Sergio Romiti

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Ricomincio qua con una breve descrizione dell'artista, se ho scritto inesattezze correggetemi pure

Partendo da un'interpretazione molto personale sulla scia del tardo cubismo di Picasso (ultimi anni Quaranta), il punto di svolta dello sviluppo artistico di Romiti (primi anni cinquanta) è influenzato dal codice espressivo e poetico del suo concittadino Giorgio Morandi. Pittore di difficile interpretazione a metÃ* strada tra la pittura metafisica di Morandi di nature morte ripetute e il nuovo carattere informale francese di "arte autre", ben presto la struttura dell'oggetto è perduta, la distinzione di fondo in primo piano comincia ad essere meno chiara, la forma indefinita si allarga e distillando se stesso. La sottrazione, oltre all'oggetto, inizia anche a coprire i colori: dai rossi dei macellai del 1948-1949, al blu e al verde delle cucine con mensole, tavoli e dopo la stiratura, la massima espressione della sua arte è realizzato per la sua mostra personale alla Biennale di Venezia del 1960, quando i colori svaniscono e il nero sembra diventare l'unica tonalitÃ* di colore che può coprire e drammaticamente la pura crudezza della tela.
La pittura della forma diventa una pittura del segno e della luce nascosta dal nero e annegata nella luce opaca della tela. Con ammirevole determinazione Romiti sviluppa l'arte della luce più difficile velata dall'oscuritÃ* dell'anima verso un tunnel all'interno del quale l'artista è coinvolto in modo irreversibile.
Mark Rothko e la sua Cappella e le forme drammatiche di Nicolas de Stael sono i più vicini e veri compagni di viaggio del continuo tuffo di Romiti nell'assoluto vuoto del nero. Al limite della più completa astrazione (1974-1975) Romiti interrompe e sospende tutta l'attivitÃ* pittorica fino alla resurrezione del segno e del colore dei primi anni ottanta in una vicinanza ideale alle pennellate profonde e drammatiche di Pierre Soulages. Questo atteggiamento di Romiti di confrontarsi con i maestri dell'arte informale non significa assolutamente una dipendenza dalla loro visione dell'arte, ma una libertÃ* di pensiero ancora più vera, capace di anticipare l'arte del suo tempo.
Frustrato dall'incomprensione delle sue opere dell'ultimo periodo di attivitÃ*, è colpito da un'amara tempesta emotiva che si conclude intenzionalmente nel 2000 con la sua vita.


Alcuni link ed immagini

Flaminio Gualdoni >> Blog Archive >> Sergio Romiti. L’equilibrio minacciato

Studio d'Arte del Lauro

Le grandi stagioni di Sergio Romiti - la Repubblica.it
 

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Era la fine degli anni settanta.:censored:

Rammento che il mio babbo acquistò in una galleria milanese una sua opera, amava quel quadro come avesse un Nicolas De Staël .
Poi, da devoto dipendente FIAT:ave: gli piaceva dire agli amici : “certo non è un Nicolas De Staël , ma è pure sempre un Romiti”:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::yeah:
(in quegli anni Cesare era molto apprezzato dai cosiddetti colletti bianchi:cool:)

Non rammento che fine fece poi quel pezzo, ma con quel quadro non posso dire il mio babbo si accontentò di un simil-De Staël .
Se lo godette davvero, quel RomitiOK!
 
Per chi ama Sergio Romiti e volesse approfondirlo segnalo che il più grande esperto del Maestro è il dott. Paolo Nanni di Bologna, già titolare della galleria Paolo Nanni. Il padre assieme alla signora Pederzini sono stati titolari delle gallerie La Loggia e Nuova Loggia che hanno rappresentato un pezzo di storia a Bologna. Le opere più significative esposte allo studio d’arte del Lauro sono della collezione del dott. Nanni.
 
Ultima modifica:
Nel 2010 la fondazione Carisbo stava lavorando tramite il Prof. Salvatori al suo catalogo poi non ne ho saputo più nulla.
Di belli ne ho visti diversi anche alla Galleria 56 sempre di Bologna!
 
Se avessero coinvolto le persone giuste forse il catalogo sarebbe già disponibile
 
Lo penso anch'io!

In compenso a casa ho questo bel catalogo della mostra antologica allestita a Bologna, presso la Galleria d'Arte Moderna, nel 2001.

Che è abbastanza completo!

Amazon.it: Sergio Romiti. Opere dal 1949 al 1999. Catalogo della mostra (Bologna) - P. G. Castagnoli - Libri

Conosco il testo. La vedova farebbe un gran bene se per portare a conclusione il lavoro di catalogazione coinvolgesse il dott. Nanni, persona seria e molto preparata nello specifico.
 
qualcuno sa cos'hanno fatto quelli in asta a Bologna?
 
2 bei romiti in asta
 

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bello questo...

Riflessi 1952
olio su tela cm 50x65
firmato in basso a sinistra
provenienza: Collezione privata, Roma

Riflessi 1952
oil on canvas 19,68x25,59 in
signed lower left
provenance: Private collection, Rome stima: 8000-8900 Eur
 

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Concordo.
Mi ricorda l'Afro lirico dell'ultimo periodo.
Ma con un suo carattere distintivo.
Ciao!!

la_terza_baronessa-1970.jpg
 
Così rifletteva Francesco Arcangeli, tra i primi a cogliere appieno la qualità del giovane artista, del quale sottolineava l’assunzione
critica e la rielaborazione personale dei modi diffusi della koiné picassiana, perché:
“coincise schiettamente con una ‘presa’
effettiva sugli oggetti da raffigurare”, elementi partecipi “di un vero e proprio mondo poetico”, antidoto a quella che lo
studioso chiamava la “grande illusione” dell’astrattismo, “dilagata in Italia fra il ’48
e il ’49”. Sono importanti le parole con cui Arcangeli approfondiva il suo pensiero:
“[…] Romiti si è avviato per un cammino difficile da percorrere e che potrebbe sembrare
ambiguo, per uno stretto sentiero che corre tra il figurativo e il non figurativo;
ma illuminato dalla sua schiettezza di pittore, e dalla fiducia che nessuna ventata
astrattiva possa mai diroccare entro la nostra mente e nel nostro occhio la struttura
degli oggetti: che potranno decifrarsi […] ma restano anzitutto ‘oggetti’, cose concrete
e in qualche modo eterne, con cui si può dialogare, intrattenere un rapporto che
sarà – a seconda dei sentimenti che varianole giornate di ogni uomo vivo – sereno
o amaro o drammatico, ma sempre colmo d’impegno e di significato, entro l’unità
della sua lucidezza mentale”.
 

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OK! Scaricato dopo lo guardo con calma.
:) Ciao!!
 
E' uscito inaspettatamente ( almeno per me) in catalogo ragionato. Mi si dice che verrá presentato alla fiera di Bologna.

Il Catalogo ragionato dei dipinti di Sergio Romiti (Bologna, 1928-2000), due volumi per complessive 992 pagine, presenta l'intera produzione archiviata dell'artista (1.640 dipinti riprodotti in bianco e nero e 137 opere a colori) e permette, grazie anche alla completezza delle schede redatte per l'occasione, di compiere un viaggio all'interno dell'opera di Romiti, dagli esordi nella seconda metà degli anni Quaranta alle opere dipinte nella prima metà degli anni Novanta, prima dell'esito fatale e tragico con cui, all'inizio del nuovo millennio, l'artista scelse di porre termine alla propria esistenza.
Su Romiti, dopo i vasti apprezzamenti negli anni Cinquanta e Sessanta (ripetute partecipazioni alla Biennale di Venezia ed esposizioni negli Stati Uniti e in vari altri Paesi; testi critici dei maggiori storici dell'arte, anche stranieri), è sceso, soprattutto negli ultimi decenni, un oscuramento del tutto ingiustificato di fronte alla qualità e al valore della sua opera, un oblio e un'indifferenza che il Catalogo si propone di rovesciare, restituendo all'artista il ruolo di prim'ordine, nel panorama italiano e internazionale, che gli compete.
 

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Certo anche qui...
Si puó fare ad oggi un catago di 1000 pagine con tantissime goto in bianco e nero? 160 eur il costo...

Mah
 
Dipende da come sono le opere...
:bow::p Ciao!!

sergio-romiti-composizione-5.jpg

Romiti-Senza-titolo-1971.jpg
 
Per un catalogo del genere 160 euro sono anche pochi.
 
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