Se l'arte non è amata prima o poi si vendica

Arsonist

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Se esplode la bolla dell'arte

La finanza ha preso il posto dell'estetica. Ma affari
(e creatività) sono in pericolo


Prima di diventare come un hedge fund, l'opera d'arte ha avuto diverse finalità: devozionale nel Medioevo, estetica e testimoniale nel Rinascimento, auto-riflessiva nelle Avanguardie... Oggi, dopo aver attraversato la stagione della sua riproducibilità tecnica (dal titolo dell'opera di Walter Benjamin del 1936), l'arte sta implodendo nell'epoca della sua riproducibilità finanziaria.
Arte e denaro sono spesso stati amici. «Le grandi famiglie di banchieri toscani hanno lasciato testimonianze del proprio talento finanziario non solo accumulando fortune, ma anche traducendole in opere d'arte che sono divenute parte del patrimonio culturale», ricorda infatti Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, dove è in corso la mostra I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità (sino al 22 gennaio). Ma a quel tempo, i banchieri commissionavano opere per accreditarsi a un superiore rango sociale, non per giochi speculativi. L'arte nell'epoca della sua finanziarizzazione, invece, oltre a essere chiave d'accesso all'élite postmoderna è diventata come un derivato finanziario. Soprattutto l'arte contemporanea, che arte non è in quanto un oggetto diventa tale solo «consegnandosi alla distesa dei tempi» (come affermato dal filosofo Hans Georg Gadamer), ovvero attraverso un'attribuzione di valore plurigenerazionale. Pertanto, coloro che negli ultimi anni hanno acquistato arte contemporanea, hanno in mano promesse di valore, non valori effettivi. Hanno fatto investimenti di tipo simbolico, che la crisi sta erodendo.
Clicca sull'immagine per leggere Il borsino delle opere


UN GIOCO DI SEGNI
Le opere contemporanee sono promesse di valore perché create - o prodotte - nell'età del capitalismo finanziario. Come spiega Mark C. Taylor della Columbia University in Financialization of Art, «mentre nelle precedenti forme di capitalismo (agricoltura, beni industriali e di consumo) la gente scambiava soldi con beni materiali o lavoro, nel capitalismo finanziario si crea ricchezza attraverso la circolazione di segni. E così anche l'arte è diventata un gioco di segni senza referenza, un astratto strumento finanziario all'interno di un circolo il cui fine è la proliferazione di segni finanziari. Quando l'arte della finanza diventa la finanza d'arte, l'arte non è più solo una merce, ma è moneta di scambio per hedge fund e fondi di private equity; viene scambiata come qualsiasi altro strumento finanziario».
Questo processo partì con Andy Warhol negli anni Settanta anche a seguito di scelte politiche. «La recessione post guerra del Vietnam e la crisi petrolifera del 1973 crearono le condizioni perché l'America creasse un mercato globale di finanziarizzazione fondato su valori simbolici dove - spiega ancora Taylor - la ricchezza viene generata dalla circolazione di segni in un gioco apparentemente infinito. L'arte si è inserita pienamente in questa narrazione».
DERIVATI DI DERIVATI
Espressione tipica di questa era è stata l'affermazione di artisti apolidi, che sono apparsi più globali e quindi rispondenti al grande gioco della smaterializzazione. Questi artisti sono diventati talvolta flatus vocis propagandati da galleristi e collezionisti sostenuti da creatori di consenso operanti in deroga a qualsiasi metodo critico. Si è così passati, parafrasando Oscar Wilde, dal Critico come artista al «finanziere come artista». Il finanziere, infatti, è diventato il creatore del creatore (l'artista). E l'artista una pedina inserita nel gioco dello scambio finanziario. Grandi collezionisti come Pinault, Arnault, Abramovich, finanzieri internazionali, magnati cinesi o sauditi, tycoon e petrolieri si possono scambiare indifferentemente Damien Hirst, hedge fund o altri «giocattoli»...
Questa finanziarizzazione dell'arte, in crisi dal 2008 e ora di nuovo fuori controllo, si è caratterizzata per due aspetti. Il primo è stato l'uso dell'arte come griffe per una produzione mass market sovraquotata («derivato» del «derivato»); il secondo l'esplosione della bolla speculativa, che ha investito l'arte come un «future».
Koons e Murakami hanno dato corso alla prima prospettiva creando opere empatiche ma propedeutiche alla produzione di oggetti di massa ad alto costo. Koons lo ammette con piglio da tele-evangelista: «Cerco di fare lavori che facciano sentire le persone bene con se stesse». Per quanto ciò possa apparire spregiudicato, non è lontano dal fine che Schopenhauer affida all'estetica: la liberazione dalle contingenze quotidiane. Con i suoi colti e pop Superflate, Murakami sublima questa prospettiva finalizzando la pratica artistica alla creazione di un asset commerciale indistinguibile da quello di una normale azienda di media o di gadget. La sua ditta Kaikai Kiki Co. include infatti «la produzione di eventi e di merci», vende dipinti, video, t-shirt, portachiavi, tappetini per mouse e borse Louis Vuitton in tiratura limitata da 5 mila dollari.
LE OPERE E LE AZIONI
Ma l'aspetto più rilevante è l'esplodere della bolla finanziaria dell'arte come un «future». Gli scricchiolii non sono recenti. L'industriale giapponese Ryoei Saito ha acquistato Il ritratto del dottor Gachet di Van Gogh nel 1990 per l'allora prezzo record di 82,5 milioni di dollari per accedere all'élite finanziaria. Ma il suo impero è crollato, lui è scomparso nel 1996 e, con lui, anche il dipinto. A questo episodio non è stata data importanza e nemmeno alla caduta del Nasdaq. «Il mercato d'arte ha continuato a seguire quello della finanza perché in mano ai finanzieri/collezionisti», ha ammesso recentemente Bijan Khezri, tra i maggiori finanzieri svizzeri. E così i gruppi d'investimento hanno continuato ad acquistare arte. Ma dopo una crescita incessante, all'inizio del 2008 il mercato dell'arte è entrato in una vertiginosa turbolenza, «non ha resistito alla crisi dei subprime e - come afferma Thomas Gehrig dell'Università di Vienna - la bolla è scoppiata». Il mercato è sceso ai minimi, prima che recuperasse nei due anni successivi. Nel 2011, tuttavia, questo mercato ha ripreso a segnare un brusco meno 20,9%, confrontabile con il meno 1,5% di Standard & Poor's 500 (l'indice dei titoli a maggiore capitalizzazione della Borsa di New York) e con il meno 27,5% dell'Ftse Mib (il più significativo indice azionario della Borsa italiana; dati Monte dei Paschi di Siena). Per il solo mercato dei dipinti la quota 2011 è del meno 17,9 per cento. E sebbene nel quinquennio resti in terreno positivo, dai massimi di inizio 2008 questo indice è sceso del 58,1 per cento.
Nonostante le ultimissime aste di Miami siano andate bene per Hirst e Kelly, in quelle di novembre a New York, Sotheby's e Christie's hanno collezionato un 40% di invenduto: «Non ci lamentiamo, poteva andare molto peggio», hanno commentato i vertici delle case d'asta. Forse non sbagliano: Art Tactic, grande società di ricerca nel mercato dell'arte, prevede una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi del 35-40 per cento.
Di fatto siamo passati «dall'incubo di perdere l'appuntamento con il capolavoro alla paura di restare intrappolati con opere che sarà sempre più difficile liquidare», ha scritto il giornalista d'arte Antonio Galdo. «Sul mercato dell'arte si sta verificando lo stesso fenomeno di fuga dal rischio che caratterizza il mercato finanziario - focalizza Lorenzo Bini Smaghi -. Ciò determina uno spostamento delle preferenze verso artisti sicuri e una divaricazione delle quotazioni a sfavore degli artisti piu giovani. Inoltre, il progressivo spostamento verso l'Asia del motore di sviluppo economico e dell'accumulazione di ricchezza ha già fatto della Cina il primo mercato d'arte, e questo tenderà a favorire l'arte di quel Paese».
AVANTI CINA
Ma quest'arte che verrà sarà ancora nelle mani dei banchieri? Forse, ma non occidentali. Anche se nel corso del forum Finance and the Arts organizzato da Palazzo Strozzi - con la partecipazione di personalità come il governatore della Bank of England, Mervyn King, esponenti della Federal Reserve, l'amministratore delegato di Sotheby's, Bill Ruprecht, l'italiano Francesco Micheli -, il 44% dei finanzieri presenti ha dichiarato che il mercato dell'arte resterà in Occidente, mentre per il 37% è già in Oriente (lo riferisce Tim Parks su «The Guardian»), e la Cina è già oggi il secondo mercato d'arte del mondo.
La Cina e altri Paesi orientali, entrati più tardi nell'azzardato gioco dell'arte finanziarizzata, si sono solo in parte ritirati dal mercato. Anche perché «in Cina si stanno realizzando 1.000 musei e il 5% del Pil nel 2016 andrà alla cultura», riferisce Li Guochang, presidente del maggiore museo privato cinese. Ma questo, per l'arte, non è detto che sia un bene. Se la produzione segue la finanza, non è detto che anche la qualità creativa la segua. «I Paesi ricchi possono comprare di più - afferma Adrian Wooldridge di «The Economist» -, ma (ovviamente, ndr) questo non assicura che diventeranno dei grandi creatori d'arte». E si chiede, a questo proposito, Susan Moore del «Financial Times»: «Può sorgere una creatività regionale ad Abu Dhabi oppure a Hong Kong, dove non esiste l'educazione artistica nelle scuole»?
L'esito dell'arte nell'età della finanziarizzazione è, dunque, oltre alla perdita di valore economico, anche quello di una perdita di creatività. Forse qualche speranza resta in Europa, secondo Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi. «La mia convinzione è che la chiave per una dinamica e sostenibile futura scena artistica è basata sul bilanciamento di istituzioni pubbliche, scuole, collezionisti... Senza queste diversità ed equilibrio non avremo altro che un susseguirsi di effimere bolle speculative». In fondo, si può riassumere l'intero quadro con una storica battuta della scomparsa gallerista milanese Claudia Gian Ferrari: «Se l'arte non è amata prima o poi si vendica».
Pierluigi Panza

Se esplode la bolla dell'arte - Corriere della Sera
 
caro arsonist
è sempre un piacere leggerti
anche quando citi!

PS
hai letto che è morta Cita? a 80 anni dicono....
verità o bufala?
 
Non Rispondo nel merito, perchè non ho nè competenze nè titoli,
però sento spontaneo farTi i complimenti per gli stimoli che dai e per come li poni.
Ciao
 
letto, letto. secondo me è una bufala.
 
caro arsonist se si continua a comprare giovani rampanti ( sostenuti da carrozzoni costruiti ad hoc) con occhi a mandorla oppure indiani, pakistani, tedeschi e chi più ne ha più ne metta nella speranza che come i derivati facciano il botto nel breve/medio periodo , prima o poi il botto si rischia di farlo eccome e quindi l'arte prima o poi potrebbe vendicarsi.:yes:
Ti consiglio spassionatamente leggendo i tuoi vari post ad orientarti verso artisti con una storia ed un mercato consolidato e per consolidato mi riferisco ad artisti sulla breccia da almeno un trentennio con vendite costanti in tutto il globo terracqueo, forse si pagherà qualcosa in più ma almeno il rischio è decisamente più basso che l'arte possa vendicarsi :rolleyes:
Ovviamente il discorso vale se parliamo di arte come investimento , mentre per piacere personale tutto è accettabile ma questo è ovvio:)
 
Ultima modifica:
Io amo l’arte e perciò la sera vado a dormire tranquillo. :)


Ti ringrazio del consiglio ma per me collezionare è il piacere della scoperta, è il mio momento creativo che con tutto il rispetto non intendo delegare. Il piacere di sbagliare da solo, scrisse un grande forumista di clubart, è sublime.


In ogni caso dovessi mai scoprire qualche opera del passato che mi entusiasma, stai pur certo che se è nelle mie possibilità, la compro.;)
 
Dove c'è gusto non c'è perdenza!:yes:
Anche a me farebbe gola possedere opere di grandi maestri!
Ma credo certamente che tutti in arte,anche i grandi ed inarrivabili maestri siano stati emergenti!Non ho mai conosciuto nessuno che sia stato da subito "un Grande".Addirittura molti dei nomi oramai noti a tutti durante la loro attività sono stati disprezzati e sono morti in disgrazia(artistica).Oggi invece costano....e tanto anche.Poi può essere che mi sbaglio e sono pronto a chiedere scusa:bow:
 
:clap::clap: bravisssimo arsionist, ma non e' una novtà, lo aveva gia detto
ben lewis nel suo bellissimo documentario " the great contemporary art bubble......"

p.s. cita non è una bufala.<la bufala e' che era un maschietto......

auguri a tutti e buon'anno a tutti
 
Grazie!

bell'articolo, grazie Arsonist. Bellissimo il pezzo "Quando l'arte della finanza diventa la finanza d'arte, l'arte non è più solo una merce, ma è moneta di scambio...". Lo metterò in firma!
 
caro arsonist se si continua a comprare giovani rampanti ( sostenuti da carrozzoni costruiti ad hoc) con occhi a mandorla oppure indiani, pakistani, tedeschi e chi più ne ha più ne metta nella speranza che come i derivati facciano il botto nel breve/medio periodo , prima o poi il botto si rischia di farlo eccome e quindi l'arte prima o poi potrebbe vendicarsi.:yes:
Ti consiglio spassionatamente leggendo i tuoi vari post ad orientarti verso artisti con una storia ed un mercato consolidato e per consolidato mi riferisco ad artisti sulla breccia da almeno un trentennio con vendite costanti in tutto il globo terracqueo, forse si pagherà qualcosa in più ma almeno il rischio è decisamente più basso che l'arte possa vendicarsi :rolleyes:
Ovviamente il discorso vale se parliamo di arte come investimento , mentre per piacere personale tutto è accettabile ma questo è ovvio:)

Ma sarai una sagoma:D
 
Ma sarai una sagoma:D

Vorron secondo te è uno scherzo :confused:
Arsonist da signore rispondi pacatamente e accogli l'invito ma......... pensi realmente di spostare l'obiettivo sugli storicizzati :confused: Io non ci credo assolutamente :no::no::no: Starai mica invecchiando :D:D
 
Grande ChrisOK!

Mi faceva sorridere questa sequenza di post di artepassion:D

Appena iscritto, con Claudio

per tanto tempo mi sono limitato a leggere questo forum da ospite però da oggi ho deciso di registrami per dire la mia visto che da tempo leggevo una moltitudine di informazioni che non condividevo.
Orbene, pur complimentandomi con il sig. Claudio Borghi per la sua bella collezione di arte astratta, ritengo assai bizzarra ed imprecisa questa sua classifica .....

... poi con Chris...
per precisare rappresento che sono il palese disaccordo con le pesanti affermazioni di cris70.

...con Fox...

Lei poi è davvero surreale nel suo dire tant'è che sono basito :eek:

... poi me, Claudio e credo di nuovo Fox...

Comunque prossimamente comprerò un Cingolani :rolleyes:, un astrattista del Gruppo di Como :rolleyes:con Radice in primis.......ma Rho non è secondo :rolleyes: , poi aspetta che vado a rileggere i vari post che aggiungo altri nomi....:D

aggiungo a posteriori che tra gli altri comprerò sicuramente Alberto Biasi(non mi posso certo lasciar sfuggire il primo dei cinetici :rolleyes:) :D:......ma ce ne sono altri ancora ma non ho voglia di leggere a ritroso..............:cool: ovviamente spero di non essere preso sul serio :bye:

...adesso Arsonist...

caro arsonist se si continua a comprare giovani rampanti ( sostenuti da carrozzoni costruiti ad hoc) con occhi a mandorla oppure indiani, pakistani, tedeschi e chi più ne ha più ne metta nella speranza che come i derivati facciano il botto nel breve/medio periodo , prima o poi il botto si rischia di farlo eccome e quindi l'arte prima o poi potrebbe vendicarsi.:yes:
Ti consiglio spassionatamente leggendo i tuoi vari post ad orientarti verso artisti con una storia ed un mercato consolidato e per consolidato mi riferisco ad artisti sulla breccia da almeno un trentennio con vendite costanti in tutto il globo terracqueo, forse si pagherà qualcosa in più ma almeno il rischio è decisamente più basso che l'arte possa vendicarsi :rolleyes:
Ovviamente il discorso vale se parliamo di arte come investimento , mentre per piacere personale tutto è accettabile ma questo è ovvio:)

... chi sarà il prossimo?:terrore::p

e soprattutto, quando artepassion si rivelerà a noi?:wtf:

(il nuovo giallo di Natale:read:)

NB: si scherza, eh?:D
 
Artepassion convertiti ed entra nella "squadra"...:rotfl::rotfl::rotfl:
NB: si scherza eh?:D
 
ma io mi sento già organico al forum pur essendo uno spirito libero :eek:
Credetemi il mio fine non è osteggiare determinati forumisti che vedo godono di alta considerazione tra gli iscritti come ad esempio il sig. Borghi o addirittura il moderatore Varoon ma ho aderito a questa comunità per dire in libertà di coscienza quel che ritengo giusto nel pieno rispetto delle regole sperando di poter essere utile a tutti.
Saluti cordiali :)
 
Vorron secondo te è uno scherzo :confused:
Arsonist da signore rispondi pacatamente e accogli l'invito ma......... pensi realmente di spostare l'obiettivo sugli storicizzati :confused: Io non ci credo assolutamente :no::no::no: Starai mica invecchiando :D:D


ma se sono un ragazzino :rolleyes::rolleyes::D
 
ma io mi sento già organico al forum pur essendo uno spirito libero :eek:
Credetemi il mio fine non è osteggiare determinati forumisti che vedo godono di alta considerazione tra gli iscritti come ad esempio il sig. Borghi o addirittura il moderatore Varoon ma ho aderito a questa comunità per dire in libertà di coscienza quel che ritengo giusto nel pieno rispetto delle regole sperando di poter essere utile a tutti.
Saluti cordiali :)

Caro Artepassion, qui nessuno mette in discussione la libertà di pensiero e di scritto, ci mancherebbe. Come disse qualcuno "non condivido ciò che pensi ma mi batterò perchè tu lo dica" :grrr:
Però emerge oramai da un pò di tempo da parte di alcuni che io continuo a definire amici del forum e come giustamente ha evidenziato Varoon nel tuo caso, un continuo denigrare le posizioni altrui e innalzarsi a profeta su cosa si deve e cosa non si deve fare :angry:
A titolo di esempio il suo ultimo messaggio ad Arsonist ammetterai che non è dei più carini :wall: Il motivo è semplice, se tu avessi avuto modo di conoscerlo personalemnte come è successo a me, oltre ad apprezzare la sua signorilità che emerge nella sua risposta al tuo post, dopo 5 minuti avresti anche capito quanto grande è la sua sensibilità e conoscenza del mondo dell'arte a partire dalle prime mostre dei grandi americani in quel di Napoli. Non voglio incensare nessuno ma raccontare a lui cosa si deve e cosa ...... non si deve fare no!!! :no:
Detto questo io onestamente non penso che qui ci siano gruppi o squadre che parteggiano per Claudio, Varoon o chi altri. Nel mio caso cerco sempre di capire i punti di vista altrui e mai di imporre i miei, non penso che questo sia un limite o un modo "per farmi accettare da qualcuno" :mad: semplicemente forse è buona educazione e una profonda consapevolezza che in questo ns mondo il .......... DUBBIO :mmmm: è la migliore delle armi che ognuno di noi ha nei confronti di se stesso. Troppe certezze a volte di fanno picchiare la testa :wall::wall:
Tanti Auguri di un Buon 2012 :cincin: con l'Augurio per tutti di conoscerci personalmente alla prima occasione e poter tutti insieme sorridere delle ns certezze magari ammirando un'opera di Norbert-Bisky mentre ascolti, ridendo come un matto :rotfl:, come qualcuno abbia cercato di smontare il lunotto della sua macchina per portarlo personalmente a 1000 km di distanza ad una mostra di amici ;)
 
questo del lunotto non la sapevo proprio...
ma davvero????

e che diamine
venivo io col mio semifurgone smontabile ed oramai pluriammaccato
sin nelle fertili lande dei bisky italiani
:ops:
 
Caro Artepassion, qui nessuno mette in discussione la libertà di pensiero e di scritto, ci mancherebbe. Come disse qualcuno "non condivido ciò che pensi ma mi batterò perchè tu lo dica" :grrr:
Però emerge oramai da un pò di tempo da parte di alcuni che io continuo a definire amici del forum e come giustamente ha evidenziato Varoon nel tuo caso, un continuo denigrare le posizioni altrui e innalzarsi a profeta su cosa si deve e cosa non si deve fare :angry:
A titolo di esempio il suo ultimo messaggio ad Arsonist ammetterai che non è dei più carini :wall: Il motivo è semplice, se tu avessi avuto modo di conoscerlo personalemnte come è successo a me, oltre ad apprezzare la sua signorilità che emerge nella sua risposta al tuo post, dopo 5 minuti avresti anche capito quanto grande è la sua sensibilità e conoscenza del mondo dell'arte a partire dalle prime mostre dei grandi americani in quel di Napoli. Non voglio incensare nessuno ma raccontare a lui cosa si deve e cosa ...... non si deve fare no!!! :no:
Detto questo io onestamente non penso che qui ci siano gruppi o squadre che parteggiano per Claudio, Varoon o chi altri. Nel mio caso cerco sempre di capire i punti di vista altrui e mai di imporre i miei, non penso che questo sia un limite o un modo "per farmi accettare da qualcuno" :mad: semplicemente forse è buona educazione e una profonda consapevolezza che in questo ns mondo il .......... DUBBIO :mmmm: è la migliore delle armi che ognuno di noi ha nei confronti di se stesso. Troppe certezze a volte di fanno picchiare la testa :wall::wall:
Tanti Auguri di un Buon 2012 :cincin: con l'Augurio per tutti di conoscerci personalmente alla prima occasione e poter tutti insieme sorridere delle ns certezze magari ammirando un'opera di Norbert-Bisky mentre ascolti, ridendo come un matto :rotfl:, come qualcuno abbia cercato di smontare il lunotto della sua macchina per portarlo personalmente a 1000 km di distanza ad una mostra di amici ;)

credimi non voglio imporre le mie idee, tra l'altro a riprova di ciò io non ho indicato come contraltare nomi di Artisti su cui ritengo si possano fare grandi investimenti nonostante ne abbia un bel pò in collezione.
Quello che ho detto poi ad arsonist mi sembra sostanzialmente corretto, infatti gli ho fatto solo notare che poichè mi sembra assai orientato e ferrato sulla contemporary art degli ultimi anni mi sentivo di suggerirgli di estendere la sua visione anche su artisti storicizzati italiani e stranieri agganciandomi al suo post che ritengo si attagli perfettamente alle stelle improvvise di giovani virgulti arrivati a costare cifre astronomiche, quelli cioè che a mio avviso lasciano l'illusione a quella pletora di collezionisti speranzosi di fare ottimi affari nel breve pensando che il miracolo( tutto figlio della speculazione di questi ultimi anni) possa ripetersi ad oltranza...........ma l'arte prima o poi può vendicarsi e proprio questi tempi di crisi, che a quel che si dice risultano ancora lunghi da passare, fanno proprio al caso nostro :)
Auguri anche a te e a voi tutti :cincin:
 
Ultima modifica:
auguri anche da me.

anche capodanno 2012 cinepanettone con ... :D
non posso dire il nome, se no si offende
 
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