Bisogna anche saper capire quello che si legge però...perchè io alle vostre conclusioni balzane non ci sono mica arrivato.
Dai chiudiamola qui altrimenti annoiamo gli altri.
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Io ho espresso solo un pensiero basandomi sulle parole del diretto interessato. Se tu ritieni il pensiero folle basandoti su conoscenze tue che non si sa dove derivino, libero di farlo.
Detto ciò ho grande stima per Sperone e trovo affascinante il suo eclettismo collezionistico.
Scusa Viale o Bertozzi & Casoni mi sembrano contemporanei come altri che sono presenti nel sito della galleria.
Che poi uno dei protagonisti più importanti e riconosciuti a 80 anni si dedichi a ciò che lo appassiona e lo diverte se vuoi in un ruolo più collezionistico ci sta, alla fine ha dato e molto.
La disintermediazione e la sovrapposizione di ruoli ha ridotto gli spazi di manovra dei galleristi e un movimento come l'Arte Povera, la gran parte degli artisti italiani attualmente più quotati e riconosciuti arriva da lì, lascia un vuoto non semplice da colmare.
Corretto.
D'altra parte chi abbia, nel caso, fatto figure tapine è evidente.
Sperone è stato un grande ma ora il suo tempo è passato ed i protagonisti, due dei quali cita lui stesso, a torto od a ragione, sono altri.
Non vi è nulla di 'eternamente immutabile', tanto meno il mercato dell'arte.
Scusate, tutte queste analisi per ribadire quello che lo stesso Sperone ha dichiarato, di aver già dato, di aver tirato un po' i remi in barca e di divertirsi ormai più nel ruolo di collezionista. Per voi ormai ha fatto il suo tempo, per me... C'è ne fossero!!
Sui movimenti però dissento, cosa c'è stato di significativo dopo la Transavanguardia? Che pure non mi piace. E non credo sia colpa solo degli artisti ma di quel mix o sinergia (orribile parola!) Artista-Critico-Gallerista che non esiste più o non sappiamo più fare.
Bhe, non sembrava così ovvio a tutti.
D'altra parte non vedo cosa ci sia di male nel discutere ed argomentare in merito ad una intervista. Questo non è forse un forum?.
Detto ciò è evidente che Sperone sia stato un protagonista del sistema arte che fu. Ciò non significa debba esserlo oggi.
E non vedo perché cercare sinergie del passato, le cose cambiano e ciò che ha funzionato non è detto sia adatto ai tempi odierni.
Per carità tutti liberissimi di esprimersi come altri di dissentire, a partire dall'attribuirgli un tempo che fu mentre per me è ancora protagonista... ma sarà forse semplice questione generazionale".
Le "sinergie del passato" hanno portato gruppi di artisti ad un'affermazione e riconoscimento internazionale di cui tuttora beneficiano e che non credo avrebbero ottenuto in ugual misura da singoli. Esistono alcuni fuoriclasse, li ho anche citati ma nulla di simile è avvenuto poi con un così formidabile effetto traino.
Mi limito a guardare i risultati e l'incapacità di fare sistema e convogliare risorse disperdendole in mille rivoli si riflette purtroppo sul mercato dell'arte come in molti altri ambiti.
D' accordissimo con Loryred, qui manca la sinergia fra gli attori in gioco, di un azione corale!!! I modelli vincenti ci sono, basterebbe applicarli...non c'è comunque da sorprendersi, è lo specchio di una società sempre più individualista...
Provo a chiarire visto che il senso di un forum lo comprendo scrivendoci anch'io, la mia obiezione non riguardava la libertà di esprimere un'opinione ma il confutare la posizione di Sperone per arrivare a confermare quanto ha espresso nell'intervista rispetto a me che nella sostanza ne condivido analisi e contenuti.
Mi domando se esiste un'avanguardia attualmente in Italia nel senso della condivisione di temi, di ideali anche politici, del ruolo dell'intellettuale, di motivazioni che fanno da collante e creano una "massa critica", importanti a maggior ragione quando un Paese è piccolo e un'economia fragile. I movimenti nascevano su una matrice comune, a volte non nascondo anche con qualche forzatura, ma hanno garantito a diversi artisti un'affermazione duratura e riconosciuta. Ora tutto appare improntato ad un estremo individualismo, al privilegiare il marketing rispetto ai contenuti con qualche fenomeno isolato ma all'interno di una realtà frammentaria, per carità può essere proprio questo un segno dei tempi.
Il "movimento a posteriori" non mi pare abbia una grande utilità, anzi più volte sono stati associati a gruppi per mero opportunismo artisti che con essi poco avevano a che fare o avevano toccato solo marginalmente quelle ricerche/tematiche con rivalutazioni effimere e creando molta confusione.
Come ho già scritto manca il "fare sistema" e mi domando retoricamente se è Sperone ad aver tirato i remi in barca (vs. posizione) o se è tutto il resto che è venuto a mancare (mia) anche alla luce di forme di forte concorrenza quale art advisor/fondi oltre ad NFT/tecnologia che ridimensionano gli spazi di manovra anche di galleristi ad alto livello.