Giorgio Morandi

toni77

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Buongiorno a tutti.

riprendo questo mio messaggio e lo posto come nuovo topic: mi scuso se già ne è presente uno dedicato alle incisioni di Morandi, ma non l'ho trovato.

In merito a quanto si sta discutendo, investimenti, artisti che rimarranno, artisti che spariranno etc. nell'asta appena conclusa di Farsetti ritengo vi siano state significative opportunità di acquisto relativamente alle incisioni di Morandi (dalla collezione Pasi di Ravenna).
Credo non vi siano dubbi sul fatto che Morandi "rimarrà" come uno dei protagonisti del '900 internazionale: tuttavia, ad oggi, mentre le sue tele sono in costante, progressiva e bilanciata rivalutazione, come è giusto che sia, le incisioni rimangono "un poco al palo".
Mi spiego: se analizzate le aggiudicazione degli ultimi 20 anni, noterete che i prezzi delle incisioni sono rimasti nella sostanza invariati, se non, in alcuni casi, calati anche del 30-40% (senza contare l'effetto inflazione). Si sono "salvate un poco" solo certe nature morte.
Questo credo perché si considerino le incisioni come multipli, ossia opere minori.
Tuttavia, credo che questo per Morandi non valga: l'incisione è parte fondamentale della sua produzione (è probabilmente il maggior incisore del '900) ed inoltre le sue incisioni, realizzate con perizia artigianale, sono state sempre eseguite in tirature esigue (raramente oltre i 50 esemplari, essendo acquaforte). Quindi, nella sostanza, credo non abbiano nulla meno delle altre opere di Morandi, ossia non posso pensare che un olio vada ad 1mil euro ed una incisione a 4-5 mila euro.
Credo che il mercato si ravvedrà nei confronti di tali opere, come recenti mostre dedicate all'opera incisoria di Morand stanno testimoniando (Diamanti a Ferrara, Estorick a Londra, Vittoriano a Roma).
In sintesi, credo che le incisioni di Morandi ad oggi rappresentino una grandissima opportunità anche di investimento in ottica medio-lungo periodo.

COSA NE PENSATE?

GRAZIE
 
buongiorno,anche io penso che dei figurativi del 900 pochissimi rimarranno,forse de chirico e morandi e basta.
le sue opere incisorie sono sicuramente opere minori,ma avranno sempre un mercato,cosi come i disegni.
 
Io credo proprio che Morandi incisore sia in prospettiva un ottimo investimento anche culturale. Per Morandi l'incisione è perlomeno pari alla pittura. Anzi la pittura per Morandi è a volte persino "allenante" per realizzare ciò che lui più di tutto adorava: le acqueforti. Solo Rembrandt aveva lo stesso alto concetto dell'incidere. Il bulino meglio del pennello, la sintesi metafisica di acido e inchiostri molto meglio delle alchimie cromatiche. Sono convinto: avendo il budget per acquistare una tela di Morandi lo investirei per comprare almeno venti sue acqueforti!
 
ciao lope,

concordo.
Credo che il calo dei prezzi sia dovuto all'assimilare, almeno in parte, le sue acqueforti alla massa di multipli di artisti, anche importanti, per i quali però la grafica ha rappresentato solo una parte poco significativa della loro produzione, se non un mero mezzo per estendere il mercato anche a chi non poteva permettersi pezzi unici.
Per Morandi l'incisione è tutta un'altra cosa...
 
Io credo proprio che Morandi incisore sia in prospettiva un ottimo investimento anche culturale. Per Morandi l'incisione è perlomeno pari alla pittura. Anzi la pittura per Morandi è a volte persino "allenante" per realizzare ciò che lui più di tutto adorava: le acqueforti. Solo Rembrandt aveva lo stesso alto concetto dell'incidere. Il bulino meglio del pennello, la sintesi metafisica di acido e inchiostri molto meglio delle alchimie cromatiche. Sono convinto: avendo il budget per acquistare una tela di Morandi lo investirei per comprare almeno venti sue acqueforti!

Ottimo interventoOK!

Anche a mio avviso Morandi è l'incisione.
Se poi presenti qui
ancora meglio:yes:
 

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Ciao Arte,

tutte le incisioni 139 in totale sono presenti sul vitali.
Se non sono li non sono autentiche. :-)
 
Ciao
io colleziono stampe antiche, e credo di avere abbastanza il polso del mercato.
La realtà è che le incisioni sono crollate tutte di prezzo, di ogni periodo e di ogni rarità. Il meglio che può capitare a quelle di un maestro come Morandi è di rimanere ferme...
E' un momento così...passerà (forse)
 
Ciao
io colleziono stampe antiche, e credo di avere abbastanza il polso del mercato.
La realtà è che le incisioni sono crollate tutte di prezzo, di ogni periodo e di ogni rarità. Il meglio che può capitare a quelle di un maestro come Morandi è di rimanere ferme...
E' un momento così...passerà (forse)
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Ti stimo. Leggo tra le righe del tuo sfogo una cosa che condivido: il mercato è miope e *********, sceglie il formato (olio su tela) e fa credere che un pezzo unico sia per forza meglio di un'opera che l'artista, se bravo, ha dovuto incidere con perizia sapendo di non poter sbagliare e di dover realizzare qualcosa di realmente importante.
Anch'io colleziono grafica. Dai maestri (Callot, Burgkmair, Altdorfer, Della Bella, Israel, Salvator Rosa...) ai contemporanei (Ferroni, Viviani, Marino....). Posso dirtelo: io "godo" di più davanti a un'acquaforte che davanti a un olio su tela. Questo ti fa illudere che sia solo tuo. In realtà l'artista per chissà quante volte ha tracciato la stessa linea e dipinto lo stesso colore. Più o meno bene. Ma davanti alle sfumature delle barbe su legno o su lastra lasciate da una puntasecca, non c'è acrilico o olio che tenga. Più facile avere un'acquaforte-capolavoro che un dipinto-capolavoro. Più facile adesso che la grafica, per l'imbecillità del mercato può aiutare i buongustai come te della grafica. Non si vive di solo Nunziante...:)
 
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Ti stimo. Leggo tra le righe del tuo sfogo una cosa che condivido: il mercato è miope e *********, sceglie il formato (olio su tela) e fa credere che un pezzo unico sia per forza meglio di un'opera che l'artista, se bravo, ha dovuto incidere con perizia sapendo di non poter sbagliare e di dover realizzare qualcosa di realmente importante.
Anch'io colleziono grafica. Dai maestri (Callot, Burgkmair, Altdorfer, Della Bella, Israel, Salvator Rosa...) ai contemporanei (Ferroni, Viviani, Marino....). Posso dirtelo: io "godo" di più davanti a un'acquaforte che davanti a un olio su tela. Questo ti fa illudere che sia solo tuo. In realtà l'artista per chissà quante volte ha tracciato la stessa linea e dipinto lo stesso colore. Più o meno bene. Ma davanti alle sfumature delle barbe su legno o su lastra lasciate da una puntasecca, non c'è acrilico o olio che tenga. Più facile avere un'acquaforte-capolavoro che un dipinto-capolavoro. Più facile adesso che la grafica, per l'imbecillità del mercato può aiutare i buongustai come te della grafica. Non si vive di solo Nunziante...:)

Visto che hai citato Marini, e da come scrivi mostri senz'altro di conoscerlo, ti chiedo un parere su due opere (un'acquaforte e una litografia) in asta questa settimana alla Meeting (sono i lotti 53 e120 dell'asta 2301, non riesco a linkarli direttamente):

http://www.meetingart.it:7778/meeting01/Web_Lotti_Ultime_Offerte

Secondo te quale può essere un prezzo congruo per entrambe?

PS: in asta ci sono pure un paio di lotti di Ferroni. Pure lui mi piace e di lui ho già una litografia.

PPS: scusate l'OT...
 
Non mi sento addosso i panni dell'esperto. In generale ti posso dire come mi comporto io da collezionista. Premessa: per le grafiche è decisivo il contatto diretto. Bisogna averle tra le mani (assicurarsi che non siano state rifilate o controfondate) . Ferroni e Marini sono due grandi su versanti diversi (anche se per entrambi io predilgo l'acquaforte alla litografia, ma è gusto personale) .
Quotazioni? In genere adesso viaggiano tutti bassi nelle aste. E' decisiva la qualità e lo stato di conservazione.
 
Grazie a tutti x gli interventi.
Tuttavia, credo si debbano fare delle precisazioni.
Non tutta la grafica negli ultimi 15-20 anni è calata: le grafiche di Warhol Lichtenstein, Twombly, Fontana, Picasso, Munch tanto x citarne alcuni sono salite...
Chiaro che la grafica di artisti "secondari" (a maggior ragione se italiani e con mercato solo nazionale) sia scesa e credo che mai risalirà.
Tuttavia, se assumiamo Morandi al livello degli artisti sopracitati (può essere discutibile, ma credo abbia le carte in regola), le sue grafiche "sono state ingiustamente sottovalutate" dal mercato e non possono che risalire, anche perché, come da molti detto, per Morandi l'incisione è somma tecnica espressiva, al pari di un olio.

grazie,

AR
 
Buonasera, anche io sono d'accordo sull'importanza di Morandi come incisore ed un altro che reputava l'incisione molto importante è Gianfranco Ferroni.
Anche io ho una litografia acquerellata a mano, tirata a 45 es., di Ferroni, comprata in galleria quando ero ancora un giovane studente universitario, ma di questa non ho alcun documento. Mi ricordo che c'è un testo che cataloga tutta la grafica, e dovrebbe esserci in quel testo. Qualcuno può aiutarmi a rintracciare quel testo?
Grazie.
 
Buonasera, anche io sono d'accordo sull'importanza di Morandi come incisore ed un altro che reputava l'incisione molto importante è Gianfranco Ferroni.
Anche io ho una litografia acquerellata a mano, tirata a 45 es., di Ferroni, comprata in galleria quando ero ancora un giovane studente universitario, ma di questa non ho alcun documento. Mi ricordo che c'è un testo che cataloga tutta la grafica, e dovrebbe esserci in quel testo. Qualcuno può aiutarmi a rintracciare quel testo?
Grazie.

OK!

Galleria Ceribelli | Pubblicazioni | Bergamo
 

Intanto grazie.
La litografia in mio possesso è quella che posterò sotto ed è numerata 32/45.
L'immagine l'ho trovata pubblicata sul sito di Stefano Forni e la descrive così:
Litografia su zinco, in nero - mm 435x358
40 esemplari + 25 in numeri romani + 2 p.d.A
tutti gli esemplari sono colorati a mano.
Credo ci sia un errore nella descrizione perchè la mia è numerata 32/45.
Qualcuno potrebbe controllare, cortesemente? Help me!!
 

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  • LITIGRAFIA ferroni6.jpg
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Ti stimo. Leggo tra le righe del tuo sfogo una cosa che condivido: il mercato è miope e *********, sceglie il formato (olio su tela) e fa credere che un pezzo unico sia per forza meglio di un'opera che l'artista, se bravo, ha dovuto incidere con perizia sapendo di non poter sbagliare e di dover realizzare qualcosa di realmente importante.
Anch'io colleziono grafica. Dai maestri (Callot, Burgkmair, Altdorfer, Della Bella, Israel, Salvator Rosa...) ai contemporanei (Ferroni, Viviani, Marino....). Posso dirtelo: io "godo" di più davanti a un'acquaforte che davanti a un olio su tela. Questo ti fa illudere che sia solo tuo. In realtà l'artista per chissà quante volte ha tracciato la stessa linea e dipinto lo stesso colore. Più o meno bene. Ma davanti alle sfumature delle barbe su legno o su lastra lasciate da una puntasecca, non c'è acrilico o olio che tenga. Più facile avere un'acquaforte-capolavoro che un dipinto-capolavoro. Più facile adesso che la grafica, per l'imbecillità del mercato può aiutare i buongustai come te della grafica. Non si vive di solo Nunziante...:)

Come ti capisco...le incisioni antiche (ed anche in parte quelle moderne) sono l'unico modo di potersi mettere in casa un'opera di un grande maestro ad una cifra tutto sommato accettabile...
eppure oggi come oggi sono trattate per semplici pezzi di carta...quello che c'è di buono che lo sono sia quando cerchiamo di rivendere i nostri capolavori sia quando andiamo a comprarli :clap: (un po' per ignoranza ed un po' per i motivi di cui sopra, che essenzialmente si traducono in uno solo: "moda")
Io stesso ho dei pezzi che darei volentieri via a prezzi modicissimi per reinvestire il ricavato in altro (una pizza? :cool: ) eppure non trovo nessuno che ne capisca e allora me li tengo...
 
Intanto grazie.
La litografia in mio possesso è quella che posterò sotto ed è numerata 32/45.
L'immagine l'ho trovata pubblicata sul sito di Stefano Forni e la descrive così:
Litografia su zinco, in nero - mm 435x358
40 esemplari + 25 in numeri romani + 2 p.d.A
tutti gli esemplari sono colorati a mano.
Credo ci sia un errore nella descrizione perchè la mia è numerata 32/45.
Qualcuno potrebbe controllare, cortesemente? Help me!!

La litografia in questione è pubblicata col n.104 a pag.155 del catalogo della Galleria Ceribelli con l'esatta descrizione da te riportata e in più il titolo e la data "Equilibri instabili, 1997" e il nome dello stampatore (Gigi Maggioni, Bergamo). Per quanto riguarda la discordanza sulla tiratura io non mi preoccuperei più di tanto: avendo anch'io una litografia di Ferroni numerata IX/X mentre in catalogo è riportata una tiratura in numeri romani di XXX ho contattato la Galleria e mi hanno detto, anche se devo dire solo verbalmente, che qualche errore può essere sfuggito.
 
La litografia in questione è pubblicata col n.104 a pag.155 del catalogo della Galleria Ceribelli con l'esatta descrizione da te riportata e in più il titolo e la data "Equilibri instabili, 1997" e il nome dello stampatore (Gigi Maggioni, Bergamo). Per quanto riguarda la discordanza sulla tiratura io non mi preoccuperei più di tanto: avendo anch'io una litografia di Ferroni numerata IX/X mentre in catalogo è riportata una tiratura in numeri romani di XXX ho contattato la Galleria e mi hanno detto, anche se devo dire solo verbalmente, che qualche errore può essere sfuggito.

Grazie mille per l'info.
Ciao.
 
Kobe (Giappone).

8 dicembre, allo Hyogo Prefectural Museum of Art di Kobe, la grande mostra itinerante «Giorgio Morandi Infinite variations» che vedrà le opere del maestro bolognese protagonista anche nei musei di Tokyo e Iwate, ultima tappa del viaggio nel Paese che a Morandi dedicò un’altra grande mostra diciassette anni fa.

Con questa esposizione in più sedi (Kobe 8 dicembre-14 febbraio; Tokyo Station Gallery 20 febbraio-10 aprile, Iwate Museum of Art 16 aprile-5 giugno) il Museo Morandi di Bologna prosegue con la valorizzazione delle proprie collezioni all’estero. Progetto iniziato da tempo con le mostre a New York, 2008, Porto Alegre, 2012 e a Seul nel 2014.

L’esposizione, a cura di istituzione Bologna Musei | Musei Morandi, Lorenza Selleri e Giusi Vecchi, con 50 dipinti e 50 opere su carta approfondisce il tema della natura morta, centrale nella ricerca che ha caratterizzato l’opera dell’artista per l’intero arco della sua attività. La fama di Morandi è legata infatti a composizioni di bottiglie, scatole, vasi e altri oggetti di uso quotidiano che diventano pretesti per una indagine in cui si evidenzia l’aspetto geometrico e la purezza formale dei volumi.
Il percorso espositivo è arricchito anche da tre dipinti di Morandi e due acqueforti appartenenti a musei e collezioni private giapponesi. Il catalogo, in giapponese e inglese, pubblicato dal Tokyo Shimbun, conterrà tutte le opere esposte.

di Tina Lepri, edizione online, 6 dicembre 2015

fonte , Il Giornale dell'Arte
 

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Kobe (Giappone).

8 dicembre, allo Hyogo Prefectural Museum of Art di Kobe, la grande mostra itinerante «Giorgio Morandi Infinite variations» che vedrà le opere del maestro bolognese protagonista anche nei musei di Tokyo e Iwate, ultima tappa del viaggio nel Paese che a Morandi dedicò un’altra grande mostra diciassette anni fa.

Con questa esposizione in più sedi (Kobe 8 dicembre-14 febbraio; Tokyo Station Gallery 20 febbraio-10 aprile, Iwate Museum of Art 16 aprile-5 giugno) il Museo Morandi di Bologna prosegue con la valorizzazione delle proprie collezioni all’estero. Progetto iniziato da tempo con le mostre a New York, 2008, Porto Alegre, 2012 e a Seul nel 2014.

L’esposizione, a cura di istituzione Bologna Musei | Musei Morandi, Lorenza Selleri e Giusi Vecchi, con 50 dipinti e 50 opere su carta approfondisce il tema della natura morta, centrale nella ricerca che ha caratterizzato l’opera dell’artista per l’intero arco della sua attività. La fama di Morandi è legata infatti a composizioni di bottiglie, scatole, vasi e altri oggetti di uso quotidiano che diventano pretesti per una indagine in cui si evidenzia l’aspetto geometrico e la purezza formale dei volumi.
Il percorso espositivo è arricchito anche da tre dipinti di Morandi e due acqueforti appartenenti a musei e collezioni private giapponesi. Il catalogo, in giapponese e inglese, pubblicato dal Tokyo Shimbun, conterrà tutte le opere esposte.

di Tina Lepri, edizione online, 6 dicembre 2015

fonte , Il Giornale dell'Arte
Iniziativa importante. Giusto difendere un artista come Morandi così grande e ancora da capire fino in fondo. La sua metafisica del quotidiano che ci circonda è pura filosofia.
 
concordo appieno...non trascurerei nemmeno i suoi paesaggi, poetica pura...:-)
 
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