Giuseppe Maraniello

Doctor83

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Convinto del silenzio tombale che seguirà questo mio post dopo le 72 h dalla sua pubblicazione... voglio comunque togliere un po' di polvere dalla memoria di taluni.

Partiamo con una recente intervista:

Faccia a faccia con Giuseppe Maraniello. Milano 1971-2017

qualche altra intervista:
Giuseppe Maraniello - Il mito delle origini e la post-avanguardia. L'intervista - Stile Arte
Viaggi Vip Intervista all artista Giuseppe Maraniello
http://www.academy-of.eu/public/riviste_pdf/13_academy.pdf

Qualche video...
Giuseppe Maraniello - 1998 - YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=CK8IyO6tq2M


Vediamo che succede... ;)
 
Io lo considero un grande artista soprattutto nelle sculture.
Bravo per aver acceso un thread su di lui: lo merita.
 
E' un Artista vero, serissimo, che non ha mai pensato a compromessi. La sua produzione è assai limitata e sempre curata. Gestisce con estrema pignoleria il proprio archivio e ha già raccolto e catalogato ogni materiale utile per un Catalogo Ragionato. Lavora solo con Galleristi qualificati e quindi il suo è un mercato primario pulitissimo. Non è assolutamente presente nel secondo mercato, mai in Tv e mai nelle aste. Per questo, logicamente, non è Artista seguito dalla massa di speculatori pseudo-collezionisti.
 
OK! Trovo anch'io che sia un artista molto bravo!

PS: senza che nessuno si offenda ... :eek: - il n'y a jamais de fumée sans feu! -
A prescindere dalla frequenza (indubbiamente più o meno rara) e soprattutto dall'importanza e dalla qualità dell'opera in asta da Poleschi, in risposta alla negazione assoluta di cui sopra, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: Galleria Ambrosiana Casa D'aste - Senza titolo ... :)
 
OK! Trovo anch'io che sia un artista molto bravo!

PS: senza che nessuno si offenda ... :eek: - il n'y a jamais de fumée sans feu! -
A prescindere dalla frequenza (indubbiamente più o meno rara) e soprattutto dall'importanza e dalla qualità dell'opera in asta da Poleschi, in risposta alla negazione assoluta di cui sopra, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: Galleria Ambrosiana Casa D'aste - Senza titolo ... :)

Non guardo mai, o quasi mai, i cataloghi delle aste minori. Grazie alla tua segnalazione ho visto ora l'operina da Poleschi. Francamente direi che è poco significativa: è persino difficile commentarla in quanto dice proprio poco del lavoro di Maraniello.
 
OK! Trovo anch'io che sia un artista molto bravo!

PS: senza che nessuno si offenda PS: ... :eek: - il n'y a jamais de fumée sans feu! -
A prescindere dalla frequenza (indubbiamente più o meno rara) e soprattutto dall'importanza e dalla qualità dell'opera in asta da Poleschi , in risposta alla negazione assoluta di cui sopra, c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: Galleria Ambrosiana Casa D'aste - Senza titolo ... :)

Non guardo mai, o quasi mai, i cataloghi delle aste minori. Grazie alla tua segnalazione ho visto ora l'operina da Poleschi. Francamente direi che è poco significativa: è persino difficile commentarla in quanto dice proprio poco del lavoro di Maraniello.

Non c'è alcun dubbio in proposito, ma a prescindere da ciò che pensi tu, volevo solo sottolineare, ovviamente senza nessuna polemica, che a volte le teorie assolutistiche si possono anche contraddire.
Un caro saluto :)
 
Ultima modifica:
Non c'è alcun dubbio in proposito, ma a prescindere da ciò che pensi tu, volevo solo sottolineare, ovviamente senza nessuna polemica, che a volte le teorie assolutistiche si possono anche contraddire.
Un caro saluto :)

Oggi capisco poco. Non c'è nessuna teoria assolutistica. E' un dato di fatto che nelle aste, di ogni categoria, non si vedono opere di Maraniello. Logico che una ogni tanto ne comparirà pure, non è mica vietato. Ma si può almeno affermare che Maraniello, almeno fino ad oggi (va bene così? :p) non è artista da secondo mercato? Se servono cinque o sei post per constatare ciò, siamo messi maluccio :D
 
Le principali gallerie che trattano il lavoro dell'artista sono 3.
In altre 9-10 è sparso qualche lavoretto.
In asta passa ed è passato pochissimo ma i lavori "interessanti" non sono mai più di 2-3 l'anno e comunque rarefattisi negli ultimi 10 anni.
E' prevista la pubblicazione di un importante testo di raccolta della sua produzione più cospicua: i legni.
Se ne sta occupando, oramai da molto tempo, Danilo Eccher.

G. M. - Penso che vi sia un aspetto del mio lavoro che nelle varie letture critiche che sono state avanzate e scritte da diversi curatori, non sia mai stato approfondito in modo adeguato. Sono questi intervalli...

E. L. - Eppure la cifra portante dell’intero tuo lavoro sembra davvero essere il fatto che non ti basta la dimensione bidimensionale della superficie dipinta, hai evidentemente bisogno di metterla in dialogo con altre istanze chiamate in gioco da altri materiali, tra i più svariati. Immetti un portato di realtà naturale attraverso i bastoni di legno trovati, introduci un accenno enigmatico di narrazione con le tue sculturine autografe, ma quel che davvero sembra essere un termine necessario sempre e comunque è soprattutto l’assenza, la pausa, il vuoto: è lampante. Il tuo lavoro è un susseguirsi di faglie, di spazi che si aprono e si chiudono, di slittamenti dello sguardo, di ombre, riflessi, inganni ottici perfino, quando crei una prosecuzione visiva di certi segni con i legni.

Brava, appunto sono importanti questi vuoti, come attese... l’occhio non deve mai fermarsi... il lavoro non deve mai concludersi nello sguardo, deve invitare a riconsiderare e a guardare di nuovo e meglio, con più accuratezza. Il lavoro va indagato.

Infatti predisponi delle riuscitissime trappole per gli occhi... E poi la modulazione dei materiali non è mai ridondante e fine a se stessa, ma serve per creare degli scarti, degli scatti...

La maggior parte dei critici che si sono interessati al mio lavoro, ha sottolineato quasi sempre l’aspetto del doppio ma anche della leggerezza: l’oro e il legno, la materia preziosa con quella povera, oppure i colori complementari...

L’oggetto e la sua ombra...

Sì, tutti questi doppi che esistono a livello iconografico più l’uso dei colori primari e complementari che fanno parte anch’essi di un vocabolario che mi sono cucito addosso nel bene ma anche del male, nel senso che ho creato una riconoscibilità del lavoro dalla quale è sempre più difficile, per uno come me che non ama gli stereotipi, sfuggire.

Mi piacerebbe sapere se tu questi simboli che tornano nel tuo lavoro, li hai trovati, e dove, quando e come li hai trovati.

Questo uomo ibrido che combatte con la sua stessa coda l’ho trovato in un libro fantastico che tu avrai sicuramente presente...

Il Medioevo fantastico di Baltrušaitis?

Esatto! ed è un simbolo gotico, ne esistono due varianti, specialmente una delle due ha un’iconografia che rimanda alla mia, che ne è una diretta rielaborazione. un uomo in piedi che combatte con la sua stessa coda che ne avvolge il corpo ed è appoggiata sulle sue spalle. È un bel simbolo e mi riprometto di riprenderlo. Questa icona però, mi ha permesso d’inventarmene un altro simile che raffigura due personaggi che si combattono avente in comune lo stesso corpo, quello nasce proprio da una modifica e una contaminazione. Per il resto non è che uso tanti altri simboli.

No, però ci sono elementi altamente simbolici che tornano, triangoli e quadrati, simboli cosmici, le ombre oppure certi vasi misteriosi così come i pesi...

I vasi sottolineano ancora una volta il rapporto dentro-fuori, vuotopieno che per me, abbiamo visto, è fondamentale. Ho sempre desiderato che le cose si scoprissero man mano e quando ho realizzato il primo di questi vasi mi è venuta l’idea di nascondervi qualcosa dentro, così sul rovescio del coperchio, all’interno, ci ho messo una sculturina...
 
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Non è in "tutti i musei del mondo" ma...OPERE PRESENTI IN MUSEI E SPAZI PUBBLICI

1985 Civica Galleria d’Arte Contemporanea,“Cimac”, Milano
1993 Galleria Civica d'Arte Moderna, Centro Santa Chiara, Trento
1996 Galleria d'Arte Moderna (2010 Mambo), Bologna
1995 Palazzo della Motorizzazione Civile, Roma
Casa Circondariale, Palazzina Comando, Sanremo
Caserma dei Carabinieri, Rimini
Caserma dei Carabinieri, Trani
2000 Facoltà di Giurisprudenza, Trento
Monumento al Marinaio, Porto di Molfetta, Bari
Casa Circondariale "Le Vallette", Palazzine di Comando, Torino
Corte d'Appello, Caltanissetta
2001 Cattedrale St. John Evangelist di Milwaukee, progetto con Arnaldo Pomodoro, WI, USA
Galleria Civica, Modena
2004 Parco “Negombo”, Lacco Ameno, Ischia, Napoli
Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano
2006 MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto
2009 Piazza dei Poeti, Terni
Museo del Novecento, Castel Sant’Elmo, Napoli
Istituto dei Tumori, Milano
Ospedale Niguarda, Milano
2012 Istituto Mario neri, Milano
Galleria Comunale, Palazzo delle Paure, Lecco
Università di Parma, Abbazia di Valserena, Paradigma, Parma
Gallerie d’Italia, Milano
Parco delle Sculture, Santa Sofia, FC
2014 St. Thomas More Chapel, Center at Yale University, New Haven, CT, USA
Conservatorio di Musica “ G. Verdi” di Milano, Milano
Accademia di Belle Arti di Napoli, Napoli
2015 Museo Madre di Napoli, Napoli

e per me... tutto è ancora da scrivere.
 
Artista che mi piace molto, diversi anni fa vidi la sua mostra a Sarzana alla fortezza.... bellissima in quel contesto.

Lo preferisco nelle sculture..... l'opera in asta è un cartoncino, il bronzo presente nellopera rispecchia la sua produzione, chiaramente è un'opera meno significativa di altre.
 
Catalogone di Eccher arrivato stamani.
Ho notato che mancano dei legni presenti nel mio "archivio".
Domani sera inizierò a studiarlo.
Se aveste legni da vendere... :cool:
 
Inserisco le opere a prima vista assenti nel catalogo ragionato dei legni.
Se voleste darmi una mano... :bow

foglia images33.jpeg

colore - Schermata 2018-12-02 alle 22.57.39.jpg
 
Nel buon manuale di Loredana Parmesani "L'Arte del XX secolo e oltre, movimenti, scuole e tendenze", alle pagg. 92 e 93 in cui l'autrice tratteggia le declinazioni del postmoderno, accanto ai soliti grandi nomi dell'Arte mondiale, ho trovato opportunamente citati alcuni Artisti che io stimo molto. Ne approfitto per tirar sù il 3D dedicato a Giuseppe Maraniello, Artista vero, serio, ordinato e rigoroso (e forse per questo così lontano dal mercato popolare), che però qui, ahimè, ha registrato ben pochi post di approfondimento e discussione. Buona lettura:

Declinazioni del postmoderno

Il postmoderno in arte reagisce al rigore teorico e formale del moderno attraverso il recupero di tecniche apparentemente tradizionali quali la pittura e la scultura. Attraverso tali media vengono rivisitate le immagini della storia dell'arte del passato in una totale sovversione delle finalità. Mentre la razionalità del moderno ha lavorato sul senso e la profondità della cosa, il postmoderno è impegnato nella rivalutazione differente dell'apparenza, della facciata, del simulacro, a cui spesso è inutile chiedere un senso. Il "bello" che l'opera ricerca sembra giustificarsi da sé.
In seguito alla crisi della modernità, il postmoderno si delinea a sua volta come un linguaggio di avanguardia, in quanto la risposta che viene data da artisti e teorici alla caduta degli ideali moderni si presenta ancora con le caratteristiche dell'oggettività e dell'universalità. Alcuni artisti americani, in anticipo su tale clima, intorno alla metà degli anni settanta reagiscono alla eccessiva pulizia e asetticità dell'arte in vigore per dare vita a una ricerca definita "pattern painting". Tra essi si segnalano Robert Kushner, Valerie Jaudon, Brad Davis, Kim MacConnell, Rodney Ripps, Ned Schmidt, Robert Zakanitch, Tina Girouard, Tommy Laganan-Schmidt, Joe Zucker. Ciò che caratterizza il loro lavoro è una netta opposizione alle forme dell'arte minimal e concettuale in favore di un'opera che assuma al proprio interno un impianto di carattere decorativo. Decorazioni floreali o geometriche, realizzate con i materiali più svariati (tessuti colorati cuciti, pittura su tela o su oggetti di arredamento o d'uso, terracotta, materiali sintetici ecc.) entrano in scena contrapponendosi alle rigorose forme imperanti. Il clima postmoderno dà vita, in tutto il mondo, a gruppi eterogenei e multistilistici. Gli americani della new image, Jonathan Borofsky, Neil Jenney, Nicholas Africano, Susan Rothenberg, e poi Robert Longo, David Salle, Jack Goldstein, Sherrie Levine, Thomas Lawson, Troy Brauthauch, Julian Schnabel, recuperano la pittura come pratica mediata dalle immagini tecnologiche. Al mondo reale questi artisti sostituiscono il mondo fittiziamente avventuroso delle apparenze e delle immagini mediali.

...
 
Intorno alla metà degli anni ottanta Peter Halley, A!an McCollum, Peter Schuyff, Haim Steinbach, Jeff Koons, Ashley Bickerton propongono pitture e sculture di derivazione pop utilizzando elementi sia di matrice figurativa che geometrica.
In Italia, oltre alla transavanguardia, che ormai opera a livello internazionale, i gruppi dei nuovi-nuovi, degli anacronisti, dei nuovi futuristi precisano il loro linguaggio.
I nuovi-nuovi, sostenuti criticamente da Renato, Barilli, Francesca Alinovi e Roberto Daolio, sono artisti che dal punto di vista formale si presentano fra loro disomogenei, eclettici negli stili come nei contenuti. Essi sono: Salvo, Luigi Ontani, Luigi Mainolfi, Aldo Spoldi, Antonio Faggiano, Luciano Bartolini, Giuseppe Maraniello, Wal, Bruno Benuzzi, Marcello Jori, Giorgio Pagano, Felice Levinj, Giuseppe Salvatori, Enrico Barbera, ai quali uniscono successivamente Enzo Esposito, Giuseppe Del Franco, Carlo Bonfà, fino al gruppo dei nuovi futuristi. I nuovi-nuovi mettono a fuoco elementi teorici e formali ripresi dal passato secondo la nozione di "ripetizione differente" che avviene nelle maniere più svariate. C'è nel loro lavoro uno spirito leggero e disincantato, vivono il postmoderno come una "gaia scienza" aperta a una miriade di possibilità. Dipingere non significa per loro semplicemente "sporcarsi le mani" o vivere la materia in prima persona, ma soprattutto esercitarsi in invenzioni provvisorie per mettere in atto le apparenze.
 
Saluto e aggiungo...
Anche se forse ho sbagliato libro...
:):p Ciao!!

Sin dagli inizi negli anni Settanta il suo itinerario artistico, in bilico tra pittura e scultura, si confronta dunque con la classicità, una sfida che lo induce a valutare la possibilità di una dimensione temporale e a intraprendere scelte formali ben precise.

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Ecco un ulteriore passaggio tratto sempre della presentazione di quella importante personale da Marconi:

...
Il fascino delle sue opere deriva dal loro essere pitture e sculture al tempo stesso e dal combinare, in una magica coincidenza, imprendibili coppie dialettiche come arcaico e moderno, maschile e femminile, colore e forma, superficie e volume, pieni e vuoti. Attraverso gli elementi del colore e della forma, del racconto e dell’astrazione, dell’equilibrio e del disequilibrio, l’artista compone un suo personale universo di figuralità, di creature ironiche, ludiche e simboliche...
 
Oltre al valore dell'Artista sono importanti anche le qualità della persona: volete un esempio di Artista impegnato, preciso, rigoroso, attento, rispettoso di ogni suo interlocutore (sia Gallerista che Collezionista), sempre gentile e disponibile ma noto allo stesso tempo per essere del tutto contrario a compromessi mercantili? Ecco tutto questo è Giuseppe Maraniello. Se vi pare poco...
 
Confermo tutto.
Artista estremamente sottovalutato con poche gallerie che lo sostengono.
Analogamente a Mainolfi ha subito il soffocamento da parte del filone della transavanguardia che si è imposta con ABO.
Le mostre poi, almeno recentemente, scarseggiano.
Come sai, già in lista da almeno un paio di anni (oltre al collega Mainolfi di cui, analogamente, si trova ben poco!)
Andrebbe fatto un serio lavori di rivalutazione dei "Nuovi-nuovi", non tanto come corrente (che diciamocelo è un po' un frullatone), quanto per i singoli nomi.
Stiamo parlando di artisti di notevole livello con altissima teorizzazione del proprio lavoro.
Grazie ad @accipicchia e ad @Antipole per il loro sostegno alla discussione!
 
Ha proprio ragione Doc! I Nuovi-nuovi come gruppo sono un insulso frullatone, ma alcuni singoli Artisti sono delle Personalità di primissimo piano. Verrà il loro momento. Basta saper attendere.
 
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