Christo Parte II

Alessandro Celli

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Il precedente è visibile qui:
Christo
aperto nel gennaio del 2011:eek:
 

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Jenne Claude aveva fatto una telefonata lunghissima poi è uscita un attimo, e al suo ritorno Christo le ha fatto una sorpresina :D

Wrapped Telephone, 1962

christo phone.jpg
 
e dal loro amico Arman non andava meglio....
 

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Qualche perplessità all’epoca sulla passerella di Iseo c’era stata.
Philippe Daverio, storico dell’arte che definisce la passerella “un’attrazione, un’alternativa alle sagre di paese, quelle con la tenda e l’attrazione della donna cannone. È un fenomeno da fiera dei miracoli, anzi sa che le dico: che se mettesse anche due stand all’ingresso con il tiro ad aria compressa sarebbe l’ideale”.
Non crede sia un giudizio troppo duro?
“No, perché questa non è arte. L’arte è qualcosa di diverso, è altra cosa. Qui manca l’ambiguità e la complessità dell’arte vera, oltre alla ripetibilità. Uno ascolta duecento volte la fuga di Bach o ammira per centinaia di volte il Davide di Michelangelo e ogni volta percepisce una nuova sensazione. Se uno invece salisse per duecento volte sulla passerella di Christo entrerebbe nella categoria dei cretini”.
Se non è arte, che cos’è?
“È un po’ come le sagre di paese, quei fenomeni che fanno parte delle nostre tradizioni. Fa divertire e poi magari uno vede anche il lago, di certo è un’opportunità di vitalità comunicativa, uno si diverte anche a camminare sulle acque”.
Christo è considerato un grande artista.
“Gli americani pensano che le sue opere siano arte. Ed è vero, inizialmente le sue erano delle vere provocazioni, poi si è chiuso su se stesso ed è diventato ripetitivo, non ha saputo innovarsi, evolvere. È come se Pablo Picasso avesse dipinto per tutta la vita ‘Les demoiselles d’Avignon’. Con questo non dico che disprezzo l’arte contemporanea, anzi. Tornando alla passerella sul lago d’Iseo è da catalogare come un fenomeno da fiera dei miracoli”.
Addirittura? Non pensa invece che avrà anche un risvolto turistico e di immagine per il lago d’Iseo?
“Resta un fenomeno e non un’opera d’arte. Per promuovere il turismo serve un lungo lavoro di comunicazione e di promozione, è una cosa più complicata. Questa è una promozione straordinaria, avranno successo solo gli ambulanti di bibite e panini. Purtroppo sul territorio rimarrà ben poco”.
 
Ho sempre stimato D'Averio e quindi rispetto la sua opinione sul lavoro di Christo. Sinceramente nel nostro caso mi è sembrata decisamente forzata ed anche fuori luogo, come se volesse disperatamente attirare attenzione su di se, attraverso l'antica arte della provocazione. Nello specifico, quando si esasperano i toni fino a paragonare "Floating Pears" ad una sagra paesana, più che l'opinione di un critico mi sembra un disperato grido per far ricordare al mondo che esiste anche Philip D'Averio, forse ultimamente un pò dimenticato. Sono dell'idea che tra 50 anni il mondo si ricorderà eccome di Christo e delle sue straordinarie opere e, forse, un pò meno del nostro amato critico.....
 
Floating Pears a mio avviso, goduti anche dal vivo, erano un po' festa paesana (ma siamo in Italia...e poi la fruizione e la festa paesana fanno parte dell'opera...) ma l'opera mi pare del tutto riuscita e in linea con la "poetica" di C. , anche se certo non la sua opera migliore...

la mini mastaba londinese mi lascia molto più perplesso...

PS: ho sempre considerato, sbagliando clamorosamente, Jeanne-Claude un'"appendice" nell'ambito del lavoro del duo; sto leggendo un libro sulla biografia dei 2 (sono agli anni 60...) ma ho già avuto modo di ricredermi: Jeanne-Claude era una donna di un temperamento eccezionale! Sicuramente la sua scomparsa, unitamente all'età di C., possono aver un po' rammollito il nostro...che vede gli anni che passano e ha voglia, giustamente, di raccogliere frutti...e quindi anche le mastaba, piccole o grandi, vanno bene...
 
E' lecito che un artista non piaccia? SI
E' lecito non comprendere un artista? SI
E' lecito che un'opera di un artista non piaccia? SI.
E' lecito avere interpretazioni diverse sullo stesso artista? Evidentemente SI.

Dunque io non ci vedo il minimo problema... :boh:

Personalmente non sono uno di quelli che difendono in toto la produzione di un artista, nemmeno degli artisti che maggiormente amo.
Quindi ci sono sicuramente delle opere di artisti come Boetti o Christo che trovo meno riuscite. Questa cosa dovrebbe essere normale...

Trovo che le due opere a cui si fa riferimento siano due magnifiche opere: Floating Piers un'ottima installazione ambientale e la Mastaba un'ottima scultura.
Per come ho approfondito Christo e per come lo ho descritto nei post precedenti, le due opere - nelle due diverse tipologie - si inseriscono perfettamente e coerentemente nel suo lavoro.
Le grandi installazioni ambientali di Christo sono sempre state intese per un grande pubblico e gratuite, e hanno da sempre attirato non solo appassionati d'arte ma anche curiosi e persone più disparate. Richiamando anche milioni di persone sono, appunto, anche delle grandi attrazioni. Magari qualcuno preferisce che l'arte sia relegata ad un milieu culturale molto chic e anche un po' snob, mentre l'arte di Christo è un'arte per tutti, un momento unico a cui chiunque può partecipare, anche mangiando una salsiccia e bevendo una birra. Non vedo proprio dove stia il problema... mah. Forse non c'era abbastanza caviale... :confused:

Sulla Mastaba, mi limito a dire che è una scultura esattamente come tante altre Mastaba realizzate da Christo nei decenni, solo che è più grande ed è galleggiante. E' una accumulazione di barili. Nè più e nè meno delle altre o delle prossime. E' la più grande che sia riuscito fin'ora. Può piacere o non piacere, come tutto. E' un'opera che in ogni caso resterà nella storia di una delle città più importanti al mondo come Londra. Ma forse questo è poca cosa...

Sui Floating Piers, si tratta di un'installazione ambientale ideata con JC nel 1970, pensata per il Giappone e poi per il Sud America. Realizzata a Iseo. E' l'unica installazione galleggiante di Christo sui cui si sia potuto camminare, e oltre 1 milione di persone ci sono andate apposta.
Anche chi non c'è andato, guardando le foto si può rendere conto di che cosa unica e magnifica possa essere stata.
Resterà nella storia di Christo ma anche nella storia italiana, nella storia di Iseo e nella storia dell'arte mondiale. Come noi ci riferiamo a "Little Bay" in Australia pensando alla Wrapped Coast, qualcuno a Sidney magari penserà allo sconosciuto borgo di Sulzano e al Lago di Iseo con i Floating Piers.
Ma per tanti anche questo probabilmente è poca cosa...
Forse non è ben chiaro quanto la scelta di un posto possa rappresentare alla fine una decisione molto significativa.
Poi anche qui, nella libera soggettività è normale che a qualcuno piaccia questa installazione e ad altri no.
Dal punto di vista comparativo non c'è la minima differenza di valore tra i Floating Piers e The Gates, Valley Curtain o Running Fence: la tematica è la stessa, ossia un intervento unico, effimero ed irripetibile nell'ambiente che modifica il paesaggio di tutti i giorni, presentandolo trasformato, nuovo e sorprendente, destinato a restare nella memoria di chi ha avuto modo di farne parte e poi, con il passare del tempo, nel mito collettivo.

Personalmente di artisti viventi più importanti di Christo non riesco davvero a vederne, ma naturalmente ognuno ha le sue visioni e preferenze.
 
Segnalo che al Festival di Locarno domani 10 agosto e l'11 agosto ci saranno delle proiezioni in anteprima del film "Walking on Water", dedicato proprio ai Floating Piers.

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Caro Biagio,

la storia di Christo mi ha affascinato, ovunque per il mondo a proporre le sue performance ambientali, se così posso definirle.
E’ semplicemente che, come ha scritto mmt e poi Marione, da quando è scomparsa la moglie Jeanne-Claude, ritengo che Lui si sia completamente perso.

Del resto la loro arte era strettamente intersecata alle loro esistenze, e "il loro progetto artistico una vera e propria missione: quando viaggiavano per lunghe distanze, lo facevano sempre su aerei separati, adottando la strategia dei massimi vertici aziendali, poiché, se uno dei due avesse subito un incidente, l’altro avrebbe potuto portare a termine ciò che avevano cominciato insieme."

Detto ciò, ti faccio invece notare come altri due artisti a caso hanno portato avanti la loro caparbietà in maniera del tutto coerente.

Richard Long - Circle for Sally, 2016 Granite and marble stones
Jannis Kounellis - 2012 - iron panel, iron hooks and overcoats

Infine non dimenticare che il peso di quell'affermazione dell'Artista per cui i suoi progetti non sono opere d'arte, è comunque un bel macigno, eh?
(ma questo riguarda semmai il mercato e non certo la mastaba beach, dove probabilmente ci ha fatto il bagno anche Hans Ulrich Obrist:D)
 

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Caro Biagio,

la storia di Christo mi ha affascinato, ovunque per il mondo a proporre le sue performance ambientali, se così posso definirle.
E’ semplicemente che, come ha scritto Marione, da quando è scomparsa la moglie Jeanne-Claude, ritengo che Lui si sia completamente perso.

Del resto la loro arte era strettamente intersecata alle loro esistenze, e "il loro progetto artistico una vera e propria missione: quando viaggiavano per lunghe distanze, lo facevano sempre su aerei separati, adottando la strategia dei massimi vertici aziendali, poiché, se uno dei due avesse subito un incidente, l’altro avrebbe potuto portare a termine ciò che avevano cominciato insieme."

Detto ciò, ti faccio invece notare come altri due artisti a caso hanno portato avanti la loro caparbietà in maniera del tutto coerente.

Richard Long - Circle for Sally, 2016 Granite and marble stones
Jannis Kounellis - 2012 - iron panel, iron hooks and overcoats

Infine non dimenticare che il peso di quell'affermazione dell'Artista per cui i suoi progetti non sono opere d'arte, è comunque un bel macigno, eh?
(ma questo riguarda semmai il mercato e non certo la mastaba beach, dove probabilmente ci ha fatto il bagno anche Hans Ulrich Obrist:D)

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Ma i progetti dell’ opera sul lago di Iseo esistono? Io non ne ho mai visti. Solo foto.
 
però temo che dobbiamo farcene tutti una ragione.

Queste sono le opere di Christo:o

(1968)
 

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