Gutai:dipingere con il tempo e con lo spazio..Lugano

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Fox66

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Gutai: dipingere con il tempo e con lo spazio
L’esposizione sul movimento artistico giapponese Gutai si inscrive nell’ambito delle iniziative che il Polo culturale di Lugano dedica nel 2010 all’arte e alla cultura del Giappone. Parallelamente vengono, infatti, presentate le mostre dedicate a Nobuyoshi Araki (1940), a Hidetoshi Nagasawa (1940) e alle stampe erotiche Shunga.
Il gruppo Gutai si costituisce nel 1954 ad Osaka su iniziativa del pittore Jiro Yoshihara, unitamente a Akira Kanayma, Saburo Murakami, Kazuo Shiraga e Shozo Shimamoto. La sua attività, che si estende nell’arco di 18 anni, ha influenzato l’arte internazionale del dopoguerra e anticipato fenomeni quali Fluxus, la performance e l’arte concettuale.
23.10.2010–20.02.2011

Museo Cantonale d'Arte, Lugano
In allegato alcuni lavori di Tanaka anni 50 !!!:cool:
 

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Gutai: dipingere con il tempo e con lo spazio
L’esposizione sul movimento artistico giapponese Gutai si inscrive nell’ambito delle iniziative che il Polo culturale di Lugano dedica nel 2010 all’arte e alla cultura del Giappone. Parallelamente vengono, infatti, presentate le mostre dedicate a Nobuyoshi Araki (1940), a Hidetoshi Nagasawa (1940) e alle stampe erotiche Shunga.
Il gruppo Gutai si costituisce nel 1954 ad Osaka su iniziativa del pittore Jiro Yoshihara, unitamente a Akira Kanayma, Saburo Murakami, Kazuo Shiraga e Shozo Shimamoto. La sua attività, che si estende nell’arco di 18 anni, ha influenzato l’arte internazionale del dopoguerra e anticipato fenomeni quali Fluxus, la performance e l’arte concettuale.
23.10.2010–20.02.2011

Museo Cantonale d'Arte, Lugano
In allegato alcuni lavori di Tanaka anni 50 !!!:cool:

Grazie per la segnalazioneOK!.

Fox, visto che segui da vicino il Gutai, se hai tempo e voglia potresti prendere lo spunto da questa mostra per alimentare il 3d con informazioni sul Gutai, sui suoi esponenti, con post anche a scopo didattico.:yes:

Vedi tu;)
 
Shozo Shimamoto è uno dei protagonisti più significativi della ricerca visiva contemporanea. La sua produzione inizia in Giappone con il movimento Gutai nei primi anni Cinquanta e prosegue nel tempo con un crescente consenso a livello internazionale.
Il movimento, nato in Giappone nel 1954, si indirizzava ad un fare artistico collegato alla “pittura-azione”, utilizzando forme espressive come happening e performance “per una messa al bando del pennello”, come lo stesso Shimamoto intitola il Manifesto della sua poetica nel 1957.
Per “liberare il colore dal pennello” gli artisti del gruppo Gutai lo sostituiscono con qualsiasi strumento possa esaltare la qualità della materia colorante, come mani, piedi, pattini, giocattoli, annaffiatoi, cannoni.

Shimamoto, inventore di un nuovo modo di concepire la pittura, animatore di forme spettacolari e multimediali, creatore di un ponte ideale tra le avanguardie artistiche occidentali e la tradizione tipicamente giapponese della calligrafia zen, si colloca in una posizione cruciale nella vicenda artistica contemporanea, divenendo, come scrive Achille Bonito Oliva, “un nomade samurai dell’arte che riesce ad andare a bersaglio, assistito dal caso intelligente di un processo creativo che vuole bucare l’inerzia del mondo e dare energia alla comunità degli uomini”.


 
Ho una curiosità: Shimamoto esegue queste performances su larga scala, il cui risultato è una superficie dipinta (mista a frammenti di vetro) molto ampia.
Che fine fa questo telone? Viene conservato e come?

Grazie per le risposte:bow:
 
Ho visto delle belle opere gutai alla biennale l'anno scorso :yes:

Non li conosco bene quindi mi associo alla richiesta di spiegazioni... :yes:

L'impressione che ne ho tratto è che, fra le altre cose, volessero aggiungere un elemento di casualità al gesto pittorico, o sbaglio?
Nel qual caso mi verrebbe da dire che se Toti Scialoja fosse stato giapponese avrebbe aderito al gruppo! :D
Infatti risolse il problema separando la mano dalla composizione con un media piu' casuale del pennello, quale la spugna o lo straccio :yes:

367g1_scialoja_impronta_553.jpg


Guggenheim
 
Fox, visto che segui da vicino il Gutai, se hai tempo e voglia potresti prendere lo spunto da questa mostra per alimentare il 3d con informazioni sul Gutai, sui suoi esponenti, con post anche a scopo didattico.:yes:
Vedi tu;)
Ho visto delle belle opere gutai alla biennale l'anno scorso :yes:
Non li conosco bene quindi mi associo alla richiesta di spiegazioni... :yes:

Ringrazio varoon per l’opportunità e Claudio per l’invito,
lo “scopo didattico” al quale varoon fai riferimento, francamente non credo di esserne capace …. nelle mie corde non c’è l’insegnamento …. se v’interessano informazioni per gli artisti del gruppo (per quelli che conosco) o sul movimento va bene, per il tempo poi ….se mi consentite anche di un po’ di ritardo nelle risposte sono a disposizione ;).
Da quanto ho letto però non sono l’unico che s’interessa al movimento, vedo gretloser ferrato.

Ho una curiosità: Shimamoto esegue queste performances su larga scala, il cui risultato è una superficie dipinta (mista a frammenti di vetro) molto ampia.
Che fine fa questo telone? Viene conservato e come?Grazie per le risposte:bow:
Shimamoto esegue queste performance ed il risultato è un telo molto grande con frammenti di vetro, lo stesso viene poi tagliato dall’artista o seguendo le sue indicazioni, quindi da un’unica performance risultano un 20/25 lavori che sono conservati come un normale quadro.
L'impressione che ne ho tratto è che, fra le altre cose, volessero aggiungere un elemento di casualità al gesto pittorico, o sbaglio? Nel qual caso mi verrebbe da dire che se Toti Scialoja fosse stato giapponese avrebbe aderito al gruppo! :D Infatti risolse il problema separando la mano dalla composizione con un media piu' casuale del pennello, quale la spugna o lo straccio :yes: ;)
Scialoia è un buon pittore Italiano,influenzato dall’espressionismo americano, non so se avrebbe aderito al gruppo, ma c’era da passare l’esame !!! Questi artisti sono “non pittori” inteso come diversi da tutto quello precedentemente realizzato ... quindi Scialoia è un'altra cosa!!!
Scialoia s’ispira a Pollok,anche se la sua pittura è diversa, i bollettini Gutai invece sono stati ritrovati in casa di Pollok (alla sua morte) ed in quella casa l'anno scorso hanno organizzato una mostra con alcune opere collezione Jenkins…. la qual cosa mi perdonerete :rolleyes: mi sarà sfuggita per Scialoia !!! :eek::eek::eek: :D:D:D

 
Shimamoto esegue queste performance ed il risultato è un telo molto grande con frammenti di vetro, lo stesso viene poi tagliato dall’artista o seguendo le sue indicazioni, quindi da un’unica performance risultano un 20/25 lavori che sono conservati come un normale quadro.

Grazie mille per la risposta:bow:. Cmq se riesci ad aggiornare il 3d con info sul Gutai (senza nessuna fretta), ti ringrazio in anticipo. Sono sempre curioso di approndire cose nuove:yes:

i bollettini Gutai invece sono stati ritrovati in casa di Pollok (alla sua morte)

dai non esagerare:eek: Pollock che si ispira al Gutai mi sembra un po' troppo:D:p

ciao :):)
 
dai non esagerare:eek: Pollock che si ispira al Gutai mi sembra un po' troppo:D:p ciao :):)
Questo non l'ho mai scritto,era solo per far notare che il Gruppo con l’artista era in contatto !!! ;)

Ma partiamo dall’inizio Jiro Yoshihara è l’artista attorno al quale s’è formato il gruppo, era il “Maestro” e questo è il manifesto Gutai !!!
Gutai Manifesto dell'Arte
Gendai Bijutsu Sengen
Jiro Yoshihara, 1956
Ora l'arte del passato ci appare sotto le spoglie di significato come apparentemente sembra una bufala.
Finire in con un sacco di finta ingombrare gli altari, palazzi, fiere e negozi di seconda mano.
Sono tutti fantasmi che hanno preso l'ingannevole apparire-zione di un altro soggetto: materiali magia - pigmenti, tela, metallo, terra o pietra - e il ruolo che l'uomo infligge sciocco. E oscurata dal spirituale produzioni, materiale completamente massacrato il diritto di parlare.
Chips tutti i cadaveri nel cimitero!
L'arte Gutai non gira, non deviare la materia, egli dà la vita. Ha partecipato alla conciliazione dello spirito umano e la materia, che non assimilati o soggetto e che, una volta rivelato come tale avrà inizio a parlare e persino urlare. Lo spirito anima la piena e, per converso, l'introduzione di materiale nel regno spirituale contribuisce alla elevazione di esso.
Mentre l'arte è campo creativo, non troviamo esempio nella storia della creazione della materia con la mente. Ogni volta che ha dato vita a una produzione artistica, che però non è resistente al cambiamento. Ad esempio, è oggi difficile da considerare non come pezzi archeologici delle grandi opere del Rinascimento.
Qualsiasi conservatrice per quanto possa sembrare oggi, questa potrebbe essere l'arte primitiva e arte dal corpo-stampa che è appena riuscita a mantenere un senso della vita, per fortuna senza tradire troppo materiale, anche triturati; sono ancora movimenti come il fauvismo, Divisionismo o che non poteva sopportare di sacrificio materiale, anche se dedicata alla rappresentazione della natura. Tuttavia, queste opere ci muovono di più e che sono la storia.
Ciò che è interessante è la bellezza contemporanea si percepisce nelle alterazioni causate da calamità e le devastazioni del tempo su oggetti d'arte e monumenti del passato. Mentre questo è sinonimo di bello decadente, non sarebbe questo che surrettiziamente per rivelare la bellezza del materiale originale, oltre i trucchi del travestimento? Quando ci lasciamo sedurre dalle rovine, il dialogo avviato da crepe e fessure può essere la forma di vendetta mai preso la questione di recuperare lo stato originale. In questo senso, in termini di arte contemporanea, rispettiamo Pollock e Matteo per le loro opere sono grida dal campo - pigmenti e vernici. Il loro compito è quello di fondersi con esso tramite una procedura speciale che corrisponde alle loro disposizioni personali. Più esattamente, essi sono al servizio della materia in una simbiosi formidabile.
Siamo stati molto preoccupato per le notizie che Domoto Hisao Tominaga e Soichi abbiamo dati su Tàpies, Mathieu e le attività di arte informale, e senza conoscere i dettagli, condividiamo la stessa opinione per la maggior parte. C'è anche una coincidenza sorprendente con i nostri recenti affermazioni circa la scoperta di forme del tutto nuove e devo niente a forme pre-esistenti. Non è chiaro, tuttavia, non è chiaro se, in termini di potenziale di ricerca, formale e componenti concettuali dell'arte astratta - colore, linea, forma, ecc. - Sono compresi in una nave-relazione con la specificità della mia terzi.
Per quanto riguarda la negazione di astrazione, noi non cogliamo l'argomento essenziale, in ogni caso, l'arte astratta in forma specifica, ha perso ogni attrattiva per noi e una delle monete di formazione Associazione per l'Arte Gutai, tre anni fa, era quella di fare un passo avanti rispetto al astrazione, e che siamo noi a parte come abbiamo scelto il termine "concreto", ma anche e soprattutto perché abbiamo voluto prendere posizione verso l'esterno in contrapposizione all'approccio centripeto all'astrazione.
A quel tempo, anche ora, del resto, abbiamo pensato che l'eredità più importante di astrazione stava nel fatto che lei in realtà ha aperto la strada, non limitando l'arte di semplice rappresentazione, nuove possibilità per la creazione di uno spazio autonomo, degno del nome della creazione. Abbiamo deciso di dedicare le nostre energie alla ricerca delle possibilità di una pura creazione artistica. Per realizzare questo "astrattista" spazio, abbiamo cercato di creare una complicità tra le disposizioni umane dell'artista e la specificità del materiale. Avevamo infatti stato sorpreso dalla costituzione di uno spazio sconosciuto e invisibile nel crogiolo di automazione in cui erano basate le misure appropriate per l'artista e il materiale scelto. Per l'automazione trascende inevitabilmente l'immagine del Creatore. Abbiamo dedicato tutti i nostri sforzi nella ricerca di modi per creare uno spazio personale, invece di basarsi solo sulla nostra visione.
Se prendiamo ad esempio Kinoshita Toshiko, che è un membro della nostra associazione, è professore di chimica in una scuola per ragazze, per il solo deposito di sostanze chimiche su carta da filtro, si riesce a creare una strana navicella spaziale. La reazione non si forma subito, non è stato fino al giorno dopo la manipolazione di determinare il risultato finale e precisa. Va notato che il merito di essere il primo a sfruttare le forme che questo materiale può prendere il suo strano legittimo. Dopo Pollock, ci possono essere migliaia di Pollock, senza pregiudizio per il suo prestigio, perché ciò che conta è la scoperta.
Su un foglio enorme di carta, Kazuo Shiraga depositato un mucchio di vernice e di diffonderla violentemente con i piedi. Questo metodo del tutto nuovo è stato accolto favorevolmente dai giornalisti, poi due anni come una tromba d'arte Porel, ma in realtà Shiraga non ha mai avuto l'intenzione di montare uno spettacolo, o il suo strano Vrag, si limitò a raccogliere , sotto spon-Tane, i mezzi per raggiungere la sintesi tra il materiale che ha scelto secondo la sua pérament temporaneo, e la sua psichico.
In confronto al metodo di inter-nic Shiraga, Shozo Shimamoto continuando ultimi anni, la manipolazione Medi-meccanico. Ha rotto una fiala di vetro riempita con il rivestimento su un substrato e produce un quadro risultante da schizzi e proiezioni, o che provoca l'esplosione di gas acetilene da una piccola botte della sua produzione piena di colori che si diffondono in un attimo su una tela di grandi dimensioni, questa esperienza è un alito fresco.
Vi è anche il lavoro di Yasuo Sumi, che usa un vibratore elettrico e le opere di Toshio YOSHIDA costituiti da un unico mucchio di pigmenti.
Questa ricerca di un originale e l'ignoto ha dato vita a molte altre opere in forma di "oggetti". Le condizioni imposte alla mostra all'aperto che si svolge ogni anno a Ashiya, erano indubbiamente molto impegnativo. Per quanto riguarda il lavoro che i materiali differenti combi-za, non dovrebbe tuttavia essere confuso con gli oggetti realistico perché il primo ritornello di concentrarsi sul titolo e il significato del lavoro, a differenza di quest'ultimo. Luogo in cui arte Gutai - co lamiera-Lore (Atsuko Tanaka) o di forma simile a una rete fatta di vinile rosso (YAMAZAKI Tsuruko)-deve essere considerato un ricorso al materiale specifico, colore e forma. Essere un'associazione non significa che vi è un controllo how-shell in quanto nella misura in cui vuole porre fine a una luogo di creazione, dà origine a tutti i tipi di esperienze: body art, l'arte del tocco e la musica concreta (per diversi anni SHI-MAMOTO Shozo condotto lavori sperimentali di interesse).
Shozo Shimamoto lavoro dà l'impressione di camminare su un ponte crollato, e quella di Murakami Saburo evocando un corpo entrato in un telescopio di scansione del cielo, l'elasticità dei grandi sacchi di vinile organico Akira Kanayama, o Costume fatta di lampadine lampeggianti Atsuko Tanaka, o anche le forme di acqua e fumo Motonaga Sadamasa.
Gutai arte incontra ad ogni passo e ogni audacia l'ignoto. A prima vista, ci sono spesso confusi con Dada, il quale non trascurare e che ritroviamo merita. Va detto però che siamo diversi e il nostro approccio è in contrasto con il risultato di una opportunità di ricerca.
Una spiritualità di vita nutre sempre mostre Gutai e speriamo che le nuove scoperte della vita della materia producono sempre un forte grido.
Geijutsu Shincho (New Trends Art), Tokyo, dicembre 1956, pp.2O2-2O4.
Tradotto dal giapponese da Francette Delaleu
 

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Se avete dieci minuti qui c'è una sommaria spiegazione del gruppo e della mostra di Lugano, il presentatore afferma nel video che tre copie del bollettino Gutai sono state ritrovate in casa di Pollok alla sua morte, caro moderatore !!! :yes::yes::yes:



Le opere !!!!:yes::yes::yes::yes:

poi se v'interessano i video dell'epoca, per me estremamente affascinanti li trovate di seguito !!! :bow::bow::bow::bow:
GUTAI video 01
GUTAI video 02
GUTAI video 03
GUTAI video 04
GUTAI video 05
 
Ultima modifica:
Moderatoreeeeeeeeee ..... lo dice o non lo dice il presentatore dei bollettini ritrovati in casa Pollok ? :D:D:D

Certo che lo cita. Erano le copie che Shimamoto aveva spedito a Pollock. ;)

Il primo numero del Gutai è del 1955, Pollock è morto l'anno dopo. Dalla lettera accompagnatoria (con cui Shimamoto omaggiò Pollock delle riviste), emerge che il Gutai si rivolge a Pollock come l'allievo al suo maestro.:). E' molto interessante.
 

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Apperò :eek: il moderatore è preparato !!! :bow::bow::bow:

Infatti non ho mai scritto che Pollok ha copiato … ma il gruppo era in contatto con l’artista ,
lo dimostra la lettera che hai postato dell’archivio Smithsonian, però al tuo
occhio attento .... :p:p:p non dovrebbe essere sfuggito.... un piccolo errore del presentatore che attribuisce il lavoro ...“Prego camminare qui”.... a Fujiko Shiraga !!! :D:D:D

Il lavoro è invece di Shimamoto !!! Lo trovate nella foto in allegato.
 

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Apperò :eek: il moderatore è preparato !!! :bow::bow::bow:

Infatti non ho mai scritto che Pollok ha copiato … ma il gruppo era in contatto con l’artista ,



Beh, oddio...

Scialoia s’ispira a Pollok,anche se la sua pittura è diversa, i bollettini Gutai invece sono stati ritrovati in casa di Pollok

magari interpreto male, ma qui mi sembra che per te il povero Scialoja sia di serie B perchè si ispira semplicemente a Pollock mentre i Gutai sono un'altra cosa perchè era Pollock ad avere i loro bollettini...

Diciamo magari che Scialoja non usava la posta per pubblicizzarsi, del resto nel '56 (data della lettera e, a quanto leggo, primo tentativo di contatto, non sappiamo se andato a buon fine ma dubito, Pollock morì di li a poco) il povero Scialoja poteva portare lettere di persona, dato che stava a New York per una sua personale alla Catherine Viviano Gallery, che non mi risulta fosse esattamente sconosciuta...

Elenco principali mostre personali at Fondazione Toti Scialoja

Alla mostra di Scialoja vennero a complimentarsi e a conoscerlo (loro a lui) oltre all'amico Marca-Relli anche nomi di secondo piano quali Barnett Newman e Robert Motherwell. Purtroppo non Pollock perchè era appena morto :( e Scialoja, sconvolto non mancò di andare a rendergli omaggio nel suo studio e sul luogo dove era avvenuto l'incidente. Con Motherwell e de Kooning tra l'altro da quel soggiorno l'amicizia continuò per tutta la vita.

;)

Ovviamente non voglio affatto dire che Scialoja sia meglio di Shimamoto, chi può dirlo? Intendo solo suggerire modestamente che è più costruttivo esporre le proprie opinioni e preferenze in totale libertà ma mantenendole come tali piuttosto che postulare classifiche o patenti di valore sulla base di prove, filmati o testi critici che possono avere diversi significati. Ci sono cose oggettive come i prezzi di mercato, il numero e la qualità delle esposizioni... già il terreno delle influenze e delle precedenze è scivoloso, il resto è vapore. Ricordiamo sempre che le nostre opinioni non valgono di meno di quelle di chiunque altro e chi avrà successo di mercato e di pubblico in futuro non lo sa per certo proprio nessuno.

Un esempio proprio con Pollock di cui qui si parla. Nel suo commento alla Biennale del '51 Dorfles (che è ed era Dorfles :bow:, non claudioborghi, varoon o fox66) scriveva che "il metodo di Pollock ci porta a dare credito alle critiche di coloro che accusano l'attuale pittura di non essere più un'arte ma solo un disordinato groviglio di colori senza nesso e significato. Tale è senza dubbio l'arte di Pollock che va a tutto discredito della migliore pittura d'oggi. Cosiffatta pittura, priva di uno schema compositivo, d'una ragione logica, e solo basata su accostamenti arbitrari e spesso tutt'altro che armonici di colori gia' di per sè impuri, non ha nessuna ragione di affermarsi nè di imporsi all'attenzione del pubblico." :D


Sempre a scanso di equivoci, sospendo unilateralmente qualsiasi ulteriore punzecchiatura (tu fai come vuoi :yes:) e confermo che Shimamoto e i Gutai mi piacciono molto, che sono stati una sorpresa per me quando li ho visti alla Biennale e che se io non fossi cosi' ottuso da voler collezionare solo autori Italiani di certo i Gutai sarebbero nella mia lista degli acquisti. :yes:
 
magari interpreto male.. :
Scialoia è un buon pittore Italiano,influenzato dall’espressionismo americano!!! Questi artisti sono “non pittori” inteso come diversi da tutto quello precedentemente realizzato ... quindi Scialoia è un'altra cosa!!!

Interpreti male……quindi gli artisti Gutai sono un'altra cosa !!!

In merito ai Bollettini ritrovati in casa di Pollok, l’unica notizia certa è questa,
“ Nel 1956, quando B.H. Friedman stava aiutando Lee Krasner organizzare Pollock affari, si imbatte in problemi di 2 e 3 della rivista Gutai nella biblioteca di Pollock. Friedman ha scritto al gruppo, chiedendo un abbonamento e commentando: "So di queste pubblicazioni il vostro deve essere stato amato da Jackson, in quanto sono interessati con lo stesso tipo di visione e realtà con la quale egli era."La troverete in allegato
Pollock

Ovviamente non voglio affatto dire che Scialoja sia meglio di Shimamoto, chi può dirlo? Intendo solo suggerire modestamente che è più costruttivo esporre le proprie opinioni e preferenze in totale libertà ma mantenendole come tali piuttosto che postulare classifiche o patenti di valore sulla base di prove, filmati o testi critici che possono avere diversi significati. Ci sono cose oggettive come i prezzi di mercato, il numero e la qualità delle esposizioni... già il terreno delle influenze e delle precedenze è scivoloso, il resto è vapore. Ricordiamo sempre che le nostre opinioni non valgono di meno di quelle di chiunque altro e chi avrà successo di mercato e di pubblico in futuro non lo sa per certo proprio nessuno.:

Infatti ti dico la mia ….Shimamoto è uno dei più grandi sperimentatori al mondo i prezzi non stabiliscono il valore di un artista ma i filmati/ testi critici/ la qualità delle esposizioni e gli studi accademici stabiliscono la valenza storica di un artista e non il giudizio personale :yes::yes:.

La grandezza di Shimamoto è nel fatto che è stato un grandissimo sperimentatore, il più grande del movimento sotto tale punto di vista ha sempre interpretato il Manifesto del Gutai che invito a leggere attentamente.


Non li conosco bene quindi mi associo alla richiesta di spiegazioni... :yes:
Nel febbraio 1998, i lavori da 150 artisti che hanno caratterizzato l'arte mondiale del ventesimo secolo, sono esposti al Museo di Los Angeles di Arte Contemporanea (MOCA) per tre mesi, proseguendo poi alla volta di Vienna, Barcellona e al Museo di Tokyo di Arte Contemporanea.
Shimamoto è tra gli artisti invitati. Le sue opere erano posizionate accanto a quelle di Jackson Pollok e Lucio Fontana e sul lato opposto della stanza, c'era un'opera di John Cage……. questo non mi risulta (mi perdonerai) di Scialoia ;), se mi fai continuare :bow::bow:.... senza assurdi paragoni :eek::eek:……ti ringrazio OK! e visto che ci siamo….. iniziamo proprio con Shimamoto !!!:cool:
 
Shimamoto è uno dei più grandi sperimentatori al mondo i prezzi non stabiliscono il valore di un artista ma i filmati/ testi critici/ la qualità delle esposizioni e gli studi accademici stabiliscono la valenza storica di un artista e non il giudizio personale :yes::yes:.

:confused:

Boh... e i testi critici di chi? I filmati? :confused: Ogni artista ne ha una tonnellata... Renato Pengo (che a me piace) ha qualche chilo di scritti entusiasti di Pierre Restany (che non è l'ultimo arrivato), eppure per ora se lo filano in pochi. Quanto agli studi accademici ci sono piu' studiosi che artisti e ognuno dice la sua... Poi quello che rimarrà davvero nella storia dopo questo rumore di fondo lo sapremo fra un po'.

Nel febbraio 1998, i lavori da 150 artisti che hanno caratterizzato l'arte mondiale del ventesimo secolo, sono esposti al Museo di Los Angeles di Arte Contemporanea (MOCA) per tre mesi, proseguendo poi alla volta di Vienna, Barcellona e al Museo di Tokyo di Arte Contemporanea.
Shimamoto è tra gli artisti invitati. Le sue opere erano posizionate accanto a quelle di Jackson Pollok e Lucio Fontana e sul lato opposto della stanza, c'era un'opera di John Cage……. questo non mi risulta (mi perdonerai) di Scialoia ;), se mi fai continuare :bow::bow:.... senza assurdi paragoni :eek::eek:……ti ringrazio OK! e visto che ci siamo….. iniziamo proprio con Shimamoto !!!:cool:

Con permesso... forse è il caso di ricordare che la mostra al Moca riguardava soprattutto la "performance" nell'arte (non per niente c'era John Cage, che è un musicista e dipinge solo di sponda) e includeva anche artisti sconosciuti provenienti da tutto il mondo.

MOCA - Exhibition Archive

detto questo se guardiamo alle mostre come metro allora dovremmo fiondarci su Licata che quest'anno (non nel 1998) esponeva all'Hermitage :rolleyes:

The State Hermitage Museum: Exhibitions

e due anni prima al Museo di arte Moderna di Mosca

Riccardo Licata Moscow Museum of Modern Art Moscow - Pressrelease

Quindi, ripeto, liberissimo di pensare e dire che secondo te tizio è il più grande artista del mondo, un po' meno di deridere o definire "assurde" le opinioni degli altri perchè (ancora una volta) non è lo spirito di questo forum. Il rispetto delle opinioni altrui (oltre che norma di elementare educazione) è nei punti guida del forum in alto, dire che le proprie idee sono "oggettive" e quelle degli altri sono "assurdi paragoni" non mi sembra costruttivo.

Tornando ai paragoni comunque ti devo dare ragione, rispetto a Shimamoto Scialoja non è quello piu' azzeccato in quanto alieno allo show e alla performance. Direi che tra gli astrattisti italiani il più simile è Pinot Gallizio,

gallizio.gif


anche se secondo me la sua vena distruttiva nei confronti dell'arte non ha paragoni. Viene semmai da domandarsi se avrebbe ancora valore se avesse continuato a fare pittura industriale e tagliando la tela a metri fino ai giorni nostri.
 
:confused:
Con permesso... forse è il caso di ricordare che la mostra al Moca riguardava soprattutto la "performance" nell'arte (non per niente c'era John Cage, che è un musicista e dipinge solo di sponda) e includeva anche artisti sconosciuti provenienti da tutto il mondo.MOCA - Exhibition Archive
Tornando ai paragoni comunque ti devo dare ragione, rispetto a Shimamoto Scialoja non è quello piu' azzeccato in quanto alieno allo show e alla performance. Direi che tra gli astrattisti italiani il più simile è Pinot Gallizio,
anche se secondo me la sua vena distruttiva nei confronti dell'arte non ha paragoni. Viene semmai da domandarsi se avrebbe ancora valore se avesse continuato a fare pittura industriale e tagliando la tela a metri fino ai giorni nostri.
In verità non capisco perché fai cosi ….. di mercato non ho mai parlato….ne ho iniziato con i paragoni..... se ci fosse stata una mostra di Licini (con il video) o se avresti potuto allegare i video dell’epoca credo.... l’avresti fatto.

Il gruppo Gutai non è estremamente conosciuto e di mostre ne ha fatte tante, i suoi artisti non hanno mai pensato al mercato (ad eccezione di Shiraga) che era per questo....mal visto. Solo negli ultimi tempi abbiamo avuto modo di vederli realizzare alcune opere e fortunatamente un paio di loro sono stati in Italia con alcune performance.

Poi non se ne può parlare …. ed in continuazione tiri in ballo gli Italiani …..facciamo il Kn4.... nessun problema… non mi va di far inutili questioni ... allego le immagini che forse ti saranno sfuggite perché fai riferimento alla mostra al Moca che riguardava (secondo te) solo artisti delle “performance” io non sono entrato nel merito ed ho scritto un'altra cosa.
Le sue opere erano posizionate accanto a quelle di Jackson Pollok e Lucio Fontana e sul lato opposto della stanza, c'era un'opera di John Cage……. questo non mi risulta (mi perdonerai) di Scialoia ;), se mi fai continuare :bow::bow:.... senza assurdi paragoni :eek::eek:……ti ringrazio OK! e visto che ci siamo….. iniziamo proprio con Shimamoto !!!:cool:

Gli artisti sconosciuti ......... quelli solo delle performance come John Cage !!! :cool:
 

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Shiraga

a proposito di rivalutazione di grandi maestri ho appena visto con piacere il risultato ottenuto da una sua tela da Mallet.
:clap:
 
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