Accardi Vs Sanfilippo

Alessandro Celli

Nuovo Utente
Registrato
23/10/09
Messaggi
34.217
Punti reazioni
831
Gradirei dire due parole sulla Carla Accardi che sicuramente è fra i massimi esponenti dell’astrattismo italiano ma "forse" un pochino spravvalutata, almeno rispetto al ... marito:eek::eek:

Nel 1949 sposa il pittore Antonio Sanfilippo insieme al quale conosce Consagra e Turcato con i quali stabilisce rapporti di amicizia e di lavoro; frequenta, inoltre, Attardi, Dorazio, Guerrini, Maugeri, Perilli.

OPS:rolleyes:, di Perilli è doverosa una nota... da leggere in un fiato la Teoria dell’irrazionale geometrico.
Spettacolare quando afferma:
"Io non credo che il quadro sia oggetto d’arte, credo che sia oggetto di ricerca. Credo alla sequenza di ricerca che si attua come serie di procedimenti e gesti che si compiono in un arco di tempo determinato":clap:


Qui già rifletto sulle quotazioni ancora irrilevanti di Guerrini, Maugeri ed in parte il marito Sanfilippo (che faceva cose anche carine, no?) ............ per non parlare del suo amico Consagra e dei primi Perilli i primi, eh, non gli ultimi;);))

Partecipa con il gruppo a numerose collettive sia in Italia che all'estero; la sua prima mostra personale è alla Galleria Numero di Firenze, seguita nel '50 da quella alla Galleria Libreria Age d'Or di Roma.

Fino al 1952, l'opera di Carla Accardi si muove sulla linea della pittura costruttivo-concretista, per volgersi poi verso una ricerca fondata sulla poetica del segno che la porterà, a partire dal 1954, a realizzare opere articolate essenzialmente su insiemi di segmenti pittorici bianchi su fondi neri : DELIZIOSI.
A partire dagli anni Sessanta Carla Accardi recupera un linguaggio incentrato sul rapporto segno-colore, accentuando il valore cromatico in bicromie luminescenti. Nel 1964 è presente con una sala personale alla Biennale di Venezia, vabbè:o:o

Negli anni Ottanta la Accardi avvia una nuova ricerca, nella quale è tuttora impegnata: ma caspita, la Signora comunque sono quasi 50 anni che si ripete con una monotonia piacevole ma assidua sia nei toni che negli argomenti ........... eppoi si criticano i Corpora (con una lampante differenza di quotazioni, peraltro) per la sua serialità ! Poveraccio quel Corpora:mad:

E sulla serialità non mi dilungo, il senso del mio intervento è : a voi, la Carla Accardi, piace o la ritenete "monotona"?

Aggiungo, io adoro le Caseine.


Veniamo ad Antonio SanfilippoOK!OK!:

........ Sanfilippo è allievo di Carena.

Si iscrisse nel Partito Comunista Italiano seppur anni dopo disse: "I problemi di Guttuso non sono più i nostri" :p:p

Esplorò città e musei, gallerie e mostre all' aperto. Una giovinezza intensissima. L' entusiasmo gli fece superare ogni ostacolo. Poi, la folgorazione sulla strada di Parigi.

Nel corso di uno scambio Italia-Francia, infatti, Sanfilippo va nella Ville Lumière, con Consagra, Attardi, Turcato, Vespignani e l' Accardi.
Parigi vuol dire Picasso, Kandinsky, Magnelli. :eek:

L' astrattismo lo affascina. «La forma acquistava valore assoluto non essendo più legata al rispetto dell' oggetto», annota. E Consagra: «Trovammo la chiave che cercavamo Eravamo la generazione aperta all' Europa"
E' il momento di fare confronti, paragoni, scoperte.

L' operazione durerà tutta la vita. Sanfilippo aderisce a Forma 1.
Un tuffo nell' astratto, rinnegando il passato......................


Tratto dalla sua biografia.

Avete capito io da "che parte sto" ? eh eh eh :D:D

A voi pareri a riguardo, fra mercato e arte, come fosse fra prezzo e valore?
Ma no !!! tanto per divertirci!:):):):):):):)

PS, caro Mod. non è per Natale mi regali qualche faccina in più, sono ridotte al minino:bow::bow::bow:
 
Ultima modifica:
Ottimo post e complimenti ad Artebrixia. Io personalmente reputo Sanfilippo artisticamente superiore alla sia pur ottima Carla Accardi che, alla lunga continua a ripetere se stessa.
 
condivido.
i lavori di accardi bianco e nero sono comunque validi OK! poi scompare KO!

ma son tanti che fan questa fine :D
 
direi che concordo
anche se quello che in genere si vede dell'Accardi sono i lavori in vendita
mentre altri sono ben più sostanziosi ed intriganti
come la famosa tenda del '65

 
Io ritengo il marito Sanfilippo di gran lunga più bravo, poi la fortuna di aver fatto gli incontri giusti, le conseguenti mostre giuste, gli agganci giusti, negli anni hanno fatto pendere l'ago della bilancia a favore dell'Accardi.
Se però Sanfilippo non fosse morto prematuramente non so proprio come sarebbe andata a finire anche se io nel mio intimo un'idea ce l'ho ;)
 
Se però Sanfilippo non fosse morto prematuramente non so proprio come sarebbe andata a finire anche se io nel mio intimo un'idea ce l'ho ;)

Non vale!:angry::angry::angry:
Svelaci il tuo intimo, mi interessa....
avrebbe tradito la Carla per una più carina?
No, dai....:p
 
A me Carla Accardi è sempre piaciuta per il fatto che ha creato uno stile unico,sempre riconoscibile e che nonostante questa monotonia mi emoziona;certo come in tutte le produzioni artistiche ci sono le opere maggiori e quelle meno importanti fatto stà che personalmente non la trovo un artista sopravalutata anzi,visto il suo cv e se mi rapporto a certe cose che ho visto/vedo(e che noi tutti vediamo ma a volte facciamo finta di nulla perchè X ha detto che è un talento o perchè semplicemente ci si basa sul prezzo) credo debba ancora essere consacrata a livelli maggiori.Questo logicamente è un parere personale dato che la mia passione è incentrata maggiormente sull'arte Italiana e sugli artisti che durante la loro carriera sono riusciti a creare un proprio stile personale capace di distinguerli e renderli unici;per me Carla Accardi fà parte di questa categoria.

Grazie Artebrixia!Speriamo davvero in un risveglio culturale;l'arte non si può valutare in base al denaro....nel mercato ci sono troppe "bolle"....di sapone...e troppi artisti sottovalutati.
 
Rispondo con le parole di Luciano Pistoi "il mercante d'arte é il consigliere del principe", Allemandi (e con l'occasione saluto l'amico Rothko):
"... Accardi, con il suo segno che veniva da Capogrossi ma diventava poi qualcos'altro, di più.(...). La Accardi con i rotoli e poi con le 'tende' é uscita dal quadro e quando ci è ritornata la pittura era diversa da come l'aveva lasciata: di colpo, molta pittura moderna apparve come una cosa fastidiosa, vecchia. Sì, fu un periodo eccezionale: Carla Accardi, Castellani, Paolini, Fontana... Tutti sapevano di fare una cosa nuova."


poi è arrivato il pantografo :(
 
ricambio i saluti e mando baci non a te ma a chi sai te
;)
ecco la tenda del 1965 :read:



come dire l'uscita dal quadro e la conquista dello "spazio" è un'operazione che in Italia
si vedeva ben prima della nascita dell'arte povera
ma se manca più che il critico, il circuito ed il marketing
:bye:
 

Allegati

  • accardi tenda.jpg
    accardi tenda.jpg
    82,3 KB · Visite: 766
meglio l'Accardi, anche se costa di piu'.

Poi il fatto che Sanfilppo sia morto presto e costi poco, io lo vedo come indice negativo, non positivo. Insomma, la morte prematura avrebbe dovuto giocare a favore, se davvero avesse lasciato il segno... Tanto piu' che stiamo parlando di un artista anni '50-'60, periodo ultra sviscerato da critici e mercanti.

Sanfilippo non e' citato ne' dal Barilli ne' da Argan, mentre Dorfles lo cita incidenter tantum in una mera elencazione. La Accardi, invece, riceve un tributo ben diverso dalla critica (tanto per citare Dorfles "una delle piu' coerenti manipolatrci di personali alfabeti"). Poi, per carita', si puo' sempre sostenere che Argan/Barilli/Dorfles abbiano preso anche nel caso di Sanfilippo (dopo quello della Dadamaino:rolleyes:) un abbaglio clamoroso, ma tant'e'...:)

Detto questo, le quotazioni di mercato riflettono già quanto affermato dalla critica (l'Accardi costa abbastanza, mentre Sanfilippo si prende a cifre inferiori), per cui a chi piace Sanfilippo, fa bene a comprarlo.
 
Sanfilippo non e' citato ne' dal Barilli ne' da Argan, mentre Dorfles lo cita incidenter tantum in una mera elencazione. La Accardi, invece, riceve un tributo ben diverso dalla critica (tanto per citare Dorfles "una delle piu' coerenti manipolatrci di personali alfabeti"). Poi, per carita', si puo' sempre sostenere che Argan/Barilli/Dorfles abbiano preso anche nel caso di Sanfilippo (dopo quello della Dadamaino:rolleyes:) un abbaglio clamoroso, ma tant'e'...:)

Mi sembra di intravedere un metodo di indagine conosciuto... :D

Aggiungo che la Zevi lo cita solo negli elenchi di Forma1, che nel Dorfles-Vettese manca del tutto e che nel terzo volume de "l'arte del XX secolo" è citato solo in elenco.

In compenso però nella grande mostra di Palazzo Reale a Milano sull'astrattismo in italia Sanfilippo era ben rappresentato con tre belle opere illustrate a catalogo.

Un po' poco però in un decennio molto affollato di talenti.
 
Ecco;)
questo pezzo,
on line da ora qui:
Martini Arte - Arte moderna e contemporanea
è f a v o l o s o
124. ANTONIO SANFILIPPO
1923 - 1980

Senza titolo, 1963
Olio su tela, cm. 77 x 130
Firmato in basso a destra
Autentica Archivio Sanfilippo sul retro
Prov. Collezione Privata

Base d'asta un pò cara, eh?:rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
tra i due scelgo la signora accardi, sia per la possibile rivalutazione economica che per gusto personale.
Amo in particolare le opere bianche e nere, (oddio la giuventus....).
 
Ed è anche respingente alla pioggia (che però evidentemente c'è fuori... se tu sei dentro ;) )
 
Indietro