Visualizzazione Stampabile
-
La grandezza di questo Artista è la capacità di concepire e realizzare un'istallazione utilizzando"60 appendiabiti in legno" e trasfigurare un leader politico in una "Distilleria ideologica" ...; questo, caro Biagio, era l'aspetto che mi premeva sottolineare, non certo l'aspetto estetico, che in Arman (opere importanti: leggi poubelle ad esempio) non è mai preminente.
Comunque, grazie a entrambi per la possibilità di riflessione, pratica sempre più desueta ... e, non solo in campo artistico.
-
Hai perfettamente ragione
Per me comunque distilleria ideologica è un’opera super!
Buona Domenica
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
pa18
La grandezza di questo Artista è la capacità di concepire e realizzare un'istallazione utilizzando"60 appendiabiti in legno" e trasfigurare un leader politico in una "Distilleria ideologica" ...; questo, caro Biagio, era l'aspetto che mi premeva sottolineare, non certo l'aspetto estetico, che in Arman (opere importanti: leggi poubelle ad esempio) non è mai preminente.
Comunque, grazie a entrambi per la possibilità di riflessione, pratica sempre più desueta ... e, non solo in campo artistico.
Caro @pa grazie per il post e per avermi fatto notare il contenuto dell'opera, che avevo valutato solamente sotto il profilo estetico.
Proprio sul tema estetico vorrei dire che in Arman lo trovi invece molto presente. Magari non in tutte le opere, ma in tante certamente.
Infatti, come per ogni artista, le opere più riuscite sono quelle in cui il contenuto raggiunge una personale qualità estetica.
Addirittura le Poubelles, nonostante contengano scarti/rifiuti, possono alla fine essere più o meno belle esteticamente, e conseguentemente se messe a confronto tra loro, quelle più "belle" si possono individuare.
-
[...] Addirittura le Poubelles, nonostante contengano scarti/rifiuti, possono alla fine essere più o meno belle esteticamente, e conseguentemente se messe a confronto tra loro, quelle più "belle" si possono individuare.[/QUOTE]
Caro Biagio,
grazie per quanto scritto in privato, ma in riferimento al concetto quotato, permettimi di dire che con me sfondi un portone, nel senso che al post n° 327 scrivevo:
< petite Déchets Boureois, è la prima - o, comunque una delle prime - ideate ed assemblate da Arman; correva l’anno 1959. Tuttavia se le volete vedere un certo numero e l’evoluzione negli anni:Poubelles - Artworks - Official Website of ARMAN>
Ma, è soprattutto con questo tema che Arman si è occupato di sociale e non di estetica, evidenziando provocatoriamente uno dei temi più preoccupanti della nostra società dei consumi; solo oggi timidamente cerchiamo di arginare il problema della "monnezza/poubelle" con una poco sbandierata e ancor meno perseguita teoria della circolarità dei consumi, cioè tornando ad un utilizzo delle materie prime, in maniera molto più oculata e ad un riutilizzo dei materiali oltre che ad una possibilità di manutenzione che aumenti la vita degli oggetti medesimi.
In pratica, certi economisti più oculati, almeno negli scritti, stanno rivalutando la società degli anni '60, che ho vissuto, in cui ad esempio il cappotto (bene prezioso perché difendeva dai rigidi inverni) veniva aggiustato, magari girato o passato al fratello.
Con il problema dell'Africa, che noi occidentali abbiamo creato - derubandoli di tutto e persino della terra, che viene acquistata a 10 $ di affitto l'anno per migliaia di ettari - e che pare affliggerci così tanto che da mesi è oggetto della campagna elettorale permanente, ti sei mai chiesto quale fine fa tutto il cibo già pronto che avanza ogni giorno nei supermercati?
Ci siamo mai chiesti perché tutti coloro che parlano, che strepitano da un qualsiasi studio televisivo - proprio di immigrazione - sono vestiti quasi sempre alla stessa maniera, come se fuori fosse sempre primavera? potrei continuare, ma non è il caso ...
Questa, per me, è la grandezza e l'universalità del messaggio del Nouveau réalisme, quindi di Arman e compagni.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
pa18
[...] Addirittura le Poubelles, nonostante contengano scarti/rifiuti, possono alla fine essere più o meno belle esteticamente, e conseguentemente se messe a confronto tra loro, quelle più "belle" si possono individuare.
Caro Biagio,
grazie per quanto scritto in privato, ma in riferimento al concetto quotato, permettimi di dire che con me sfondi un portone, nel senso che al post n° 327 scrivevo:
< petite Déchets Boureois, è la prima - o, comunque una delle prime - ideate ed assemblate da Arman; correva l’anno 1959. Tuttavia se le volete vedere un certo numero e l’evoluzione negli anni:Poubelles - Artworks - Official Website of ARMAN>
Ma, è soprattutto con questo tema che Arman si è occupato di sociale e non di estetica, evidenziando provocatoriamente uno dei temi più preoccupanti della nostra società dei consumi; solo oggi timidamente cerchiamo di arginare il problema della "monnezza/poubelle" con una poco sbandierata e ancor meno perseguita teoria della circolarità dei consumi, cioè tornando ad un utilizzo delle materie prime, in maniera molto più oculata e ad un riutilizzo dei materiali oltre che ad una possibilità di manutenzione che aumenti la vita degli oggetti medesimi.
In pratica, certi economisti più oculati, almeno negli scritti, stanno rivalutando la società degli anni '60, che ho vissuto, in cui ad esempio il cappotto (bene prezioso perché difendeva dai rigidi inverni) veniva aggiustato, magari girato o passato al fratello.
Con il problema dell'Africa, che noi occidentali abbiamo creato - derubandoli di tutto e persino della terra, che viene acquistata a 10 $ di affitto l'anno per migliaia di ettari - e che pare affliggerci così tanto che da mesi è oggetto della campagna elettorale permanente, ti sei mai chiesto quale fine fa tutto il cibo già pronto che avanza ogni giorno nei supermercati?
Ci siamo mai chiesti perché tutti coloro che parlano, che strepitano da un qualsiasi studio televisivo - proprio di immigrazione - sono vestiti quasi sempre alla stessa maniera, come se fuori fosse sempre primavera? potrei continuare, ma non è il caso ...
Questa, per me, è la grandezza e l'universalità del messaggio del Nouveau réalisme, quindi di Arman e compagni.[/QUOTE]
:bow:
-
Dato che sono stato un po' approssimativo ed il tema invece è molto serio e preoccupante, rimedio:
Primo Rapporto “I padroni della Terra. Il land grabbing” di Focsiv, in collaborazione con Coldiretti. Sono 88 milioni gli ettari di terra fertile nel mondo che in 18 anni sono stati accaparrati da Stati, gruppi e aziende multinazionali, società finanziarie e immobiliari internazionali
[...] “Da alcuni anni ci segnalano i diversi organismi della Federazione come in tante parti del mondo vi sia la moltiplicazione di casi di interventi esterni, di governi e imprese, che cercano di accaparrarsi le risorse essenziali per la vita delle popolazioni – afferma Gianfranco Cattai, Presidente Focsiv -. In America Latina si è coniato un termine che sintetizza l’azione del land grabbing e di alcune operazioni ad esso collegate: ‘estrattivismo’. Termine utilizzato anche da Papa Francesco per indicare quelle azioni di governi e aziende multinazionali volte all’estrazione di risorse strategiche per il mercato internazionale: petrolio e idrocarburi, specie vegetali ed animali, nuovi metalli essenziali per la produzione di tecnologie, ma anche beni essenziali ed universali come terra ed acqua. Focsiv insieme a Cidse, l’alleanza delle Ong cattoliche internazionali per lo sviluppo sostenibile, è impegnata per l’introduzione di norme e politiche a difesa e per la crescita del potere delle comunità locali, attente alle pratiche messe in atto dai governi e dalle imprese; parallelamente si chiede alle istituzioni e a tutti i soggetti coinvolti, più responsabilità e una reale trasformazione dei modelli di produzione e consumo che oggi guidano l’estrattivismo e l’accaparramento delle risorse naturali. È necessario creare reti di collaborazione, come quella da quattro anni stretta con Coldiretti, per accrescere il potere delle comunità di far valere i diritti di chi lavora la terra, in Italia e nel resto del mondo”.
“Land grabbing”, cosi multinazionali e Stati si prendono le terre fertili – Articolo21
-
Per tornare un po' sul semi-serio e sul semi-scherzoso: hai voglia le Poubelles che avrebbe potuto fare Arman girando per Roma... :rolleyes:
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
pa18
[...] Addirittura le Poubelles, nonostante contengano scarti/rifiuti, possono alla fine essere più o meno belle esteticamente, e conseguentemente se messe a confronto tra loro, quelle più "belle" si possono individuare.
Caro Biagio,
grazie per quanto scritto in privato, ma in riferimento al concetto quotato, permettimi di dire che con me sfondi un portone, nel senso che al post n° 327 scrivevo:
< petite Déchets Boureois, è la prima - o, comunque una delle prime - ideate ed assemblate da Arman; correva l’anno 1959. Tuttavia se le volete vedere un certo numero e l’evoluzione negli anni:Poubelles - Artworks - Official Website of ARMAN>
Ma, è soprattutto con questo tema che Arman si è occupato di sociale e non di estetica, evidenziando provocatoriamente uno dei temi più preoccupanti della nostra società dei consumi; solo oggi timidamente cerchiamo di arginare il problema della "monnezza/poubelle" con una poco sbandierata e ancor meno perseguita teoria della circolarità dei consumi, cioè tornando ad un utilizzo delle materie prime, in maniera molto più oculata e ad un riutilizzo dei materiali oltre che ad una possibilità di manutenzione che aumenti la vita degli oggetti medesimi.
In pratica, certi economisti più oculati, almeno negli scritti, stanno rivalutando la società degli anni '60, che ho vissuto, in cui ad esempio il cappotto (bene prezioso perché difendeva dai rigidi inverni) veniva aggiustato, magari girato o passato al fratello.
Con il problema dell'Africa, che noi occidentali abbiamo creato - derubandoli di tutto e persino della terra, che viene acquistata a 10 $ di affitto l'anno per migliaia di ettari - e che pare affliggerci così tanto che da mesi è oggetto della campagna elettorale permanente, ti sei mai chiesto quale fine fa tutto il cibo già pronto che avanza ogni giorno nei supermercati?
Ci siamo mai chiesti perché tutti coloro che parlano, che strepitano da un qualsiasi studio televisivo - proprio di immigrazione - sono vestiti quasi sempre alla stessa maniera, come se fuori fosse sempre primavera? potrei continuare, ma non è il caso ...
Questa, per me, è la grandezza e l'universalità del messaggio del Nouveau réalisme, quindi di Arman e compagni.[/QUOTE]
:bow: per il tuo amore e conoscenza di Arman
e ancora di più OK! per il ....resto!
@pa18 scrivi più spesso su questo 3d: i tuoi interventi sono una boccata di ossigeno...
-
Dato che sono stato un po' troppo approssimativo cerco di rimediare (l'ho già inviato ma non lo trovo ... errore o altro :confused:) .. consiglio la lettura integrale; di seguito solo alcuni paragrafi:
[..] Suddiviso in cinque capitoli, il Rapporto è un lungo percorso che parte dall’analisi del fenomeno del land grabbing, utilizzando il database Land Matrix, per passare a fare il punto sulla normativa internazionale in materia di diritti umani e di promozione del diritto dei contadini alla terra, per poi entrare nel merito di due casi rilevanti di accaparramento in atto in Ecuador e in Myanmar ed infine per far il punto sull’impegno Focsiv e Cidse nell’accompagnare le comunità locali ad accrescere le proprie capacità per far fronte alle pressioni delle imprese e dei governi e migliorare le proprie condizioni di vita.
“Da alcuni anni ci segnalano i diversi organismi della Federazione come in tante parti del mondo vi sia la moltiplicazione di casi di interventi esterni, di governi e imprese, che cercano di accaparrarsi le risorse essenziali per la vita delle popolazioni – afferma Gianfranco Cattai, Presidente Focsiv -. In America Latina si è coniato un termine che sintetizza l’azione del land grabbing e di alcune operazioni ad esso collegate: ‘estrattivismo’. Termine utilizzato anche da Papa Francesco per indicare quelle azioni di governi e aziende multinazionali volte all’estrazione di risorse strategiche per il mercato internazionale: petrolio e idrocarburi, specie vegetali ed animali, nuovi metalli essenziali per la produzione di tecnologie, ma anche beni essenziali ed universali come terra ed acqua. Focsiv insieme a Cidse, l’alleanza delle Ong cattoliche internazionali per lo sviluppo sostenibile, è impegnata per l’introduzione di norme e politiche a difesa e per la crescita del potere delle comunità locali, attente alle pratiche messe in atto dai governi e dalle imprese; parallelamente si chiede alle istituzioni e a tutti i soggetti coinvolti, più responsabilità e una reale trasformazione dei modelli di produzione e consumo che oggi guidano l’estrattivismo e l’accaparramento delle risorse naturali. È necessario creare reti di collaborazione, come quella da quattro anni stretta con Coldiretti, per accrescere il potere delle comunità di far valere i diritti di chi lavora la terra, in Italia e nel resto del mondo”.
“Land grabbing”, cosi multinazionali e Stati si prendono le terre fertili – Articolo21
-
Allegati: 1
Caro Biagio, sono tornato a riflettere su "FLEURS" opera di cui hai postato una bellissima immagine relativa alla retrospettiva del 2001 ed ho trovato questo:
Fleurs (Flowers, 1959) is an historic piece: the very first monumental ‘accumulation’ Arman ever made. Organized as an artistic event in his hometown of Nice, Fleurs was destroyed as the artist could not afford to store it afterward.
Fleurs is one of Arman’s most successful examples of the genre he created: From an accumulation of common objects, he creates both a minimal and baroque sculpture. Creating a forest of 60 coat racks, he reinterprets a classic subject of art history – the still life of flowers. His logic works perfectly: Although a coat rack is nothing other than a piece of furniture; sixty of them create a new beast, an environmental piece. In an interview in 1992 with the French art critic Otto Hahn, Arman reflected: ‘In 1959, everything happens at the same time. I am like a gun stuffed with powder that asks only to leave. My language is organized, the different facets are articulated […] The object is the common denominator of my work. I then have two well-defined directions: accumulation and destruction […] The quantity creates a change, the object is canceled as an object.’Given its historical importance, Arman decided, on the occasion of his first retrospective in his native city in 2001, to recreate this fantastic piece.
Arman | Fleurs | Art Basel
p.s. cliccate il link di ARTBASEL ... e scoprirete altre opere ...