Fabrizio Plessi

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Visto l'interesse per l'artista lancio la discussione. Come li vedete i quadri figurativi degli anni 60 (anche di grandi dimensioni)? Le basse quotazioni farebbero pensare ad un buon investimento...
Premetto che a me non fa impazzire!!!
 
Interessante anche se il confronto è moooooooolto ardito.
Ciao Cris.
 
Molto bello...Hai ragione sul luogo di nascita e sul nome (sic!!!).
Questo vale per una vagonata di formidabili artisti nostrani che valgono
economicamente un centesimo di quelli americani ed affini...
Io comunque mi riferivo al confronto con Giulio Romano!!!
 
Le opere degli anni 60 ed in particolare quelle datate 1967, della storica mostra al Cavallino di Cardazzo di Venezia della serie nature artificiali e alfa-numerici vedi Affondare o Scivolare, opere della massima importanza nella storia del Maestro, da quella epocale esposizione il percorso del Maestro ha avuto sempre più un' evoluzione con i primi video e progettazioni. Ci sono carteggi in cui Brunce Nauman chiede al nostro Maestro come progettare le tecniche dei video o installazioni,o giovani come Oursler, o Bill Viola che chiamano Plessi Maestro!!! Ma tutto parte da quella storica esposizione. Poi il percorso di Plessi a livello mondiale ha avuto sempre più riscontro e apprezzamento, dalla maison Louis Vuitton, che ha da anni affidato al Maestro le più prestigiose regate veliche, ai modelli esclusivi di borse, e progetti innovativi ed esclusivi.Inoltre e sempre più presente nelle più prestigiose collezioni,istituzioni e musei mondiali. Plessi sarà per chi non conosce la vera storia di questo Grande Maestro un sicuro investimento per quanto riguarda il panorama storico artistico mondiale.
Saluti
 
Condivido quando dice CRis su Plessi, lo ritengo artista importante e sottovalutato, un po' per certi versi come Dennis Oppenheim.
 
Forse è un pò sottovalutato, ma di certo il mercato internazionale lo tiene in considerazione (germania in primis).
A mio parere può crescere nel tempo, piu di tanti altri artisti osannati da tv o riviste.

p.s. Nel panorama delle installazioni, ovvero un delirio di incomprensibili concetti, le sue sono sempre chiare e pulite. i suoi giochi di luce sono piacevoli quasi quanto l'acqua stessa....
 
.
 

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Ciao Cris, qual'è il titolo del libro?... Grazie mille!!!
 
Visto l'interesse per l'artista lancio la discussione. Come li vedete i quadri figurativi degli anni 60 (anche di grandi dimensioni)? Le basse quotazioni farebbero pensare ad un buon investimento...
Premetto che a me non fa impazzire!!!

mi piace e mi ricorda tanto Dennis Oppenheim, facevano parte della stessa corrente artistica?
 
Preso a Parigi ?
auguri e buon Natale !
 
Ti sei fatto un bel regalo di Natale.
A me interessa Plessi, è uno degli artisti che piu mi piace e spero al piu presto di mettere in collezione.
Dato che ti ritengo uno dei piu esperti e competenti qui nel forum, mi fa piacere che anche tu lo tenga in considerazione.
 
ti ringrazio.
Direi che basta leggersi la sua sterminata bibliografia e le innumerevoli mostre fatte davvero in tutto il mondo per rendersi conto di quanto sia straordinariamente sottovalutato, al contrario di altri straordinariamente sopravvalutati.
 
ti ringrazio.
Direi che basta leggersi la sua sterminata bibliografia e le innumerevoli mostre fatte davvero in tutto il mondo per rendersi conto di quanto sia straordinariamente sottovalutato, al contrario di altri straordinariamente sopravvalutati.
Ciao Arte,

anche io era interessato all'opera, puoi dirmi qual'è la percentuale della casa d'aste e il costo della spedizione.

P.S. Cmq una gran bella opera, complimenti.

L.
 
ti ringrazio.
Direi che basta leggersi la sua sterminata bibliografia e le innumerevoli mostre fatte davvero in tutto il mondo per rendersi conto di quanto sia straordinariamente sottovalutato, al contrario di altri straordinariamente sopravvalutati.

Più che d'accordo OK! OK! OK!
 
In questi giorni su SkyArte viene trasmesso una sua intervista (15 minuti), io apprezzando l'artista, l'ho trovato veramente molto interessante.

L.
 
Fabrizio Plessi nasce nel 1940 a Reggio Emilia. Compie i suoi primi studi al Liceo Artistico e si iscrive poi all’Accademia delle Belle Arti a Venezia dove di seguito sarà titolare della cattedra di pittura.
A partire dal 1968, il tema centrale del suo lavoro è l’acqua, presente in installazioni, films, videotapes e performaces. Le sue opere vengono esposte per la prima volta al Padiglione Sperimentale della Biennale di Venezia nel 1970 e anche alla successiva nel 1972.
Negli anni a seguire, Plessi presenta le sue opere in spazi pubblici come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, l’Internationaal Cultureel Centrum di Anversa (1975-1978-1980) e Le Palais des Beaux Arts di Bruxelles (1975-1983).
Nel 1978 è invitato alla Biennale di Venezia per la fotografia nella mostra speciale L’Immagine Provocata e. Due anni dopo partecipa al Festival del Cinema di Venezia con il film Liquid Movie vincendo il Premio Città di Milano, mentre nel 1981 viene invitato con una produzione francese Underwater: il mezzo elettronico viene così ammesso per la prima volta ad una manifestazione cinematografica.
Nel 1982 la sua completa opera video viene presentata al Centre Pompidou Beaubourg di Parigi. Da quest’anno in poi, i suoi lavori toccano da vicino la natura ambientale delle possibilità del video, incorporando strutture tridimensionali. Il rapporto illusionistico fra rappresentazione e realtà dell’elemento liquido compare amplificato nelle estreme possibilità tecnologiche della riproduzione meccanica ed elettronica. Nel 1984 partecipa alla XLI Biennale di Venezia con la videoinstallazione Water ed inaugura, con una grande mostra antologica, il Musée d’Art Contemporain de Villeneuve d’Ascq (Lille).
Plessi presenta nel 1985 la sua prima grande antologica in Italia alla Rotonda della Besana di Milano, che si può considerare la prima mostra di videoinstallazioni ambientali in Italia. Due anni dopo, alla Documenta 8 di Kassel Plessi presenta la monumentale installazione Roma che lo rende definitivamente noto a livello internazionale. A Bologna vince il premio internazionale L’Immagine elettronica e crea le scenografie per Sciame di Enzo Cosimi, che inaugura il Festival di Rovereto. Nel 1988 a Madrid al Museo Español de Arte Contemporáneo è presente con una grande retrospettiva di ben quattordici installazioni. A Prato inoltre in quell’anno per l’inaugurazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, crea l’opera Roma II, occupandosi contemporaneamente delle scenografie del programma televisivo Immagina per la RAI a Roma.
Nel 1989 è invitato alla mostra Videoskulptur retrospektiv und aktuell 1963-1989 al Kunstverein di Colonia con una nuova creazione radicale del titolo Materia Prima. Partecipa alla mostra Borealis al Lousiana Museum di Humlebaek in Danimarca e ad Artek, Biennale di Nagoya, in Giappone. Durante questo anno disegna le scenografie e i costumi per l’opera The Fall of Icarus. Nel 1990, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, la sua città natale Reggio Emilia gli dedica una grande antologia nel museo, nel Foro Boario e nell’ampio spazio della Cavallerizza dove Plessi presenta per la prima volta i suoi Armadi.
Dal 1990 al 2000 Fabrizio Plessi è professore di Umanizzazione delle Tecnologie alla Kunsthochschule für Medien di Colonia. Nel 1992, crea le scenografie elettroniche Titanic, presentate nello spettacolare spazio del Musée de l’Industrie di Charleroi. Dirige un workshop per l’UNESCO con la partecipazione di venti giovani artisti internazionali sul tema Babel. Dopo un viaggio in India, nasce la videoinstallazione Bombay-Bombay per il Musum Ludwing di Colonia. Del 1993 è l’opera Cristalli Liquidi, commissionata ed esposta al Caffè Florian di Venezia in occasione della Biennale. Per il celebre concerto live di Luciano Pavarotti al Central Park di New York, Plessi crea le scenografie elettroniche. Si inaugura la monumentale videoinstallazione Liquid Time prodotta dalla Philips per la Fiera di Berlino ed acquistata dal Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe. Sempre nel 1993 Plessi viene insignito della Medaglia Mirò dell’UNESCO a Parigi. Nel 1994 crea le scenografie elettroniche per la trasmissione Studio Moor del canale televisivo tedesco Premiere con sue videoinstallazione che cambiano ogni mese.
Dal 1994 è titolare della cattedra di Scenografie Elettroniche presso la Kunsthochschule für Medien di Colonia. Nel 1995 crea le due videoinstallazioni Fuochi Fatui per la Fundaciò Pilar de Joan Mirò a Palma de Mallorca, di cui una è ambientata eccezionalmente nello studio stesso di Mirò, tra le sue opere.
Nel 1998 espone al Guggenheim Museum Soho di New York.
Nel 1999 a Berlino, per il nuovo edificio della Sony, crea una gigantesca cascata elettronica che si scompone in sedici milioni di colori differenti. La monumentale opera viene ufficialmente inaugurata nel giugno 2000. Premiato alla 13° Quadriennale di Roma, vince altresì ad Hannover il prestigioso premio Kunstpreis der Nord/LB che lo consacra miglior artista dell’anno in Germania.
Nello stesso anno vince il concorso internazionale per il padiglione dell’Euregio all’EXPO 2000 di Hannover.
Nel 2000 realizza per il Governo Italiano per il Padiglione dell’EXPO universale di Hannover, Mare Verticale, che si può considerare la più monumentale scultura tecnologica mai costruita. La struttura in acciaio alta 44 metri, contiene un gigantesco schermo a led luminosi che simula un’onda elettrica blu in costante movimento. Rappresenta l’Italia alla Biennale di Kwangiu in Corea e nello stesso anno crea le scenografie teatrali per lo spettacolo dell’Aterballetto Sogno di una notte di mezza estate. Nel 2001 Guest of Honour all’8° Biennale del Cairo dove per l’occasione ha creato l’installazione Cairo-Cairo II dedicato al Nilo, formata da 80 anfore di argilla di produzione locale. In giugno a Venezia, in occasione della Biennale, la città gli dedica la mostra Waterfire al Museo Correr, un’importante rassegna delle sue opere più recenti basate sul tema dell’acqua e del fuoco, e la grandissima installazione nella Piazza San Marco creata per l’occasione. In ottobre il museo Guggenheim di Bilbao gli dedica una personale con la sua famosa installazione Roma II. Nel 2002 vince il concorso internazionale indetto dalla Loewe a Kronach dove realizza una gigantesca scultura elettronica all’aperto avente come tema l’acqua e il fuoco, e utilizza per la prima volta televisori climatizzati. A giugno dello stesso anno, a Roma, le Scuderie Papali del Quirinale si aprono all’arte contemporanea con una sua vasta antologica sempre con i temi dell’acqua e del fuoco dal titolo Plessi Paradiso Inferno che resta la più grande esposizione di opere storiche di Plesso presentate in Italia. A novembre Fabrizio Plessi inizia un’intensa collaborazione con Calvin Klein, creando per lui una serie di grandi installazioni in movimento a New York, Dallas e Parigi sul tema ricorrente dell’albero e del fuoco elettronico. Nel 2003 in occasione del Salone del Mobile a Milano, crea sotto la trecentesca Loggia dei Mercanti una nuova spettacolare e gigantesca installazione con dieci barche di fuoco capovolte che si muovono sulla testa dei visitatori stravolgendone ogni logica percezione. Dalla collezione Peggy Guggenheim di Venezia riceve l’incarico di creare un’opera inedita per il nuovo ingresso. Plessi studia allora Digital Fall, una delle sculture tecnologicamente più avanzate al mondo.
La Germania gli rende omaggio con la grande retrospettiva dal titolo Traumwelt a Berlino al Martin Gropius Bau. La mostra, che copre un’area di 5000 mq ed è dedicata alle contraddizioni e alle urgenze delle città del mondo, si può considerare la più vasta e più completa mostra dell’artista. Nel 2005 ad Artefiera espone per la prima volta con grande successo una nuova serie di cumuli di pietre, oniriche ed evocative, dal titolo Digital Stones. Ancora in Germania l’artista inizia una stretta collaborazione con l’industria automobilistica BMW con una serie di progetti in cui la ricerca automobilistica viene affiancata dalla poetica della creazione artistica in una simbiosi stimolante di materiali e forme. È invitato alla 51° Biennale di Venezia. In collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, per l’occasione Plessi realizza di fronte all’entrata della Biennale, ai Giardini, una nuova versione di Mare Verticale che emerge dall’acqua della laguna per 44 metri di altezza. Diventerà il simbolo della Biennale stessa.
Nel 2006 inizia una nuova collaborazione con la compagnia di danza italiana Aterballetto. Di Plessi sono la creazione, le scene e i costumi di Romeo&Juliet. In questi anni Plessi è presente con delle personali alle più importanti fiere d’arte in Europa e negli Stati Uniti tra cui Arte Fiera a Bologna, MiArt a Milano, Grand Palais a Parigi, Miami, Art Cologne, Vienna. Espone inoltre alla Galleria d’Arte Contini di Cortina d’Ampezzo e Venezia una serie di grandi installazioni e di grandi disegni sul tema costante della lava. Dal 2008 Plessi inizia un’importante collaborazione con Louis Vuitton in occasione dell’apertura degli spazi di Canton Road ad Hong Kong. Per l’occasione Plessi crea una nuovissima borsa tecnologica dotata di un televisore ultrapiatto a batterie con immagini d’oro liquido in continuo movimento. Questa creazione è da considerarsi la prima borsa digitale costruita al mondo. Nel 2009, durante la 53° Biennale di Venezia, inaugura a Ca’ D’oro la mostra L’anima dell’acqua, occupando il patio del palazzo con una monumentale flotta d barche veneziane munite di acqua azzurra digitale, in attesa di partire verso l’ignoto.
Nel 2010 Fabrizio Plessi crea per il Teatro Goldoni di Venezia le scenografie digitali dell’opera di Pirandello Vestire gli ignudi. Disegna e realizza nello stesso anno, questa volta per il Teatro La Fenice, il premio digitale alla carriera conferito a Grace Jones. Nell’isola della Maddalena in Sardegna, in occasione del Louis Vuitton Trophy, Plessi crea una delle sue più straordinarie videoinstallazioni Mari Verticali.
Nel 2011 Mariverticali col supporto di Luis Vitton è esposta alla 54 Biennale di Venezia nel Padiglione Venezia. Plessi propone qui una nuova visione della sua flotta digitale che si sviluppa in maniera simbiotica all’interno della struttura a emiciclo del Padiglione Venezia, che Arzanà Navi e Louis Vuitton restituiscono alla città dopo un consistente ed accurato restauro, riempiendone gli spazi con un grandioso concerto d’acque in continuo movimento e divenire. Sei imbarcazioni in acciaio nero emergono dall’oscurità mentre sui video schermi delle chiglie sono evocati suoni, correnti e flutti di simbolici mari. Mari verticali nei prossimi anni sarà presente in alcuni tra i più importanti musei de mondo - un viaggio nel viaggio.
LLaut Light, Palazzo della Llotja Palma de Majorca . Nel 2012 con la mostra Monumenta, nel Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei templi di Agrigento, l’artista espone 9 installazioni digitali, in contemporanea esibisce i progetti di LLaut Light a Venezia presso la Galleria Contini con la mostra BLU ed altri progetti alla mostra Il flusso della ragione al Palazzo della Ragione di Padova. Nel 2013 è presente a Mantova, nella bellissima Sala dei Giganti, con una mostra in grado di instaurare un armonioso dialogo con Giulio Romano e le sue maestose figure.
Attualmente, Fabrizio Plessi vive e lavora tra Venezia e Mallorca.
 
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