uno dei tanti
Cògnard r.i.p.
- Registrato
- 3/9/04
- Messaggi
- 8.542
- Punti reazioni
- 509
A me piace.
E non sono di bocca buona.
E non sono di bocca buona.
Follow along with the video below to see how to install our site as a web app on your home screen.
Nota: This feature may not be available in some browsers.
Poichè Brixia ha nominato questo noiosissimo articolo che pochi avranno la pazienza di leggere, provo a fare qualche osservazione su questo artista che non mi piace per niente:
Tutto Marcello Lo Giudice in questa intervista esclusiva per ArtsLife - ArtsLife | ArtsLife
La musica insieme alla pittura ha un ruolo fondamentale, nella mia arte come in qualsiasi cosa. L’universo è fatto di musica. Penso che i due elementi fondamentali affinché il nostro pianeta si possa salvare e così anche l’universo siano la musica e la pittura. Un pensiero profondissimo, mai sentito prima!
Voglio andare oltre a quella che è la realtà. Oltre a quello che abbiamo di fronte e che vediamo. La figurazione oggi ha un limite enorme. Nel nuovo millennio infatti la figura è un po’ banale, i pittori che dipingono ancora le figure e i corpi sono anacronistici. Siamo ormai rivolti verso il futuro, verso lo spazio. Oggi il significato della pittura dev’essere qualcosa che non c’è, che non si vede. La pittura astratta e informale ti dà quindi questa possibilità e questa emozione. Queste sono novità vere!
Quando ho visto le prime immagini delle bombe sganciate dagli americani in Iraq ho avvertito un profondo senso di disagio, di angoscia. Al di là della scelta di attaccare un paese con i confini propri, sono stati fatti moltissimi errori. Ad esempio alcune bombe hanno colpito in pieno le case dei civili. Spesso queste notizie sono state nascoste dalla stampa anche se fortunatamente qualcosa è emerso. Da lì ho pensato che era il caso di intervenire come artista. Questa è una grande idea. La denuncia degli orrori della guerra. Una novità assoluta!
Si passa dalla tragedia e dalla guerra del Totem-materasso, dipinto e squarciato, alla speranza che nasce con le farfalle. Morte e Vita, ecco il simbolo. La farfalla è la bellezza che si posa sulla violenza e sulla guerra. Che trovata! La farfalla che è simbolo di vita e di primavera! Ma come avrà fatto a pensarci?
Come artista oggi vivo un momento di disagio, quello che mi interessa è che ogni artista abbia una sua voce e lanci il suo pensiero a favore del pianeta e dell’umanità. Di fronte a tanta sensibilità non si può rimanere incerti: è un grande!
Per vedermi bisogna andare fuori dall’Italia. Bhe...
Gli individui crescono senza valori, senza ideali. Oggi le nuove generazioni pensano a comprare un paio di jeans di marca o altre futilità anziché avere dei valori veri, capire cos’è il senso della vita. Questa l'ho sentita in ogni bar d'Italia!
Cattelan più che un artista è un ideologo intelligente. Mi sembra un po’ come quei costruttori di bambole e giocattoli di una volta, è capace di costruire giocattoli e bambole ma non ha nessun spirito artistico. E’ un artista famoso e va bene. Il problema è che dietro Cattelan e me, che mi metto in prima linea con l’arte e la pittura, non c’è nessuno. Nessuno delle nuove generazioni. E’ tutto così anonimo. Si paragona a Cattelan e lo critica pure! E perchè no a Damien Hirst? Peccato che loro abbiano qualcosa di originale da dire.
Che pensieri forti! Che idee! Chissà come mai in Italia nessuno se lo fila.
Secondo me oltre le critiche di accipicchia condivisibili la frase più forte dell'intervista e': "il problema e' che dietro Cattelan e me, che mi metto in prima linea con l'arte e la pittura, non c'è nessuno". Caspita questa e' una presa di posizione oserei dire leggermente arrogante.Poichè Brixia ha nominato questo noiosissimo articolo che pochi avranno la pazienza di leggere, provo a fare qualche osservazione su questo artista che non mi piace per niente:
Tutto Marcello Lo Giudice in questa intervista esclusiva per ArtsLife - ArtsLife | ArtsLife
La musica insieme alla pittura ha un ruolo fondamentale, nella mia arte come in qualsiasi cosa. L’universo è fatto di musica. Penso che i due elementi fondamentali affinché il nostro pianeta si possa salvare e così anche l’universo siano la musica e la pittura. Un pensiero profondissimo, mai sentito prima!
Voglio andare oltre a quella che è la realtà. Oltre a quello che abbiamo di fronte e che vediamo. La figurazione oggi ha un limite enorme. Nel nuovo millennio infatti la figura è un po’ banale, i pittori che dipingono ancora le figure e i corpi sono anacronistici. Siamo ormai rivolti verso il futuro, verso lo spazio. Oggi il significato della pittura dev’essere qualcosa che non c’è, che non si vede. La pittura astratta e informale ti dà quindi questa possibilità e questa emozione. Queste sono novità vere!
Quando ho visto le prime immagini delle bombe sganciate dagli americani in Iraq ho avvertito un profondo senso di disagio, di angoscia. Al di là della scelta di attaccare un paese con i confini propri, sono stati fatti moltissimi errori. Ad esempio alcune bombe hanno colpito in pieno le case dei civili. Spesso queste notizie sono state nascoste dalla stampa anche se fortunatamente qualcosa è emerso. Da lì ho pensato che era il caso di intervenire come artista. Questa è una grande idea. La denuncia degli orrori della guerra. Una novità assoluta!
Si passa dalla tragedia e dalla guerra del Totem-materasso, dipinto e squarciato, alla speranza che nasce con le farfalle. Morte e Vita, ecco il simbolo. La farfalla è la bellezza che si posa sulla violenza e sulla guerra. Che trovata! La farfalla che è simbolo di vita e di primavera! Ma come avrà fatto a pensarci?
Come artista oggi vivo un momento di disagio, quello che mi interessa è che ogni artista abbia una sua voce e lanci il suo pensiero a favore del pianeta e dell’umanità. Di fronte a tanta sensibilità non si può rimanere incerti: è un grande!
Per vedermi bisogna andare fuori dall’Italia. Bhe...
Gli individui crescono senza valori, senza ideali. Oggi le nuove generazioni pensano a comprare un paio di jeans di marca o altre futilità anziché avere dei valori veri, capire cos’è il senso della vita. Questa l'ho sentita in ogni bar d'Italia!
Cattelan più che un artista è un ideologo intelligente. Mi sembra un po’ come quei costruttori di bambole e giocattoli di una volta, è capace di costruire giocattoli e bambole ma non ha nessun spirito artistico. E’ un artista famoso e va bene. Il problema è che dietro Cattelan e me, che mi metto in prima linea con l’arte e la pittura, non c’è nessuno. Nessuno delle nuove generazioni. E’ tutto così anonimo. Si paragona a Cattelan e lo critica pure! E perchè no a Damien Hirst? Peccato che loro abbiano qualcosa di originale da dire.
Che pensieri forti! Che idee! Chissà come mai in Italia nessuno se lo fila.
Altri passaggi strabilianti:
Ti dirò di più, è l’unica laurea (quella IN GEOLOGIA) che permette di migliorarti nell’arte, ti fa scoprire mondi che l’ingegneria, l’architettura e le stesse facoltà artistiche non possono rivelarti. Al microscopio vedi i più bei capolavori dell’arte contemporanea (NOVITA')
Perché la ceramica?
Come artista siciliano ho sempre visitato i musei di ceramica della mia terra. In gita con il liceo a Siracusa mi ricordo di essermi perso nell’anfiteatro romano rapito dalla bellezza del luogo. Ad un certo punto mentre stavo per uscire quasi inciampai. C’era un coccio di ceramica greca sotto i miei piedi. L’ho sempre spiritualmente portato con me. (COME LA MELA DI NEWTON)
Magna Grecia e vestigia romane. C’è qualcosa nella tua opera, eco o rimando alla cultura classica?
Sono un fanatico della cultura greca come di quella romana, anche se prediligo la prima. Il popolo che per primo ha creato con gli scultori, gli architetti e i filosofi una società rivolta verso l’alto, verso la bellezza. Sono loro i primi veri interpreti della bellezza nella nostra civiltà. (NOVITA')
Un vero virtuoso dell'ovvietà. In Italia non ce lo meritiamo, vada pure all'estero. Non saprei dire però se potrà essere compreso nella fuga di cervelli...
Esprimo il mio apprezzamento al "solito" accipicchia
per la qualità delle sue considerazioni...
questa volta, davvero eroico nella capacità di leggersi
tutta l'insulsa intervista....
Confesso che i recenti post hanno indotto anche me a una
lettura attenta dell'articolo, che all'epoca (novembre 2014)
avevo archiviato tra le banalità mercantili del nostro
tempo...
Quindi, mi permetto alcune considerazioni relative alle
"strategie" di marketing utilizzate...
Evidente, mi sembra, l'intenzione di fare leva sui luoghi
comuni che imperversano oggi:
"l'artista" descritto come un italiano trascurato dalla sua
patria, che trova invece fortuna all'estero...
un goffo tentativo di accomunarlo con alcune vere menti
del campo scientifico, che quella sorte l'hanno vissuta
davvero...
Un marketing, quindi, diretto verso quella fascia di pubblico
caratterizzata:
- dall'essere ignorante circa la storia dell'arte, e verso la quale,
quindi, possono fare colpo le scontate banalità evidenziate nei
post precedenti
- dall'avete un pensiero socio-politico anche questo privo di
prospettiva storica, privo di ideali, e fondato esclusivamente
su quanto i mezzi di informazione di massa trasmettono,
a seconda della contingenza mutevole, e a volte in modo
strumentale a interessi forti...
il tutto con l'immancabile illusione di avere una capacità di
giudizio autonoma e pensare "liberamente"...
chiudo perché non ho più tempo...
Saluti