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Mi sembra sicuramente un artista degno di approfondimento, ma oggi quali sono le gallerie che si occupano di lui e quali mostre ha fatto negli ultimi anni?vabbè a questo punto
vi cito che l'opera che ho in Collezione
fu esposta nel '79 alla GAlleria del Cavallino
ed è passata totalmente inosservata in asta alla Meeting il 17 Luglio 2014
Sono grato a quest'opera non solo perchè mi piace moltissimo,
ma soprattutto perchè mi ha permesso di entrare in contatto con il Maestro
e avere con lui una lunga corrispondenza
in attesa di conoscerci (a brevissimo) personalmente
dai allego quello che già sai
vecchio volpone
Foto sua mostra storica, lui e Remo Bianco, lui e ABO (suo primo Critico), lui e Menna, e quella più importante del Gruppo Zero.
Tanto qui rimaniamo solo io e te, già lo so
Pazienza
E comunque
saremo da soli finché non lo vediamo nelle televendite
poi ...........
Conosco i fiumani.
Mio padre è nativo di lì.
Quindi abbozzo una mia ipotesi
= con il supporto di alcune letture=
Quale musica, avete chiesto?
Direbbe Patelli: "Naturalmente jazz ... "
Patelli che vive nella campagna veneta tra Venezia e Treviso, conduce una sua appartata ricerca sui valori intrinseci alla pittura, in particolare sul colore, sui rapporti tra arte, musica e poesia, sugli oggetti della memoria, cercando di evitare il più possibile le mode e gli ammiccamenti del mercato.
Patelli da oltre vent’anni dipinge senza ricorrere a sovrastrutture teoriche, ma per il puro piacere di essersi riaccostato a tale medium, pensando più alla musica o alla letteratura che ai sussulti e alle mode dell’arte contemporanea.
Intorno al 1968 Josef Kosuth dichiarava definitivamente estinte le possibilità della pittura, radicalizzando un atteggiamento concettuale deciso a prescindere completamente dalla pratica, ad un tempo esterna ed interna, che la pittura comporta. Il decennio seguente ha quindi vissuto l'utopia razionalistica di un concetto mentale che "impressionasse" gli oggetti, trasformandoli in estetica irreale. Non a caso il media più usato è stato la fotografia.
Esattamente attorno al '78 nasce invece la tendenza, diametralmente opposta, della Transavanguardia un ritorno alla pittura, vista però in chiave esclusivamente irrazionalistica, come un semplice strumento, non di sublimazione delle immagini, ma di trasposizione delle psicosi inconscie direttamente sulla tela.
Si è assistito così allo scatenamento di tutte quelle forze che l’Arte Concettuale aveva contribuito ad istigare.
Come un fiume che rompe gli argini la Transavanguardia ha inondato il mondo dell'arte, ma una volta esaurita la piena, le acque sono rientrate nel loro letto, mentre sulla terra si è presto tornati a patire la siccità.
L'arte ha provato gli eccessi del razionalismo e dell'irraziona¬lismo ed adesso gli artisti devono riuscire ad inventare qualcosa, a riflettere per evitare che i prossimi vent'anni siano la semplice replica di quelli precedenti. Questa la situazione.
Coraggiosamente, Paolo Patelli è riuscito ad evitare di "intrupparsi" con tutti quelli che hanno seguito questo movimento "pendolare".
Eppure nessuno che lo conosca può affermare che si sia mai tirato indietro quando si trattava d'arte. La pittura Patelli l'ha sempre in ogni modo praticata e difesa, anche quando essa veniva dichiarata morta dalle pagine delle più autorevoli riviste internazionali.
Analogamente non si è fatto troppo coinvolgere dall'esuberanza nevrastenica della Transavanguardia, conservando sempre il sangue freddo del pittore che, umilmente, cerca ogni giorno di migliorare il proprio modo di sentire, di esprimersi.
"Dipingo il concetto di pittura, dipingo l'atto del dipingere, dipingo da trent'anni (e un po' di più) lo stesso quadro, dipingo come scrivo, dipingo come Lester Young suonava il sax (meno bene), dipingo per distruggere lo spazio della pittura, dipingo per crearne uno mio, dipingo perché sono allegro, dipingo perché sono triste, dipingo per non morire (come tutti), dipingo perché amo la vita. Non so cosa la gente farà della mia pittura, né di quella di tutti gli altri. "
Mi farai sapere se è ancora un buon fiumano, caro Cris
Penso che lo intervistero' a nome e per conto di Collezionissima
a nome e per conto di Collezionissima?
ah, questa me la ero persa, forse sono un pò smemorato
a nome e per conto di Collezionissima?
ah, questa me la ero persa, forse sono un pò smemorato
E' l'età Ale, succede anche a me...
Questa aiuta , Ale mi raccomando questa , non quella blu
Ah,
scusami amico Cris
se vai dal Patelli chiedigli gentilmente una curiosità:
"perchè si legge nelle biografie che è nato in Istria .... Abbazia NON era proprio in Istria, nel 1934"
La città nel 1920 passò all'Italia, inizialmente assegnata alla provincia di Pola, e dopo l'annessione di Fiume all'Italia nel 1924 a quella di Fiume.
e provate a dare dell'istriano ad un fiumano
Grazie
Ciao! Ho appena scoperto questo artista e vedo che qui se ne era già parlato... Per caso qualcuno sa indicarmi un volume per approfondire il suo lavoro? Che ne pensate di questo artista? Così a prima vista mi sembra interessante!
Qui sotto un testo che ho trovato sul sito pitturaanalitica.it, mica male come storia espositiva!
Bravo artista. L'ho anche conosciuto. E' un uomo di notevole cultura e decisamente simpatico. Peccato che abbia fatto poche mostre importanti perchè ha sempre preferito lavorare ai margini, in silenzio. Dopo essere stato anche in America, negli ultimi decenni non è quasi mai uscito da un ambito sostanzialmente regionale, collaborando con gallerie decisamente minori e affidandosi principalmente a curatori e critici locali. Le sue opere vecchie sono molto interessanti pur essendo un po' influenzate dall'Arte Povera. Purtroppo non ha mai partecipato a nessun gruppo importante e anche il recente forzato inserimento in una fantomatica Pittura Analitica Veneta, lo ha per l'ennesima volta confinato ai margini di qualcosa che nemmeno gli appartiene. La pomposa biografia che ho letto sopra, in realtà - come è normale - esalta alcuni passaggi che vanno valutati con maggior obiettività: cosa c'entrano per esempio le decine di partecipazioni alle Fiere?? Servono solo a riempire le pagine perchè c'è poco altro da evidenziare.