In che misura ha ragione Umberto Eco?

accipicchia

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Riporto di seguito alcune frasi estrapolate dal più articolato discorso di Umberto in occasione della laurea honoris causa in «Comunicazione e Cultura dei media» ricevuta a Torino il 12 giugno u.s.

«I social media danno diritto di parola a legioni di imbe.cilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbe.cilli».
...
«La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco che invita i giornali «a filtrare con un’equipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno». «I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all’analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno».


L'argomento è spinoso ma indubbiamente interessante. Mette in luce come i social media, straordinari strumenti di democrazia, si possano facilmente trasformare in strumenti di disinformazione e di divulgazione di insulsaggini. Un terreno perfetto per chi avendo poco o nulla da dire, vuole comunque dimostrare di esistere, quasi sempre senza nemmeno rendersi conto di intervenire a sproposito. Il guaio è che per quanto siano enormi le sciocchezze divulgate, c'è sempre qualcuno che le considera delle verità.

La domanda che vorrei porre è la seguente: la riflessione (o per meglio dire l'accusa) di Umberto Eco, può riguardare anche noi?
 
Deve essere il singolo ad essere dotato di filtri per capire ed interpretare qualunque cosa venga detta e scritta , sia verbalmente nella vita di tutti i giorni che su internet.

Per me la ricchezza di opinioni, anche contrarie alle mie, é una cosa positiva, in quanto permette di rafforzare quello che io penso o di indebolirlo. Se si indebolisce molto probabilmente non era valido, occasione buona per verificare...
internet é come un coro, certo che a volte ci sono gli stonati, ma posso sempre girare i tacchi ed allontanarmi.
 
Deve essere il singolo ad essere dotato di filtri per capire ed interpretare qualunque cosa venga detta e scritta , sia verbalmente nella vita di tutti i giorni che su internet.

Per me la ricchezza di opinioni, anche contrarie alle mie, é una cosa positiva, in quanto permette di rafforzare quello che io penso o di indebolirlo. Se si indebolisce molto probabilmente non era valido, occasione buona per verificare...
internet é come un coro, certo che a volte ci sono gli stonati, ma posso sempre girare i tacchi ed allontanarmi.

Anch'io la penso così, ma quale può essere il danno per un "inesperto" che si collega al fol per le prime volte, chiede informazioni a chi ritiene competente e riceve informazioni varie, alcune documentate, altre assolutamente fuori luogo o, peggio ancora, interessate ?
 
Più che un problema di imbe cilli che scrivono mi pare un problema di imbe cilli che leggono (e prendono per buono quello che leggono).
Avere tonnellate di informazioni (anche sbagliate) è una buona palestra per acuire la propria capacità di discernere informazioni utili vs *******, persone affidabili e non...insomma tutte skill che servono anche nella vita ;)
Nel caso del fol mi pare marginale il danno, in fondo è un coro che ha comunque una pluralità di idee maggiore rispetto al chiedere info in gallerie o ascoltare le televendite; again, se uno non ha "voglia" di documentarsi/approfondire degli spunti per conto proprio, leggere un libro, vedere qualche mostra, dubito fortemente che l'interesse che ha per l'arte sia abbastanza profondo, quindi al limite commette errori di valutazione che sarebbero stati comunque inevitabili
 
Ultima modifica:
Allora... (ribatto per puro spirito di provocazione), Umberto Eco ha cannato di brutto? E' il classico intellettuale ormai fuori tempo che non sa apprezzare i nuovi media, che li guarda con diffidenza senza coglierne il potenziale culturale nazional-popolare?
 
Credo che Umberto Eco sopravvaluti l'influenza di un canale di informazione come il web sull'utente medio, tipicamente impreparato su un argomento, che cerca di documentasi tramite internet: alla fine la capacità di trarre informazioni utili dipende dall'approccio e dalla capacità critica dell'individuo, quindi se parti dall'idea che hai una massa critica di imbe.cilli non puoi pensare che questi facciano parte solo della schiera di chi scrive, ma devi supporre che ingrossino le fila di chi legge (e capisce male o non filtra correttamente quello che legge).
In quest'ottica non vedo questo grosso danno, probabilmente per queste persone la conoscenza di un argomento sarebbe stata comunque incompleta o travisata, anzi nella marea di info in rete c'è anche il caso che si imbattano in zone dove l'informazione è corretta.

Per esemplificare nel nostro caso, se uno spettatore di Orler cerca su google "Nunziante" può capitare nel forum dei fanboy oppure sul thread che c'è qui; se ne farà due idee molto diverse, e magari leggendo alcune delle critiche che trova qui potrebbe porsi il dubbio che non sia un genio.
Se invece si ferma al primo forum si convincerà che 10k sono pure pochi per un capolavoro del maestro: tutto sta alla capacità e voglia di indagine del soggetto.
In qualunque caso comunque avrà avuto una possibilità maggiore rispetto all'aver solo sentito la campana della tv o all'aver chiesto qualcosa a mercanti che trattano l'artista (partendo dal presupposto che stiamo parlando di un utente medio che non ha conoscenze approfondite sull'argomento-arte).
 
Giustissimo. Ma è noto il fenomeno (a mio avviso percepibile anche qui) del progressivo allontanamento, forse per noia o per scoramento, dei forumisti più preparati, di coloro che davvero sono in grado di esprimere concetti interessanti. Non pensi che questo fatto sia collegabile direttamente con i toni e il livello spesso da osteria (per dirla come Umberto Eco) di certe discussioni?
 
Corretto, ma per mia esperienza ti posso dire che è anche un processo fisiologico:
il forum per natura propria è un luogo molto "stancante", sopratutto per i top contributor: si riversano, sopratutto all'inizio, sopratutto quando ci sono comunità nuove (e piccole) tonnellate di informazioni, spinti dall'entusiasmo e considerando utopisticamente di creare un luogo dove si cresce di pari passo, assorbendo e dispensando conoscenze in una sorta di brainstorm perenne.
Poi ci si accorge che non può essere così, ci sono persone più o meno competenti, ci sono personalità incompatibili (come nella vita di tutti i giorni, anzi peggio perchè cadono alcuni filtri che esistono nella vita di tutti i giorni), ci sono "leecher" che prendono e basta e pur crescendo non condividono ma assorbono e basta etc etc etc
Tutto questo alla lunga stanca e spesso si lascia il passo alle "nuove leve", in un processo che, purtroppo, non sempre è un continuo miglioramento; se gli argomenti hanno aggiornamento e profondità la comunità evolve, altrimenti si vira in altre direzioni.
Per quanto riguarda invece l'involuzione dei toni della discussione credo dipenda semplicemente dall'ingrandimento dalla community, e dal fatto che man mano che si è di più e si discute/ci si conosce ci si "lascia andare" perdendo un po' dell'iniziale imbarazzo che frena i comportamenti meno edificanti...
è un po' come quando al mare trovi una compagnia, all'inizio stai sulle tue per farti accettare, cerchi di non inimicarti nessuno, vedi un po' come funzionano i rapporti di forza e le relazioni...poi a un certo punto "entri" nel gruppo e se uno ti sta sulle scatole lo mandi a quel paese :D
Ecco, online quando una community cresce il problema è che perde l'alone da "gruppo di amici" e diventa una piazza di milano durante la finale dei mondiali, dove un po' tutti si sentono già integrati e quindi non si pongono troppi problemi ad esprimere le proprie idee (il che non è necessariamente un male).

Scusa il pippone, però avendo frequentato tanti forum volevo spiegare bene la mia idea

Un wot infinito, Eco mi sputerebbe in un occhio :D
 
buongiorno a tutti,
io la penso come Eco, e come qualcuno di voi ha scritto: il problema è anche dei farlocconi che leggono e non hanno filtro credendo a tutto. Il 90% del mio "lavoro" è rappresentato dalla comunicazione su internet. Ho vissuto tutto ciò da quando è nata la rete, fino ad oggi. Poche settimane fa mi sono ritrovato a dover chiudere molti spazi web che avevo perchè l'internet odierna non è quella con cui sono cresciuto, per lo più è un pretesto per urlare, sfogare frustrazioni e cercare di sopraffare l'altro. Il social network per qualcuno è una droga dove ricevere una "preferenza" o un "like" significa ricevere conferma della propria identità. Anni fa "parlava" chi aveva qualcosa da dire, oggi tutti dicono "tutto su tutto" pur di far sapere e imporre la propria opinione. Lo scambio sano di idee, l'arricchimento di contenuti tramite discussione ecc.ecc. è sempre più difficile attuarlo. Oggi si urla rimanendo fermi sulle proprie opinioni, o si insulta chi non è d'accordo con noi. I forum poi, sono l'esempio lampante, io come dicevo durante la mia presentazione ne ho vissuti almeno 3 molto frequentati, all'inizio erano spazi molto belli dove c'era discussione di idee, e arricchimento reciproco, poi pian piano tutta una serie di fattori ha portato a farli diventare un luogo di scontro su tutto, perfino sul "buongiorno". Chi ha saputo allontanarsi senza farsi contaminare dalla rabbia e curiosità di leggere come finivano gli scontri, è andato in altri luoghi, chi non ha saputo far questo è rimasto lì a litigare e a farsi il fegato marcio finchè non sono stati chiusi. Oggi purtroppo c'è l'insegnamento di "dover apparire" ad ogni costo, anche senza aver nulla da dire, senza avere contenuti, e ciò mi dispiace molto.
 
Considerazioni interessantissime. Credo che siano questi i pericoli maggiori che corriamo come comunità di appassionati. Di farci condizionare da discussioni senza contenuti, da opinioni senza idee, da pregiudizi senza analisi.
E' un rischio concreto: se ne terremo un po' tutti conto, sarà possibile crescere senza divisioni. Umberto Eco forse non ha ragione, ma non ha torto.
 
buongiorno a tutti,
io la penso come Eco, e come qualcuno di voi ha scritto: il problema è anche dei farlocconi che leggono e non hanno filtro credendo a tutto. Il 90% del mio "lavoro" è rappresentato dalla comunicazione su internet. Ho vissuto tutto ciò da quando è nata la rete, fino ad oggi. Poche settimane fa mi sono ritrovato a dover chiudere molti spazi web che avevo perchè l'internet odierna non è quella con cui sono cresciuto, per lo più è un pretesto per urlare, sfogare frustrazioni e cercare di sopraffare l'altro. Il social network per qualcuno è una droga dove ricevere una "preferenza" o un "like" significa ricevere conferma della propria identità. Anni fa "parlava" chi aveva qualcosa da dire, oggi tutti dicono "tutto su tutto" pur di far sapere e imporre la propria opinione. Lo scambio sano di idee, l'arricchimento di contenuti tramite discussione ecc.ecc. è sempre più difficile attuarlo. Oggi si urla rimanendo fermi sulle proprie opinioni, o si insulta chi non è d'accordo con noi. I forum poi, sono l'esempio lampante, io come dicevo durante la mia presentazione ne ho vissuti almeno 3 molto frequentati, all'inizio erano spazi molto belli dove c'era discussione di idee, e arricchimento reciproco, poi pian piano tutta una serie di fattori ha portato a farli diventare un luogo di scontro su tutto, perfino sul "buongiorno". Chi ha saputo allontanarsi senza farsi contaminare dalla rabbia e curiosità di leggere come finivano gli scontri, è andato in altri luoghi, chi non ha saputo far questo è rimasto lì a litigare e a farsi il fegato marcio finchè non sono stati chiusi. Oggi purtroppo c'è l'insegnamento di "dover apparire" ad ogni costo, anche senza aver nulla da dire, senza avere contenuti, e ciò mi dispiace molto.
Sottoscrivo al 2000%. Siamo in un epoca in cui si tende a far prevalere la forma sul contenuto , le tecniche di comunicazione quasi indipendenti da un contenuto da comunicare.Un tizio che circa 2000 anni fa si occupava di questi argomenti diceva : res tene , verba sequentur.
 
Anch'io la penso così, ma quale può essere il danno per un "inesperto" che si collega al fol per le prime volte, chiede informazioni a chi ritiene competente e riceve informazioni varie, alcune documentate, altre assolutamente fuori luogo o, peggio ancora, interessate ?

E' un fatto di consapevolezza personale. Se sono inesperto e seguo un consiglio trovato su internet senza documentarmi, anche nel campo dell'arte, il problema é mio, non di internet.

Internet é uno specchio, se a specchiarsi é un *********, l'iimagine che veder riflessa é quella della propria *********tà, se é una persona più evoluta, vedrà dell'altro etc.

Internet é come uno strumento: un coltello posso usarlo per tagliare il pane ma un assassino lo userà per fare del male ad altre persone, é l'utilizzo che fa la differenza...
 
imb@cille ed imbec@llità sono le due parole cassate :)
 
Sono d'accordissimo, ci mancherebbe altro qualificare internet (una delle più grandi invenzioni della storia, una delle rivoluzioni positive fondamentali) come un danno per colpa di un inevitabile cattivo uso da parte di qualcuno.
Trovo però molto sensate le considerazioni di imelet che mi sembra colgano perfettamente nel segno.

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Il social network per qualcuno è una droga dove ricevere una "preferenza" o un "like" significa ricevere conferma della propria identità. Anni fa "parlava" chi aveva qualcosa da dire, oggi tutti dicono "tutto su tutto" pur di far sapere e imporre la propria opinione. Lo scambio sano di idee, l'arricchimento di contenuti tramite discussione ecc.ecc. è sempre più difficile attuarlo. Oggi si urla rimanendo fermi sulle proprie opinioni, o si insulta chi non è d'accordo con noi. I forum poi, sono l'esempio lampante, io come dicevo durante la mia presentazione ne ho vissuti almeno 3 molto frequentati, all'inizio erano spazi molto belli dove c'era discussione di idee, e arricchimento reciproco, poi pian piano tutta una serie di fattori ha portato a farli diventare un luogo di scontro su tutto, perfino sul "buongiorno". Chi ha saputo allontanarsi senza farsi contaminare dalla rabbia e curiosità di leggere come finivano gli scontri, è andato in altri luoghi, chi non ha saputo far questo è rimasto lì a litigare e a farsi il fegato marcio finchè non sono stati chiusi. Oggi purtroppo c'è l'insegnamento di "dover apparire" ad ogni costo, anche senza aver nulla da dire, senza avere contenuti, e ciò mi dispiace molto.
 
Il problema non è internet, il problema è di chi è davanti a internet.

Se uno coglie le potenzialità con intelligenza, si muoverà di conseguenza.
Se uno assorbe tutto quello che legge, senza filtri, sarà un problema suo.

La stessa cosa vale per TV, libri, amicizie virtuali e non.
 
Il problema non è internet, il problema è di chi è davanti a internet.

Se uno coglie le potenzialità con intelligenza, si muoverà di conseguenza.
Se uno assorbe tutto quello che legge, senza filtri, sarà un problema suo.

La stessa cosa vale per TV, libri, amicizie virtuali e non.

Sono perfettamente d'accordo con questa versione...

Nel tuo esempio Acci, ricadiamo nel caso in cui é forse la persona che ha qualche problemino di insicurezza...ricadiamo nuovamente nelle problematiche personali..forse in alcuni casi sarebbe bene farsi curare:D:D:D
 
Proviamo a pensare ad internet come una tela bianca dovo ognuno può dipingerci qualcosa. Orbene basterebbe una bella pennellata fatta bene per rendere un argomento interessante e già di per sè motivo di riflessione ma...poi tutti si sentono quasi obbligati a dar sfogo alla propria creatività e giù di pennello.La tela bianca diventa multicolore sino a diventare un grigio informe dove ormai nessun pensiero prevale, dove uno zibaldone rende indefinibile ogni tentativo di individuare la pennellata più riuscita, dove tutto si crea e si distrugge in una frazione di secondo.Questo è internet.Tutti qui, a casa a dar di pennello e a cambiare ogni volta ciò che prima è stato scritto, aqlmeno nei social o nei forum.Poi però ci sono le mail, la pec a tentare di rendere più giustizia alla massa eterogenea di internauti, ma rimane il problema di fondo ossia qui io sto scrivendo e di là c'è il mondo...e non so chi sei tu che leggi e che magari mi rispondi e se ti vedessi mi faresti schifo, a pelle, oppure mi piaceresti anche senza scrivere niente. Un proiettile vagante in cerca di vittime ignare, una spalla su cui si appoggia un pellicano affamato, uno sguardo furtivo coperto da un burka ...
 
Il problema non è internet, il problema è di chi è davanti a internet.

Se uno coglie le potenzialità con intelligenza, si muoverà di conseguenza.
Se uno assorbe tutto quello che legge, senza filtri, sarà un problema suo.

La stessa cosa vale per TV, libri, amicizie virtuali e non.

OK!
 
Proviamo a pensare ad internet come una tela bianca dovo ognuno può dipingerci qualcosa. Orbene basterebbe una bella pennellata fatta bene per rendere un argomento interessante e già di per sè motivo di riflessione ma...poi tutti si sentono quasi obbligati a dar sfogo alla propria creatività e giù di pennello.La tela bianca diventa multicolore sino a diventare un grigio informe dove ormai nessun pensiero prevale, dove uno zibaldone rende indefinibile ogni tentativo di individuare la pennellata più riuscita, dove tutto si crea e si distrugge in una frazione di secondo.Questo è internet.Tutti qui, a casa a dar di pennello e a cambiare ogni volta ciò che prima è stato scritto, almeno nei social o nei forum...

Come hai ragione!
Infatti io mi chiedo spesso come sia possibile che taluni abbiano la frenesia di scrivere di tutto e su tutto. Quantità impressionanti di interventi. Possibile che abbiano così tante cose interessanti da dire? Che sappiano dire tutto bene? Che siano esperti di tutto? Ogni giorno, immancabilmente. Mah! Io penso che la voglia di apparire sia in molti casi prevalente sull'utilità di esserci.
 
Riporto di seguito alcune frasi estrapolate dal più articolato discorso di Umberto in occasione della laurea honoris causa in «Comunicazione e Cultura dei media» ricevuta a Torino il 12 giugno u.s.

«I social media danno diritto di parola a legioni di imbe.cilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbe.cilli».
...
«La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità», osserva Eco che invita i giornali «a filtrare con un’equipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno». «I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all’analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno».

Evidentemente per Eco la tv generalista, che negli ultimi vent'anni ha sdoganato una massa di opinionisti del nulla, è stata meno dannosa?
Per non parlare di tutte le bufale che abbiamo, dobbiamo e dovremo sorbirci dai media tradizionali; qualche esempio?
Tutti i tipi di pandemia annunciati o il cronista che faceva la cronaca indossando una maschera antigas e gli altri giravano tranquillamente per la redazione (ve lo ricordate?)
D'altronde, se criticasse anche questi mezzi, chi se lo filerebbe?
Con tutta la stima per il Prof Eco, questa volta ha toppato.KO!
 
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