neanche un artista ancora e quindi le 90 opere sono solo un primo passo in questo ambiente, giusto?
In tal caso, se proprio l'artista ritiene di aver fatto qualcosa di mai visto, di importanza mondiale, forse è il caso di partire dalla base, ovvero dalla critica, ma non dal critico di quartiere, visto che siamo in Italia forse dovrebbe cercare un critico di livello nazionale.

Teorizzare il gesto, motivarlo, contestualizzarlo è lavoro del critico che, facendo bene il suo lavoro, può permettere all'artista ed alla sua opera, di passare al livello successivo, altrimenti rimane un blocco di 90 opere, con un interesse limitato allo studio dell'artista stesso.

E' bene che questo artista non si illuda, è vero che "ogni scarrafone è bell' 'a mamma soja", ma il mondo dell'arte non sempre la vede allo stesso modo del creatore dell'opera, pertanto il rischio è quello che il critico nazionale, per lanciare questo "prodotto", chieda soldi e, a seconda dell'importanza del critico, ne chieda anche molti.

Se dovessi consigliarti un critico, o curatore, da contattare, potresti guardare a Massimiliano Gioni, Luca Massimo Barbero, Luca Beatrice o Philippe Daverio.
 
Grazie a mattiamarty e Brian78 per le cortesi risposte.
 
Ecco quindi la domanda: se voi foste quell'artista lì che sente l'urgenza di far conoscere nel migliore dei modi la sua opera, come riterreste opportuno muovervi?
1. Contattando un importante gallerista, condividendo il progetto ed affidando a lui la promozione e l'esclusiva dell'allestimento di mostre, prestiti, vendite, marketing
2. Contattando direttamente un museo pubblico per proporre una mostra di importanza capitale, e solo dopo aver ottenuto legittimazione rivolgersi al gallerista di cui al punto 1
3. Partecipare ad un serio concorso d'arte, nella certezza che il valore dell'opera sarà riconosciuto, e solo dopo fare quanto ai punti 1 e/o 2
4. Sottoporre l'opera al giudizio della critica d'arte
5. Cercando di far conoscere autonomamente l'opera
6. Altro....

Non è mai successo nella storia dell'arte e non succederà mai.
Mi fece questa domanda un artista emergente in una mostra collettiva dove mi chiamarono a fine esposizione per farmi qualche domanda, come collezionista. Gli risposi che non avrei mai pagato 500k euro una sua opera perché era uno sconosciuto e che con 4k euro potevo comprare una carta di un artista che si trova su tutti i libri di storia dell'arte.
 
Non è mai successo nella storia dell'arte e non succederà mai.
Mi fece questa domanda un artista emergente in una mostra collettiva dove mi chiamarono a fine esposizione per farmi qualche domanda, come collezionista. Gli risposi che non avrei mai pagato 500k euro una sua opera perché era uno sconosciuto e che con 4k euro potevo comprare una carta di un artista che si trova su tutti i libri di storia dell'arte.

Sono d'accordo con le sue argomentazioni, mmt.
Se ho dato l'impressione che il percorso esposto fosse finalizzato a massimizzare gli utili per l'artista, o il gallerista, me ne dolgo, non era mia intenzione.
Volevo individuare un iter di riconoscimento di valore, e non di prezzo.

Grazie per avermi dato l'opportunità di correggere una mia evidente imprecisione espositiva.
 
...Volevo individuare un iter di riconoscimento di valore, e non di prezzo.

Mi intrometto come la peggiore delle suocere, ma mmt non se la prenderà a male perché sa che gli voglio bene.

Il VALORE lo deciderà la storia dell'arte.
Il PREZZO lo decide il gallerista.

Devi solo scegliere se vivere 100 anni e poi (forse) avere un VALORE, oppure vivere il tuo tempo e accettare il PREZZO.

Qualsiasi altra via è solo pura illusione necessaria a dare un senso alle ns azioni.
 
Bravo Cris,

Quando trovi un mancato parallelismo tra valore e prezzo il collezionista interviene!
 
Mi intrometto come la peggiore delle suocere, ma mmt non se la prenderà a male perché sa che gli voglio bene.

Il VALORE lo deciderà la storia dell'arte.
Il PREZZO lo decide il gallerista.

Devi solo scegliere se vivere 100 anni e poi (forse) avere un VALORE, oppure vivere il tuo tempo e accettare il PREZZO.

Qualsiasi altra via è solo pura illusione necessaria a dare un senso alle ns azioni.

Niente da commentare, ragionamento preciso e corretto OK!
 
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