Più che alla linea... alla schiena. :'(
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Finita l'asta di Artcurial.
Con il mio "personal rèalisme" mi sono piuttosto avvicinato ai risultati:
lotto 31 salvato per un pelo con offerta di 100.000 alla riserva (+ diritti)
lotto 43 invenduto.
Allegato 2559733
Allegato 2559734
Per come la vedo, attualmente non c'è a un certo livello di spesa un target di potenziali compratori concretamente disposti a spendere tali cifre.
E questo vale anche per cifre ben inferiori.
Direi che la prima considerazione che mi viene in mente è che oggi qualcuno ha speso circa 125-130.000 euro e si è portato a casa uno dei più bei pezzi di Arman apparsi negli ultimi anni sul mercato di qualità museale; e che qualcuno a 100.000 (o forse 90 tolte le commissioni) ha lasciato andare un capolavoro di Arman...
In conclusione: si fa ancora a tempo a comperare, meglio se con prudenza (= con braccetto corto! ;))
Concordo, soprattutto sulle acquisizioni con il braccetto corto.
:bow::p Ciao!!
Per come la vedo io, dico che Arman Fernandez è in balia di se stesso.
La Famiglia, ancorché riunita, è incapace di gestire e/o fare Mercato, che è cosa diversa dalla Storia dell’Arte e dal valore storico di un Artista (presenza nei più importanti Musei del Mondo) e, le cui dinamiche sono “materia” molto complessa, che non si impara essendo moglie di … o di figlie di … : la dimostrazione è che la stessa Famiglia non è intervenuta a protezione dell'opera dell'Artista, che, invece avrebbero il dovere di proteggere se avessero a cuore ciò che il loro padre o marito gli ha lasciato!
E’ stata, persino, stupida e priva di ogni logica la scelta di proporre due opere così importanti e storiche nelle stessa sessione che si tenuta un lunedì sera a Parigi (non a New York) in un ’asta piuttosto scarna e in una città alle prese con ben altri problemi!
Pertanto, o la Famiglia decide di condividere la “torta” con un importante Mercante, oppure Arman dovrà resuscitare e ricominciare a produrre altre opere accattivanti, se preferite belle, come SARASATE'S GIPSY HAIR, altrimenti assisteremo ad altri invenduti o al più a svendite al ribasso di opere museali.
@pa la questione centra è quella che hai sollevato, ossia la Famiglia.
Ricordiamoci che fino a pochi mesi fa c'erano scintille incendiarie tra i vari componenti. Ora queste diatribe pare siano risolte, il che comporta una chiarezza per il mercato in quanto c'è un Archivio unico con un progetto di Catalogo Generale.
Il secondo aspetto è che la Famiglia deve trovare dei rapporti "privilegiati" con una galleria di livello o con un pool di gallerie. Quando questo succederà, penso la musica cambierà.
Per stare sull'attualità del caso specifico dell'asta: Artcurial è una casa d'asta parigina prestigiosa e la vendita era di buon livello. Peraltro se un privato porta loro un'opera, loro sono ben contenti (come qualsiasi casa d'aste) di inserirla nel catalogo; e se ne capitano due o tre meglio ancora.
Sinceramente ritengo che i venditori si siano rivolti ad una buona casa d'asta e non credo che accollandosi costi per spedire l'opera oltre oceano con relative tasse ecc le aggiudicazioni ne avrebbero beneficiato: il mercato di Arman fa fatica ovunque. Non è che a NY vada meglio che a Parigi o a Londra...
NB. "Interventi" in asta da parte della famiglia o di gallerie per "difendere" le opere NON li fa nessuno su nessun artista e NON vanno fatti.
Se galleristi o eredi difendessero le opere in asta, dovrebbero sborsare ogni mese centinaia di migliaia di euro e questo sarebbe impensabile; inoltre la consegenza sarebbe che tanti collezionisti metterebbero immediatamente in asta le loro opere - protetti dal "paracadute"- e questo creerebbe una spirale irrimediabile al ribasso permanente fino al collasso. La Famiglia non è una sorta di inesauribile portafogli a fisarmonica che elargisce denari ai collezionisti acquistando in asta le loro opere per evitare gli invenduti.
La "difesa" è un meccanismo sbagliato, che illo tempore qualcuno utilizzava ma da decenni si è capito che è un grave errore, e oggi nessuno lo fa più.
dal punti di vista del mercato sappiamo bene che la risposta forte e vigorosa su Arman non potrà esserci.
Difatti è penalizzato dal numero di opere prodotte, quindi la richiesta ha più scelte.
La sua sarà una risalita lenta ma costante come per tutti gli artisti che hanno prodotto molto.
Sempre che joint venture familiare regga.
NB. "Interventi" in asta da parte della famiglia o di gallerie per "difendere" le opere NON li fa nessuno su nessun artista e NON vanno fatti.
Natale è ancora relativamente lontano, quindi, se vuoi edulcorare una realtà ben peggiore va bene, ti dico che hai ragione, ma io continuerò a pensarla in altro modo; quanto agli Interventi, è ovvio che si devono solo su pezzi particolari e l'invenduto lo era molto particolare ancorché blasonato.
Quanto alle benemerite case d'asta, l'unica cosa che vogliono evitare come la peste è proprio l'invenduto perché significa guadagno = 0 ed infatti le stime sono sempre prudenziali, tendenti al basso, perché è solo matematica: una % di qualcosa diverso da zero è guadagno mentre la % di 0 =0 ... o sbaglio?
La casa d'asta la conosco e se ricordo bene detiene il record per Arman, ma i tempi cambiano e Parigi è diventata poco più di Milano dal punto di vista del mercato, ma anche questa è la mia opinione.
Concordando, le uniche piazze dove "piazzare" opere restano Londra e New York.
Sempre a mio parere.
:bow::p Ciao!! a tutti.
Ps, quelle asiatiche "pagano" altre problematiche. :D
@pa non mi pare di edulcorare la realtà, anzi, mi pare di essere stato sempre molto realista su Arman e sul suo mercato. Mi pare di essere stato il solo a ipotizzare due rischi di invenduto...
Semplicemente evidenziavo il discorso della "difesa in asta" che è una cosa che non si fa più da decenni, ed è giusto che sia così. Nè la famiglia nè le gallerie che rappresentano un artista dovrebbero mai entrare in quel perverso meccanismo, nè per opere minori nè per capolavori. Se vuoi ne possiamo parlare, ma ti assicuro che non solo non lo fa più nessuno, ma è un meccanismo dannoso per il mercato di qualsiasi artista, perchè le conseguenze sarebbero di gran lunga peggiori dei salvataggi. Gli invenduti non sono belli da vedere, ma almeno sono reali, e al prossimo giro i proprietari abbasseranno le pretese: quando il mercato è così o si evita di vendere o per forza si è obbligati ad abbassare le richieste.
Poi sul discorso delle casa d'aste, è evidente che quello che dici è giusto: nessuno vorrebbe fare degli invenduti. Ma è normale che gli invenduti li facciano tutti, anche se sperano di vendere. Certe aste fanno il 50% di invenduto.
La scelta dei collezionisti di vendere da Artcurial non la trovo così criticabile: probabilmente sono collezionisti parigini e si sono rivolti ad una rinomata casa d'aste della capitale. Non c'è da farsi l'illusione che a Londra o NY le opere di Arman facciano meglio. Il mercato è unico ed è interconnesso. Quindi non ha molto senso per un collezionista francese spendere delle migliaia di euro per far trasportare un'opera a NY con il rischio che poi vada ugualmente inventuda (ma sobbarcandosi dei costi in anticipo).
Se un collezionista Italiano ha un Arman, tendenzialmente lo porta a vendere in asta a Milano, allo stesso modo un francese è quindi normale che porti il suo Arman in asta a Parigi. In ogni caso ormai con internet le quotazioni sono livellate ovunque, che sia Milano, Londra, Parigi o New York. Non cambia nulla.
dimentichi direi il mercato tedesco