-artpop-
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Dedico questo 3D ad uno degli artisti che reputo uno dei veri "grandi signori" della Pittura.
Guarneri è un raffinatissimo poeta del colore,artista colto che ha sempre dimostrato la sua esistenza di artista attraverso la pittura, una pittura che col tempo si interroga per attivare sempre più vicina alla luce.
«Mi lasciai conquistare dallo schema geometrico di rombi o quadrati ripetuti in impercettibile asimmetria, che si svolge attraverso successioni calcolate attentamente. Si ottiene un effetto di euritmia con l'aiuto di colori, anzi luci colorate, che vanno a sostituire il vecchio colore timbrico determinando effetti di poesia attraverso il ricorso agli elementi primari di luce e ritmo dello spazio. [...] Avevo in mente anche l'omaggio al quadrato di Josef Albers, con quegli effetti di tensione dinamica, di compressione che nascevano dallo schema di quadrati organizzati non attorno allo stesso centro; anche per Albers il quadrato significava purezza della forma e fuga dalle implicazioni emotive, alla ricerca di un modulo base in rapporto ai suoi multipli. Ma per me Albers era troppo logico, geometrico, io preferivo essere più ambiguo, non avevo la sua fede nella forma pura, venivo dell'esistenzialismo».
Dal 1969 la pittura «continuava a raffinarsi. Nascevano quadri quasi bianchi, leggibili solo mediante una osservazione prolungatache provocava un raffinamento percettivo. [...] i colori erano il risultato di trasparenze luminose e mutevoli e si trasformavano in colore-luce. I segni si erano trasformati e, da individuali e significanti, erano divenuti più leggeri, più fitti e regolari, mera trascrizione di un impercettibile movimento del polso. [...] Ma alla fine la struttura deve continuamente fare i conti con una luce che la consuma e la disfa».
Fonte:Guarneri Riccardo
Guarneri è un raffinatissimo poeta del colore,artista colto che ha sempre dimostrato la sua esistenza di artista attraverso la pittura, una pittura che col tempo si interroga per attivare sempre più vicina alla luce.
«Mi lasciai conquistare dallo schema geometrico di rombi o quadrati ripetuti in impercettibile asimmetria, che si svolge attraverso successioni calcolate attentamente. Si ottiene un effetto di euritmia con l'aiuto di colori, anzi luci colorate, che vanno a sostituire il vecchio colore timbrico determinando effetti di poesia attraverso il ricorso agli elementi primari di luce e ritmo dello spazio. [...] Avevo in mente anche l'omaggio al quadrato di Josef Albers, con quegli effetti di tensione dinamica, di compressione che nascevano dallo schema di quadrati organizzati non attorno allo stesso centro; anche per Albers il quadrato significava purezza della forma e fuga dalle implicazioni emotive, alla ricerca di un modulo base in rapporto ai suoi multipli. Ma per me Albers era troppo logico, geometrico, io preferivo essere più ambiguo, non avevo la sua fede nella forma pura, venivo dell'esistenzialismo».
Dal 1969 la pittura «continuava a raffinarsi. Nascevano quadri quasi bianchi, leggibili solo mediante una osservazione prolungatache provocava un raffinamento percettivo. [...] i colori erano il risultato di trasparenze luminose e mutevoli e si trasformavano in colore-luce. I segni si erano trasformati e, da individuali e significanti, erano divenuti più leggeri, più fitti e regolari, mera trascrizione di un impercettibile movimento del polso. [...] Ma alla fine la struttura deve continuamente fare i conti con una luce che la consuma e la disfa».
Fonte:Guarneri Riccardo
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