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07-05-16, 12:28 #2
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Artista giovane. Fuori dagli schemi. Molto interessante.
Alex BECERRA.
http://artviewer.org/alex-becerra-at-weiss-berlin/
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07-05-16, 12:50 #3
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07-05-16, 15:05 #4
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Credo un po' e un po'.
Perché fuori dagli schemi no.
Ma col tempo potrebbe forse chissamai trovare una buona strada (alcune qualità le ha, poi occorre vedere).
Ora come ora lo vedo al palo, ma non del tutto negato.
Il crinale è sottile.
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07-05-16, 16:17 #5
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Non entro nel merito della tecnica ma i soggetti
Boccale cane ritratto scarpa ecco il gommista non lo avevo ancora visto.
Secondo me con soggetti simili bisogna avere una tecnica più che innovativa per emergere.
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07-05-16, 16:22 #6
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Non entro nel merito della tecnica ma con soggetti come boccale cane ritratto scarpa, il gommista non lo avevo ancora visto bisogna avere una tecnica innovativa, forse come dice Gino con il tempo ma credo tanto tempo.
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07-05-16, 16:25 #7
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Scusate per il doppione ma non avevo capito che era partito il primo con la scusa di rifare il login per la terza volta. .sorry
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07-05-16, 23:44 #8
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08-05-16, 00:11 #9
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Mordere la Grande Mela/9. Di nuovo a Chelsea, dove Anish Kapoor fa una gran figura, ma a vincere sono la coppia Cardiff & Miller - Exibart.com
Torna ad Asolo il Premio internazionale biennale d'arte di Asolo, alla sua quarta edizione. con un riconoscimento alla carriera per Hermann Nitsch - Exibart.com
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09-05-16, 15:55 #10
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Franco Vimercati
Ciao volevo informarvi di una mostra che ci sarà a breve, presso la Galleria Raffaella Cortese di Milano, di uno dei più grandi fotografi italiani.
Franco Vimercati
Inaugurazione mercoledì 25 maggio h.19.00 - 21.00
25 maggio | 9 settembre 2016
martedì - sabato h. 10.00-13.00 | 15.00-19.30 e su appuntamento
La Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare un progetto espositivo che rende omaggio al fotografo milanese Franco Vimercati, artista con il quale
ha inaugurato la propria attività nel 1995.
Dopo quindici anni dalla scomparsa dell’artista, a cui sono state dedicate importanti antologiche presso istituzioni pubbliche quali Staatliche
Kunstsammlungen Dresden di Dresda (2014) e Palazzo Fortuny di Venezia (2012), la mostra si articola nei tre spazi della galleria riunendo tre momenti
significativi dell’opera del fotografo, la cui personalissima ricerca è sostanziale per la storia della fotografia italiana del secondo novecento. Nato nel
1940, Vimercati è stato un fotografo attento ed essenziale, interprete del silenzio e della serialità del reale. Il suo interesse si è sempre diretto verso
immagini apparentemente semplici che stanno all’origine di una ricerca sulla fotografia svolta a partire da elementi presi dalla realtà. Il suo modo di
lavorare è caratterizzato da una delicatezza di linguaggio che parla della complessità dell’esistere e i soggetti privilegiati sono quelli che appartengono
alla vita quotidiana, oggetti comuni che avviano a un’ampia riflessione sul senso della visione e del gesto fotografico. Sensibile alla contemporaneità, nel
corso degli anni è stato accostato ad artisti legati al minimalismo quali Ad Reinhardt, Robert Ryman, Agnes Martin e all’arte concettuale, come Giulio
Paolini. Anche Ugo Mulas e Luigi Ghirri sono stati riferimenti importanti.
Nello spazio di via Stradella 4 sono esposte opere tratte dalla sua prima serie fotografica, realizzata nel 1973 e intitolata Sulle Langhe. Si tratta di
fotografie in bianco e nero che ritraggono gli abitanti di un paese della campagna piemontese in cui Vimercati era solito trascorrere le vacanze estive. I
ritratti svelano l’intenzione di classificare i mestieri, sull’onda del grande progetto di catalogazione delle tipologie umane di August Sander. Da questi
primi lavori emergono già la serialità, l’interesse per l’esplorazione del linguaggio fotografico più che per il soggetto e l’approccio concettuale che
diverranno la matrice della produzione successiva. La preziosità di questi scatti è estremamente rara, non solo per il fatto di essere stati esposti in
pochissime occasioni, ma anche perché, dopo questa prima esperienza, Vimercati isolerà la macchina fotografica all’interno delle mura domestiche.
Al nucleo centrale della sua opera, il ciclo della zuppiera, è dedicato lo spazio di via Stradella 7. La zuppiera è un piccolo oggetto trovato casualmente,
che ha interessato l'artista per un periodo di quasi dieci anni, tra il 1983 e il 1992. Le fotografie realizzate in questo decennio rappresentano sempre la
stessa zuppiera, resa mutevole da messa a fuoco, inquadratura e luce, aprendo un’affascinante ricerca sulla fotografia condotta a partire da un piccolo
oggetto che diventa soggetto di 99 scatti, alcuni organizzati in gruppi di sei, altri intesi come immagini singole. Non è più la serie a essere
potenzialmente infinita, ma le possibilità di rappresentazione sempre diverse. L’oggetto diventa per Vimercati segno di sperimentazione e acquista una
valenza quasi rituale. “Si tratta di una riduzione necessaria per evidenziare al meglio le differenze - tema di tutto il mio lavoro - che ogni fotografia
esibisce se comparata alle altre”.
Nello spazio in via Stradella 1 è esposta una serie significativa della produzione degli anni ’90, le capovolte, fotografie che ritraggono oggetti di uso
quotidiano così come il processo fotografico li restituisce nella camera, ossia capovolti. Dopo i primi scatti, l’approccio di Vimercati si estremizza
ulteriormente lasciando l’immagine sfocata o impressionandola mediante l’utilizzo del foro stenopeico, espressione di un’ulteriore radicalizzazione
dell’oggettività del fotografo, che non interviene raddrizzando o mettendo a fuoco l’immagine per rendere leggibile il soggetto, ma lascia che la fotografia
“avvenga”, che “scocchi” autonomamente.
La mostra è accompagnata da una presentazione di Andrea Viliani e da un testo critico di Simone Menegoi.
Sotto:
Franco Vimercati – Untitled (Zuppiera), 1985 – series of 6 gelatin silver prints – 18 x 23.2 cm each, ed. of 9