Giorgio Celiberti

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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vorrei commentare assieme a voi un artista un po' dimenticato (per il momento) dal mercato: Giorgio Celiberti.
Eppure gli Orler lo vendono a coefficiente 12,50.
Io ho recentemente preso un'opera in terracotta 30*40.
So che la galleria Orler ha in programma una grande mostra per il mese di ottobre. E loro quando si mettono fanno sul serio.
Avrà prospettive di crescita????
 
dopo Berti, Nativi e compagnia cantando ora ...Celiberti, altra operazione commerciale per afre soldi
Celiberti che storia ha????????
Quali galleria lo trattano?????
chi sono i critici che parlano di lui????
chi lo conosce da Roma in giù?????
 
dopo Berti, Nativi e compagnia cantando ora ...Celiberti, altra operazione commerciale per afre soldi
Celiberti che storia ha????????
Quali galleria lo trattano?????
chi sono i critici che parlano di lui????
chi lo conosce da Roma in giù?????
Per iniziare Celiberti ha partecipato alla prima Biennale del dopoguerra.
 
Per iniziare Celiberti ha partecipato alla prima Biennale del dopoguerra.

Più le quadriennali di Roma dalla VI alla X
Un artista di tutto rispetto, anche per le frequentazioni e collaborazioni celebri (Vedova, Tancredi ... ) anche se devo ammettere che non è esattamente nelle mie corde
 
Più le quadriennali di Roma dalla VI alla X
Un artista di tutto rispetto, anche per le frequentazioni e collaborazioni celebri (Vedova, Tancredi ... ) anche se devo ammettere che non è esattamente nelle mie corde

Sfogliavo proprio ieri sera dei cataloghi d'asta ed ho notato che le Opere "vecchie" di Celiberti vengono proposte ( se aggiudicate poi dovrei controllare ) a cifre decisamente "più importanti" rispetto ai Lavori più recenti.

Celiberti non è nemmeno "nelle mie corde" ma probabilmente nelle Opere del "periodo giusto" ha sicuramente una sua importanza storico-economica.
 
L'artista è indubbiamente valido con esposizioni in molte parti del mondo. Le opere migliori sono, a mio avviso, quelle degli anni '60 e '70. Ho in collezione una opera del maestro del '75 della serie Muri antropomorfi e, sinceramente, è un'opera della quale non vorrei mai privarmi.
 
Grande artista (il più giovane ad essere invitato alla biennale) rovinato dalle televendite...tm in primis.
Evidentemente a lui non importa nulla dell'aspetto mercantile, peccato!!!
 
Le opere di deliberati presenti all'ultima ara di meeting n. 758 sono state aggiudicate
Lotto 457 GIORGIO CELIBERTI Udine 19/11/1929
Passaggio del Mar Rosso, 1990
affresco (tecnica mista) su tela cm. 100x120, firma, titolo, anno, tecnica ed etichetta della Galleria Annunciata (MI) al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
Stima €9.000/ 10.000 Base d’Asta € 5.000 AGGIUDICATO € 5.500 più diritti
Lotto 499 GIORGIO CELIBERTI Udine 19/11/1929
Uccello preistorico, 1992
affresco su tavola cm. 90x65, firma, titolo e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista datata 2008 su foto, opera priva di cornice.
Stima €5.000/ 6.000 Base d’Asta € 2.000 AGGIUDICATO € 2.600 più diritti.

nonostante siano delle opere recenti ma di grandi dimensioni, le aggiudicazioni ritengo siano molto inferiori alle effettive potenzialità. Con margini di miglioramento ????
 
Apprezzo Celiberti, ma trovo che la pesantezza tipica della cultura figurativa friulana lo danneggi un po' troppo. E' difficile sottrarsi a quell'influenza, forse solo Afro c'è riuscito.
Ho notato che generalmente dall'est europeo/balcanico spesso spira quel vento di pesantezza (e dunque il Friuli ne è lambito in pieno). E' lo stesso senso, infine, che si prova anche visitandoli, quei paesi: chi non ricorda la greve cappa che, da vacanzieri, percepivamo in terra jugoslava? Credevamo fosse tutta colpa del comunismo, e invece forse non era così, non al 100 per 100, almeno.

Per esemplificare, pesanti sono Zigaina, il primo Pizzinato, Righi, Spazzapan, primi nomi che mi vengono in mente (poi ci sarebbe anche un fracasso di altri pittori, quali appaiono nelle sezioni locali delle aste Artesegno).
Alla fine, là in mezzo Celiberti resta uno dei migliori, ostinandosi a volare, come una farfalla con le ali spruzzate di cemento.

Rimane curioso come nella zona che va tra Venezia e Trieste rimangano dominanti tre diversissime culture figurative con tre assai diverse storie alle spalle: il colore pittorico di Venezia, la grevità scultorea del Friuli, la nitidezza fotografica della Trieste ex austriaca. Raramente in così pochi chilometri c'è un tale affollamento di stili contrapposti (certo, talora anche ibridati, si sa).
 
Le opere di deliberati presenti all'ultima ara di meeting n. 758 sono state aggiudicate
Lotto 457 GIORGIO CELIBERTI Udine 19/11/1929
Passaggio del Mar Rosso, 1990
affresco (tecnica mista) su tela cm. 100x120, firma, titolo, anno, tecnica ed etichetta della Galleria Annunciata (MI) al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista su foto.
Stima €9.000/ 10.000 Base d’Asta € 5.000 AGGIUDICATO € 5.500 più diritti
Lotto 499 GIORGIO CELIBERTI Udine 19/11/1929
Uccello preistorico, 1992
affresco su tavola cm. 90x65, firma, titolo e anno al retro, dichiarazione d'autenticità dell'artista datata 2008 su foto, opera priva di cornice.
Stima €5.000/ 6.000 Base d’Asta € 2.000 AGGIUDICATO € 2.600 più diritti.

nonostante siano delle opere recenti ma di grandi dimensioni, le aggiudicazioni ritengo siano molto inferiori alle effettive potenzialità. Con margini di miglioramento ????

Certo niente a che vedere con i prezzi delle televendite, certamente può dare "piccole" soddisfazioni, come sempre se comprato bene (gli affari, come dicono quelli "bravi", si fanno quando si compra e non quando si vende), molto interessante quanto scritto da Gino, io sono molto più prosaico.
Certo è un'altro che produce a profusione, comunque lo preferisco ai vari mambor, biggi, nunziante ecc. ecc..OK!
 
Apprezzo Celiberti, ma trovo che la pesantezza tipica della cultura figurativa friulana lo danneggi un po' troppo. E' difficile sottrarsi a quell'influenza, forse solo Afro c'è riuscito.
Ho notato che generalmente dall'est europeo/balcanico spesso spira quel vento di pesantezza (e dunque il Friuli ne è lambito in pieno). E' lo stesso senso, infine, che si prova anche visitandoli, quei paesi: chi non ricorda la greve cappa che, da vacanzieri, percepivamo in terra jugoslava? Credevamo fosse tutta colpa del comunismo, e invece forse non era così, non al 100 per 100, almeno.

Per esemplificare, pesanti sono Zigaina, il primo Pizzinato, Righi, Spazzapan, primi nomi che mi vengono in mente (poi ci sarebbe anche un fracasso di altri pittori, quali appaiono nelle sezioni locali delle aste Artesegno).
Alla fine, là in mezzo Celiberti resta uno dei migliori, ostinandosi a volare, come una farfalla con le ali spruzzate di cemento.

Rimane curioso come nella zona che va tra Venezia e Trieste rimangano dominanti tre diversissime culture figurative con tre assai diverse storie alle spalle: il colore pittorico di Venezia, la grevità scultorea del Friuli, la nitidezza fotografica della Trieste ex austriaca. Raramente in così pochi chilometri c'è un tale affollamento di stili contrapposti (certo, talora anche ibridati, si sa).
E' una riflessione moto interessante e meritevole di ulteriori approfondimenti. Bravo Gino !
 
Apprezzo Celiberti, ma trovo che la pesantezza tipica della cultura figurativa friulana lo danneggi un po' troppo. E' difficile sottrarsi a quell'influenza, forse solo Afro c'è riuscito.
Ho notato che generalmente dall'est europeo/balcanico spesso spira quel vento di pesantezza (e dunque il Friuli ne è lambito in pieno). E' lo stesso senso, infine, che si prova anche visitandoli, quei paesi: chi non ricorda la greve cappa che, da vacanzieri, percepivamo in terra jugoslava? Credevamo fosse tutta colpa del comunismo, e invece forse non era così, non al 100 per 100, almeno.

Per esemplificare, pesanti sono Zigaina, il primo Pizzinato, Righi, Spazzapan, primi nomi che mi vengono in mente (poi ci sarebbe anche un fracasso di altri pittori, quali appaiono nelle sezioni locali delle aste Artesegno).
Alla fine, là in mezzo Celiberti resta uno dei migliori, ostinandosi a volare, come una farfalla con le ali spruzzate di cemento.

Rimane curioso come nella zona che va tra Venezia e Trieste rimangano dominanti tre diversissime culture figurative con tre assai diverse storie alle spalle: il colore pittorico di Venezia, la grevità scultorea del Friuli, la nitidezza fotografica della Trieste ex austriaca. Raramente in così pochi chilometri c'è un tale affollamento di stili contrapposti (certo, talora anche ibridati, si sa).

ottima riflessione,
Bravo:clap::clap:
 
celiberti

Che ne pensate?Ne avete già parlato?
Scusate, ho visto che è già in altro topic cui rimando.Questo può essere rimosso.:)
 
Ultima modifica:
Secondo me celiberti oltre ad essere un ottimo pittore creativo, che si è rifatto a temi scottanti come i campi di concentramento, ha un qualcosa che lo fa riconoscere subito, tipico dei grandi, e quel qualcosa a me piace molto perchè scandaglia l'animo umano.
 
Secondo me celiberti oltre ad essere un ottimo pittore creativo, che si è rifatto a temi scottanti come i campi di concentramento, ha un qualcosa che lo fa riconoscere subito, tipico dei grandi, e quel qualcosa a me piace molto perchè scandaglia l'animo umano.
Io ho avuto l'opportunità di incontrarlo più volte nel suo studio a Udine. Oltre ad essere un grande artista è anche un grande persona, generosa e trasparente. Mi ha ricordato che, anni fa, quando il figlio era bambino, telefonava alla moglie per dirle di metterlo a letto alla sera prima del suo rientro perchè non voleva che il piccolo vedesse i suoi occhi dai quali traspariva la sofferenza che metteva nelle opere dedicate al ciclo di Terezin. Se fosse nato in Germania sarebbe considerato al livello di Kiefer.
 
Se fosse nato in Germania sarebbe considerato al livello di Kiefer.
Ammazza, spariamo alto eh (Kiefer è il mio autore preferito)!...:D
Sono pure io friulano (cioè vivo a Pavia ma sono di Udine) quindi mi trovo abbastanza in quello che dice Gino; sinceramente trovo tanta pittura locale abbastanza di qualità (pur senza nessuna prospettiva economica e annegata in un mare di pittori figurativi abbastanza insipidi per mio gusto).
A parte il già citato Ciussi non mi spiaceva Nane Zavagno -ammesso che qualcuno sappia chi è :D - (alla galleria d'arte moderna di Udine c'è un alluminio degli anni 60/70 che mi aveva molto colpito).
Come sempre sono OT clamorosamente, per tornare IT devo dire che Celiberti ha fatto alcune cose negli anni 60 e 70 apprezzabili, ma la produzione recente mi sembra veramente di bassa qualità (e come già detto da altri come mercato mi pare che siamo messi malino anche in prospettiva).
Tutto ovviamente imho
 
Strano che proprio chi abita o abitava nei paraggi del luogo natio di Celiberti sia anche tra i suoi detrattori.Proprio vero: nemo profeta in patria.Peccato sia sempre o quasi sempre così!
 
Strano che proprio chi abita o abitava nei paraggi del luogo natio di Celiberti sia anche tra i suoi detrattori.Proprio vero: nemo profeta in patria.Peccato sia sempre o quasi sempre così!
Nell'arte al giorno d'oggi non capisco perchè la regione di provenienza dovrebbe costituire un legame tra un autore e i suoi corregionali (o anche solo connazionali).
Certo avere in comune tradizioni, luoghi, conoscenze rende spesso più chiaro un messaggio o permette di conoscere meglio il lavoro, ma il nesso con l'apprezzamento dello stesso non credo sia automatico (perlomeno al giorno d'oggi, visto che l'arte veicola messaggi globali ed è fruibile/comprensibile per chiunque se ne interessi).
Riprendendo quanto scritto sopra da qualcuno: un Kiefer (giusto per citare un autore di secondo piano :D) sottointende ai suoi lavori spesso il pensiero e la storia di un popolo che è molto diverso dal mio mondo (oltre che spesso lontano dal mio modo di essere/pensare) ma i suoi lavori esprimono questo "cosmo" in un modo a mio modo di vedere sublime.
In Celiberti (autore che peraltro non mi spiace in assoluto) tutto questo non lo vedo (non vedo neanche un 30% di questo, altrimenti sarebbe già tanta roba :D) quindi pur sentendo il suo lavoro più vicino a cose che conosco e comprendo mi trova più freddino.
 
Ogni opinione è legittima. Io sono forse troppo in sintonia con quell'autore. Io ho avuto modo di visitare molte sue mostre con opere che difficilmente si vedono nelle televendite. Sono opere che Celiberti trattiene per sè ed alle quali è molto legato. Tre anni fa, ad esempio, avevo visto una sua mostra al centro di cultura ebraico di Venezia e quest'anno una sua antologica a Villa Manin. La sua produzione è fatta di opere eccelse e di opere minori. Quest'ultime sono quelle proposte nelle televendite, Orler compresa.
 
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