Il feticcio quotidiano.

Alessandro Celli

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il feticcio quotidiano
Riflessione delle 19.26
(prima di cenare)

Riflessione sul feticcio quotidiano di Dorfles.:o
Una società come la nostra, che ama credersi totalmente razionale e persino aridamente desacralizzata, è in realtà minata da continue e vistose spinte mitiche, dal bisogno universale di seguire simboli, immagine, estetica e del mito.

Ecco che Gillo Dorfles propone in questa tappa della sua ricerca una categoria allarmante della sensibilità contemporanea, quella del feticcio quotidiano.
Il “gusto” delle masse viene, in parte almeno, indirizzato verso quelle che sono le costanti espressive dell’epoca in corso.

Prendo, solo quale esempio, l’arte concettuale che mirava a raggiungere un grado zero dell’espressività, rimuovendo eccessi, sofisticazioni, orpelli, arrivando sino a proporre il non-segno, in altri casi paradossalmente sono diventati feticci pure quelle, di opere.


Ma è il collezionista che vuole nutrirsi di feticismo?:confused::confused:

Eppure, ancora una volta, ci avevano visto bene:
"Noi vogliamo combattere accanitamente la religione fanatica, incosciente e snobistica del passato, alimentata dall'esistenza nefasta dei musei. Ci ribelliamo alla suprema ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue, degli oggetti vecchi e dell'entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio , corroso dal tempo, e giudichiamo ingiusto e delittuoso, l'abituale disdegno per tutto ciò che è giovane nuovo e palpitante di vita"
Manifesto dei Pittori Futuristi 1910
 

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uff.... e fatemi postare ancora un paio di immagini, dai:angry:
 

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procedo:o

Il problema serio è che la domanda sulla funzione artistica è vanificata dall'evento mediale, che di per sé ovviamente prescinde ogni problematica filosofica, estetica, etica e… artistica!
Ex apocalittici e neofiti dell'integralismo mercantile e della chiacchiera, intrisa di "politicamente corretto", galleggiano sul deserto culturale e assolvono una mortificante funzione di cassa di risonanza mediatica per ogni fenomeno legato alla funzione mediatica, scambiando la funzione artistica con quella mediatica ma certamente lontano dalle ipotesi aperte da Andy Warhol e da Arthur Danto.

In questa logica riduttiva appaiono lontane le ipotesi progressive di una ricerca artistica avanzata sui media da Gene Youngblood (Expanded Cinema del 1969 non è mai stato tradotto in Italia!) da Woody e Steina Wasulka, da Nam June Paik, così come si sono dimenticate le ipotesi progressive poste dalla de-materializzazione dell'arte come possibile supporto teorico per una fenomenologia dei media davvero attivi nella nuova sfera comunicazionale, in una ipotesi di risocializzazione come indicato da De Kerchove nella suggestiva metafora di "pelle della cultura".

Dario Evola

aggiungo altra icona:cool:
 

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Dire che il collezionista è un feticista in realtà non spiega nulla.
L'atto di collezionare è feticista per definizione, feticismo e collezionismo sono sinonimi, il primo con una accezione tendenzialmente negativa e spirituale, il secondo con una accezione tendenzialmente neutrale rispetto alle motivazioni.
Il feticismo è quella forma di porsi della religiosità verso una adorazione di oggetti, in questo sembra il nucleo del collezionare.
Più difficile però è comprendere le reali pulsioni e motivazioni di questo collezionare perché la accezione neutrale maschera bene la sua reale natura. Spesso si è scritto in altre forme che il reale feticismo di un certo modo di intendere il collezionismo è verso l'oggetto neutrale di scambio, ovvero verso il danaro.
Ma anche questo non completa la gamma del porsi verso l'oggetto artistico perché spesso vi è una motivazione emozionale verso le persone, oppure verso i luoghi. Altre volte è una melanconica ricerca del proprio vissuto. In fondo è sempre un chiedersi il perché della propria vicinanza all'arte.
 
Direi che siamo nella società prevalentemente feticista per il denaro e tutto quello che conduce allo stesso.
 
Io vivo il collezionare come la possibilità avvicinarmi al pensiero di ogni artista che ho in collezione e vivere il suo tempo. Come se attraverso un quadro mi fosse data la possibilità di vivere un passato (quello a me vicino dai miei nonni o poco prima per intenderci), che mi é stato preculso dal corso della vita; assimilarlo farlo mio. L'arte da l illusione di essere immortali. Del tipo: chi siamo? da dove veniamo? dove andremo...? Un po' alla Quelo insomma...:D La magnificenza dell inutilità, come le piramidi egizie: già allora avevano capito tutto...
 
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mi riprendo alla portata di mano questo vecchio 3D.

E mi collego alle parole spese da Freddy Battino nell'intervista intergrale che ho citato in altro 3D.

"Il mercato è cambiato e sta drasticamente modificandosi. L'ondata speculativa si è esaurita provocando un deprezzamento a volte impressionante e una sorta di shock psicologico da parte di molti operatori del mercato, nonché di tanti collezionisti: ora regna un clima di grande incertezza per il futuro. L’opera negli ultimi anni è stata ridotta a mero prodotto merceologico"


Beh, si volesse guardare all'arte senza considerarla un prodotto finanziario, un feticcio per ometti con i rolex ai polsini & mocassini senza calze (quando fuori nevica;))
chissà che la cultura potrebbe tornare ad essere protagonista del sistema arte.

Chissà che qualche feticcio possa avere un valore differente dal prezzo.

Chissà.:o
daretempoaltempo
 

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Da che pulpito...
Credo che chi ha rilasciato questa intervista faccia parte del sistema. Con i suoi giochi sulle stime sia tra i primi protagonisto della propria frase

"L’opera negli ultimi anni è stata ridotta a mero prodotto merceologico".

Mi sta bene basta non far poi i puristi.
 
beh.

sempre Battino apre con:
Qual è lo stato di salute del mercato?

«Non credo che le mie osservazioni si sentano molto in giro. Forse qualcuno censura questo tipo di esternazioni e qualcuno ancora non si rende conto che siamo in una fase di cambiamenti giganteschi. "

se poi vorrà cavalcarli questi cambiamenti, e perchè no?
Forse al Il Ponte lo faranno?:mmmm:
:o
 
peraltro non dimentichiamo Yvon Lambert, che all'età di 68 anni decise che poteva anche "bastare così"

"con il mercato e con le dinamiche impazzite dell’arte contemporanea";)
 
Tutto cambia, nulla cambia…..solo illusioni ed evasioni per non pensare alla fine che arriverà….
 
Oddio co' 'sto "dare tempo al tempo"...
 
In un paese in provincia di Pavia..anni fa vidi un bassorilievo..molto ben fatto: c'erano raffigurati dei teschi umani, e sotto, incisa, la seguente frase " Noi fummo come voi siete, voi sarete come noi siamo...pregate per noi ecc..."...In effetti, anch'io penso che tutto quello che facciamo, più o meno razionalmente, ha lo scopo di farci esorcizzare QUEL momento, in cui chiuderemo tutti gli occhi ( Collezionisti, Artisti, Mercanti e Televenditori...giusto per restare nel nostro ambito ) per affrontare l'ignoto, il buio più assoluto...vabbè, toccatina...e buona giornata a tutti!!! :)
 
In un paese in provincia di Pavia..anni fa vidi un bassorilievo..molto ben fatto: c'erano raffigurati dei teschi umani, e sotto, incisa, la seguente frase " Noi fummo come voi siete, voi sarete come noi siamo...pregate per noi ecc..."...In effetti, anch'io penso che tutto quello che facciamo, più o meno razionalmente, ha lo scopo di farci esorcizzare QUEL momento, in cui chiuderemo tutti gli occhi ( Collezionisti, Artisti, Mercanti e Televenditori...giusto per restare nel nostro ambito ) per affrontare l'ignoto, il buio più assoluto...vabbè, toccatina...e buona giornata a tutti!!! :)

Il guaio è che molti di quelli che hai citato sono ancora vivi ma gli occhi ce li hanno già chiusi..
 
Per i problemi alla vista date un "occhio" al 3D lettura di un'opera di oggi.
:):p Ciao!! a tutti.
 
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beh.

sempre Battino apre con:
Qual è lo stato di salute del mercato?

«Non credo che le mie osservazioni si sentano molto in giro. Forse qualcuno censura questo tipo di esternazioni e qualcuno ancora non si rende conto che siamo in una fase di cambiamenti giganteschi. "

se poi vorrà cavalcarli questi cambiamenti, e perchè no?
Forse al Il Ponte lo faranno?:mmmm:
:o

Battino é bravo se veramente ci crede li fará ora che ha una base solida. Fino ad oggi nulla peró
 
beh.

sempre Battino apre con:
Qual è lo stato di salute del mercato?

«Non credo che le mie osservazioni si sentano molto in giro. Forse qualcuno censura questo tipo di esternazioni e qualcuno ancora non si rende conto che siamo in una fase di cambiamenti giganteschi. "

se poi vorrà cavalcarli questi cambiamenti, e perchè no?
Forse al Il Ponte lo faranno?:mmmm:
:o
Mi basta vedere opere in asta dal Ponte con la dicitura firma indecifrata, di Artisti noti almeno a persone esperte, per capire il livello e quanto dar peso a queste dichiarazioni.....
Al riguardo ancora mi viene da ridere nell’aver letto che Castellani e Bonalumi avrebbero perso circa il 50% del valore d’asta negli ultimi tre anni.
 
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