artdude2
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Prendo spunto da un post del nostro Artebrixia, dove simpaticamente si chiede:
"....da galleristi, o da mercanti (di cui ancora non riesco a comprendere la differenza, ma è un mio limite)...
Alla domanda tra il serio ed il faceto di Alessandro, do una mia personale ma convinta risposta.
Per come sono nato e cresciuto come gallerista, il modello al quale faccio riferimento e' il tanto nominato (a ragione) Leo Castelli; colui che si e' inventato un nuovo modo di fare il gallerista. Lavorare CON e PER l'artista; creare una vera e propria squadra. L'effetto risultante, chiaramente e' il commercio, ma non necessariamente essere lo scopo unico.
Per quei pochi che non lo sapessero, e avessero voglia di approfondire l'argomento, esistono due ottimi libri-biografie di Castelli.
Non e' semplice, ed e' pure molto oneroso in termini di impegno, contatti, tempo, volonta', testa dura, conoscenza della storia dell'arte e del mercato, quattrini ed anche un pizzico di fortuna.
Pero' paga sempre. Non in breve tempo, ma paga.
I mercanti, sono tutti gli altri. Sono coloro che vendono e comprano arte come si fa con i pomodori e le automobili. Sono coloro che fanno del meretricio (non so se la censura colpira' anche questo termine ) la linea guida della loro professione.
Raccontare panzane al collezionista/acquirente, non e' molto furba come cosa. Alla lunga non paga. La buona reputazione la si costruisce negli anni e la si distrugge in cinque minuti. Anche se si ha una moralita' sottoterra ed una faccia tosta da premio nobel, se fai il gallerista, devi essere corretto fino in fondo.
In poche parole, mercante d'arte, personalmente lo prendo per un insulto!
"....da galleristi, o da mercanti (di cui ancora non riesco a comprendere la differenza, ma è un mio limite)...
Alla domanda tra il serio ed il faceto di Alessandro, do una mia personale ma convinta risposta.
Per come sono nato e cresciuto come gallerista, il modello al quale faccio riferimento e' il tanto nominato (a ragione) Leo Castelli; colui che si e' inventato un nuovo modo di fare il gallerista. Lavorare CON e PER l'artista; creare una vera e propria squadra. L'effetto risultante, chiaramente e' il commercio, ma non necessariamente essere lo scopo unico.
Per quei pochi che non lo sapessero, e avessero voglia di approfondire l'argomento, esistono due ottimi libri-biografie di Castelli.
Non e' semplice, ed e' pure molto oneroso in termini di impegno, contatti, tempo, volonta', testa dura, conoscenza della storia dell'arte e del mercato, quattrini ed anche un pizzico di fortuna.
Pero' paga sempre. Non in breve tempo, ma paga.
I mercanti, sono tutti gli altri. Sono coloro che vendono e comprano arte come si fa con i pomodori e le automobili. Sono coloro che fanno del meretricio (non so se la censura colpira' anche questo termine ) la linea guida della loro professione.
Raccontare panzane al collezionista/acquirente, non e' molto furba come cosa. Alla lunga non paga. La buona reputazione la si costruisce negli anni e la si distrugge in cinque minuti. Anche se si ha una moralita' sottoterra ed una faccia tosta da premio nobel, se fai il gallerista, devi essere corretto fino in fondo.
In poche parole, mercante d'arte, personalmente lo prendo per un insulto!