varoon
Ciao Fellini
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Visto che abbiamo parlato di artisti poliedrici, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di Robert Longo. Credo lo conosciate tutti come artista, ma forse pochi sanno che Longo è il regista di Jonny Mnemonic e ha diretto molti video (tra cui Bizarre Love Triangle dei New Order, Peace Sells dei Megadeth e The One I Love dei R.E.M.)
Una carriera che prese avvio in una esuberante New York nei primissimi anni ‘80, insieme ad un gruppo giovani promettenti, dai nomi oggi celebri, quali David Salle, Jeff Koons, Peter Halley, Jean Michel Basquiat, solo per citarne qualcuno.
Essi proponevano opere spesso pittoriche, dal forte impatto visivo, a volte tormentate, ma sempre fruibili da un vasto pubblico e soprattutto vendibili, condizione che marcava la differenza con gli splendidi lavori degli artisti concettuali del decennio precedente, di fatto amatissimi dalla critica e dai direttori dei musei, ma che avevano assunto lo status un po' effimero della poesia, difficilmente trovavano spazio nel mercato dell'arte.
Questa nuova generazione di artisti non si riunirono mai sotto un'etichetta comune, ciascuno di essi portava avanti una progettualità molto individuale, quasi tutti ricercavano nelle immagini sublimate dai media, la materia grezza per i loro opere e amavano soprattutto affondare le mani nella variegata congerie dell'usuale quotidiano, sottolineando la sempre più impellente necessità di ritualità collettive, nelle quali la gente voleva identificarsi ed al tempo stesso mettendo a nudo la mancanza di complessità della nostra esistenza.
Robert Longo prese presto le distanze dal gruppo, da subito si capiva che apparteneva ad un mondo a parte. Nei anni glamourous della new wave esponeva armi da fuoco stampate su manifesti che potevano essere appesi sui billboard pubblicitari.
Men in the cities alla fine degli anni '70 lo fece conoscere al grande pubblico. Erano poster disegnati mano, dove le figure danzanti, sofferenti e contorte erano riprodotti a scala umana.
I modelli per i suoi lavori li prendeva a prestito dalla cronaca, dal cinema o dalle video clip musicali. In pochi anni le sue opere diventano sempre più dure, imprevedibili. Realizzava teste di squali con la bocca spalancata (la serie degli Shark ), bombe che esplodono e le armi da fuoco riprodotte in serie scuotevano il pubblico delle gallerie e dei musei.
Proprio in quel momento, in cui il milieu artistico lo elevava ad artista cult decise di lasciare gli Usa per trasferirsi in Europa, Qui sarà determinante l'incontro con il regista tedesco Rainer Werner Fassbinder, di cui sposerà la sua prima attrice Barbara Sukova.
Ci sono ancora le grandi onde impetuose ed incredibilmente minacciose (Monsters), i Combine Painting – nei quali sottolineando la pratica messa a punto da Robert Rauschenberg – assembla immagini diverse, seguendo un associazione mentale assolutamente Joyciana. Le Black Flags realizzate in metallo nero ci appaiono come simboli svuotati del loro significato; ma anche le serie dedicata ai bambini, ritratti su fondo nero; Men in the Cities e i Bodyhammers, le pistole, che puntano dirette al visitatore.
Robert Longo a Nizza - Il Sole 24 ORE
Le opere di Longo:
ROBERT LONGO - Works
.
Una carriera che prese avvio in una esuberante New York nei primissimi anni ‘80, insieme ad un gruppo giovani promettenti, dai nomi oggi celebri, quali David Salle, Jeff Koons, Peter Halley, Jean Michel Basquiat, solo per citarne qualcuno.
Essi proponevano opere spesso pittoriche, dal forte impatto visivo, a volte tormentate, ma sempre fruibili da un vasto pubblico e soprattutto vendibili, condizione che marcava la differenza con gli splendidi lavori degli artisti concettuali del decennio precedente, di fatto amatissimi dalla critica e dai direttori dei musei, ma che avevano assunto lo status un po' effimero della poesia, difficilmente trovavano spazio nel mercato dell'arte.
Questa nuova generazione di artisti non si riunirono mai sotto un'etichetta comune, ciascuno di essi portava avanti una progettualità molto individuale, quasi tutti ricercavano nelle immagini sublimate dai media, la materia grezza per i loro opere e amavano soprattutto affondare le mani nella variegata congerie dell'usuale quotidiano, sottolineando la sempre più impellente necessità di ritualità collettive, nelle quali la gente voleva identificarsi ed al tempo stesso mettendo a nudo la mancanza di complessità della nostra esistenza.
Robert Longo prese presto le distanze dal gruppo, da subito si capiva che apparteneva ad un mondo a parte. Nei anni glamourous della new wave esponeva armi da fuoco stampate su manifesti che potevano essere appesi sui billboard pubblicitari.
Men in the cities alla fine degli anni '70 lo fece conoscere al grande pubblico. Erano poster disegnati mano, dove le figure danzanti, sofferenti e contorte erano riprodotti a scala umana.
I modelli per i suoi lavori li prendeva a prestito dalla cronaca, dal cinema o dalle video clip musicali. In pochi anni le sue opere diventano sempre più dure, imprevedibili. Realizzava teste di squali con la bocca spalancata (la serie degli Shark ), bombe che esplodono e le armi da fuoco riprodotte in serie scuotevano il pubblico delle gallerie e dei musei.
Proprio in quel momento, in cui il milieu artistico lo elevava ad artista cult decise di lasciare gli Usa per trasferirsi in Europa, Qui sarà determinante l'incontro con il regista tedesco Rainer Werner Fassbinder, di cui sposerà la sua prima attrice Barbara Sukova.
Ci sono ancora le grandi onde impetuose ed incredibilmente minacciose (Monsters), i Combine Painting – nei quali sottolineando la pratica messa a punto da Robert Rauschenberg – assembla immagini diverse, seguendo un associazione mentale assolutamente Joyciana. Le Black Flags realizzate in metallo nero ci appaiono come simboli svuotati del loro significato; ma anche le serie dedicata ai bambini, ritratti su fondo nero; Men in the Cities e i Bodyhammers, le pistole, che puntano dirette al visitatore.
Robert Longo a Nizza - Il Sole 24 ORE
Le opere di Longo:
ROBERT LONGO - Works
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