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27-10-14, 20:17 #32
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Carissimo io l'ho fatto tantissime volte su ebay, in Gallerie "fisiche" lontane dalla mia città e come ho avuto modo di scrivere sul forum già innumerevoli volte sono sempre rimasto SODDISFATTISSIMO del mio acquisto. Certo che nel mio caso vi è un Lavoro di ricerca che va avanti ormai da decenni che senza presunzione mi porta a sapere con estrema certezza anche come sono direzionate le pennellate nel quadro che acquisto senza poterlo vedere dal vivo.
Cordialmente
investart
E non sono il solo.... :
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27-10-14, 20:58 #33
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Confermo !!!
Sono appena tornato da Frieze con un opera di Pessoli che ho preso da Anton Kern a marzo...solo vista via foto....posso dirlo ??
È un opera strepitosa vista dal vivo...
Continuo ad essere fautore dell'online quando necessario. Nn sempre si possono fare trasvolate oceaniche solo per vedere un opera....
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13-03-15, 09:18 #34
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14-03-15, 11:04 #35
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07-11-15, 13:43 #36
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Riporto tal quale:
http://www.finanzaonline.com/forum/4...-post1512.html
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07-11-15, 22:05 #37
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Il critico d'arte... forse occorre telefonare a "Chi l'ha visto"... ma nella maggioranza dei casi mi pare sia lo servo sciocco del mercato o il blasone con cui il politico di turno può dimostrare di occuparsi di cultura.
Assolve poco al ruolo di mediatore tra arte e pubblico, non anticipa le tendenze come starebbe a cuore ai collezionisti ma piuttosto segue il mercato, non fa emergere nuovi artisti forse perchè troppo rischioso spendersi in prima persona ... alla fine si limita a prendere atto dell'esistente e a descriverlo, spesso anche in modo involuto e artificioso.
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07-11-15, 22:14 #38
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Sì, io vorrei stringere la mano ad un "critico" capace di dire anche "questa mostra è brutta", o "questo lavoro è riuscito male", o "questo artista ha copiato quello". Non succede praticamente mai perchè non esiste una critica imparziale, un critico che visiti per conto suo con "spirito critico" una mostra per scriverne liberamente su un giornale, una rivista che si occupi davvero di Arte e che non sia un pacco di volantini stampati a pagamento.
C'è un solo periodico che lo fa: e infatti non lo conosce nessuno, non è simpatico a nessuno e naviga in notevoli difficoltà economiche. Raccontare la verità in modo crudo è sempre il modo più sicuro per avere tutti contro.
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08-01-16, 19:37 #39
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24-01-16, 11:18 #40
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Fuori dalla Biennale Veneziana
i soliti critici nazional popolari
entra in scena una francese
che sta al Pompidou.
Di Lei si legge in rete:
Christine Macel,
L'ARTE DI INNOVAZIONE "Mi piace ascoltare ciò che è più innovativo. Al Beaubourg, ho creato lo spazio 315, uno speciale per esporre giovani artisti Dipartimento (Damián Ortega, Koo Jeong-A, Xavier Veilhan, Jeppe Hein, Pavel Althamer ...). Oggi, nel mondo dell'arte, vi è una dittatura della AUDIMAT, glamour, spettacolare. Con l'associazione vuoto, un po 'di reazione, abbiamo cercato di sviluppare uno spazio espositivo "non profit" sul modello americano. Con poche risorse, possiamo creare cose leggere ed emozionanti. Questo è ciò che manca oggi a Parigi. "
VERSIONE ARTE DONNA: "La cultura è al di là del genere! Io sono per un terzo femminismo: Non non chiedere come le donne, ma come persone. Un'altra potrebbe fare scelte diverse da me, ma non necessariamente un uomo. "
L'ARTE DI MANTENIMENTO: "mi vesto soprattutto per piacere. Per me è un modo di essere creativi. Eley Kishimoto Io amo particolarmente e Gaspard Yurkievich. Ma sono a Topshop. "
ITS ARTY RETAIL: "Ho sempre mutevole. Che può essere così, il mio segno distintivo. In quattro anni, ho avuto quattro tagli di capelli. Non sono in grado di avere un oggetto fisso. "
Chi è dunque la nuova direttrice? Curatore capo dal 2000 del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou di Parigi, è stata curatrice del Padiglione Francese alla Biennale Arte 2013 (Anri Sala) e del Padiglione Belga alla Biennale Arte 2007 (Eric Duyckaerts). Al Beaubourg ha curato diverse mostre personali, tra cui quelle di Raymond Hains, Sophie Calle, Philippe Parreno, Gabriel Orozco. Oltre agli impegni biennaleschi – nel 2011 è stata membro della Giuria Internazionale nell’edizione curata da Bice Curiger – e alla mostra palermitana cui accennavamo sopra, in Italia la si è vista coinvolta nel 2011 da Artissima, come membro del Comitato curatoriale internazionale della sezione Back to the future assieme a Massimiliano Gioni. Qualche riflessione? Ancora un direttore straniero, dopo il nigeriano Enwezor e il solo anagraficamente italiano Gioni. E si tratta di un ritorno alla guida della Biennale di un francese dopo 22 anni, ovvero da quando nel 1995 l’edizione del centenario fu affidata a Jean Clair.