C'è un famoso aneddoto su Picasso.
A Parigi, mentre era in un caffè, una nobildonna lo riconosce e gli chiede un ritratto. Picasso acconsente e in pochi minuti dipinge il ritratto, per poi chiedere una cifra consistente. All'obiezione della signora "Ma lei ci ha messo pochi minuti per dipingere questo quadro", Picasso giustamente obiettò "Invero, signora, ci ho messo tutta una vita per dipingerlo".
Misurare le opere d'arte per il tempo necessario ad effettuarle, a mio parere, è fuorviante, e quindi l'esempio di Schifano non mi sembra appropriato.
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Gli artisti più importanti non sono i capiscuola nazionali, o peggio ancora provinciali, bensì quelli che sono stati capaci di influenzare l'arte a livello globale.
Tra un capolavoro di Fattori (che a me personalmente piace moltissimo) ed un quadro di medio livello di Monet, dal punto di vista dell'investimento puro non c'è paragone. Monet ha influenzato per decenni molti artisti di tutto il mondo, mentre Fattori ha racontato la storia -minore- della nascente Italia unita.
Se guardiamo la capacità di influenzare l'arte mondiale, dopo i pittori del rinascimento, e dopo -in parte- Caravaggio, lo sviluppo della pittura non ha quasi più avuto come attore principale del palcoscenico l'Italia. Bisogna attendere il Futurismo per ritrovare un movimento capace di influenzare l'estetica artistica al livello mondiale e prodotto dalla cultura italiana.
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Oggi alcuni artisti valgono anche in funzione della loro "spettacolarizzazione": la mostra di Caravaggio, leggevo, sta richiamando circa 5.000 persone al giorno, per meno di 30 quadri. Opere di tale richiamo acquistano quindi un valore economico sino a qualche anno fa non immaginabile. Oggi viaggiare costa di meno e la gente partecipa ad un evento.
Nel nostro orizzonte temporale, probabilmente poco cambierà, e quindi gli artisti capaci di creare tale richiamo continueranno a vedere i prezzi delle loro opere crescere esponenzialmente, mentre gli artisti "normali" (anche capiscuola) vedranno crescere il valore delle loro opere probabilmente solo linearmente.
Ma nel futuro che cosa ci sarà? Tanto per fare un esempio, non so se qualcuno ha letto che sono allo studio stampanti tridimensionali, capaci di riprodurre oggetti al livello molecolare: se e quando tali oggetti saranno messi in commercio, potranno effettuare delle copie fedelissime di opere d'arte? Nel caso di risposta affermativa, il pubblico sarà ancora invogliato a impegnarsi economicamente per andare a vedere gli originali?
Insomma, oggi l'arte muove notevoli flussi finanziari attraverso il turismo, ma domani potrebbe non essere più così -magari per tecnologie diverse-, e le opere d'arte, anche quelle degli autori "superstar", potrebbero tornare ad avere un valore minore.