
Originariamente Scritto da
techne
Ma infatti. Si è letto un articolo e si è provato a commentarlo. Espressioni come "figure tapine", o che altro, le trovo del tutto fuori luogo.
In ogni caso, dallo stesso articolo di Sperone, leggo che: "
il modello della mia galleria americana sta declinando, perché non esistono più movimenti.".
E Sperone prosegue parlando (non senza toni nostalgici) di una certa modalità di fare arte che in Italia non esiste più (il riferimento è a "movimenti" artistici, ed è un riferimento che estendo anche in senso più lato, ad una certa immobilità che mi sembra di cogliere nelle sue parole ("
è sempre più seducente una bella ragazza che va a trovare un signore per dargli dei consigli, piuttosto che il sottoscritto che sta in una galleria ormai prevedibile a ripetere sempre le stesse cose").
Immobilità (proprio dalle sue ultime parole mi arriva l'idea di un'Arte che oggi "va", dal collezionista, e non il collezionista che va dall'Arte recandosi nella galleria: beninteso, possiamo discutere finché si vuole del fatto se questo modello piaccia o non piaccia, se sia giusto che sia l'Arte e/o l'Artista a proporsi e far marketing - e non vedo cosa glielo potrebbe vietare

- oppure no: ma questa è la realtà con cui occorre confrontarsi se si vuole continuare a cavalcare un mercato. Mercato che peraltro oggi è meno florido rispetto al passato) che a mio parere nulla toglie all'importanza storica di un Gallerista.
Ma non posso evitare di pensare che il dissenso di Sperone davanti ad una dinamicità a cui non è abituato alla fine non sia poi nemmeno nulla di nuovo sotto il sole. Voglio dire, da che mondo è mondo (basterebbe solo pensare al modo di lavorare, in qualsiasi settore, che ci hanno raccontato i nostri nonni

) l'avvicendamento generazionale ha sempre fatto capolino creando sicuramente in noi il fascino di altri periodi, ma anche rendendo evidente il fatto che nel frattempo tutto è andato avanti. Tanto più in un momento in cui si è assistito ad un balzo tecnologico che rende tutto alla portata. Piace? Non piace? Questo è.
Poi potrei continuare le riflessioni su quanto detto da Sperone, commentando ciò che lui dice a proposito dei "movimenti" (questa volta artistici), che a quanto pare in Italia non esistono più (lui cita ad ultimo l'Arte Povera) e, come dicevo con alcuni amici, sul fatto che oggi è un pò impossibile, per così dire "cattarli su tutti"
Ma termino qui, rimandando al mittente (per quanto mi riguarda avevo provato a gettar acqua sul fuoco

, che se uno vuole "la ragione" non sia mai che gliela neghi

) presunte "figure tapine" che non mi appartengono

(ri-edit: non, almeno in questo caso

, che ne faccio a quintalate eh

), e proponendovi un articolo che parla di "cambiamenti tettonici" (
tectonic shifts in the art world) nel mondo dell'arte

, che commentavo poco fa, sempre insieme ad alcuni amici (edit: che ne sanno certamente molto più di me, importante specifica!)
Art Basel Executive Noah Horowitz Is Joining Sotheby's as a Gallery Whisperer, the Latest Sign of Collapsing Categories in the Industry
Che dire: oltre a questo ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma mi fermo qua
Saluti a tutti sempre e comunque
