Paolo Pasotto: artista, poeta e filosofo

mambor1

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Finalmente vedo un video per la prima volta di quello che considero uno dei piu' grandi maestri e artisti/poeti/filosofi italiani

il problema che arriva purtroppo da quel che vedo da un OSPIZIO

lui è del 1930 ma ancora dalle sue parole si capisce quanta sapienza ha dentro:bow::bow::bow:

assolutemente un genio incompreso e grazie alle sue parole un po' si riesce a capire la sua pittura

vi prego solo 20 minuti di pazienza guardate i video

Diego Torregrossa Gennaro - Esclusiva Paolo Pasotto (Parte I) - YouTube
Diego Torregrossa Gennaro - Esclusiva Paolo Pasotto (Parte II) - YouTube
 
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Paolo Pasotto è nato nel 1930 a Bologna dove, dopo aver brevemente frequentato il Liceo Scientifico, si iscrive a quello Artistico. Primo allievo di Virgilio Guidi, Pasotto inizia a dipingere a 16 anni.
Terminati gli studi, compiute esperienze lavorative diverse occupandosi di fuochi d'artificio e successivamente di pubblicità cinematografica, dal 1957 si dedica esclusivamente alla pittura. Nel 1961 tiene la prima personale alla Galleria Santo Stefano di Venezia, con presentazione di Virgilio Guidi. Da premesse figurative, la sua ricerca evolve in modo parallelo e distinto rispetto alle vicende dell'Informale e, in particolare, dell'Ultimo Naturalismo bolognese, enucleando a poco a poco (sulla base di un suggerimento critico dovuto a Francesco Arcangeli) l'idea di "Metanaturalismo". Si tratta di un atteggiamento di auscultazione della materia, che viene evocata attraverso morbide pieghe ed increspature, facendo galleggiare fantasmi di immagini sospese tra figurazione ed astrazione, sostrati organici e labili pulsioni disegnative. L'intento è quello di riattivare una visione che rasenti l'immedesimazione carnale, il ritorno ad una pienezza indistinta, prelogica. Nell'attività espositiva matura spiccano, tra le altre, personali alle Gallerie Il Cavallino di Venezia (1963), Ferrari di Verona (1966), San Luca di Bologna (1968) e, dopo un diradamento dell'attività negli anni Settanta, al Centro Lavoro Arte di Milano. Già vincitore di un Premio Nazionale Pubblica Istruzione e di un Premio Michetti, nel 1993 l'artista è presente alla I Biennale d'Arte Contemporanea di Bologna. Notevole per vocazione sperimentale, soprattutto in coincidenza con la pausa di riflessione degli anni Settanta, la produzione grafica.

“ Ogni Essere Umano sulla Terra ha il diritto inalienabile , dalla nascita fino alla morte, a dignitosa esistenza ed alla realizzazione del proprio Sé. Per ognuno ,invece, esiste un solo dovere: quello di mai diminuire in nessun altro e in nessun modo l’identita capacita’ di diritto. E questo, certamente, per l’odierno personalismo(non individualismo)non è cosa da poco”
Paolo Pasotto da Per una cultura basata sull’individualita’
Il video è stato girato a Bologna a fine agosto 2014
 
Con la denominazione di Arche’ , Logos , Soe’, i primi cinque versetti del Vangelo di Giovanni rivelano l’espressione unitaria e completa della Realta’ Universale: il “ Tutto illimite”.
Arche’ ne è l’illimite contenitore.
Logos( il discorso)ne è l’unitario compendio sostanziale.
Soe’ si rivela quale vita, Luce, Coscienza, Esseri.
Arche’-Logos- Soe’ è il Tutto – Universo e tutto è Sostanza – Spirito.
Arche’ è l’Illimite Attimo senza tempo, è completezza totale, assoluta e perfetta.
Non è accessibile alla mente umana(è soltanto immaginabile) ed è Sostanza costituita unicamente da Esseri.
Ogni Essere è una specifica diversita’ nel Tutto;
ognuno è una qualita’ singolare ed è una Egoita’ individuale.
E sulla Terra gli Esseri Umani evolvono reincarnandosi in alternanza di sesso
Arche’ è il Tutto Illimite, è staticita’ completa e perfetta ed è attimo senza tempo
In Arche’ è Logos: la Sostanza costituita esclusivamente sa illimiti Esseri; e Soe’, l’illimite vita evolutiva entro la perfezione Tutto- Arche’-
Ed ogni Essere è una diversa e specifica qualita’ del Tutto , è illimite, ed illimitatamente evoleve nella coscienza.”
L’Essere Umano evolve verso la mèta della Terra ossia Amore, Coscienza e Liberta’: mèta espressa dal Cristo, di cui ci è stata data una configurazione assolutamente impropria
Il video è stato girato a Bologna a fine agosto 2014
 
e ora le opere
 

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Non ho dimenticato il testo che mi hai consegnato. E' sempre sul mio tavolo tra pianoforte e computer - solo che ora sono in Polonia e non ce l'ho qui. Il fatto è che per non darti una risposta superficiale occorre avere il giusto tempo e la giusta disposizione: arriverà, stanne certo.
Pasotto rielabora concetti e visioni della scienza occulta, però personalmente evito di prendere il volo verso astrazioni, chiamiamole così, che rischiano di rimanere poco fruibili. Pertanto, portare "sulla terra" ciò che lui dice è ancora più lungo e complicato - e pericoloso, si può sbagliare di brutto.
Del pittore non dico, su 2 opere, nulla. Del pensatore, dico che non credo questo fosse il luogo migliore per metterlo in esposizione, anche se capisco le tue urgenze comunicative. Sta di fatto che è buona regola tener massimamente conto di quali siano gli ascoltatori, allorché si propone un discorso, altrimenti si rischia (a parte fatti più banali, tipo la noia e il disinteresse), si rischia dicevo di mettere alla berlina proprio le persone o i concetti che più apprezziamo ed allontanare da questi anche le controparti, così dunque danneggiando anche loro. Succede, per esempio, che si può far colpo, stupire, ma al tempo stesso farsi considerare come degli svitati, il che indebolisce assai, quando non danneggia, proprio ciò che volevamo arrivasse alle menti o ai cuori.

Per dirla in metafora: un pulcino è un miracolo, una meravigliosa carta d'identità dell'universo, lo si può contemplare a lungo e trarne profonde considerazioni. Ma se lo piazzi di fronte al lupo ... :'(
 
Non ho dimenticato il testo che mi hai consegnato. E' sempre sul mio tavolo tra pianoforte e computer - solo che ora sono in Polonia e non ce l'ho qui. Il fatto è che per non darti una risposta superficiale occorre avere il giusto tempo e la giusta disposizione: arriverà, stanne certo.
Pasotto rielabora concetti e visioni della scienza occulta, però personalmente evito di prendere il volo verso astrazioni, chiamiamole così, che rischiano di rimanere poco fruibili. Pertanto, portare "sulla terra" ciò che lui dice è ancora più lungo e complicato - e pericoloso, si può sbagliare di brutto.
Del pittore non dico, su 2 opere, nulla. Del pensatore, dico che non credo questo fosse il luogo migliore per metterlo in esposizione, anche se capisco le tue urgenze comunicative. Sta di fatto che è buona regola tener massimamente conto di quali siano gli ascoltatori, allorché si propone un discorso, altrimenti si rischia (a parte fatti più banali, tipo la noia e il disinteresse), si rischia dicevo di mettere alla berlina proprio le persone o i concetti che più apprezziamo ed allontanare da questi anche le controparti, così dunque danneggiando anche loro. Succede, per esempio, che si può far colpo, stupire, ma al tempo stesso farsi considerare come degli svitati, il che indebolisce assai, quando non danneggia, proprio ciò che volevamo arrivasse alle menti o ai cuori.

Per dirla in metafora: un pulcino è un miracolo, una meravigliosa carta d'identità dell'universo, lo si può contemplare a lungo e trarne profonde considerazioni. Ma se lo piazzi di fronte al lupo ... :'(

Grazie gino della risposta
Sapevo bene che non avevi preso sottogamba il testo...
Quell'uomo e'un pozzo di sapere che va al di la di cio che scrive
L'unica cosa da fare per crescere, sarebbe incontrarlo
Ma almeno io ho paura, anzi sono certo di non essere alla sua altezza
Ma forse nessuno lo e' perche' una persona cosi che finisce in un ospizio vuol dire che non e' stato capito da nessuno:'(
 
Grazie gino della risposta
Sapevo bene che non avevi preso sottogamba il testo...
Quell'uomo e'un pozzo di sapere che va al di la di cio che scrive
L'unica cosa da fare per crescere, sarebbe incontrarlo
Ma almeno io ho paura, anzi sono certo di non essere alla sua altezza
Ma forse nessuno lo e' perche' una persona cosi che finisce in un ospizio vuol dire che non e' stato capito da nessuno:'(

Ma magari si può iniziare a ripercorrere dal basso quanto lui stesso avrà pure studiato.
Secondo me, puoi andarlo ad incontrare e chiedergli che tipo di strada fare. Se invece guardi solo a lui, resti in sospeso, perché l'uomo è un pensatore, ma non un didatta.
 
Finalmente vedo un video per la prima volta di quello che considero uno dei piu' grandi maestri e artisti/poeti/filosofi italiani

il problema che arriva purtroppo da quel che vedo da un OSPIZIO

lui è del 1930 ma ancora dalle sue parole si capisce quanta sapienza ha dentro:bow::bow::bow:

assolutemente un genio incompreso e grazie alle sue parole un po' si riesce a capire la sua pittura

vi prego solo 20 minuti di pazienza guardate i video

Diego Torregrossa Gennaro - Esclusiva Paolo Pasotto (Parte I) - YouTube
Diego Torregrossa Gennaro - Esclusiva Paolo Pasotto (Parte II) - YouTube

Ho ascoltato il primo video con molta fatica.
Archè, Spirito, illimite, limite, luce, oscurità : categorie dell'intelletto citate ma non organizzate in un insieme organico comprensibile.. probabilmente occorreva ascoltarlo venti o trenta anni fa. La lucidità del suo discorso è oramai venuta meno e questi video rendono un'immagine (purtroppo) un po' patetica.
Se ha scritto qualcosa bisognerebbe magari leggere e riportare il senso di ciò che ha scritto perché per giudicare la sua persona l'ascoltarlo adesso non consente di formarsi un giudizio obiettivo.
 
Ho ascoltato il primo video con molta fatica.
Archè, Spirito, illimite, limite, luce, oscurità : categorie dell'intelletto citate ma non organizzate in un insieme organico comprensibile.. probabilmente occorreva ascoltarlo venti o trenta anni fa. La lucidità del suo discorso è oramai venuta meno e questi video rendono un'immagine (purtroppo) un po' patetica.
Se ha scritto qualcosa bisognerebbe magari leggere e riportare il senso di ciò che ha scritto perché per giudicare la sua persona l'ascoltarlo adesso non consente di formarsi un giudizio obiettivo.

Ascolta anche il secondo...

Cmq sono concetti molto difficili che sembrano incomprensibili ma alla fine non lo sono, semplicemente credo non sia mai arrivato a una conclusione definitiva
Ovvio che ora l'eta' non lo aiuta ma almeno a me serviva avere un approccio conil maestro fisico/visivo/eemozionale anche se attraverso un video in quanto fino ad adesso lo conoscevo solo per i suoi quadri/scritti ma non avevo mai ascoltato direttamente la sua persona
 
Ascolta anche il secondo...

Cmq sono concetti molto difficili che sembrano incomprensibili ma alla fine non lo sono, semplicemente credo non sia mai arrivato a una conclusione definitiva
Ovvio che ora l'eta' non lo aiuta ma almeno a me serviva avere un approccio conil maestro fisico/visivo/eemozionale anche se attraverso un video in quanto fino ad adesso lo conoscevo solo per i suoi quadri/scritti ma non avevo mai ascoltato direttamente la sua persona

Guarda mambor1, ho ascoltato il secondo video e devo dire che se prima l'impressione era quella di un uomo semplicemente consumato dall'età, dopo aver ascoltato il secondo video posso dirti che ho dei seri dubbi su un possibile valore (autonomo da altri pensatori) di eventuali sue cose scritte in età non anziana.
L'idea delle luci e delle tenebre, l'idea dell'egoità e della non-egoità delle specie animali, il tentativo di dare un senso non ortodosso al cristo mi sembrano un minestrone senza speranza.
Su luci e tenebre sono state scritte molte cose, il senso del dualismo (luce e tenebre, yin yang, dio e il diavolo) è in molte filosofie ed è certamente un valore condivisibile ma intellettualmente trito e ritrito; le concezioni 'omocentriche' con l'idealizzazione di qualità particolari (le egoità e la universalità) non mi ha mai convinto; è evidentemente una caratteristica (a mio parere deformata e deformante) della spiritualità occidentale come pure i tentativi di dare i più svariati sensi al cristo, all'anticristo, ecc. Devo dire che mi paiono dialettica rimasticata di concezioni medioevali senza speranza. Naturalmente possono essere spunto per dialogare su temi filosofici ma poco di più.
 
Guarda mambor1, ho ascoltato il secondo video e devo dire che se prima l'impressione era quella di un uomo semplicemente consumato dall'età, dopo aver ascoltato il secondo video posso dirti che ho dei seri dubbi su un possibile valore (autonomo da altri pensatori) di eventuali sue cose scritte in età non anziana.
L'idea delle luci e delle tenebre, l'idea dell'egoità e della non-egoità delle specie animali, il tentativo di dare un senso non ortodosso al cristo mi sembrano un minestrone senza speranza.
Su luci e tenebre sono state scritte molte cose, il senso del dualismo (luce e tenebre, yin yang, dio e il diavolo) è in molte filosofie ed è certamente un valore condivisibile ma intellettualmente trito e ritrito; le concezioni 'omocentriche' con l'idealizzazione di qualità particolari (le egoità e la universalità) non mi ha mai convinto; è evidentemente una caratteristica (a mio parere deformata e deformante) della spiritualità occidentale come pure i tentativi di dare i più svariati sensi al cristo, all'anticristo, ecc. Devo dire che mi paiono dialettica rimasticata di concezioni medioevali senza speranza. Naturalmente possono essere spunto per dialogare su temi filosofici ma poco di più.

I suoi scritti migliori sono degli anni 60 Non recenti
Mi spiace che tu non li abbia mai letti sono abbastanza rari
Se riesco a trovare il tempo magari ti invio qualcosa scannerizzato via mail sempre se sei interessato ad approfonire
 
I suoi scritti migliori sono degli anni 60 Non recenti
Mi spiace che tu non li abbia mai letti sono abbastanza rari
Se riesco a trovare il tempo magari ti invio qualcosa scannerizzato via mail sempre se sei interessato ad approfonire

Il punto è che la quasi totalità dei concetti vorrebbero esprimere una visione steineriana. Ma Steiner è più chiaro. Pasotto li vive intensamente, ma questo pone dei problemi di comunicazione.
Nella visione steineriana vi sono degli stadi successivi dell'evoluzione terrestre, e ad ogni stadio il precedente viene superato. L'egoità non è stata data durante i primi tre stadi, in cui troviamo, grosso modo, minerali, vegetali e poi animali (è un po' più complesso, ma vabbè). Lo stadio umano è quello dell'egoità, che però anche altre entità (angeli arcangeli ecc) hanno passato, evidentemente in modo diverso, in precedenza. Gli animali, dunque, non l'hanno passato, e il loro io è fuori del corpo, e uno, lo stesso, per tutti i singoli di una specie. Tutte le piante, poi, hanno un unico io, anch'esso fuori del loro corpo fisico. Per non parlare dell'"io" dei minerali, perduto nello spazio ...
Questa egoità, questo separarsi dagli altri non è definitiva condizione, nelle successive si manterrà questa separazione ma insieme si avrà una nuova unità.
Il discorso è di continua evoluzione. Ma io penso che proporlo qui, nonostante la figura di Pasotto, non sia opportuno, perché non è IT, non pertinente e tutto sommato non interessa.
Ho dato qualche accenno per mostrare che anche di certi argomenti si può parlare con chiarezza.
Il discorso luce vs tenebra, poi, è semplicemente Goethiano. Si nota che la luce non è visibile sinché non incontra materia che ne viene illuminata e ci rimanda una luce, anzi, un colore. Questo può essere visto in una comprensione più ampia, ma non lo farò certo qui. Basti dire che la materia è "spirito frantumato" e che ciò che esteriormente appare come luce, interiormente si rivela come pensiero, e si capisce che rischiamo la chiacchiera. Io mi fermerei qua.
Parlaci piuttosto del Pasotto pittore. Hai immagini?
 
Il punto è che la quasi totalità dei concetti vorrebbero esprimere una visione steineriana. Ma Steiner è più chiaro. Pasotto li vive intensamente, ma questo pone dei problemi di comunicazione.
Nella visione steineriana vi sono degli stadi successivi dell'evoluzione terrestre, e ad ogni stadio il precedente viene superato. L'egoità non è stata data durante i primi tre stadi, in cui troviamo, grosso modo, minerali, vegetali e poi animali (è un po' più complesso, ma vabbè). Lo stadio umano è quello dell'egoità, che però anche altre entità (angeli arcangeli ecc) hanno passato, evidentemente in modo diverso, in precedenza. Gli animali, dunque, non l'hanno passato, e il loro io è fuori del corpo, e uno, lo stesso, per tutti i singoli di una specie. Tutte le piante, poi, hanno un unico io, anch'esso fuori del loro corpo fisico. Per non parlare dell'"io" dei minerali, perduto nello spazio ...
Questa egoità, questo separarsi dagli altri non è definitiva condizione, nelle successive si manterrà questa separazione ma insieme si avrà una nuova unità.
Il discorso è di continua evoluzione. Ma io penso che proporlo qui, nonostante la figura di Pasotto, non sia opportuno, perché non è IT, non pertinente e tutto sommato non interessa.
Ho dato qualche accenno per mostrare che anche di certi argomenti si può parlare con chiarezza.
Il discorso luce vs tenebra, poi, è semplicemente Goethiano. Si nota che la luce non è visibile sinché non incontra materia che ne viene illuminata e ci rimanda una luce, anzi, un colore. Questo può essere visto in una comprensione più ampia, ma non lo farò certo qui. Basti dire che la materia è "spirito frantumato" e che ciò che esteriormente appare come luce, interiormente si rivela come pensiero, e si capisce che rischiamo la chiacchiera. Io mi fermerei qua.
Parlaci piuttosto del Pasotto pittore. Hai immagini?

Grazie gino:bow:
A confronto di tanti compreso me sei avanti anni luce tu sei gia' il futuro, mentre noi siamo ominidi (anche se a lascaux o altamira erano bravi)
Grazie della domanda
Ne ho centinaia di immagino e con calma vorrei informarvi sul metanaturalismo il filone portato avanti dal maestro
 
Ma oggi eri ad Artefiera Verona Mambor??
 
Parlaci piuttosto del Pasotto pittore. Hai immagini?
Cominciando dagli ultimi decenni del diciottesimo secolo l'opera d'arte si fondera' sempre piu' sulla confluenza di tre principi: IL SENTIMENTO, LA LINEA DI RICERCA, LA DISPOSIZIONE PRATICA DEL FARE, dell'artista.

La linea di ricerca nasce da riflessione, non sempre del tutto avvertita, sul fondamento etico: buono, meno buono o quale che sia, che vive nell'artista.
Egli piu o meno consapevolmente esprime "etica", per mezzo della sua opera.
Tutti gli "ismi" che si sono avuti in questi ultimi due secoli hanno posto fondamenti di etica piu' o meno positiva.

Il ciclo artistico culturale iniziato nel medioevo ha certamente trovato la fine in questo secolo con l'arte astratta.

Nell'ambito di un vuoto fra il ciclo estinto e quello gia' iniziato, si è avuta ancora l'arte informale.

Dinanzi la fine del 1700 era in larga misura il SENTIMENTO, che fluiva nella volontà operante del'artista; la componente LINEA DI RICERCA, a prescindera da proporzioni, prospettiva, imitazione ecc. soggiaceva in massima parte alle esigenze del committente.
Queste occorrenze a mano a mano scadranno, e la linea di ricerca, ormai liberata, equivarrà a un andare verso orizzonti che mai si raggiungono: si conchiude si la singola opera, ma essa rimane solamente un passo, nel corso di quell'andare.
E non si presentera' uniforme quel percorso ma si espanderà lateralmente in campi e campielli, e l'Artista non potra' non soffermarvisi ed espolorarli.
 

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Verso la fine degli anni 40 (sono nato nel 1930) dipingevo.
Possiedo ancora poche cose di quell'epoca, e constato che tali erano si pervase da sentimento, ma esso non si era ancora congiunto a quella che sara' poi la mia linea di ricerca.

Solo nella seconda meta' degli anni 50 le mie piture vagheggieranno una direzione.Risentivo un pochino il fascino del surrealismo, esso pero' non mi era proprio.
Mi disturbava quella sorta di materialismo sofisticato che talvolta gli è, appunto.
Sperimentai l'arte astratta.

Alla fine degli anni 50 provai il bisogno di dipingere un quadro costituito da un unica stesura di colore:
era un incarnat tendente al lilla.
Fu per me un'esperienza importante. Purtroppo quel quadro ora non esiste piu', che', in seguito su quella stesura dipinsi altro: ebbi il dubbio che una semplice coloritura uniforme fosse soltanto niente. Invece era assai: avevo toccato il fondo.

Avevo dunque toccato l'informale. Subito mi accorsi che tale era solamente una base sulla quale potevansi accumulare ogni sorta di macerie, atte, come tali, ad affondare. Molte celebrate correnti artistiche discese dall'informale, secondo me rappresentano l'esperienza di veri e propri sprofondamenti nel vuoto.

Avevo il sentimento che l'informale alludesse ad altro.
Qualcosa in esso chiedeva riscatto. Mi chiedeva venir risollevato, ma senza retrocedere sui passi di quel ciclo artistico-culturale che comprendevo essersi ormai compiuto.

Sentivo l'informale come immadine della Sostanza Primordiale, un immagine della carne di cui si compone l'Universo-Tutto.
Un quadro era, per e, come un fotogramma di quell'immagine.

ll fotogramma presenta le cose in maniera statica ancorche' riprese in movimento.La staticita', di per se' ' la prerogativa delle cose che "vivono la morte" come il minerale.
Credo che taluni artisti, di tale immobilita' abbiano sofferto, e cosi' hanno risolto di fare l'arte cinetica agitando la staticita' con una sorta di vita apparente.

Accettando il confronto con l'immagine fissa ho cercato allora di comprendere quella Vita Universale che nel quadro dovea restare immobilizzata: quella carnalita', quella vivente Realta' dell'Universo di cui soltanto un lembo ci appare quale natura.

Dai primi anni 60 le componenti visive che si mostravano nei miei quadri erano libere forme e formazioni di esse viventi in scambievole rapporto.
A volte prevaleva l'elemento pittorico, a volte quello grafico.

Arte Astratta si riaffacciava ancora di qua dall'esperienza Informale, ma dentro di me non si configurava piu' come la stessa cosa di prim.

Verso il 67 portavo sulla tela puranche forme non libere: immagini umanomorfe; immagini di oggetti d'uso comune, di parti di motore, di schemi geometrici, di fiori, di frutta paesaggi ecc.

Di tutte queste cose pero' respingevo sia i pertinenti contenuti, sia la lezione della figurativita' convenzionale.
Attribuivo invece loro quel valore di Carne Universale che cercavo di cogliere con le suddette forme libere. E il valore di Carne Universale non poteva prescindere dai pieni e dai vuoti che sentivo identici tanto nelle forme quanto nello spazio in cui esse si collocavano. E i segni di demarcazione assumevano il valore delle rughe e delle pieghe della carne.
Altre volte ho considerato solo i vuoti rispetto ai pieni per meglio afferrarli nella loro carnale identita'.

Alla fine degli anni 60 ed alla fine di questo mio ciclo di opere sono entrato in crisi e, nel clima di pressione articida che si era gia' formato negli anni 70, ho accusato il bisogno di discendere all'infermo per assumere l'esperienza antiartistica.
Ho contrariato tutto cio' che fino allora avevo fatto: ho sagomato sulla tela con mascherine e l'aerografo rigide forme di nudi umanomorfi. Ho fatto opere sperimentali, molte carte, grafica. Contenuti didascalici li ho proposti in opere serigrafiche. Pero' il risultato di tutto cio' non è mai stato propriamente antiartistico.

Tuttavia ho sempre creduto nella pittura-pittura e, all'inizio degli anni 80 ho ripreso decisamente il pennello in mano e la sufficente indulgenza di tanti pur pregevoli addetti che la pittura-pittura l'avevano definitivamente superata.

Considero la valle dell'informale storico come una stazione che mi lascio ogniqualvolta dietro le spalle e ne risalgo allora l'altro versante.Mi astengo dal portare sulla tela alcunche' di predisposto ma, nulla escludo di cio' che da essa possa venirmi incontro: che in essa ricerco e trovo di una "Natura oltre" che l'anima mia, rispecchiandovisi, intende rivelarmi.Mi si affacciano allora, da quel convenzionale spazio, entita' e mondi sconosciuti e pur familiari talvolta tenuissimi e talvolta appariscenti, messaggi di una "Natura oltre" che, ad opera finita, se la mia disposizione pratica mi avra' aiutato, saranno emersi, e forse meraviglieranno.

Ma alla fine mi rendo conto che questa mia linea di ricerca da sempre ha confluito nella mia opera di pittore: col tempo pero', ne sono divenuto pienamente consapevole.
Attribuisco ad una linea di ricerca come quella che ha caratterizzato la mia pittura, la denominazione.

METANATURALISMO
 
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Per dirla in metafora: un pulcino è un miracolo, una meravigliosa carta d'identità dell'universo, lo si può contemplare a lungo e trarne profonde considerazioni. Ma se lo piazzi di fronte al lupo ... :'(

Sono d'accordo con te, Gino. Per questo ho cambiato il titolo al 3d, in modo che se ne possa discutere con maggiore leggerezza (rispetto ad altri 3d).
 
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