domanda ai giovani collezionisti

Alessandro Celli

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23/10/09
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Parlando con un noto gallerista che tratta soprattutto emergente ho condiviso una riflessione, che mi va di sottoporre qui.
Perché molto collezionisti giovani, facciamo under quaranta, non si rivolgono agli artisti contemporanei del momento, magari quasi loro coetanei, ed invece inseguono insieme ai cinquantenni e più su, artisti pressoché “storicizzati”?:confused:

Se l’arte è un linguaggio ritengo che per un giovane il contemporaneo sia in maniera naturale più vicino e più percepibile che non tuffarsi in epoche che mai ha vissuto.

Faccio un parallelo con la musica.;)
Ci può anche stare che un ventenne possa apprezzare il Led Zeppelin oppure i Doors, ma credo per lui sia più probabile ascoltare Ofenbach oppure Harry Styles.
Al contrario, per uno come me che ha vissuto gli anni dei Pink Floyd post Syd Barrett, è molto difficile che riesca a cogliere il sapore nelle note di Shawn Mendes:mmmm:

Poi il gallerista mi ha fatto notare il grande paradosso dei collezionisti “giovani”. Quando sentono dire la classica e macinata frase “cercavo di vendere gli arazzetti per 5 milioni di vecchie lire e nessuno li voleva, sai quanto costano oggi ed in quanti me li cercano?”:specchio::specchio:

Ma buondiomio, e perché ti si gonfiano gli occhi con amara invidia per coloro che trentanni fa fecero quegli “incauti acquisti” quanto tu stesso oggi fai a cercare il passato e non cogli l’attimo?:wall::wall::wall:

Mi piacerebbe sentire i pareri di utenti come Artpop e br1iz entrambi giovani ma con obbiettivi opposti, oltre ai pareri di altri utenti, ovviamente.

Immagini : Riccardo De Marchi classe 1964 – Mario Ariò classe 1961
e l’attimo fuggente

ciao ciao
 

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Parlando con un noto gallerista che tratta soprattutto emergente ho condiviso una riflessione, che mi va di sottoporre qui.
Perché molto collezionisti giovani, facciamo under quaranta, non si rivolgono agli artisti contemporanei del momento, magari quasi loro coetanei, ed invece inseguono insieme ai cinquantenni e più su, artisti pressoché “storicizzati”?:confused:

Se l’arte è un linguaggio ritengo che per un giovane il contemporaneo sia in maniera naturale più vicino e più percepibile che non tuffarsi in epoche che mai ha vissuto.

Faccio un parallelo con la musica.;)
Ci può anche stare che un ventenne possa apprezzare il Led Zeppelin oppure i Doors, ma credo per lui sia più probabile ascoltare Ofenbach oppure Harry Styles.
Al contrario, per uno come me che ha vissuto gli anni dei Pink Floyd post Syd Barrett, è molto difficile che riesca a cogliere il sapore nelle note di Shawn Mendes:mmmm:

Poi il gallerista mi ha fatto notare il grande paradosso dei collezionisti “giovani”. Quando sentono dire la classica e macinata frase “cercavo di vendere gli arazzetti per 5 milioni di vecchie lire e nessuno li voleva, sai quanto costano oggi ed in quanti me li cercano?”:specchio::specchio:

Ma buondiomio, e perché ti si gonfiano gli occhi con amara invidia per coloro che trentanni fa fecero quegli “incauti acquisti” quanto tu stesso oggi fai a cercare il passato e non cogli l’attimo?:wall::wall::wall:

Mi piacerebbe sentire i pareri di utenti come Artpop e br1iz entrambi giovani ma con obbiettivi opposti, oltre ai pareri di altri utenti, ovviamente.

Immagini : Riccardo De Marchi classe 1964 – Mario Ariò classe 1961
e l’attimo fuggente

ciao ciao

Bellissimo quesito Carissimo artebrixiaOK! Sai/sapete ben come la penso in materia:

Restando in tema del Cingo, colgo l'occasione per ricordare a tutti gli "Amici dell'Arte" che ieri è ricorso il 32° Anniversario del rapimento di Aldo Moro, dal quale evento il Mitico Cingolani ha realizzato il suo indiscusso CAPOLAVORO con l'Opera "L' omicidio di Aldo Moro".

Riporto dal sito Pagina non trovata. | Video Invaders

1978-2008: generazione Aldo Moro​

..."Un artista, Marco Cingolani, nel 1989 realizzò un'opera fondamentale per la nostra generazione, il quadro intitolato appunto "Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro"...


Ecco cosa intendo quando dico che colleziono "solo" Artisti Italiani nati dal 1960 al 1970 perchè li sento a me più vicini generazionalmente !!!

sono proprio curioso di leggere le risposte che "i più giovani" daranno in questo tuo thread.

P.S. : Visto che sopra citi Mario Airò mi permetto di segnalare questo suo Lavoro del 1994 Arsvalue.com - tutte aste di dipinti e sculture provenienza Galleria Massimo De Carlo che andrà in asta l'11 luglio a una base d'asta praticamente simbolica di 1.000 euro.
 
Una provocazione "Siamo proprio sicuri di dover pensare alla "gioventù" come dato anagrafico e non come "categoria dello spirito", tipo il romanticismo?". Non lo scrivo perchè nostalgica della minigonna o degli hot pants degli anni d'oro! :p

Del resto abbiamo anche i Neeskens ed Arcange che non sono proprio fanciullini, come Artpop che ho definito scherzosamente un "giovane vecchio" alla Enrico Letta, nel 3d "immaginario" di Batterista!!! :rotfl:
 
Io sono parecchio al di sotto dei 40 anni per cui posso dare una risposta al quesito, interessantissimo, di artebrixia.
Allora, la risposta alla domanda è semplice. Quanti giovani ci sono che spendono soldi in arte per il solo piacere dell'arte stessa?? Pochissimi.
Io stesso, non essendo ricco, non posso spendere mille euro, duemila euro o più solo per comprare un'opera che mi piace ma devo pensare anche all'investimento. Devo pensare che se ho necessità quell'opera devo poterla rivendere e magari poter realizzare anche una plus valenza, essendo un investimento.
Se fossi ricco, certo, sarebbe bello scegliere opere di artisti non ancora affermati solo per il piacere puro dell'arte. Tanto, male che vada, uno ricco i soldi li ha e quindi se ne frega se quell'opera dopo dieci anni vale meno di zero.
Per cui, la risposta al quesito è che bisogna essere ricchi per comprare arte solo per il piacere dell'arte. I più acquistano per piacere coniugato all'investimento! Semplicemente perché non si hanno migliaia di euro da rischiare.
È vero, anche investire su un artista storicizzato è un rischio, ma di molto inferiore rispetto all'investimento su uno sconosciuto o quasi.
Per cui, quale under 40 ha a disposizione soldi da spendere con la consapevolezza che tra 5 anni potrebbe ritrovarsi solo una tela piacevole alla vista ma che non vale più nulla???!!!
Io personalmente ho comprato un Paolo Bini piccolino, che trovo gradevole e ad un prezzo non eccessivo. Però è un rischio molto alto che non tutti vogliono accettare.
Spero di averti risposto caro artebrixia.
 
Caro Ale, personalmente ho sempre avuto un debole per gli artisti validi e con storia ancora non giustamente premiati dal mercato e dalla critica per come si deve.
Da qui la mia passione per la Pittura Analitica e per artisti come Cintoli, Squatriti, Accame ecc...
Naturalmente, nelle mie ricerche e studi, non mi sono fermato all'arte degli anni Settanta, infatti, ho focalizzato la mia attenzione su artisti come Vanessa Beecroft, Gavin Turk e Jonathan Monk.
Per quanto riguarda gli artisti italiani recentemente ho avuto modo di approfondire Pietroiusti e Piangiamore.
Se rimaniamo nel contesto degli artisti italiani che potranno avere un futuro successo mondiale, devo dirti che oggi i casi degli "arazzetti a 5 milioni di lire" sono quasi utopia: quando gli arazzetti costavano 5 milioni di lire, Boetti era un artista già affermato, con una storia consolidata e importante.
Se oggi si deve focalizzare la propria attenzione su un artista giovane affermato e con CV importante, penso che con 5 mila euro al 99% si prende niente o quasi.
L'artista trentenne/quarantenne/cinquantenne che potrà rilevarsi un futuro importante investimento, nella maggior parte dei casi, viene trattato da gallerie estere prestigiose, le sue opere sono presenti nelle fiere internazionali più importanti e il suo nome inizia ad essere presente in collezioni pubbliche di prestigio.

Uno dei pochi nomi, le cui opere costano ancora poco, che possiede tali requisiti, ripeto, è Monk.
Ma si tratta di una eccezione come quella degli arazzini a 5 milioni di lire...togliendo tutte le eccezioni, gli artisti giovani già affermati, per come si deve (non a chiacchiere ma con i FATTI), a livello internazionale, costano non poco: con 5k, nella maggior parte dei casi si può prendere l'opera minore e non il lavoro giusto.
Il vero punto, a mio modesto avviso, è il seguente: ci sono artisti storicizzati che oggi costano quanto un emergente, e tra un emergente che "potrà essere" e uno storicizzato che "già è", alla stessa cifra preferisco orientarmi verso quei nomi che oggi possiedono già tutti i requisiti giusti per potere essere premiati dal mercato.
 
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Il giovane collezionista, nella maggior parte dei casi, non ha l'esperienza e la possibilità economica necessarie.
Tranne pochi, ad esempio alcuni utenti di questo forum, il resto mira all'investimento e pensa al guadagno immediato o nel breve periodo. (illusi)
Così escludono i giovani artisti, dove sanno che il guadagno a breve non arriva.
Forse non hanno il coraggio di scoprire il nuovo, oltre alla curiosità di guardare un po più in là del già "pronto " inteso come storia scritta e dati da valutare.
È un peccato.
Personalmente, quando ho iniziato a collezionare, nel mio piccolo, ho voluto creare una doppia collezione, aggiungendo i giovani artisti.
Il futuro
 
ecco che iniziano ad arrivare i primi giovincelli
attendo pure br1izOK!

Però Roberto caro,
tu sei un vecchietto come me:p
 
Buonasera, bel quesito.. condivido in pieno con matty le risposte..
Ho 33 anni, ho iniziato per piacere comprando per il gusto del piacere qualche anno fa quando arredavo casa..molti artisti locali e sopratutto quadri fatti con materiale riciclato.. poi mi sono accorto che avevo speso una bella cifra ma oltre al gusto del piacere nel vederli non avevo nulla..allora mi sono ricordato della mia esperienza di schifano (vedi presentazioni , non mi sto a ripetere) ed ho deciso di iniziare a studiare e comprare qualche artista storicizzato ..poi è nata in me la voglia di rivalsa ed il desiderio di tornare a schifano anche se nel frattempo era molto salito di prezzo come per chiudere un cerchio e prendermi una rivincita personale ..
il cerchio poi non si è chiuso..ma anzi e come una "droga" studiandolo e vedendo qualche mostra mi sono ancora più appassionato a lui ed a breve spero di concludere un acquisto ancora più importante ..
Oltre alla passione per mario quello che mi frena sui giovani emergenti e la paura di spendere soldi e trovarmi poi tra qualche anno senza nulla in mano..
Ora ho scritto veloce , spero di aver spiegato il senso .. ma avendo un figlio piccolo , un mutuo e tante spese in questo momento non posso permettermi di "rischiare di buttare " (passatemi il termine ) dei soldi che sono già pochi essendo un impiegato di professione..
Credo che per gli emergenti ci voglia denaro disponibile, nessuna aspettativa e soprattutto molto tempo per studiare e meglio ancora girare per vedere mostre e gallerie.. purtroppo a me mancano tutte queste cose ..
spero di essermi riuscito a spiegare.. vado di fretta ma non ho resistito al rispondere ..
 
ecco che iniziano ad arrivare i primi giovincelli
attendo pure br1izOK!

Però Roberto caro,
tu sei un vecchietto come me:p

Hai Ragione Carissimo artebrixia:D ma siamo stati giovani anche noi e ne abbiamo consumate tante (già allora) di scarpe da ginnastica in giro per l'Italia per farci le ossa tra Fiere Mostre e Musei:yes:

...

Se avessi voluto scrivere come dici tu un libro solo con gli Artisti "che a me piacciono" avrei scritto tutto il libro solo su Cingolani, la Marisaldi o Vitone, solo per fare qualche nome, e ti posso sempre garantire che ho invece sacrificato la mia esperienza ( anche gusti/preferenze ) personale a favore di un ritratto generazionale quanto più reale a quello che io ho vissuto sulla mia pelle in cui allora poco più che vent'enne prendevo il treno con uno zainetto in spalla per andare ( e tornare il giorno dopo sempre in treno, altro che oggi che dormo in Albergo;) ) anche alla Fiera di Bari e nella quale vedevo quello che ho poi descritto nel libro....

Oggi viviamo in un "BACO MEDIATICO INFORMATICO" che ci fa dimenticare che la conoscenza diretta (VEDO E VIVO LE COSE DAL VIVO) è la base della critica e dell'accettazione.
 
Io sono parecchio al di sotto dei 40 anni per cui posso dare una risposta al quesito, interessantissimo, di artebrixia.
Allora, la risposta alla domanda è semplice. Quanti giovani ci sono che spendono soldi in arte per il solo piacere dell'arte stessa?? Pochissimi.
Io stesso, non essendo ricco, non posso spendere mille euro, duemila euro o più solo per comprare un'opera che mi piace ma devo pensare anche all'investimento. Devo pensare che se ho necessità quell'opera devo poterla rivendere e magari poter realizzare anche una plus valenza, essendo un investimento.
Se fossi ricco, certo, sarebbe bello scegliere opere di artisti non ancora affermati solo per il piacere puro dell'arte. Tanto, male che vada, uno ricco i soldi li ha e quindi se ne frega se quell'opera dopo dieci anni vale meno di zero.
Per cui, la risposta al quesito è che bisogna essere ricchi per comprare arte solo per il piacere dell'arte. I più acquistano per piacere coniugato all'investimento! Semplicemente perché non si hanno migliaia di euro da rischiare.
È vero, anche investire su un artista storicizzato è un rischio, ma di molto inferiore rispetto all'investimento su uno sconosciuto o quasi.
Per cui, quale under 40 ha a disposizione soldi da spendere con la consapevolezza che tra 5 anni potrebbe ritrovarsi solo una tela piacevole alla vista ma che non vale più nulla???!!!
Io personalmente ho comprato un Paolo Bini piccolino, che trovo gradevole e ad un prezzo non eccessivo. Però è un rischio molto alto che non tutti vogliono accettare.
Spero di averti risposto caro artebrixia.
Bravissimo ! Sottolineo e sottroscrivo !
E' come se lo avessi scritto io.

Roberto
 
il quesito non prevede una logica risposta , e il tema dell' investimento è un paravento razionale . Provo a rispondere ( da poco ho superato i 40).

Il giovane fa al vecchio :" come poter affrontare la vita senza conoscere e specchiarmi nel passato?" e il vecchio :" come doverla lasciare , la vita , senza un 'ultima sniffata di gioventù?"
 
Io sono parecchio al di sotto dei 40 anni per cui posso dare una risposta al quesito, interessantissimo, di artebrixia.

Io stesso, non essendo ricco, non posso spendere mille euro, duemila euro o più solo per comprare un'opera che mi piace ma devo pensare anche all'investimento. Devo pensare che se ho necessità quell'opera devo poterla rivendere e magari poter realizzare anche una plus valenza, essendo un investimento.

È vero, anche investire su un artista storicizzato è un rischio, ma di molto inferiore rispetto all'investimento su uno sconosciuto o quasi.
.

Caro Ale,


Se oggi si deve focalizzare la propria attenzione su un artista giovane affermato e con CV importante, penso che con 5 mila euro al 99% si prende niente o quasi.

. Provo a rispondere ( da poco ho superato i 40).

Il giovane fa al vecchio :" come poter affrontare la vita senza conoscere e specchiarmi nel passato?" e il vecchio :" come doverla lasciare , la vita , senza un 'ultima sniffata di gioventù?"

mumble mumble
ragazzi di poche speranze verso il futuro:D

se avete però pochi soldini potete comperare opere minori di artisti storicizzati,
magari il buon accipicchia (che qui forse non interviene perché magari ha superato i settantanni:eek:) vi dirà che lui i capolavori di analitica li prese, ma quando era ancora un ragazzino.... o no?:p quando ancora aveva le tasche vuote, o quasi, dai ...

scherzi a parte,
lasciando perdere il vil denaro, che non è il gioco del collezionista ma la sua morte, il buon saffada (ma che bambino, che sei:p)
in fondo in fondo ci ha letto tutti nel nostro intimo.:D

Ma grazie e tutti, questa riflessione gradirei potesse proseguire:bow::bow::bow:
 
Ho 33 anni, .........allora mi sono ricordato della mia esperienza di schifano (vedi presentazioni , non mi sto a ripetere) ed ho deciso di iniziare a studiare e comprare qualche artista storicizzato ..poi è nata in me la voglia di rivalsa ed il desiderio di tornare a schifano anche se nel frattempo era molto salito di prezzo come per chiudere un cerchio e prendermi una rivincita personale ..
il cerchio poi non si è chiuso..ma anzi e come una "droga" studiandolo e vedendo qualche mostra mi sono ancora più appassionato a lui ed a breve spero di concludere un acquisto ancora più importante ..
..

Grazie anche a Te,
e ti credo che se hai studiato Schifano hai poi iniziato a fare uso di droghe.

solo per scherzare, eh?:rotfl::rotfl::rotfl:
 
il quesito non prevede una logica risposta , e il tema dell' investimento è un paravento razionale . Provo a rispondere ( da poco ho superato i 40).

Il giovane fa al vecchio :" come poter affrontare la vita senza conoscere e specchiarmi nel passato?" e il vecchio :" come doverla lasciare , la vita , senza un 'ultima sniffata di gioventù?"

OK! Questo era anche un pò il senso del mio post, con un'oggettiva difficoltà di categorizzare, prenderei l'esempio della segmentazione del pubblico del recente concerto di Vasco.

Se ci riferiamo poi al caso degli "arazzetti" dobbiamo anche considerare non trascurabili fattori di contesto, magari anche un pò banali, del tipo ritardo nell'entrata dei giovani nel mondo del lavoro a condizioni spesso di "sopravvivenza", globalizzazione dell'arte che rende molto più complesso comprendere le dinamiche del mercato che le prospettive dei singoli artisti ed anche la velocità nell'evoluzione delle tecnologie intese come strumento espressivo ma anche come mezzo in grado di trasformare il rapporto artista-pubblico, la promozione, l'accesso alle informazioni e le possibilità di confronto, le modalità di vendita che rischiano a breve di modificare le caratteristiche stesse degli attori in campo creando un clima di generale incertezza.

P.S. Certo che tutti con la fissa dell'Acci anziano, d'accordo che ha scritto di studiare da anni ma magari un tempo enfant prodige è ora un giovane virgulto 40-enne nel pieno target del 3d che, con un pò di invidia e una buona mira, ha pure centrato tutti i suoi acquisti!:D:p
 
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ma no dai.:no:

l'esempio arazzetti può valere per tante intere correnti che il mercato
ha "valorizzato" (termine osceno) in anni successivi.

Ti faccio un altro esempio a me ben più noto.
Molti anni fa i disegnini di Lucio Fontana, sì, sì, quelli figurativi con le donnine
costavano molto di più delle cartine concettuali.
Oggi è tutto capovolto.
Correvano gli anni a cavallo fra la fine anni novanta e gli inizi del duemila.

Fondamentalmente il mercato riesce a confondere a suo piacere il valore con il prezzo.

Detto ciò, per tornare OT, se avessi 30 anni di meno
non avrei dubbi : punterei sugli artisti contemporanei.OK!

E me ne fotterei dell'investimento,
ho speso tanto in questi anni ma non ritengo di aver investito
quindi cercherei di orientarmi verso un linguaggio attuale senza dovermi spaccare la testa sui libri
per scoprire talenti sommersi in attesa che qualche gallerista ci metta le mani addosso.

A che serve?
Boh:o
 
.........
Tranne pochi, ad esempio alcuni utenti di questo forum, il resto mira all'investimento e pensa al guadagno immediato o nel breve periodo. (illusi)
.........
Forse non hanno il coraggio di scoprire il nuovo, oltre alla curiosità di guardare un po più in là del già "pronto " inteso come storia scritta e dati da valutare.
È un peccato.

Il futuro

Brava.:bow::bow:
perseverare di cercare di scoprire talenti negli armadi della memoria dimenticata
allontana il sapore del presente.
 

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Che bel quesito.
Sono anche io al di sotto di parecchio dei 40 e ho in collezione tutti artisti storicizzati tranne un lavoro di un artista nato nel 1980, quinti artista giovanissimo.
Partiamo dal presupposto che l'opera di questo artista giovane non me l'hanno regalata, ma è stata pagata nell'ordine di qualche migliaia di euro, l'acquisto in questione l'ho fatto perchè penso sia un artista già affermato a livello internazionale e che segue una corrente che a me piace molto ( street art) e perchè la sua opera, eseguita in questi anni, ed appesa vicina a quadri degli anni 60 o 70 ha un suo perchè. Sembra un passaggio di decenni.
E' molto più difficile collezionare artisti giovani, molto più difficile studiarli. Un artista giovane ha una vita davanti. Cosa farà tra 5, 10 anni? Chi sarà? Come si muoverà? E' un rischio molto più alto investire dei soldi su un giovane. Anche perchè girando le fiere ripeto, nessuno regala niente.
Quando metti in collezione un opera degli anni 60-70-80 conosci già il percoso dell'artista, sai già il suo vissuto, sai che storia ha.
Un artista contemporanea che a me piace molto per esempio è Paola Pezzi l'artista che compone le bandiere con le matite, anche se le sue opere che preferisco sono i lavori delle gomme, tessuti o pvc. Un suo bel lavoro siamo sempre nell'ordine di qualche migliaia di euro.
Per fare una collezione bisogna avere passione. Tanta passione. La frase che non dimenticherò mai è ''UNA COLLEZIONE E' IL RITRATTO PIù INTIMO DEL COLLEZIONISTA''
 
Ho capito che gli "arazzetti" valgono come paradigma e così anch'io li ho interpretati, ma non nascondiamoci che in quel periodo leggere in prospettiva fosse più semplice, sia perchè il potenziale di artisti era più ristretto, sia perchè per assurdo la rete può consentire all'artista di proporsi direttamente bypassando ogni canale tradizionale (esempi musicali in prmis).

Il desiderio di emergere e capitalizzare nell'immediato ha anche accorciato i tempi necessari alla maturazione di un emergente, durante i quali potevi seguirne lo sviluppo e la ricerca; spesso assisti ad inspiegabili exploit istantanei di cui indovinare gli esiti diventa un vero rebus e gli emergenti lo abbiamo scritto tante volte rappresentano comunque un bel rischio. Non per questo mi sento attualmente di escluderli dalle mie opzioni, nè di puntare su di essi, ma nel mio caso si sa vige ancora una generale incertezza sul da farsi.

Non dobbiamo nemmeno ragionare "mettendoci nei panni di" con la ns. esperienza, la ns. visione e magari pure il ns. conto in banca.
Anche considerando i "linguaggi espressivi attuali" infatti, dal mio punto di vista penserei a videoarte, sperimentazione attraverso l'uso della tecnologia o dei materiali, spesso ritrovi invece nella produzione di molti giovani artisti il ritorno al virtuosismo tecnico o forti ed evidenti richiami alla pittura del '600 o alle miniature medievali, con una sensibilità che a me può apparire fuori dal tempo ma che prob. ha riscontro nei coetanei potenziali acquirenti.

Dato simile nella politica, con riferimenti in leader anziani, dagli USA alla GB, con i Sanders o i Rodotà, forse perchè in un momento di instabilità e mancanza di prospettive si guarda più al passato che al futuro, con la necessità di ancorarsi a valori culturali e storici definiti e certi.
Mi sottrarrei quindi al binomio "collezionista giovane - emergente" come "collezionista maturo - artista consolidato", la realtà è molto più fluida e sfaccettata.
 
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Brava.:bow::bow:
perseverare di cercare di scoprire talenti negli armadi della memoria dimenticata
allontana il sapore del presente.

Per me, collezionare giovani artisti, significa anche sostenerli, che, attenzione, non significa diamogli una mano perché devono mangiare, ma dargli la carica necessaria per proseguire nella loro arte, nel loro percorso.
Con un occhio a chi è un artista dentro, con talento naturale, e non a chi vuole essere artista.
 
Parlando con un noto gallerista che tratta soprattutto emergente ho condiviso una riflessione, che mi va di sottoporre qui.
Perché molto collezionisti giovani, facciamo under quaranta, non si rivolgono agli artisti contemporanei del momento, magari quasi loro coetanei, ed invece inseguono insieme ai cinquantenni e più su, artisti pressoché “storicizzati”?:confused:

Se l’arte è un linguaggio ritengo che per un giovane il contemporaneo sia in maniera naturale più vicino e più percepibile che non tuffarsi in epoche che mai ha vissuto.

Faccio un parallelo con la musica.;)
Ci può anche stare che un ventenne possa apprezzare il Led Zeppelin oppure i Doors, ma credo per lui sia più probabile ascoltare Ofenbach oppure Harry Styles.
Al contrario, per uno come me che ha vissuto gli anni dei Pink Floyd post Syd Barrett, è molto difficile che riesca a cogliere il sapore nelle note di Shawn Mendes:mmmm:

Poi il gallerista mi ha fatto notare il grande paradosso dei collezionisti “giovani”. Quando sentono dire la classica e macinata frase “cercavo di vendere gli arazzetti per 5 milioni di vecchie lire e nessuno li voleva, sai quanto costano oggi ed in quanti me li cercano?”:specchio::specchio:

Ma buondiomio, e perché ti si gonfiano gli occhi con amara invidia per coloro che trentanni fa fecero quegli “incauti acquisti” quanto tu stesso oggi fai a cercare il passato e non cogli l’attimo?:wall::wall::wall:

Mi piacerebbe sentire i pareri di utenti come Artpop e br1iz entrambi giovani ma con obbiettivi opposti, oltre ai pareri di altri utenti, ovviamente.

Immagini : Riccardo De Marchi classe 1964 – Mario Ariò classe 1961
e l’attimo fuggente

ciao ciao

Un tempo si stava peggio ma il futuro era migliore.
I "giovani" d'oggi hanno bisogno di certezze,
"non si possono più permettere la spregiudicatezza" di un ponderato salto nel vuoto.
 
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