federico il duca
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chiedo lumi circa una situazione particolare, mio padre che ne ha passate molte, ha chiuso l attivita' circa 12 anni fa io lavoravo con lui ma come dipendente, tutto cio' che e' rimasto e un fabbricato arigianale di 1500 mq attualmente affittato. negli anni mio padre si e sempre rifiutato di chiudere l azienda quando poteva farlo vendendo fabbricato pagando i debiti restando con una sostaziale somma parliamo 350/400k netti. ma chiusa l azienda e rimasto un mutuo di 17ok con rate di 2,7k al mese che ha dovuto pagare con un inquilino abbastanza inaffidabile. nella montagna di casini che ha lasciato chiudendo l attivita' gli sono rimaste pendenze imu con il comune per 50,000 euro una somma simile per l iva sulle fatture emesse all inquilino e inoltre l opificio si trova su un diritto superficiario che andrebbe riscattato al comune per una somma da stabilire ancora. mio padre ha 78 anni in passato ha avuto guai di salute ma ora fisicamente sta bene ma si ostina a non vendere sto maledetto immobile che il vicino comprerebbe x 570k dopo averlo liberato dall inquilino che e in scadenza di contratto al 31/12. se dovessi mettere le mani io ai casini che ha lasciato non saprei da dove cominciare, ho 2 sorelle che non sanno neanche di cosa si tratta... una delle 2 avrebbe bisogno di una sistemazione abitativa, ma mio padre con 1000 scuse continua a non voler accettare l offerta del vicino che potrebbe tranquillamente comprare altrove (se non fosse per i costi di trasloco) ora la differenza fra offerta e richiesta sono i soldi per riscattare la terra del comune. il mercato dei fabbricati industriali non e come quello residenziale che ha clienti tutti i giorni, se salta questa vendita potrebbe essere che gli resti in collo con annessi e connessi. se cosi fosse mi conviene impicciarmi oppure (posso) rinuciare ai casini che mi vuole lasciare?