Lucio Fontana II

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Il precedente 3D ha raggiunto il numero massimo di messaggi.

Con grande piacere apro questo secondo capitolo dedicato all'immenso Lucio Fontana.

Da tenere sempre in considerazione il 3D ''storico'' dedicato a Fontana.

Soprattutto per i validissimi e preziosi contributi dell'amico Artebrixia:bow:

Lucio Fontana
 
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Segnalo questo interessante inserto dedicato al grande Fontana pubblicato insieme al numero di questo mese del ''Giornale dell'Arte''
 
Hai rubato il 3D al Capo .....
 
Ma che ragazzacci:(

Il primo post del 3D Vol. I è firmato da Cris70
Il primo post del 3D Vol. II è firmato da artpop

Al sottoscritto tocca sempre poi fare l'operaio, eh?
ragazzacci:D:D:D

Ma tanto a me Fontana non interessa, troppi tagli, troppi buchi, che noia:bye:
 
Ma che ragazzacci:(

Il primo post del 3D Vol. I è firmato da Cris70
Il primo post del 3D Vol. II è firmato da artpop

Al sottoscritto tocca sempre poi fare l'operaio, eh?
ragazzacci:D:D:D

Ma tanto a me Fontana non interessa, troppi tagli, troppi buchi, che noia:bye:

Beh...noi prepariamo il tappeto rosso (senza buchi o tagli :D) per ammirare la sfilata dei tuoi preziosi interventi, mio caro_OK!:clap::bow:
 
Ma che ragazzacci:(

Il primo post del 3D Vol. I è firmato da Cris70
Il primo post del 3D Vol. II è firmato da artpop

Al sottoscritto tocca sempre poi fare l'operaio, eh?
ragazzacci:D:D:D

Ma tanto a me Fontana non interessa, troppi tagli, troppi buchi, che noia:bye:
Guarda che Pinocchio c'è gia' nel Fol :D
 
:ot:
in questo 3D
si prega di non scherzare

si prega e basta:D
Amen.
 
«Io volevo sì superare la figura, superare il disegno. Ma per superarli credevo mi fosse necessario prima di tutto conoscere a fondo queste forme tradizionali. Quando sono entrato all’accademia […] volevo dare alle mie ricerche una base classica»


... al suo rientro nella fervente vita milanese, nel ’47, prende vita la sua personale teoria: lo spazio e il vuoto devono diventare i protagonisti dell’opera; ma come si può rappresentare lo schiudersi del vuoto, per mezzo della materia?

Bell’ostacolo la materia, si sa. Nel primo manifesto del Movimento spazialista, Fontana sottolinea l’importanza dell’antimateria e del gesto; nel secondo manifesto dichiara quindi la necessità di una nuova forma espressiva che non sia più «solo pittura» o «solo scultura», ma una sintesi che permetta l’espressione dello spazio, quello dell’esistenza pura, libera dalla materia.

La sostanza va affinandosi: dal catrame al gesso e alla terracotta, e ora alla tela. Una tela bianca bidimensionale è un ostacolo agli occhi di uno scultore che, all’apice della sua elaborazione, ha deciso di voler rappresentare lo spazio e il vuoto, ma è allo stesso tempo la sfida di un uomo che «quando si accorge di aver raggiunto il pieno dominio della materia […] castiga la materia stessa, riduce ancora il suo linguaggio ai mezzi più essenziali per un bisogno di liberazione


Ma perché il titolo Attese? :mmmm::mmmm:
L’attesa è una condizione in cui il tempo sembra non esistere o essere infinito, e porta con sé la proiezione verso il futuro che è frenetica gioia e contemporaneamente terrore, unione di due opposti, esattamente come «la luce passa nell’area del taglio dal suo tono massimo allo zero, in una sintesi radicale del problema del chiaroscuro»

G. Dorfles, A. Vettese, Storia dell’arte:bow:



qualcuno vuole arrampicarsi sugli alberi, stasera?:D:specchio:
 

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«Io volevo sì superare la figura, superare il disegno. Ma per superarli credevo mi fosse necessario prima di tutto conoscere a fondo queste forme tradizionali. Quando sono entrato all’accademia […] volevo dare alle mie ricerche una base classica»


... al suo rientro nella fervente vita milanese, nel ’47, prende vita la sua personale teoria: lo spazio e il vuoto devono diventare i protagonisti dell’opera; ma come si può rappresentare lo schiudersi del vuoto, per mezzo della materia?

Bell’ostacolo la materia, si sa. Nel primo manifesto del Movimento spazialista, Fontana sottolinea l’importanza dell’antimateria e del gesto; nel secondo manifesto dichiara quindi la necessità di una nuova forma espressiva che non sia più «solo pittura» o «solo scultura», ma una sintesi che permetta l’espressione dello spazio, quello dell’esistenza pura, libera dalla materia.

La sostanza va affinandosi: dal catrame al gesso e alla terracotta, e ora alla tela. Una tela bianca bidimensionale è un ostacolo agli occhi di uno scultore che, all’apice della sua elaborazione, ha deciso di voler rappresentare lo spazio e il vuoto, ma è allo stesso tempo la sfida di un uomo che «quando si accorge di aver raggiunto il pieno dominio della materia […] castiga la materia stessa, riduce ancora il suo linguaggio ai mezzi più essenziali per un bisogno di liberazione


Ma perché il titolo Attese? :mmmm::mmmm:
L’attesa è una condizione in cui il tempo sembra non esistere o essere infinito, e porta con sé la proiezione verso il futuro che è frenetica gioia e contemporaneamente terrore, unione di due opposti, esattamente come «la luce passa nell’area del taglio dal suo tono massimo allo zero, in una sintesi radicale del problema del chiaroscuro»

G. Dorfles, A. Vettese, Storia dell’arte:bow:



qualcuno vuole arrampicarsi sugli alberi, stasera?:D:specchio:

:bow:
 
Un amico di mio padre mi disse:

"Ricordo ancora oggi con commozione l'incontro e la pace dopo anni di dure battaglie culturali con Renato Guttuso. Fontana era ricoverato in condizioni ormai disperate e Guttuso lo ando' a trovare, lo abbraccio' e gli tenne la mano per tutto il tempo.
Due uomini straordinari al di la' del valore artistico. Fontana, parlava quasi esclusivamente in dialetto milanese, aveva una visione dell'arte cosi' futuribile e totalmente fuori da ogni convenzione da risultare, a mio modesto parere, uno degli artisti piu' rivoluzionari di sempre. Una piccola civetteria era quella di dedicare l'ultima opera realizzata, alla persona che aveva in qualche modo contraddistinto la sua giornata."

Del resto ebbero una storia breve ma in comune alle spalle, la seconda Mostra di Corrente, quella del ’39, dove appunto Guttuso & Fontana comparivano insieme.

Ma, forse, in comune, avevano anche qualcosa d'altro
a leggere bene questa lettera:cool::oink:
 

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... e per ritornare sul post di ieri in cui ho citato Dorfles e la Vettese

voglio rimarcare che i tanto "poco considerati anni 30"
non dimentichiamo che comunque erano questi qui.....:cool:

pertanto se date importanza alle cartine che sono studi di concetti spaziali degli anni 50
non dimenticate che anche certe cartine anni 30 possono avere una qualche nota di rispetto.:cool:
 

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... e non a caso sia la Vettese che Dorfles
hanno scritto parecchio sui disegni

ben prima di Luca Massimo Barbero :D
 

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Ah,
scordavo...:wall:

Pure Giuseppe Penone
aveva qualcosa in comune con Fontana & Guttuso:D:D

solo 9 anni dopo, nel 1970:rotfl:
 

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per tutti
 

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ma dove ti trovi?

forse in via Guglielmo Pepe
:mmmm:
 

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